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17.8.25

ci sarà qualcuno\a che raccoglie l'eredità di Pippo Baudo oppure la sua morte è Una parabola comune, un mondo culturale definitivamente tramontato.?


Da quel  poco  che  ricordo di  pippo baudo    era  come  M.Bongiorno      che  entra   nelle  case  degli 
italiani con garbo e  cultura  .  Infatti  , tale miei vaghi  ricordi,  vengono confermati    da    quest  post  dell'amico 

Mario Domina

    Pippo Baudo e Raffaella Carrà erano il compromesso storico dell'Italia nazional-popolare.Erano la TV che ha costruito una lingua e un sentire comuni, una vera e propria koinè, erano il calore del sabato sera in famiglia (ed erano anche la fuga per reazione dialettica da quell'abbraccio soffocante) - da Chissà se va a Sanremo, con un'infinita teoria di canzoni e cantanti ed artisti di ogni tipo; erano la festa e lo specchio di un'Italia che non c'è più - con pregi e difetti, vizi e virtù, ma ora come ora riesco solo a vederne le qualità.Pippo Baudo era poi siciliano, di Militello in val di Catania (un paese bellissimo), e il pensiero va inevitabilmente ai miei (di madre era quasi coetaneo).Una parabola comune, un mondo definitivamente tramontato.

Infatti la mia domanda credo che dìsarà destinata a non trovare riposta in quanto : << riposta è importante solo quando fai domanda giusta . cit karate kid 4>> perchè nel bene e nel male con lui se ne va un pezzo profondo, articolato, pulsante della televisione italiana. Non soltanto un conduttore, non solo un volto noto. Pippo come dicono le croinache era un radar, un direttore d'orchestra che sentiva la musica prima che iniziasse, un visionario con lo smoking addosso e il fiuto dei grandi talent scout americani, quelli che con uno sguardo capiscono se c'è una scintilla.
In un Paese che spesso inciampa nel provincialismo e nella nostalgia, Baudo ha saputo essere classico senza mai diventare vecchio. Ha attraversato decenni con la leggerezza di chi conosce bene il proprio mestiere: la conduzione come arte, la diretta come coreografia, il palco come un'estensione della propria anima. Perché Pippo non presentava, accoglieva. Accoglieva gli spettatori, i concorrenti, i cantanti, i comici e soprattutto i giovani.
L'elenco di coloro che "ha lanciato Baudo" somiglia più a una galleria di ritratti che a una semplice lista  qui   su  :  <<Pippo Baudo - Wikipedia >> per  ulteriori   approfondimenti  .


4.1.18

"Disfatta" Mondiale, sciopero alla Rai? Inutile di Marco Barone

  da 


Non è stato probabilmente l'argomento dell'anno 2017, ma certamente è stato tra i principali argomenti del 2017, la disfatta, la sventura dell'Italia e la sua non ammissione ai Mondiali 2018.



Il 2018 sarà l'anno del centenario della fine della prima guerra mondiale e della fantomatica vittoria italiana, Paese che ha aggredito l'ex alleato austriaco cagionando così oltre 600 mila morti ed oltre un milione di feriti,  sarà l'anno del centenario della Triestina Calcio o di 110 candeline dell'Inter, sarà l'anno in cui nell'Italia mai unita si porteranno a galla sentimenti sicuramente nazionalistici, che mai bene hanno fatto alla causa della sana e pacifica convivenza.

E si ha la netta sensazione che il Mondiale per qualcuno alla Rai altro non sia stato che questo, espressione di un calcio non nazionale ma nazionalistico e se l'Italia non vi partecipa, pur avendo giocato mica 50 partite nei Mondiali ma qualche partita, il resto, a quanto pare, non merita considerazione.

Un resto che vedrà nazionali come la Croazia, la Spagna, l'Argentina, il Brasile, la Germania, l'Inghilterra, il Belgio ecc, dare forse lezioni di calcio a tutto il mondo, lezioni di calcio che il servizio pubblico può risparmiarsi e dove ora vengono fuori delle lamentazioni che ti lasciano perplesso.


Oltre alla questione meramente nazionalistica vi è quella del business, un mondiale senza Italia, in Italia lo guardano in pochi. Potrebbe essere la verità, quella che non piace, quella che non vuoi sentirti dire, ma sta di fatto che i Mondiali in Italia verranno trasmessi ed andranno sulla Tv privata ma anche  pubblica, perchè dobbiamo smetterla con questa storia che la Tv privata è altra roba rispetto a quella "pubblica".  Salvo alcuni programmi "politici" il resto è praticamente oramai identico al pubblico.

Da tempo il servizio pubblico rincorre la Tv privata, a partire dai programmi, dalla pubblicità e da tanto altro.
Il canone Rai dovrebbe essere cancellato, non avrebbe più ragione di esistere. E la qualità del programmi sportivi in Mediaset non sono inferiori a quelli della Rai dove spesso ti tocca ascoltare dei commentatori alle partite che veramente ti verrebbe la voglia di chiudere l'audio o cambiare canale.


Dunque, nessun elogio infinito in casa Rai e lo sciopero arriva tardi. Non interessa a nessuno. Dovevano pensarci prima. Ci sarà il derby senza commentatori? Meglio così, si sentiranno gli effetti stadio ancor di più.


Il problema è che è l'intero servizio pubblico che va riformato. O diventa totalmente pubblico oppure lo si privatizza, stare con due piedi in una scarpa ha avuto come logica conseguenza quella di vedere i Mondiali di calcio su Mediaset e non alla Rai.

Manuale di autodifesa I consigli dell’esperto anti aggressione Antonio Bianco puntata n LX IMPARATE A “LEGGERE” IL LINGUAGGIO DEL CORPO

 Il linguaggio del corpo da solo non basta a prevenire femminicidi o violenze, ma può essere un segnale precoce utile se integrato con educ...