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12.5.25

post it di gliulia Acerba

Andiamo in giro con dei post-it che ci attacchiamo addosso da soli o che ci facciamo attaccare dagli altri. Alcuni dei miei post-it stavano su con il Super Attak e c’erano scritte cose del tipo: sei incostante, in piscina durerai poco sei in carne, non dimagrirai scrivi cose autobiografiche, non hai tanta fantasia, ti vergogni a leggere in pubblico e la letteratura fantastica non ti piace. Un martedì mattina Michela, la mia osteopata, mi ha detto “devi passare in acqua più tempo possibile”. Un giovedì un angiologo mi ha detto “nuotare le fa bene” e io mi sono detta: beh allora mi iscrivo in piscina! Costume, occhialini,accappatoio, cuffia, bagnoschiuma, shampoo e infradito. Ho trovato la piscina giusta per i miei orari e dentro quella piscina Vittorio, un istruttore paziente e preso bene che, vasca dopo vasca, mi ha fatto capire cosa fossero le endorfine. E poi Irene, un’istruttrice discreta e appassionata. Mi ha insegnato come mettere la testa a dorso e come respirare a stile. In acqua, insieme a me, persone di tutte le età, tutte molto accoglienti. IL PRIMO POST-IT È CADUTO. Un lunedì mi sono svegliata e mi son detta “smettila di lamentarti della pancia” e ho cercato una nutrizionista. L’ho trovata, sono andata da Marta in un giorno di pioggia di gennaio. Ho scoperto una ragazza gentile e preparata che ha capito che senza pizza e Nutella non potevo vivere e, con molta professionalità, passo dopo passo, mi ha insegnato a nutrirmi senza sfondarmi. Ho dovuto inserire parole nuove nella lista della spesa: farina di avena, yogurt greco, cous cous, burro d’arachidi, feta, pollo, piadine. In un anno sono dimagrita 10 chili. IL SECONDO POST-IT È CADUTO. Un giorno Facebook mi ha proposto la pubblicità di un corso di scrittura lungo, da ottobre a maggio. L’ho letto, l’ho riletto, lo sapevo quasi a memoria. Sentivo che dovevo darmi una possibilità con la scrittura. Si poteva scegliere fra 4 insegnanti. Per me scegliere è molto molto difficile. Allora ho chiesto consiglio a Giulia, una mezza parente, e lei me lo ha dato. Ho scelto di fare OVER30 con Loredana, Silvia e Marta. Di loro non sapevo nulla. Loredana nella presentazione del suo corso avevo scritto di vampiri, draghi e fantasmi. Oddio, non è che sto facendo una cazzata? Silvia aveva scritto che ci avrebbe fatto disimparare con autori che io non avevo imparato quindi ho pensato che avrei potuto farcela. Marta aveva scritto che avrebbe messo in mezzo il corpo e infatti all’inizio non l’avevo scelta perchè un post-it mi diceva “corpo no! Corpo no!”, ma poi mi sono lanciata. A ottobre 2024 sono andata per la prima volta a Torino, alla Scuola Holden con un quaderno carino e la mia penna preferita. Ci sono tornata a novembre, dicembre, gennaio, febbraio, marzo, aprile e infine maggio. 8 fine settimana in mezzo a persone che non sapevano nulla dei miei post-it, del disordine del mio armadio o di che faccia abbia mio fratello. Persone sconosciute che piano piano si sono svelate, e io con loro. Ho avuto due grandi privilegi: essere guardata, letta, ascoltata da corpi nuovi. Guardare, leggere e ascoltare corpi nuovi. In un anno ho scoperto che ho fantasia, che mi piace anche la letteratura fantastica, e leggere a voce alta davanti agli altri, anche col microfono. IL TERZO POST-IT È CADUTO. Ho scoperto anche che negli occhi delle persone, se guardi bene, puoi trovare: l’intelligenza artificiale, la nonna morta, la rabbia, il passato fricchettone, la poesia di una sirena, il dispiacere di una sorella, un disturbo alimentare o un delitto da risolvere, l’attesa per un’adozione, lo sconforto per l’oppressione in Palestina, le scuse o le lame per un amore passato, un padre in fin di vita, la Resistenza, ma anche Anna Magnani incazzata con Ingrid Bergman, lo yoga che ti appisola, una mamma che ami e odi, Agnelli che piange il figlio suicida, un narcisista distruttivo, Maria Montessori mamma, un mondo senza arte e una città che dopo 7 anni non si fa ancora chiamare casa. NON SO QUANTI POST-IT SIANO CADUTI A QUESTO GIRO. Nel mondo è pieno di gente che ci attacca i post-it addosso, siamo noi i primi. Pare, però, che ci siano anche persone che ti si palesano davanti per staccarteli, quei post-it, e tu gli puoi anche dire “Hey, come ti permetti? Ci ho messo una vita per attaccarli così bene, ci sono affezionata! Lasciameli!”, ma loro niente. Sono come dei super-eroi in borghese. All’inizio sembrano invisibili, ma poi, se alleni l’occhio, impari a riconoscerle. E una volta che le riconosci e le fai entrare nella tua vita, speri che ti si appiccichino addosso come i Post-it Super Sticky, i migliori sul mercato.

Giulia Acerba

27.1.14

Verba volant / Memoria di Luca Billi 27 gennaio 2014


Memoria, sost. f.

Secondo la mitologia greca Mnemosine era la dea della memoria. Si tratta di una divinità molto antica, nata prima di Zeus e degli dei olimpii. Esiodo infatti racconta che era figlia di Urano, il Cielo, e di Gea, la Terra, e quindi sorella diCrono, il padre di Zeus, e dei Titani. Sempre l’autore della Teogonia racconta che Mnemosine – che nella lotta tra gli dei e i Titani si era schierata con i primi – venne amata da Zeus, che le apparve sotto forma di pastore. Da quelle nove notti d’amore sui monti della Pieria nacquero le nove Muse.
Diodoro Siculo, nel libro V della Bibliotheca historica, spiega che Mnemosine aveva scoperto il potere della memoria e che lei stessa aveva assegnato i nomia molti oggetti e alle cose astratte che servono agli uomini per capirisi durante le conversazioni. Per questo, in qualche modo, Mnemosine è anche la dea di questo dizionario.
Mnemosine esercita un potere arbitrario quando assegna i nomi alle cose e infatti la memoria è qualcosa di fondamentalmente arbitrario.
Parlate con uno dei vostri vecchi di casa e vi accorgerete che spesso non sono in grado di ricordare cosa hanno fatto pochi giorni fa, ma vi sanno descrivere – con un’incredibile dovizia di particolari – un episodio capitato cinquant’anni fa; naturalmente non avete nessuna possibilità di verificare quei particolari e non potete far altro che confidare della memoria di chi ve li ha raccontati.
Fondamentalmente è per questa stessa ragione che le memorie sono il genere storiografico più infido e carico di menzogne. Chi scrive a volte mente intenzionalmente, anche se per lo più lo fa inconsciamente: è davvero convinto che le cose siano andate proprio come le lui le ricorda, anche se non è vero.
Io sono uno che cerca di esercitare il più possibile la memoria, ovunque ne ho l’occasione e specialmente attraverso il mio blog e i miei post sui social network, ma anche la mia memoria è deliberatamente e dichiaratamente arbitraria. Ricordo a me stesso e a chi mi legge quello che penso sia importante ricordare e che ritengo ingiustamente dimenticato. Per questo motivo non manco di ricordare le stragi di piazza Fontana e della stazione di Bologna, non perdo gli anniversari della morte di Antonio Gramsci e di Giacomo Matteotti, ricordo lacaduta del muro di Berlino e la fine dell’apartheid in Sudafrica. E molto altro – come avete spesso la pazienza di vedere.
L’importante è essere consapevoli che si tratta di scelte, in questo caso le mie scelte, perché questa è appunto la mia memoria.
Ad esempio, l’11 settembre la memoria mainstrem ricorda l’attentato alle Twin towers; io sono uno di quelli che ricorda invece il golpe americano in Cile e l’uccisione di Salvador Allende. Ci sono memorie più o meno importanti ? Per me sì e mi assumo il rischio di fare queste scelte. Ciascuno di noi lo fa, nella sua vita privata come in quella pubblica. Ciascuno di noi ricorda gli episodi della sua vita che vuole ricordare, magari migliorandoli e trasformandoli un po’, e ne dimentica altri.
Anche per questo io diffido come la peste da chi parla di memoria condivisa. La memoria condivisa è una menzogna: è solo il modo per chi è al potere di imporre agli altri la propria memoria. E per annebbiare – o annullare del tutto – le altre memorie. Infatti è importante dire che la memoria è sempre plurale.
Oggi è il Giorno della Memoria: è un giorno importante, di quelli cheapparentemente ricordiamo quasi tutti, vincitori e vinti, qualunque sia la nostra convinzione etica e politica. Non è assolutamente mia intenzione “rovinare” la festa, penso siano importanti tutte le manifestazioni, anche quelle fatte soltanto per obbligo istituzionale, credo sia importanti tutte le parole dette oggi, anche quelle dette senza convinzione e solo per puro esercizio retorico.


La memoria infatti è sempre più forte di noi, dei nostri tentativi di manipolarla e di usarla. La memoria è una dea, molto antica, più antica degli altri dei, di quelli che tengono il potere e di quelli che presiedono alle altre arti. E quindi si può far beffe di questi piccoli maneggi dei mortali.

Destinazioni lontanissime da raggiungere a velocità moderate: viaggiare in scooter è un’esperienza unica, diversa da tutte le altre

in sottofondo Vespa 50 special - Cesare Cremoni Culture Club - Karma Chameleon