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9.7.23

A 16 anni prende di nascosto l’auto della madre per fare gare di guida con gli amici da postare sui social . ma casal palocco non è servito a nulla ? ed i genitori che dicono ?






sfogliando    le mie news su bing.com\ ho letto di un altro fatto come quello di Casal Palocco.i Poteva essere una tragedia anche questa ,. Meno male che I sedicenni di Giussano non hanno ammazzato nessuno forse per puro caso o fortuna. Di sicuro si sono molto divertiti: ridono e si preoccupano di non farsi fermare dai carabinieri. “Corri, corri nooo: qua ci sono i carabinieri”. Grandi autisti non sono, anzi, ma si aiutano tra loro: “Vai, vai che te le metto io le marce. Vai tranqui”, “Occhio, occhio! Le cambia lui le marce? No le cambio io” e ancora “Tu schiacci la frizione che te le metto io le marce” . Velocità? Un obbligo anche se la 500 non è una Lamborghini. “Corri, corri”, la freccia per una svolta è un disonore. Un “Oddio che stiamo facendo” seguito da una risata collettiva quasi d’orgoglio è agghiacciante.
Ma la frase che sintetizza tutto secondo il  video   (  che     non pubblico  per  evitare   sensi  di ola  qualora  dei  ...    dovessero  emularlo   e  ci scapasse  di nuovo il morto  ) presene  in  moltisiti  è : “Dopo mi fai un video e vieni tu davanti”.


  da  repubblica   

Maxi multa da 16mila euro e fermo dell’auto dopo che i nonni avevano denunciato il furto, non sapendo che invece l’autore della bravata era il nipote 


Per due giorni ha girato con due amici sull’auto presa di nascosto a sua madre, alternandosi alla guida e con un obiettivo: pubblicare sui social un video delle loro gesta. Una storia molto simile, purtroppo, a quella che a Roma ha portato alla morte di un bambino, investito dalla supercar guidata da un influencer a caccia di like. Ma che, per fortuna, ha avuto un esito diverso: una maxi multa da 16mila euro e il fermo dell’auto. I carabinieri di Giussano, alcune notti fa, sono stati chiamati per un possibile furto di una Fiat 500 nera di proprietà di una donna 38enne brianzola, che da qualche giorno era via di casa. Il
tempo di mettersi in moto e una seconda telefonata, dal padre della donna, avvertiva che l’auto era stata ritrovata danneggiata e con le chiavi inserite vicino al cimitero.L’auto era proprio lì, con le fiancate rigate: oltre al padre della proprietaria anche suo nipote di 16 anni, figlio della 38enne che era fuori casa per alcuni giorni. Le incongruenze nel racconto di nonno e nipote hanno portato alla verità: la macchina era stata presa dal 16enne dopo aver trovato le chiavi lasciate a casa dalla madre.Da due giorni il ragazzo girava in auto con altri tre coetanei per registrare dei video da pubblicare sui social. Il tutto era nato durante una serata trascorsa insieme in casa con gli amici: trovate le chiavi avevano deciso di provare a guidare nel cortile condominiale. Ma quelle poche manovre non bastavano: così i quattro sono andati in strada, anche qui alternandosi alla guida e filmandosi a vicenda tra le strade di Giussano e dei comuni limitrofi di Mariano Comense, Briosco e Verano Brianza.Lo scopo, hanno poi raccontato, era quello di registrare una storia da postare sulla pagina social denominata “maresciallo_ciprendi” e ricevere quanti più like possibile.Durante queste due notti brave la Fiat 500 ha riportato numerosi ed evidenti danni alle fiancate, paraurti e fanali, ma ha anche danneggiato due auto in sosta e un cancello.I carabinieri hanno così ascoltato anche la nonna del 16enne che proprio qualche giorno prima aveva parlato con il nipote di quanto accaduto a Roma, del bambino morto per colpa degli Youtuber di The Borderline, facendogli capire quanto fosse sbagliato.Al termine degli accertamenti sono state elevate sanzioni 

18.6.23

ribelliamoci al domiino dei like di vanessa ruggeri

 non  ho voglia  di fare  il copia  e  incolla   dell'articolo   .  qui     metto  qui  lo screenschot  delle  due   pagine   dell'articolo della  nuova  d'oggi   . 



 


 Uno  degli interventi più  interessanti che ho letto  sui fatti  di Roma  che rischiano o di finire  assolti    se  non  si  trovano     i  video     del loro crimine  



o se   gli  avvocati  cavillano  e   fanno arrivare   il dibattimento    diopo  l'approvazione    della     la nuova    schifo riforma    sulla giustizia       di    fare  solo   il primo grado     ed  basta  come dice questo commento 



 mi ferm  qui  . erchè   sono talemt e  schifato  che  non  sò che  altro  aggiungere    .  e  poi   due  parole   sono troppe e  una  è poco 

16.6.23

gioventù bruciata Incidente Roma, testimone: "Filmavano le auto distrutte e ridevano" | I genitori dei cinque youtuber: "Solo una bravata"

Scambiatemi pure per : fascista , reazionario , autoritario e tutto ciò che vi pare . Ma davanti alla reazioni di genitori vedere articolo sotto che giustificano i figli ancher davanti a crimimi come questi , spacciandoli per una bravata , mi fanno pensare che il recupero e la prevenzione sociale (  vedere  mio precedente  post  )per certi soggetti non sia più sufficiente . E mi fa venir meno il detto le colpe dei figli non dovrerbbero mai ricadere sui figli



Incidente Roma, testimone: "Filmavano le auto distrutte e ridevano" | I genitori dei cinque youtuber: "Solo una bravata"

redazione Tgcom24 • 31 minuti fa

Incidente Roma© Ansa


Subito dopo il violento scontro tra il Suv Lamborghini e la Smart che ha provocato la morte di un bimbo e il ferimento della madre e della sorellina, sul posto, nella zona di Casal Palocco, a Roma, sarebbero arrivati anche i genitori dei cinque youtuber che erano a bordo del bolide. E le frasi shock da loro pronunciate per tranquillizzare i giovani avrebbero gelato i presenti. "Abbiamo sentito che rassicuravano i figli — racconta a La Repubblica il dirigente dell'asilo frequentato dalla piccola vittima e che si trova a 150 metri dal luogo dell'incidente — e gli ripetevano che era stata solo una bravata, che si sarebbe risolto tutto".
Nuovi particolari sull'incidente di Roma Non solo. Su quanto avvenuto stanno emergendo anche altri dettagli agghiaccianti. Secondo un altro testimone "i ragazzi hanno continuato a filmare anche dopo lo scontro, tanto che un uomo ha urlato 'Ma che c... state facendo?'".
La procura di Roma ha disposto le perquisizioni in casa di Matteo Di Pietro, il ventenne che era alla guida del Suv Lamborghini, e nella sede della società degli youtuber "The Bordeline". Gli inquirenti analizzeranno presto i telefoni sequestrati ai cinque giovani che viaggiavano sul Suv che ha travolto la Smart sulla c'erano Manuel con la madre e la sorella. Obiettivo degli inquirenti è verificare se sul telefonino del giovane ci siano video girati nella fase precedente, durante o anche successiva all'impatto.
Il giorno dopo lo scontro è quasi peggio. Un pezzo di Roma si è svegliato con l'angoscia di un bimbo morto, una famiglia lacerata, un pugno di ventenni scaraventati nell'incubo di avere provocato un incidente. E la rabbia, tanta, che prende il posto del dolore. "Dopo l'incidente continuavano a filmare, il papà di un altro bambino li ha ripresi, gli ha urlato 'Ma che c... fate' e ha discusso con i ragazzi", ha raccontato un altro testimone, amico della famiglia del piccolo, parlando dei ventenni alla guida del Suv.
Di quel momento, subito dopo lo scontro, c'è un video che gira a Casal Palocco di chat in chat. Si vede l'uomo che urla, la folla che lo trattiene, la Smart accartocciata, la Lamborghini distrutta. E un ragazzo di spalle, in primo piano, con la t-shirt della crew di youtuber The Borderline. E un cellulare in mano.
"Continuavano a filmare e il bimbo era morto", ripete il testimone. La rabbia a Casal Palocco è veramente tanta. E anche il rimorso. "Siamo distrutti, questa macchina sfrecciava da giorni. Andavano fermati", ripetono in coro i cittadini del quartiere. "Questa macchina faceva avanti e indietro. Mi è rimasta impressa perché era molto bella come auto, ma dentro di me, vedendo alla velocità in cui andava, ho pensato: questi se prendono qualcuno lo uccidono", ha aggiunto una donna.
Molti altri abitanti della zona confermano che quell'auto era stata vista in giro già il giorno prima dell'incidente: un Suv, preso a nolo con tariffario da duemila euro al giorno, che non è passato inosservato, con alla guida giovanissimi. "Il proprietario della concessionaria che ha affittato l'auto ai ventenni lo conosciamo tutti. E' arrivato dopo l'incidente ed era arrabbiato perché la macchina era rotta", racconta ancora un testimone.
"Ero in casa quando ho sentito un botto terrificante e sono uscita, in pochi minuti è accorsa molta gente e c'era un ragazzo che prestava i primi soccorsi al bambino, provando a fargli la respirazione bocca a bocca. Non riuscivo ad avvicinarmi perché era una scena raccapricciante". E' ancora scossa una donna di 50 anni che abita a pochi metri.
In tanti sono increduli che sia potuta accadere una tragedia del genere. "Abito qua da 45 anni, la macchina proveniva da una strada da cui non c'è molta visibilità - racconta ancora la donna -. Da quello che mi hanno raccontato alcuni vicini, i ragazzi sul Suv hanno provato a superare una macchina, andavano a grande velocità e hanno investito l'auto della signora che stava aspettando fuori dall'asilo. E' allucinante, ancora non riesco a crederci".
Dove la Lamborghini si è schiantata e dove è morto il bimbo, intanto, c'è un tributo di fiori, peluche e girandole colorate. "Piccolo angelo sei volato in cielo troppo presto. Proteggi da lassù la tua mamma e la tua sorellina", è uno dei tanti bigliettini, lasciati.
E non si ferma il via vai delle persone del quartiere che commosse lasciano giochi e fiori. C'è anche un disegno colorato lasciato da una bimba, che ritrae due bambini accanto a dei fiori a e dei cuori. L'omaggio alla piccola vittima, sotto un albero, è poco distante dall'asilo dove c'era stata la merenda di fine anno con i compagni.
Intanto, omicidio stradale aggravato e lesioni sono le accuse che la Procura di Roma contesta a Matteo Di Pietro, lo youtuber ventenne che era alla guida del Suv Lamborghini che, nella zona di Casal Palocco, ha causato il tragico incidente in cui ha perso la vita un bimbo di cinque anni e sono rimaste ferite la madre e la sorellina. Di Pietro è risultato positivo ai cannabinoidi: nel suo sangue sono state trovate tracce di droga mentre è risultato negativo all'alcoltest.
Un quadro indiziario pesante per il giovane che era al volante del bolide preso a noleggio per compiere una sfida social assieme a un gruppo di youtuber, The Borderline: restare a bordo della Lamborghini per 50 ore di fila. Una challenge che era stata annunciata anche da un video sul loro canale da 600mila followers. Chi indaga sta verificando se nelle fasi precedenti al tragico schianto gli altri quattro (tre ragazzi e una ragazza tutti della crew The Borderline specializzati in challenge sul web) a bordo della Lamborghini blu stessero effettuando dei video, con i cellulari, o stessero incitando il loro amico alla guida. Elementi che se confermati potrebbero portare all'iscrizione 'in concorso' nel registro degli indagati. Determinante sarà l'analisi dei cellulari dei ragazzi.
Gli agenti della polizia locale di Roma Capitale stanno mettendo in fila i tasselli dell'indagine: sono stati ascoltati testimoni e analizzate le telecamere presenti in zona che potrebbero avere ripreso le fasi precedenti lo schianto. L'unica certezza, al momento, è che sull'asfalto non sono stati individuati segni di frenata.

15.6.23

incidente a casal palocco ( Roma ) gioventù bruciata e politici che la usano strumentalmente

   di  cosa  stiamo     parlando  

Incidente a Roma: chi sono i 5 youtuber a bordo della Lamborghini

Incidente a Roma: chi sono i 5 youtuber a bordo della Lamborghini©    da   https://www.msn.com/it-it/notizie/other  Fornito da   Il Giornale






leggendo le dichiarazioni di Salvini mi accorgo che dopo quella il trapper Elia Baby ( vedere post precedente ) si è davanti un altra vicenda di una generazione persa sia per i primi sia per i secondi . quindi come

Sento dire, ripetere che per i cinque youtuber che hanno ammazzato il piccolo Manuel di 5 anni per una “challenge” di 50 ore a bordo di un Suv ci vogliono ergastoli e pene “esemplari”.Io, invece, continuo a pensare che quei cinque ragazzi che probabilmente si sentivano - e altri coetanei facevano sentire - fighi avrebbero meritato di essere seppelliti dai libri. Gliene avrebbero dovuti dare talmente tanti da non riuscire neppure a concepirla una caz*** del genere, semplicemente perché non c’è nessuna fuga dalla realtà più esaltante che esplorare le vite che non sono le nostre, capire cosa pensano, come vivono, cosa PROVANO.

E guai a pensare che riguardi solo i ragazzi o una generazione più di un’altra. Riguarda noi, riguarda tutti, e tutti interroga. [....]

continuo a pensare che  <<  puoi dare e aumentare tutte le pene che vuoi - e va bene, ed è giusto, e lo abbiamo anche fatto con l’omicidio stradale - ma che questo vuoto di idee, valori, questo cratere interiore lo colmi davvero solo con la cultura, con l’educazione all’altro, con l’alfabetizzazione emotiva che ti fa capire dove finisce la tua presenza fisica nel mondo e dove comincia quella del prossimo.È più lunga, molto più lunga, infinitamente più faticosa, ma non c’è un’altra via. >>
 Se   voi   ne  avete altre    che  non sia  non solo   carcere   duro  o pena  di morte    fametelo   sapere     qui   nei commenti o  via  email 

14.9.16

rettifica ad " Anche un uomo colto come Augias si piega al trash . sarà affiancato dalla bimbaminkia youtuber sofia viscardi"

  post   sotto  accusa
http://ulisse-compagnidistrada.blogspot.it/2016/07/anche-un-uomo-colto-come-augias-si.html

vedendo  la  prima puntata del programma  di  Corrado  Augias  e  di come   presenta  e   chiede  anche se nel  finale    all'esperto    ospite , non ricordo  i  nome   un parere  sule  figure  dei youtubers    come  da  titolo   smentisco  ciò che  avevo espresso  nel precedente  post 


  vedremo come  si comporterà con lei   nel  prossimo incontro settimanale

emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...