chiedono 5 mila € ai migranti Come gli scafisti che dicono di voler fermare e combattere. e poi lo giustificano ma se hanno i soldi per venire fare il viaggio avranno anche i soldi per pagaresi la libertà


 ma  non  si rendono  conto che   cosi    alimentano  di  più  le  mafie   che  li  fanno venire  in  europa  . infatti  esse aggiungeranno a pizzo  che  già   chiedono   quei 5 mila   . 


io non avrei saputo dirlo meglio ecco quindi che a forza di ripetere che hanno telefonini e lo smalto sulle unghie, al governo devono essersi convinti che molti migranti non se la passino affatto male. Dev'essere nata da qui l'idea di chiedere una cauzione ai richiedenti asilo che non avessero piacere a trascorrere qualche settimana di soggiorno in uno dei nostri confortevoli Cpr: un decreto attuativo del dl Cutro prevede che alla modica cifra di 4.938 euro sia possibile evitare di essere trattenuti in un centro di detenzione forzata e si possa attendere in libertà una risposta alla domanda d'asilo. Lo scopo della ‘garanzia finanziaria' è quello di “di garantire allo straniero la disponibilità: a) di un alloggio adeguato, sul territorio nazionale; b) della somma occorrente al rimpatrio; c) di mezzi di sussistenza minimi necessari, a persona”. Che con i prezzi di voli e alberghi di questi tempi tutto sommato non è nemmeno così caro, no? D'altronde quando si viaggia che un po' di soldi escano bisogna metterlo in conto? Quando si dice che la libertà ha un prezzo.😥
Meno male che a destra c'è qualcuno che prova dire la sua e dire che tale scelta è errata e controproducente . E' il caso di Luca Zaia Nei suoi anni alla guida del Veneto, Luca Zaia si è fatto conoscere per la concretezza con cui è solito accostarsi alle questioni da affrontare, senza porsi eccessive remore: cosa sia più o meno ‘ideologicamente' accettabile dire per non scontentare la propria parte politica è una questione che il presidente della Regione non si è mai posto più di tanto. Non può che far riflettere dunque la considerazione avanzata dall'esponente leghista sul tema dei Centri per la permanenza e il rimpatrio, su cui il governo sta puntando molto per affrontare la questione migratoria: “Il Cpr non risolve il problema degli arrivi, questo lo dobbiamo dire per essere corretti nei confronti dei cittadini, visto e considerato che quest'anno avremo più o meno 140-150mila persone che dovranno essere rimpatriate, e si consideri che mediamente ogni anno l'italia riesce a far rimpatriare dalle 3.500 alle 4.000 persone, quando va bene”. La considerazione di Zaia arricchisce il fronte delle criticità avanzate riguardo ai Cpr: non solo il mancato rispetto dei diritti umani e il rischio d'incostituzionalità, ma anche una sostanziale inutilità pratica. Se non si volessero prendere in considerazione i primi due aspetti, sarebbe utile concentrarsi almeno su quest'ultimo.
Infatti

 
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  • Migranti, rissa Meloni-scholz L’UE boccia i 5 mila€ per i Cpr

    La premier al cancelliere: “Stupiti dai fondi alle ong”

    Il tentativo di Giorgia Meloni è quello di cercare sponde europee sull’immigrazione: dopo giorni di tensione, la premier sta provando a costruire un asse con la Francia che ha mostrato la volontà di unirsi alla battaglia per fermare le partenze verso l’europa. Nel frattempo, però, Meloni pressa la Germania che nei giorni scorsi aveva annunciato di aver finanziato alcune organizzazioni non governative per accogliere i migranti. Ieri – come ha anticipato il Corriere – Meloni ha scritto una lettera al cancelliere tedesco Olaf Scholz per denunciare lo “stupore” del governo italiano rispetto al finanziamento delle ong e chiedendo uno sforzo comune per “soluzioni strutturali”. Il governo tedesco ha fatto sapere, tramite un portavoce, che la lettera è stata ricevuta e che risponderà, ma sostiene che Roma sapesse tutto dal novembre scorso. Oggi intanto, Meloni vedrà il presidente francese Emmanuel Macron per un bilaterale: quest’ultimo sarà a Roma per il funerale di Giorgio Napolitano. La premier vorrebbe inoltre portare un nuovo decreto Sicurezza con una stretta sui migranti minori (come accertare l’età sospetta) e per velocizzare l’espulsione di migranti pericolosi.

    LA LETTERA

    di Meloni risale al 23 settembre, ma è stata resa pubblica solo ieri: “Ho appreso con stupore che il Tuo Governo – in modo non coordinato con il Governo italiano – avrebbe deciso di sostenere con fondi rilevanti organizzazioni non governative impegnate nell’accoglienza ai migranti irregolari sul territorio italiano e in salvataggi nel Mare Mediterraneo”. Poi aggiunge che la decisione solleva “interrogativi” perché “per quanto riguarda l’importante e oneroso capitolo dell’assistenza a terra è lecito domandarsi se non meriti di essere facilitata in particolare sul territorio tedesco piuttosto che in Italia”. Inoltre, aggiunge Meloni, “è ampiamente noto che la presenza in mare delle imbarcazioni delle ong ha un effetto diretto di moltiplicazione delle partenze di imbarcazioni precarie che risulta non solo in ulteriore aggravio per l’italia, ma allo stesso tempo incrementa il rischio di nuove tragedie in mare”.

    Così, conclude Meloni, “gli sforzi, anche finanziari, delle nazioni europee interessate a fornire un sostegno concreto all’italia dovrebbero piuttosto concentrarsi nel costruire soluzioni strutturali al fenomeno migratorio, ad esempio lavo

    DIPLOMAZIA GIORGIA VEDE MACRON, MERCOLEDÌ NUOVO DL SICUREZZA

    rando a un’iniziativa Ue con i Paesi di transito della sponda sud del Mediterraneo”. Accordi, sostiene la premier, che costerebbero meno rispetto a quello stretto con la Tunisia. Da Berlino fanno sapere che gli accordi con ong come Sos Humanity e Comunità di Sant’egidio erano noti da mesi, ma non è ancora arrivata una risposta ufficiale. Domenica il governo tedesco si era detto “stupito” dopo le critiche del ministro della Difesa Guido Crosetto sulle ong in un’intervista alla Stampa. Ieri la ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock ha fatto dichiarazioni in senso contrario rispetto alla linea del governo italiano: “Bisogna offrire protezione a chi è pericolo in mare”, ha spiegato, dicendosi contraria a qualunque forma di “blocco navale”. Il cardinale Zuppi invece chiede che la questione migratoria non sia “politicizzata”.

    La polemica tra Roma e Berlino viene amplificata in serata da Antonio Tajani: il ministro degli Esteri da Parigi ha annunciato che giovedì sarà a Berlino per chiedere spiegazioni al governo tedesco sui finanziamenti alle ong. Anche Matteo Salvini ha definito “inaccettabile” l’atteggiamento tedesco. Il governo prova a fare asse con Parigi: oggi Meloni vedrà Macron. Ieri Tajani, nel bilaterale con l’omologa, ha parlato di “soluzioni comuni” col governo francese anche per Ventimiglia. La ministra Catherine Colonna spiega che serve approvare il prima possibile il Patto per le migrazioni e l’asilo.

    PROPRIO QUELLO

    che viene bloccato a livello europeo. Ieri un portavoce della Commissione Ue ha bocciato la cauzione dei 5 mila euro per non finire nei Centri per i rimpatri: “Va valutato caso per caso secondo il principio di proporzionalità”. Anche nella maggioranza ci sono dubbi: il forzista Giorgio Mulè dice che la norma va “affinata”. A livello europeo si sta studiando una zona Sar al largo della Tunisia, ma non si sblocca il Patto sulle migrazioni: a stopparlo Germania, Paesi Bassi, Repubblica Ceca, Polonia e Ungheria. Ieri Orban ha esultato: “Il Patto Ue ha fallito”.

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