Che razza di musica. Jazz, blues, soul e le trappole del colore Condividi di Stefano Zenni fa piazza pulita sugli stereotipi e mitizzazione della musica blues , jazz , soul cioè le origini del rock

  grazie per gli incontri stimolanti dell edizione 2023 delfestival Bookolica - Il Festival dei
lettori creativi e dei linguaggi ho appena finito di leggere il libretto : << Che razza di musica. Jazz, blues, soul e le trappole del colore >> di Stefano Zenni Un libro interesante che mi pone le domande : Esiste una "musica nera"? E quale sarebbe la sua differenza rispetto a quella "bianca"? Sappiamo riconoscere un cantante africano americano al solo ascolto? . Infatti Siamo abituati a pensare che la musica possa avere un carattere razziale, etnico o un "colore", e se vediamo un musicista nero statunitense immaginiamo che sappia swingare con più naturalezza di un bianco, o che intonerà le blue notes con sottigliezze inaccessibili a un europeo e le caricherà di un feeling, di un soul inimitabile. Ma tutto questo ha un fondamento scientifico, storico o culturale? Stefano Zenni affronta per la prima volta in campo aperto una materia così delicata, smontando con argomenti brillanti e aggiornati i molti pregiudizi che non solo infestano il discorso degli appassionati, ma trovano ancora ampio spazio nella critica musicale. Per farlo fa riferimento a concetti in apparenza lontani dalla musica, dal colorism al passing, e introduce stimolanti riflessioni sui rapporti fra le culture africano americana, ebraica e italiana. Attraverso un inedito approccio multidisciplinare che si muove con agilità fra i più diversi campi delle scienze storiche, biologiche e sociali, Zenni dimostra che la musica sa essere un esempio mirabile di collaborazione fra individui e comunità: uno scambio ininterrotto di idee e di risorse che trascende ogni barriera culturale o tentazione
classificatoria. Inoltre la sua presentazione ed il suo stile semplice ed accessibile ed accademico sia nell'eporre sia nella scrittura mi invoglia a comprare o prendere in biblioteca il saggio di Maurizio Bettini   contro le  radici  da  lui  citato nella presentazione     ed  a  rilleggere  e   quindi  andare  a ricercarlo  nella   mia   libreria    la  storia    del Jazz   di  Walter Mauro   da me    comprata ,  come   dimostrata  la  foto     sottto  ,  nel  lontano  1994   per   approfondire  e   comprendere   la  muisca  jazz     che  mi  facevano ascoltare i miei   e   i concerti  di time  in jazz e  non  solo    a cui  andavo   prima  passivamente  trascinato  dai miei  , parenti ed   d'amici amannti del genere , poi  con  interesse  in quanto come ho detto nel titolo del post e d'essi che deriva il rock e tutta la musica ( o musicaccia dipende dai gusti e dall'educazione ricevuta da ciascuno di noi ) che acoltiamo oggi   


Un  ottimo  libro  d'avere   nella  libreria  di casa  .  Per  capire  che  la musica  non    è solo  edonismo  e divertimento  ma  anche  libertà  come  fa notare   anche  il personaggio   di Lisa  dei Simpson    che  appunto  suona   il blues  ed  il  jazz . Credo  che mi  tocchera  rimettere  in  discussione   le mie definizioni di :  identità   e  di radice   ,   espresse   più   volte nelle  diverse pagine    del  blog  

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