Né con l’Antimafia,né con Messina Denaro: souvenir d’ Italie di Pierluigi Raccagni

 Da Castelvetrano condoglianze per la morte di Messina Denaro,ma anche senso di liberazione di una parte della popolazione.La morte dell’ ultimo dei padroni – padrini stragisti di Cosa Nostra,primula rossa per decenni a due passi da casa , è stata divisiva,come tutto in Italia.Che Cosa nostra abbia comandato politici,uomini delle istituzioni,gente comune per decenni c’è pure sui libri di scuola.

Così come sui libri di scuola vengono giustamente esaltate le figure di Falcone e Borsellino e dei servitori leali dello stato.Vengono pure ricordate quelle di Peppino Impastato,Mauro Rostagno  (  foto  a  sinistra  )  , e le centinaia di cittadini trucidati per essere stati contro il crimine organizzato mafioso,padronale,reazionario.
Ma la presenza militante-militare della mafia soprattutto in quattro regioni,Sicilia.Campania,Calabria e Puglia,non vuol dire che il fenomemo.non si estenda in tutta la penisola,nei paradisi fiscali,in società al di sopra di ogni sospetto.Ciò ha creato un alibi per il malgoverno,ma ha pure palesato quello che dicono parecchi studiosi e intellettuali del fenomeno.Il fenomeno mafioso, l’ antistato per definizione, ha sempre esercitato un fascino per chi vede nelle istituzioni una mafia in guanti bianchi e chi opta per la vera mafia,quella di una volta, iconografata da Marlon Brando e Al Pacino.Quanti uomini dello stato sono stati collusi con la mafia? Si parla di Berlusconi,Previti, Andreotti.Lima solo perché si è comunisti? Una certa mafia è stata combattuta e vinta,come un certo fascismo .Anche se uomini dello stato hanno massacrato uomini fedeli alla Repubblica antifascista.Ma la zona grigia del” né con lo stato, né con la mafia” convive nella corruzione italiota.

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