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9.1.20

ma i vegani non hanno come ideale la pace e la non violenza ? se si perchè stanno zitti sul caso di pasquale mario bacco che insulta i morti ?


Cari\e  vegani



Se avete fra i vostri ideali o valori quella della pace e della non violenza  e  affermate  che  gli animali  meritano lo sresso rispetto che merita  l'uomo  anche  anche  egli animale perchè  , ovviamente senza     generalizzare     augurate  e  siete contenti    se  muore  qualcuno che  lotta     contro i  vostri principi  . ? Cos' aspettate a prendere posizione critica contro questo ....   individuo   Spett Pasquale  potrei insultarla , ma non lo farò ed mi scuso se dovessi averlo fatto nel post precedente ma era stato scritto a caldo , per rispetto di Andrea, dei suoi cari e di tutta #Aggius.Ma soprattutto, perché  non   sarai  in grado   d' abbassermi ai suoi livelli.Spero solo che Dio la perdoni per le infamie che ha scritto.


Pasquale Mario Meleam Bacco è con Dal Torinese Vincenzo e altre 37 persone.
Ieri alle 11:38
LA CACCIA, IL MEDICO E I COGLIONI DA TASTIERA
Facebook ha cancellato il mio post sulla caccia, anche in seguito alle segnalazioni dei signori cacciatori.
Questi signori in privato mi hanno augurato la peggiore morte, a me, amici e vegani in genere.
Questa gentaglia non è abituata a rispettare le opinioni altrui, perché i cacciatori sono abituati ad uccidere e trucidare altri esseri viventi senza nessuna difesa (tra mille sofferenze).
Quindi questa gente, in campagna, mentre fuma, piscia, scoreggia e parla di fica, si DIVERTE ad uccidere altri esseri viventi.
Ogni tanto si sparano tra di loro e si ammazzano, provando cosa significa essere sparati. E questo mi dovrebbe dispiacere? Beh no, non mi dispiace affatto.
A me i cacciatori fanno schifo e non sarò mai dispiaciuto per la morte di uno che per “sport” uccide e causa atroci sofferenze ad altri esseri viventi.
E se avete le palle mettete in pubblico quello che mi avete scritto in privato. Sperando in un mondo con sempre meno cacciatori, vi saluto.

Ogni tanto si sparano tra di loro e si ammazzano, provando cosa significa essere sparati. E questo mi dovrebbe dispiacere? Beh no, non mi dispiace affatto.
A me i cacciatori fanno schifo e non sarò mai dispiaciuto per la morte di uno che per “sport” uccide e causa atroci sofferenze ad altri esseri viventi.
E se avete le palle mettete in pubblico quello che mi avete scritto in privato. Sperando in un mondo con sempre meno cacciatori, vi saluto.

 Non credo   che i vegano  a  cui lei  dice  d'appartenere  .   conoscendone  alcuni solo  virtualmente (  leggi   tipo amici\che  di penna    come si  diceva  un tempo  )  altri   di persona  , che  siano  tutti\e   a questo livello d'odio  . Qui non si tratta    d'essere    contro la  caccia  o meno   ma  di rispettare    una persona morta  . Quanti bambini hanno ricoverato in gravi condizioni e alcuni dei quali morti perché i genitori sono vegani estremi  .... Non mi sembra che nessuno  abbia  ha gioito x quanto accaduto e  se  lo ha  fatto  è  un    cinico e  coglione proprio  come lei 

3.3.13

quando il negazionismo nega la verità e la realtà

 non sono ( e non  lo sarò mai  )   d'accordo   con  le lobby ed  in particolare  quelle  delle armi   ora  dopo questo articolo    di repubblica   del 28\2\2013. Esso  è stato    ritrovato  oggi  , mentre   prendevo dei giornali vecchi   per  accendere il  fuoco del camino . Ora  posso capire  l'opposizione alla  riforma  obama  sulle  armi  , ma  non la bassezza  ed  il modo presunto con cui viene applicata  .Infatti  ,  a me  che in parte  sono complottista  ed appassionato di misteri ed intrighi  ,  talke cosa mi sta  dando  a nausea  , perchè in questo cvaso il complottismo non c'è  e si presta  ad un uso strumentale  di  tale  triste  vicenda 
Prima dell'articolo  riportato sotto   trovate   qui  a  sinistra  un breve  sunto  della  vicenda  in questione

I negazionisti  della strage dei bimbi  l’ultima follia che indigna l’America  Newtown presa d’assalto. Il sospetto che dietro ci sia la lobby delle armi


DAL NOSTRO CORRISPONDENTE  FEDERICO RAMPINI

NEW YORK
È l’ultimo oltraggio inflitto a Newtwon. La cittadina del Connecticut martoriata  dalla strage di 20 bambini il 14 dicembre scorso, ora deve subire anche questo: l’invasione dei negazionisti.
Arrivano da tutta l’America.Sono seguaci dell’ultima teoria del complotto. Vogliono  raccogliere le prove: che la strage  non è mai avvenuta, è una montatura,una finzione. Orchestrata dai media di sinistra. Ordita forse da Barack Obama per ottenere limiti sulle armi. Sembra troppo crudele eppure è vero: i genitori dei bambini massacrati nella scuola elementare Sandy Hook sono assediati da questa folla di invasati. Li aspettano sotto casa per fargli domande, coglierli in fallo, scoprire versioni che non coincidono su quel che accadde il 14 dicembre. Il dilagare di questo macabro negazionismo lo hanno scoperto per primi,a loro spese, i redattori del  piccolo giornale locale The Newtown Bee. Ora la loro denuncia viene rilanciata a livello nazionale dal New Yorker.
Non è un fenomeno ristretto a pochi fanatici. Ha già avuto oltre dieci milioni di spettatori un mini documentario di 30 minuti che è il film-culto dei negazionisti.
S’intitola “Sandy Hook Shooting – Fully Exposed”, cioè tutta la verità su Sandy Hook messa a nudo. Il video riprende le cronache televisive andate in ora nelle prime ore dopo la strage dei bambini, per sottolineare con maniacale e paranoica pignoleria ogni discrepanza, rettifica,contraddizione: sulla cronologia della sparatoria, sul tipo di armi usate. Nel rivedere e commentare quelle immagini televisive, gli autori del documentario notano con sospetto che i genitori di tre bambini (“presunte” vittime)
non sembrano «abbastanza addolorati » davanti alle telecamere.
Sono dunque dei simulatori? Un altro cittadino di Newtown  intervistato dalle tv subito dopo la strage, Gene Rosen, secondo il documentario-denuncia sarebbe un «noto attore», specializzato nel recitare in «situazioni di  crisi». I reporter del Newtown Beesono tra i bersagli dell’invasione negazionista. «Quando le troupe televisive lasciarono Newtown –scrive Rachel Aviv sul New Yorker – e cioè poco dopo gli ultimi funerali dei bambini, una nuova categoria di investigatori prese il loro posto. Appartengono a The Sandy Hook Truther Movement ». La sigla di questo movimento ne evoca un’altra.


“Truther” cioè difensori della verità,così si definivano anche coloro che volevano dimostrare che Barack Obama non è nato alle Hawaii bensì in Kenya, dunque è un impostore, un alieno ineleggibile come presidente.Nel fuoco della campagna elettorale del 2012, fino al 30% degli elettori repubblicani si convinsero della teoria dei “truther”. A nulla servì che la Casa Bianca esibisse il certificato rilasciato dal
reparto maternità nell’ospedale delle Hawaii.Ora questo nuovo Truther Movement ha una certezza ben
più agghiacciante: il massacro di Newtown non è mai avvenuto,quel giorno andò in onda una gigantesca
messinscena, con la finalità di limitare il diritto costituzionale alle armi. L’invadenza dei negazionisti è ossessiva: il piccolo municipio di Newtown è assediato da domande di certificati di decesso, richieste sull’ubicazione specifica delle tombe dei bambini. Il sindaco sta cercando  di varare delle limitazioni sull’accesso pubblico all’anagrafe,perché non riesce a star dietro a tutte queste domande. La più tartassata è la fotografa del giornale Newtown Bee, Shannon Hicks. Fu lei a scattare la maggior parte dei servizi fotografici nella prima ora dopo la strage, quando non erano arrivati gli inviati della stampa nazionale né le troupe televisive da fuori. Una in particolare: la foto dei bambini evacuati dalle maestre, che si tengono per mano (a occhi chiusi per non vedere i cadaveri dei compagni) uscendo dalla scuola. Su
quella foto la Hicks ha ricevuto email e telefonate da tutta America,con domande insidiose per coglierla in fallo, smascherarla come un’impostora. Un negazionista è arrivato in macchina fin da Ottawa in Canada, e si è introdotto nella redazione del  Newtown Bee per chiedere dov’è  finito «il secondo sospetto interrogato dalla polizia, poi sparito».
Il direttore e il caporedattore del  Newtown Bee, sono tempestati  di domande sull’assassino Adam Lanza. Perché si sa così poco di lui? Perché la sua vita a Newtown sembra quasi non avere lasciato tracce ? Esisteva davvero, costui ?


5.7.12

questa non critica ma insulto [ insulti di Stefano Menichini d'Europa a Salvatore Borsellino ]







Leggo sul sito   ( http://www.19luglio1992.com   )  di Salvatore Borsellino di Questo inutile arrampicatore sociale per avere un attimo di visibilità non ha esitato ad infangare ed  a  mancare di rispetto  (  neppure  io condivido   tutto quello che dice  Salvatore  , ma mica  mi metto ad insultarlo , per  giunta pubblicamente  cosi   mancandogli di rispetto   )  una famiglia che con grande coraggio cerca giustizia e verità, verità di cui anche noi abbiamo diritto. Solidarietà e stima alla famiglia . In ricordo ( anche se sono del 76) ricordo di Paolo Borsellino e della sua integrità professionale e morale .
Ora  due  parole   sono poche  ed  una  è troppa   a  voi  ogni giudizio in merito   sui  questa  vicenda sotto riportata 

Scritto da Benny Calasanzio Borsellino
Mercoledì 04 Luglio 2012 19:16

Stefano Menichini è uno di quei direttori di quei giornali che vendono pochissimo ma hanno sempre voce in capitolo in dibattiti e talk-show, senza che nessuno ce ne spieghi il motivo. Un Sansonetti insomma. Dirige “Europa”, un ogm sopravvissuto alla decomposizione della Margherita, un giornale (evidente pseudonimo di gusto letterario) che vende circa mille copie al giorno e che nell'ultimo anno ha ricevuto 3.527.208 euro come finanziamento pubblico. Potreste dirigerlo anche voi un giornale a queste condizioni, anche se un giornale non sapete farlo. Di queste mille copie non sappiamo quante ne vengano effettivamente lette, perché, a quanto emerge nell'inchiesta che riguarda il ladro-tesoriere della Margherita, Renzo Lusi, con i soldi del partito disciolto nel Pd il tesoriere ne acquistava delle copie per far lievitare le vendite. Immaginiamo che ovviamente Menichini fosse all'oscuro di tutto.
Menichini è uno di quei giovincelli scapigliati che su Twitter giocano a fare gli intellettuali contro corrente con i suoi pari livello, tipo Giuliano Ferrara; dei Cecco Angiolieri che si incontrato nei salotti virtuali per sfogare invidie e frustrazioni senza nemmeno dover pagare l'onorario allo psicologo. Il 22 giugno scorso, complice il caldo e la necessità di salire sul podio delle velleità, contendendo il gradino più alto a Riotta e affini, ne ha sparata una così grossa e volgare che ha stracciato, nell'incredulità generale, l'agguerrita concorrenza: linkando la richiesta di impeachment a Napolitano avanzata da Salvatore Borsellino, fratello del giudice ucciso in via D'Amelio, il direttore del foglietto che la Margherita vende e che la Margherita compra, commenta: “Di questa famiglia (riferendosi inequivocabilmente ai Borsellino) l'unico col sale in zucca l'hanno ucciso”.
Ora, i familiari delle vittime di mafia non godono e non devono godere certo di “intangibilità”, ci mancherebbe. Ma in questo caso cosa avrebbe fatto di male Borsellino Salvatore? O meglio, cos'altro poteva dire il fratello del giudice ammazzato appena in tempo per continuare la trattativa tra Stato e mafia? Cosa doveva fare di fronte a telefonate imbarazzanti in cui un consigliere giuridico del Quirinale garantisce ad uno di quelli chiamati in causa nelle indagini,Nicola Mancino, che il Presidente della Repubblica si sta interessando e che ha la sua situazione a cuore? A cuore non certo per favorire le indagini, ma per salvare l'ex ministro dalle indagini, tentando addirittura di intercedere presso il procuratore nazionale antimafia, il procuratore di Palermo Messineo e l'ex procuratore generale della Corte di Cassazione Esposito.
Be', semplice; per rimanere nelle grazie di Menichini e degli altri scapigliati, doveva tacere, perché Napolitano è il Presidente, perché Napolitano non si tocca e Borsellino Paolo si fotta. Doveva tacere per "ragion di Stato", come hanno fatto tacere il fratello, Paolo, l'unico con il sale in zucca.
E questo, miei cari, dirige un giornale. O quel che ne resta e che continuano a chiamare così.













emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...