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Visualizzazione dei post con l'etichetta natura

La 'danza' della balena sotto la tavola da paddle: le immagini dal drone

 <iframe class="rep-video-embed" src="https://video.repubblica.it/embed/green-and-blue/biodiversita/la-danza-della-balena-sotto-la-tavola-da-paddle-le-immagini-dal-drone/395151/395860&width=640&height=360" width="640" height="360" frameborder="0" scrolling="no"></iframe> Le incredibili immagini catturate da un drone in Argentina: Analia Giorgetti durante un giro in mare con la sua tavola da paddle si è imbattuta in una maestosa balena che le ha girato intorno, incuriosita, in quella che può sembrare una danza elegante. "E' stato un momento magico e un privilegio per me", ha affermato la donna, che nello stesso giorno festeggiava il suo compleanno. Le immagini sono state realizzate dal fotografo naturalista Maxi Jonas

I murales sono di pietra: dove l'arte è inclusiva A Lettomanoppello, in Abruzzo, le opere murali sono pensate per essere fruite anche da chi non può vederle.

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I murales sono di pietra: dove l'arte è inclusiva  A Lettomanoppello, in Abruzzo, le opere murali sono pensate per essere fruite anche da chi non può vederle. E per 10 giorni arrivano artisti da tutto il mondo                                                          di Francesco Collina Bianco e nero, luce ed ombra. Questa il tema del simposio “10 giornate in pietra 2021” che si tiene dal 18 al 29 agosto a Lettomanoppello, celebre “Città della pietra” che aspira ora a diventare il primo paese addobbato con murales in pietra pensati anche per essere fruiti dai non vedenti. All’evento partecipano 5 artisti internazionali, 2 scalpellini e altrettanti studenti dell’Accademia con il contributo dello scultore non vedente Felice Tagliaferri, ospite speciale della manifestazione. Per questa edizione, per avvicinare le giovani generazioni alla lavorazione tradizionale della pietra calcarea della Maiella, sarà presente un laboratorio in pietra curato dallo scalpellino Enrico Iacuone dove po

Il buon selvaggio La straordinaria vita di John Muir, ecologista e fondatore del parco nazionale di Yosemite Poteva essere milionario, scelse la Natura

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dall'inserto robison  di questa  settimana di repubblica                                                       di   Gabriele Romagnoli Larger than life è un’espressione americana: indica una persona speciale e viene spesso tradotta con «incredibile» o « esagerata » . Non si rende l’idea, che è quella di estensione del confine della vita. Meglio sarebbe usare due parole, un nome: John Muir . Lo scrittore francese Alexis Jenni gli dedica una biografia dal titolo  Potevo essere milionario ho scelto di essere un vagabondo.   Anche quest’ultimo vocabolo è insufficiente per definire il protagonista. Meglio fa Jenni quando scrive di lui che era « un uomo sotto forma di corrente d’aria che appare quando si crede di essere soli ». Di lui si è anche detto che è stato «ecologista ante litteram » , « padre del conservazionismo » , « fondatore del parco nazionale Yosemite » . Tutto vero, niente che sia abbastanza. Non bisogna immaginare questo barbuto di una certa stazza come un antenato di Gre

Il primario che porta i sopravvissuti del Covid a scalare le montagne

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repubblica  del    12\6\2021                              di Massimo Calandri GENOVA - gli ex malati celebrano il ritorno alla vita arrancando in vetta. "In ospedale non riuscivamo neanche più a respirare, per noi è una vittoria" Sette chilometri di sentiero in salita, a una pendenza del 6,7%: l'opuscolo diceva due ore e passa, invece la camminata è durata molto meno. Sì, sono proprio allenati. Il prossimo appuntamento sarà una mezza maratona, tutta di corsa. Oppure un'immersione subacquea a Portofino. Un'altra sfida, qualunque sia: in palio c'è la celebrazione della vita. Perduta, ritrovata. Pensare che Roberta fino a pochi mesi fa non riusciva neppure a salire le scale di casa, da sola. Ieri erano una trentina ad arrampicarsi lungo la montagna alle spalle di Genova, col Ponte Morandi che si intravvedeva giù a valle: mentre gli altri - i nuovi "colleghi", una ventina, appena usciti dall'inferno - li aspettavano in cima, al Santuario della Guard

"La mia fuga dal Covid isolata nel Grande Nord Ma ora sogno l’Italia" L’intervista alla travel blogger Valentina Miozzo

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in sottofondo IL passo e l'incanto - GianMaria Testa A volte capita che il disco o una canzone che stai ascoltando sia attinente alla storia che stai leggendo . Infatti questo è uno dei casi . La storia che vado a riportare è quella di Valentina Miozzo di VIAGGIARE LIBERA Il Circolo Polare Artico è un punto di vista diverso sul mondo: qui si impara che di tante cose si può fare a meno (anche del sole, per un po’!) e si osservano gli effetti più evidenti dei cambiamenti climatici. Ecco una sua intervista rilasciata a Giacomo Talignani   su  repubblica  del 15\6\2021                                 Ha indossato la mascherina una sola volta, per metterla sugli occhi e riuscire a dormire: fuori, nel suo lockdown in pieno Artico, c’erano 24 ore di luce. Quando qui scattava il coprifuoco, lì l’aurora boreale. Assembramenti? Nessun rischio: al massimo 28 persone in tutto il Paese. Così Valentina Miozzo, 28 anni, ha vissuto la pande

Il naturalista che salva l'ululone appenninico: "Sono così pochi che li riconosco tutti"

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CASTEL DI TORA (Rieti)   I piedi nella pozza (immersi dopo essersi accertato che non avrebbe calpestato nulla di vivo), Andrea Pieroni draga il fondo fangoso con il retino e con le mani. Le sue dita guizzano fuori dall'acqua e si intravvede un rospetto dal ventre giallo acceso, con macchioline nere: sta immobile, convinto che il suo predatore sarà messo in guardia da quella pancia dal colore così brillante, che indica tossicità. Il viso del responsabile del servizio naturalistico della Riserva Monti Navegna e Cervia si illumina: "Ma sei tu! Non ti vedevo da un anno, pensavo fossi morto!". Uno degli esemplari più vecchi tra gli ululoni appenninici (Bombina pachypus), che dal 2006 Pieroni monitora e cataloga con una passione che va ben oltre i suoi compiti, viene controllato meticolosamente. "È un po' magro - osserva il naturalista - probabilmente ha appena ricominciato a muoversi dopo la fase di ibernazione, quando se ne stanno sotto il fango, ma sembra in buona s

La natura ammantata di rosso poesia di Daniela Bionda

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 Salve compagni di strada voglio parlarvi della Natura  sono sempre stata affascinata dalla natura, una natura selvaggia, tra terra e cielo, pioggia e mare, tempeste, fiumi,  montagne e torrenti. Una natura fatta di fiori di campo e grida di uccelli, per questo ho scritto questa poesia che spero vi piaccia buona lettura La natura ammantata di rosso poesia di Daniela Bionda   Io sono la natura ammantata di rosso, che nutre la terra, fa crescere le messi, la frutta odorosa, l' erba , che nutre gli armenti. Io sono vento, che piega gli alberi, tempesta, pioggia battente che fa esondare fiumi e torrenti, che annaffia la terra, distrugge i raccolti. In una tavolozza di un pittore, sarei fatta di colori accesi, il rosso, il giallo, l'arancio, ma anche il marrone della terra, l'azzurro del cielo e del mare. Il grigio di un giorno di pioggia, il bianco candido della neve. Io sono la ragazza vestita di rosso, seduta su un prato, che incrocia fili d' erba per farne corone, che o

Bonsai centenario sopravvissuto al bombardamento di Hiroshima. Ha 390 anni e nemmeno la bomba atomica è riuscita a ucciderlo

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S e gli alberi potessero parlare, questo bonsai (conosciuto anche come “Hiroshima Survivor”) avrebbe molte storie da raccontare. Il vecchio bonsai di 390 anni ha visto una serie di eventi, nel corso della propria vita, davvero importanti per la storia dell’umanità. Dalla Rivoluzione Francese al primo uomo sulla Luna , dall’ Indipendenza Americana alla Guerra Fredda , la storia di questa pianta è lunga quasi quanto quella di tutto l’uomo moderno. La parte più notevole è però un accadimento che coinvolge il bonsai in prima persona, ovvero la bomba nucleare lanciata dagli Statunitensi contro Hiroshima , che devastò la bellissima città giapponese. Il piccolo pino bianco si trovava a meno di 3 chilometri dal punto di impatto della bomba, custodito dalla famiglia Yamaki, e sopravvisse miracolosamente non solo alle radiazioni ma anche a schegge di vetro e detriti che vennero lanciati in tutta la città. Piantato nel 1625 e sull’isola di Miyajima, il bonsai è un albero pr

Da Carloforte la bava di lumaca per combattere brufoli e imperfezioni della pelle e la cooperativa equo solidale Vagamondi che fa ala carta dalla cacca di elefante

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da   http://www.bavadilumaca.it/ E'  vero  che anche dalle cose   più "  schifose "almeno per  gli impressionabili ) si possono  ricavare    medicine  alternative  . E' il caso    di queste  due notizie  che  che riporto qua  sotto prodotti  ( Lo  so che non è una  novità    perchè  si usano : 1     come  testimonia anche la  foto   a  destra  in alto    con la bava delle lumache  ., 2)   è  in vendita  da   quasi un ventennio  nelle  botteghe del commercio equo e solidale la  carta    prodotta   dalla  cacca  degli elefanti   La prima   storia d'oggi  è presa   dalla  nuova  sardegna del  4\1\2016 Una coppia di imprenditori continentali ha scelto l'isola di San Pietro per far nascere una start up che punta sull'allevamento del gustoso mollusco terrestre per farne cosmetici di  Simone Repetto                           L'azienda di Vito Miolla a Carloforte CARLOFORTE. Carloforte non vive solo di prodotti del mare, come sua mae

come fauna e tecnologia posso convivere il caso degli stagni di Molentargius ( Ca ) coni suoi fenicotteri

per  chi volesse  saperne di più http://it.wikipedia.org/wiki/Parco_naturale_regionale_Molentargius_-_Saline

La Via Francigena percorsa in 20 anni con 250 acquerelli.

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FEDERICO TADDIA Ogni luogo è fonte di gioia e di sofferenza: per indole metto immediatamente le radici ovunque, e quando il mio cavalletto mi porta altrove sono costretta a doverle strappare». Ha l’eleganza dell’artista e la pazienza di chi sa attendere la sfumatura giusta Jannina Veit Teuten, 75 anni, pittrice inglese che ha scelto di vivere in Toscana dal 1970, e da due decenni vaga con i suoi acquerelli sulle orme di Sigerico, l’arcivescovo di Canterbury che con il viaggio a piedi verso Roma attorno all’anno 900 disegnò la Via Francigena.     «Quando nel 1993 ho dato il via al progetto pochissime persone avevano le idee chiare su quale fosse l’itinerario dalla bacheca  dell'autore   https://www.facebook.com/pages/Federico-Taddia/40510898249 dell’Arcivescovo: è stato faticoso trovare le informazioni corrette. Ora non saprei più contare le volte in cui sono andata avanti e indietro in treno, bus, aereo, a piedi, in bicicletta e in camper: io, i miei pennelli e i

Luigi, che cerca e raccoglie la poesia nei sassi di fiume

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ecco perchè  raccolgo e mi faccio portare  sassi  e pietre  la stampa  27/08/2013   -  L’ULTIMA STORIA FEDERICO TADDIA   ZEVIO (VERONA) «Ecco, questa è la mia Ricerca». Ha gli occhi illuminati dalla gioia e dall'emozione Luigi mentre entra nel suo vecchio fienile come se stesse varcando la soglia di un antico e solenne tempio. Un fienile diroccato, incastonato tra moderne case, dove nel tempo ha raccolto, catalogato e classificato decine di migliaia di sassi. Scelti, uno a uno, nel fiume Adige. Un antro magico e suggestivo, che ti toglie il fiato, dove tutto sembra pericolante e lasciato al caso.     E invece segue una logica. O meglio, come ti illustra, segue una poesia. Da cogliere senza pregiudizi o la presunzione di trovare significati. Luigi Lineri oggi ha 76 anni, vive a Zevio in provincia di Verona, e ricorda come se fosse ieri quel primo maggio del 1963 in cui, accompagnando un amico a cercare delle selci nel fiume, raccolse un sasso con un buco in m

"Non sono un artista io documento intervista al maestro della fotografia Gianni Berengo Gardin e Laurea ad honorem a su puzonarju, fotografo dei rapaci domenico ruiu

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la  prima storia    viene da       rainews  24 Parlas  de . "Il libro dei libri" ultima fatica  uscita  di recente  di Gianni Berengo Gardin, edito da Contrasto. Riunisce un'ampia raccolta della produzione editoriale di un maestro della fotografia italiana, che si racconta in questa intervista di Cristina Bolzani.  La seconda  dalla  nuova  sartdegna  online   Laurea ad honorem a su puzonarju, fotografo dei rapaci Dopo quarant’anni di attività documentaristica, il 28 il riconoscimento dell’Università di Sassari-Nuoro a Domenico Ruiu  NUORO. Laurea magistrale ad honorem a su puzonarju Domenico Ruiu  ( foto  a  destra  ) Sassari , dipartimento di Agraria, attraverso il corso gemmato nuorese in Scienze ambientali e forestali. Una laurea conquistata sul campo, nel vero senso della parola, per il fotografo naturalista, o meglio: «naturalista fotografo», come già nel 1993 lo definiva Fulco Pratesi nella sovraccoper