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Laico reggae - Avanzi Sound Machine
È anche, e soprattutto, figlia di un’idea di mondo retrograda e paranoica che, attraverso l’ostentazione del simbolo - sia esso una croce, un tricolore, una parola, uno slogan - irregimenta i cittadini e li inquadra in una visione settaria del mondo.L’idea non è certo nuova né particolarmente brillante. La differenza è nel metodo, nella forma, mai come in questo caso sostanza. Un tempo, neppure troppo tempo fa [ cioè fino al 1985 rinnovo del concordato \ patti lateranensi del 1929 aggiunta mia ] con quel simbolo si voleva esprimere un circoscritto sistema di valori condiviso da una parte non trascurabile della popolazione.Oggi il crocifisso, nelle mani di questi crociati di cartapesta, è un’arma contundente contro tutto il resto: simboli, culture, religioni, fedi, visioni, colori della pelle, stranieri, tutto ciò che non si conosce o non è allineato.Ovvero l’opposto non solo del concetto di laicità - che è alla base della nostra Costituzione - ma anche e soprattutto dell’unico vero messaggio di cui il cristianesimo più autentico è vera e reale espressione: apertura verso l’altro, solidarietà, inclusione, incontro. Il messaggio di questa proposta è l’esatto contrario. Una dichiarazione di una violenza quasi epocale: qui comandiamo noi, come nelle più primitive tribù e nelle più retrograde delle teocrazie, quelle stesse teocrazie che, in un cortocircuito concettuale, si vorrebbe contrastare anche con gesti come questi. Senza rendersi conto - il Salvini o il Pillon di turno - che, lungi dal combattere gli intolleranti e gli integralisti, hanno finito per diventare come e peggio di loro. Lorenzo Tosa
Poi dopo un percorso interiore culminato da un dibattito fra atei , laici , credenti organizzato da foglio ( se non ricordo male ) durante la campagna refefendaria del 2004 sulla procreazione assistita ma soprattutto la lettura dell'articolo , più volte ( anche di recente ) riportato da daniela tuscano «Quella croce rappresenta tutti» apparso su L'Unità il 22 marzo 1988 firmato da Natalia Ginzburg ed riportato qui integralmente in quest articolo del' https://www.ecodibergamo.it/ ho cambiato idea . l'esposizione del crocifisso dev'essere facoltativa , non imposta per legge \ decreto come lo è stato dal 1929 al 1985 e per paura di rendere decisioni impopolari o per scelta in alcune aule scolastiche e ne tribunali c'è ancora .