no all'obbligo imposto da salvini del crocifisso .si alla libertà facoltativa di esporlo o non esporlo

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Laico reggae -  Avanzi Sound Machine 

 La proposta della Lega di rendere obbligatorio il crocifisso “ben visibile” in ogni luogo pubblico di questo Paese non è solo un’arma di distrazione di massa per distogliere i cittadini dai disastri sul fronte immigrazione, economia, politica estera e qualunque cosa questo governo abbia toccato.  Infatti

 


È anche, e soprattutto, figlia di un’idea di mondo retrograda e paranoica che, attraverso l’ostentazione del simbolo - sia esso una croce, un tricolore, una parola, uno slogan - irregimenta i cittadini e li inquadra in una visione settaria del mondo.L’idea non è certo nuova né particolarmente brillante. La differenza è nel metodo, nella forma, mai come in questo caso sostanza. Un tempo, neppure troppo tempo fa  [ cioè fino al  1985   rinnovo del concordato  \  patti lateranensi   del 1929   aggiunta mia   ]  con quel simbolo si voleva esprimere un circoscritto sistema di valori condiviso da una parte non trascurabile della popolazione.Oggi il crocifisso, nelle mani di questi crociati di cartapesta, è un’arma contundente contro tutto il resto: simboli, culture, religioni, fedi, visioni, colori della pelle, stranieri, tutto ciò che non si conosce o non è allineato.Ovvero l’opposto non solo del concetto di laicità - che è alla base della nostra Costituzione - ma anche e soprattutto dell’unico vero messaggio di cui il cristianesimo più autentico è vera e reale espressione: apertura verso l’altro, solidarietà, inclusione, incontro. Il messaggio di questa proposta è l’esatto contrario. Una dichiarazione di una violenza quasi epocale: qui comandiamo noi, come nelle più primitive tribù e nelle più retrograde delle teocrazie, quelle stesse teocrazie che, in un cortocircuito concettuale, si vorrebbe contrastare anche con gesti come questi. Senza rendersi conto - il Salvini o il Pillon di turno - che, lungi dal combattere gli intolleranti e gli integralisti, hanno finito per diventare come e peggio di loro.                                                                                   Lorenzo  Tosa 


Qualche  mio lettore\ trice   mi chiedera  ma  come    tu non eri per  farlo togliere   dalle  aule   scolastiche  in base    alla laicità ?Vero. Ma   avevo un altra concezione    della  laicità  ovvero quella  che  i " luoghi  statali  " fra  cui  appunto  lascuola  dov'essero   eesenti i  simboli  religiosi  .   Forse  perchè vedo  la  regligione    solo come  qualcosa  di confessionale      e  non come  oggi   anche   ed  soprattutto spirituale    ed  ero  influenzato    (  una  delle mie  tante letture    delle   fra i  14\25   anni   )    da   Don lorenzo Milani    e  dal  suo  gesto


Poi   dopo un  percorso   interiore  culminato    da  un dibattito   fra atei  , laici ,   credenti  organizzato  da  foglio  (  se   non ricordo male  ) durante    la  campagna  refefendaria    del  2004 sulla   procreazione  assistita  ma soprattutto  la lettura   dell'articolo , più  volte  (  anche  di   recente  ) riportato   da  daniela  tuscano   «Quella croce rappresenta tutti» apparso su L'Unità il 22 marzo 1988 firmato da Natalia Ginzburg  ed  riportato  qui integralmente   in quest  articolo   del' https://www.ecodibergamo.it/  ho  cambiato idea  .  l'esposizione     del  crocifisso    dev'essere  facoltativa   , non  imposta  per   legge  \  decreto  come  lo  è  stato   dal 1929  al 1985   e  per  paura  di rendere  decisioni impopolari  o  per  scelta    in alcune  aule  scolastiche     e ne  tribunali c'è  ancora  . 

  

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