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10.2.14

Padre Piras e l'arte del meditare di Marco Noce



è passato un mese   o quasi  dai funerali di padre piras  ne  avevo già parlato   qui sul  blog   quando ancora era  cdv.splinder.com  ( e  dall'edizione giornaliera dell'unione potevi prendere  anche le  foto  ) e  ora   anche  qui su  blogspot , ed  già come  riporto  da  questo articolo di qualche tempo dell'unione sarda  , si   sente la  sua mancanza  . 
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 Da anni il regista americano David Lynch conduce (e finanzia di tasca sua) una campagna per la diffusione della meditazione trascendentale: si sta seduti in silenzio, mettendo a tacere per un po' i pensieri, concentrati sul respiro fino a raggiungere una “consapevolezza senza oggetto”. Praticata da milioni di persone, studi scientifici ne hanno dimostrato i benefici: rilassamento, benessere psicofisico, miglioramento delle capacità di concentrazione. Qualche sera fa, ospite in tv da Fabio Fazio, Lynch ha detto che sarebbe bello se la Chiesa aprisse le porte alla meditazione trascendentale, come strada per cercare il Regno di Dio dentro di sé e una preghiera più profonda. Ratzinger, da cardinale, era contrario. Che ne dirà Francesco, primo papa gesuita? Vedremo. Intanto migliaia di sardi, un paio di settimane fa, hanno salutato con affetto e riconoscenza l'addio alla vita terrena di Francesco Piras, gesuita pure lui, che alla meditazione aveva già aperto le porte delle chiese di Cagliari, Sassari e Alghero. «Qual è il suono di una mano sola?», chiede un indovinello zen. Chi è stato in quelle chiese lo sa: è il silenzio di centinaia di persone sedute, con gli occhi chiusi, concentrate sul respiro.
  secondo me  , se  la chiesa  facesse   una cosa del genere  ,  ovviamente  fatta in maniera seria  autentica  e  non perchè alla moda  ,  recupererebbe  molti che si  sono allontanati  e  persi per  strada  , che si sono allontanati   per mancanza  di spiritualità e  l'accentuarsi del dogmatismo  .  Infatti  secondo il mio amico Antoniccu Pittau Non è un vero e proprio indovinello,in giapponese si chiama Koan:serve a ripulire la mente,ma devi incessantemente cercare di dargli un senso,il tuo maestro ti dirà se la tua risposta è giusta....altrimenti devi continuare a meditarci su.....P.S.:un'altro Koan è "La porta senza porta" ZEN.....

17.1.14

L’ultimo viaggio di padre Francesco Piras E-mail Stampa Condividi L’ultimo viaggio di padre Francesco Piras Morto a 99 anni il gesuita maestro di meditazione: 10mila allievi nell’isola

leggo con costernazione  la nuova sardegna ed  apprende  la news   riportata  dal  titolo  . 
CAGLIARI.
 "Buon viaggio, maestro": è uno dei tanti saluti con cui molti dei suoi discepoli - sembra ne abbia oltre diecimila in tutta la Sardegna- accompagnano padre Francesco Piras, il gesuita fondatore della scuola di meditazione trascendentale, verso l'ultima dimora. La notizia della sua morte, avvenuta alle 22.50 di mercoledì, si è subito diffusa, grazie alla rete, in tutto il mondo. Sicuramente in quella speciale "famiglia" di studenti, intellettuali, operai, impiegati, che hanno seguito a Cagliari, Sassari e Alghero le sue lezioni.
È morto serenamente, dicono i confratelli. Come un uomo di quasi 99 anni - mancavano 29 giorni al traguardo - che ha cercato di essere contemporaneamente un buon uomo, insieme cristiano e sacerdote. Una vocazione coltivata fin da piccolo, che si è irrobustita nell'adolescenza e negli anni trascorsi da Francesco Piras, nato a Villanova Monteleone nel 1915, nel liceo "Azuni" di Sassari. A diciannove anni comincia il lungo percorso formativo tra i gesuiti, prima il noviziato, poi gli studi filosofici, la laurea in lettere a Torino. In uno dei gruppi di studio degli studenti gesuiti, coordinati dal giovane padre Piras, si distingue per intelligenza e cultura Carlo Maria Martini, futuro arcivescovo di Milano. Nel luglio del 1947 l'ordinazione sacerdotale dalle mani di un vescovo sardo d'azione: il cardinale Maurilio Fossati, dal 1924 al 1929 guida della diocesi di Nuoro e dal 1929 al 1930 arcivescovo di Sassari. Padre Piras è uomo di scuola, ma anche di "mischia" sociale: nel 1950 dà vita al primo "cineforum" in Italia e per otto anni diventa "cappellano" degli operai Fiat di Termini Imerese. Rientrato nell'isola nel 1980, il tempo di guardarsi attorno, poi il 21 febbraio 1983, nell'artistica sacrestia della chiesa di San Michele in via Ospedale a Cagliari, riunisce una settantina di persone con le quali inizia un corso di meditazione trascendentale. Le tendenza new age e della mistica spinta dovevano ancora arrivare in Sardegna. Da 70 frequentatori si passa a 100, poi a 3-400. Un corso aperto a tutti, senza distinzione di cultura e appartenenza religiosa. Un gesuita sulla lunghezza d'onda di Madre Teresa di Calcutta: "La povertà materiale caratterizza molti paesi dell'Africa e dell'Asia. Ma fa più paura la povertà spirituale degli stati occidentali". «Padre Piras voleva che la persona ritrovasse i propri spazi vitali e i propri riferimenti – dice Luca Lecis, ricercatore universitario, assiduo per diversi anni alle lezioni del gesuita – concentrandosi sul presente, perché passato e futuro non ci appartengono». Oltre diecimila le persone incontrate da padre Piras in trent'anni di scuola di meditazione. «Gente affascinata da quest'uomo di fede al quale non piaceva essere chiamato maestro, perché di Maestro ce n'è uno solo, ma amico».Infatti come dice http://www.sardiniapost.it/<< padre Piras ha insegnato ai suoi allievi gli strumenti per amare davvero se stessi con la consapevolezza che un’esistenza sana e serena non ci è data dal destino ma può dipendere solo da noi >> per l'articolo completo : http://goo.gl/IDVikl



emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...