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29.10.22

Saluto in note per docente contrabbasso che lascia cattedra

 (ANSA) - CAGLIARI, 29 OTT 

Un omaggio in musica per una persona speciale. Rinaldo Asuni, storico e apprezzato docente di contrabbasso del Conservatorio di Cagliari lunedì va in pensione. Lascia dopo quarantanni di onorato insegnamento. Quale modo migliore per omaggiarlo se non con un concerto per esprimergli affetto e grande gratitudine. Una locandina con una sua simpatica caricatura che lo ritrae annuncia per il 31 ottobre alle 20 al Conservatorio di Cagliari il Rinal- Day. Un live contrabbasso e pianoforte tra assoli, duetti, trio, quartetti con brani celebri e meno noti e arrangiamenti originali. La serata è a ingresso libero. Protagonisti i suoi allievi che negli anni si sono diplomati con lui e alcuni pianisti. Al contrabbasso si esibiscono Salvatore Atzei, Giovanni Chiaramonte, Andrea Cocco, Stefano Colombelli, Sandro Fontoni, Simone Guarnieri, Andrea Piras, Alessio Povolo, Tommaso Spada, Massimo Tore, Francesco Sergi. Al piano Caterina D'Angelo, Veronica Mereu e Francesca Pittau. Saranno eseguite pagine da Serge Koussevitzky, Nicolò
Paganini, Tito Puente, Francois Rabbath, Massimo Tore, Daniel Van Goens. "Mi sono emozionato - commenta con ANSA Rinaldo Asuni - è un pensiero che mi riempie di gioia. Ho avuto la fortuna durante il mio percorso di incontrare ragazzi che hanno lavorato con passione e sacrificio. Il contrabbasso è uno strumento complesso, ricco di insidie, ci vuole tanto impegno. Ognuno di loro ha trovato la propria strada chi nell'orchestra del Lirico con il ruolo di primo contrabbasso o contrabbasso di fila chi ha intrapreso la carriera da solista. Ognuno di loro si è a suo modo distinto e per un insegnante è gratificante vedere crescere e affermarsi un allievo". Il pensiero va ai suoi maestri, uno su tutti il compianto Giorgio Pani. "E' stato un padre, un maestro, un uomo speciale. Ero uno studente squattrinato. Mi ha formato senza prendermi un soldo, mi ha seguito con dedizione e generosità tutti i giorni nel mio periodo romano. Mi piange il a cuore parlarne. Quando si studia musica si crea un rapporto stretto tra docente e allievo. Lui mi ha fatto amare il contrabbasso. Per me il lavoro è stato ed è solo gioia". Ma il ringraziamento lo rivolge anche ai suoi ragazzi. "Sono cresciuto tantissimo anche grazie a loro, nello scambio docente allievo ho continuato a formarmi. Forse non lo sanno, ora è il momento di farglielo sapere". 

13.3.15

L'esordio dell'Indagatore da incubo! Dylan Top (Topolino #3094) SPOILER


Bum Willer e Pap Carson di Corrado Mastantuono (Topolino #2964)
Inizialmente  , viste  le trasposizioni   e   i riaddattamenti   (  a volte magistrali  come     di topolino   sui classici della letteratura  ,  temevo    che   succedesse   di rimanere delusi  .  Infatti  spesso  accade   che  : <<  Quando due miti si incontrano, è facile rimanere delusi. Il rischio della parodia gratuita, del team-up ingiustificato e della denaturazione dei personaggi è dietro l’angolo.>>




 Ma   <<  Fortunatamente  >>, sempre  secondo http://gliaudaci.blogspot.com/ uno dei  blog   più  informati  sul mondo   del  fumetto in questo articolo,  <<  non è stato così per Dylan Top, incrocio tra [non-stiamo-nemmeno-a-specificarvi-chi] e [ormai-avete-capito] pubblicato su Topolino #3094 (in edicola questa settimana). >>


Parte della buona riuscita dell'episodio ( presentato in fondo al settimanale  per invogliare    i lettori  a   prendere   la  seconda  puntata L'isola del tesoro  ) è da imputare agli autori coinvolti  che   sono il Gotha    del fumetto   italiano  degli ultimi  30  anni .
Oltre all’onnipresente
Roberto Recchioni come soggettista, gli altri due autori appartengono infatti a quel “gruppo misto” di fumettisti che hanno lavorato sia per la Disney sia per la Bonelli (gruppo comprendente, tra i tanti esempi illustri, Corrado Mastantuono, Fabio Celoni Bruno Enna). Ecco perché sia Tito Faraci (l’uomo che ha sceneggiato TUTTO), sia Paolo Mottura (autore di recente dei disegni di Eroe senza patria, Le storie #22, ma anche di un episodio del Dylan Dog Color Fest del 2012(  foto a destra  )  su testi di Barbara Baraldi) si sono sentiti doppiamente a casa! Poi, come fa notare Tito Faraci nelle note conclusive  scritte  su topolino  , le somiglianze tra l'inquilino di Craven Road e Topolino sono diverse: sono entrambi investigatori ed entrambi hanno un amico "bislacco" (Groucho/Pippo) e un amico poliziotto (Bloch/Basettoni) affiancato da  un ispettore  babbeo ( Jekins / Manetta )La sfida vera era rendere l'Indagatore dell'incubo accessibile anche a un pubblico più   giovane  (  leggi  8\15 anni  )  . Gli abissi, le malinconie, i mostri e gli elementi profondi dell'universo dylaniato ( ideati dal genio di Tiziano Sclavi) difficilmente si presterebbero a una trasposizione parodistica. Anche  se   coem ha dichiarato lo stesso Recchioni a  l'huffingpost.it   del   3\111\2015  

Cosa rappresenta “Dylan Top” per un lettore di “Dylan Dog”? Una parodia, un omaggio sentito o qualcosa di più?

Roberto Recchioni: Non direi che è una parodia, non nel senso stretto del termine. La storia non irride Dylan Dog ma, anzi, è estremamente rispettosa del personaggio e ne celebra gli aspetti più salienti. Mi sembra, insomma, più un omaggio e un atto d'amore e, del resto, da Tito Faraci non mi aspettavo di meno. Tito è bravissimo nel cogliere il cuore dei personaggi e lo ha dimostrato spesso, con alcune delle più belle storie dedicate a Topolino che io ricordi.
(...) qui  il resto dell'articolo 
  Visto  che  la   storia  si ispira dichiaratamente a L'alba dei morti viventi  cioè  Dylan Dog #1, ma non   si dovrebbe   nemmeno specificarlo !! e  chiarissimo  per tutti i lettori   di vecchia  data   ma anche  no  visto    che  è stata ristampata   migliaia  di volte     fra  cui l'ultima da  repubblica    in cui a farla da padrona sono gli zombi! Gli stratagemmi adoperati da Roberto Recchioni  sono   queli  : 1) di usare come nemici dei "topi invadenti", idea dalle ripercussioni molto attuali e umoristiche (ad esempio, non provengono dalla cittadina di Undead ma da Uninvited!)., 2)  IL  clarinetto diventa  una  cornamusa  ., 3 ) l'interminabile  (  salvo alcuni numeri )   modellino di  galeone   diventa   un puzzle   con il disegno  del battello a vapore   di SteamboatWille   il cartone animato del 1928    in cui esordi' topolino  .
Le due storie    sono  talemente , eccetto le  pochissime sottigliezze  sopra elencate  , uguali  che  sembra  confermare " la manfrina  "  pubblicitaria  \  promizionale  della  bonelli   , ne  ho parlato  in un post   precedente , per  rilanciare  il rinnovamento  \  la  nuova  gestione   di Dylan  da parte di Roberto  Recchioni  .   Ma  sarà il tempo  e  il reseconto delle  vendite , compresa  la variant speciale  della disney , del fumetto  Bonelliano   . Per il momento   tali ipotesi sembra essere smentita  da    quanto  ha dichirato    Tito  Faraci alla  stampa  del 8\3\2015
 (...)  qui  l'articolo  completo
Ma Dylan Top piacerà ai lettori di Topolino, che magari non conoscono Dylan Dog ?
«Intanto occorre sottolineare che, rispetto a quanto si crede, i lettori di Topolino sono soprattutto adulti, i bambini sono una minoranza. Abbiamo scritto una storia tipicamente di Topolino, non occorre essere lettori di Dylan Dog per capirla. Ci sono due livelli di lettura, una per chi conosce il fumetto della Bonelli, e una no. Ma il primo livello non intaccala comprensione del secondo. Poi, in questo numero ci saranno anche una mia intervista a Tiziano Sclavi e una mia introduzione a Dylan Dog, così se qualcuno vorrà, potrà iniziare a leggere anche il personaggio Bonelli».
 
Cosi   come   se  ci sarà un seguito di tali storie  


Crede che possa nascere una serialità con Dylan Top protagonista?  
«All’inizio non ci pensavo, dopo che abbiamo finito il lavoro, ho iniziato a credere che potrebbe essere possibile. Io sono entusiasta di Dylan Top, vedremo quale sarà la risposta dei lettori».


Ai posteri l'ardua sentenza 
. PerUno degli elementi salienti de L'alba dei topi invadenti è che... si tratta di una storia maledettamente divertente! Molto convincente l'ironia di Pippo/Groucho sui luoghi comuni delle storie di Dyd, sui meccanismi narrativi e sul modo di suonare del suo capo. Poi, le mille citazioni e occhiolini strizzati ai lettori attenti (quindi al sottoscritto saranno sfuggite miliardi di trovate!), come i vari riferimenti allo stesso Dyd #1, a partire dalla prima tavola in cui Mottura cita l'iconica copertina di Claudio Villa per arrivare persino all'utilizzo delle medesime inquadrature (pollice in alto per le scelte registiche di Faraci-Mottura, alcune davvero da scuola del fumetto!) [Altri riferimenti a Dyd #1 sono poi evidenziati anche nei redazioni conclusivi del settimanale: un plauso per le sempre dettagliate e piacevoli pagine di interviste, curiosità e articoli di contestualizzazione]Ma anche il mondo "da sogno" di pagina 144, che è talmente familiare da sembrare molto meno onirico del dovuto (leggere la storia per comprendere senza spoiler!). Senza contare l'egregia vignetta centrale di pag. 152 che cita Il quarto stato di Pellizza da Volpedo (già citata fumettisticamente dal maestro Ivo Milazzo per la copertina dell'indimenticabile Ken Parker #58, Sciopero )  o i due piccoli pseudo-Beatles che attraversano la strada sulle strisce nella prima vignetta di pag. 154.
Se non fosse una frase ai limiti del banale, si potrebbe affermare che l'unico vero difetto di questa storia è che finisce troppo presto. Come già per l'amata storia di Corrado Mastantuono su Topolino #2964 in cui Bum Bum Ghigno interpretava Tex,questa storia è la dimostrazione che a volte, quando gli universi immaginari si incontrano, possono esserci belle sorprese al quadrato !  Concludo su suggerrimento di del blog  Audaci non dimentichiamo le altre, validissime, storie presenti nel settimanale: dalla prima puntata de L'isola del tesoro (di Teresa Radice e Stefano Turconi) alle avventure di Paperino, Pico e Dinamite Bla , ecc . Ma

25.5.08

omaggio jazz a De Andrè



E' uscito il 23 maggio con il settimanale l'espresso  il live  "Casa del Jazz All Stars - Omaggio a Fabrizio De Andrè".  Il quintetto -- formatosi  appositamente per l'occasione  ---  è costituito    straordinari musicisti  ( trovate  sotto a fine post  alcuna  scelta  di  loro dischi solisti   )  del  jazz  italiano :

Stefano Di Battista ( sax alto e soprano ) Rita Marcotulli ( piano ) Fabrizio Bosso ( tromba ) Giovanni Tommaso( contrabasso )  e Roberto Gatto ( batteria  )   tenuto con il patrocinio morale della Fondazione Fabrizio De Andrè, il 30 aprile alla Casa del Jazz di Roma  . Tale disco  s'interpreta  con rispetto , misura  , ma soprattutto con libertà ed  improvvisazione  proprie del jazz  , alcuni   dei brani più importanti  e conosciuti del Cantautore genovese   . Esso è un buono ,  di notevole fattura  da regalare  e regalarsi per chi  incomincia  l'ascolto de jazz o per  chi è " seguace " di tale genere musicale  . Unico neo inevitabile  quando si fanno dischi omaggio o  di cover  , è  quello    di  scegliere  ed eseguire   pezzi  noti e stra noti  ( ma  questo discorso  è riduttivo per  artisti del calibro di   De  Andrè )   e  non pezzi poco noti  o rari  di un artista  .
Comunque  ascoltando  tale disco  rimane dopo averlo ascoltato  la sensazione come ha ricordato Nicola Piovani <<  De Andrè non è mai stato di moda  . E infatti la moda  effimera  per definizione passa 
>>  cosi come  è passata  ormai nel dimenticatoio  la versione di Georgie di  da discoteca (  chi sa per quale insulso  e recondito  motivo gli eredi di de andrè  abbiano concesso i diritti ) << le canzoni  di Fabrizio  restano >> In   esso ci sono  le  canzoni più significative e più belle  ( anche se è difficile scegliere   in un repertorio cosi intenso   e prondo come quello  di i De Andrè) Ora vado come  è mio solito analizzare  le singole canzoni una per una nell'ordine  in cui vengono riportate nel cd in questione  .  


1)La canzone di Marinella Versione molto bella,sensuale e struggente, che sembra  quasi  scritta  da De Andrè ; 2)Don Raffaè  pezzo  bello  dinamico  troppo elucubrato  da  snaturare  la canzone : 3) Inverno toccante  da non riuscire  a trovare le parole  per descriverla . Malinconico l'attacco al pianoforte e l'accompagnamento al sax . In secondo piano,quasi assenti, per poi farsi sentire in crescendo  dopo i primi 2 minuti  gli altri strumenti per " accordarsi "  con il piano e  ìil sax . Buono  la fusione fra  i due stili tipici del jazz quello  freddo ( Cool jazz ) e quello caldo (   hot jazz  )
e il sax  ; 4)  Ho visto Nina volare Un raro esempio  di  cover che  coglie il pensiero  dell'artista  dell'opera  originale , uno  ( almeno dai dischi comprati , regalati o dei genitori  che ho ascoltato  e  conosciuti in quanto mi sono avvicinato da  poco  a tale genere musicale  )   dei rari esempi del  jazz di sincronia   fra  i vari elementi di una band  .Ottima l'idea   della vedova  di Faber  di aver messo  a disposizione  la  traccia   originale  del brano   .Cosi sembra  che il gruppo suoni  davvero con De Andrè ; 5) Creuza de ma ottima l'interpretazione  , azzeccati  gli interventi  della Matcotulli   e  di Gatto e di Battista . Un po'  elucubrato in alcuni tratti Di Battista , ma  ciò passa in secondo piano grazie all'intensa  affinità  fra  i componenti del gruppo ;6) Ballata dell'amore cieco o della vanità  Senza parole . pezzo molto dinamico un pezzo  jazz  caldo (   hot jazz  ) e  poco di jazz freddo ( Cool jazz )  funzionale all'assolo di Gatto ; 7) Via del campo  bella  più malinconica  e struggente   dell'originale ; 8) La colina  " più movimentata " dell'originale . Un pezzo privo  di egocentrismi  e voli pindarici tipici di  hot Jazz  uno  dei pochi ( almeno in base  alla mia esperienza in tale genere  musicale )   esempi  "scorrevolezza" del  coll jazz .Una interpretazione  che non snatura  la  che stravolge la canzone originale , anzi  la rafforza ulteriormente  , tanto  da  invitare  ad ascoltare  o riascoltarsi l'originale.Ottimo l'affiatamento del gruppo ;9)IL pescatore Versione dinamica e allegra   di una canzone triste  , un bel pezzo di  hot  jazz  . si  riusciti a portare  una speranza in  una  canzone che  è triste  e molto pessimistica  oltre  che profetica  sulla situazione del nostro bene-amato paese 

Guida  all'ascolto 
 


  • Rita Marcotulli


2002 Koinè, Anders Jormin,Andy Sheppard,Palle Danielsson,Jon Cristensen,Anja Garbarek,Lena Willemark
2006 The light side of the moon, Rita marcotulli



  • Stefano di Battista


2004 Parker’s Mood /Blue Note
2007 Trouble Shootin’ /Blue Note



  • G.TOMMASO



con Rava LA DOLCE VITA " 2000

con il suo quintet
"SECONDO TEMPO" special guest JOE LOVANO



  • Roberto gatto


2007 Roberto Gatto "Traps" (CAM Jazz)








emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...