poichè due parole sono poche è una tropppo. Ma spopratutto i fiimi d'inchiostro e di bit per ricordarti io ti ricordo cosi
Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
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21.3.13
pietro mennea l'antilope italiana
poichè due parole sono poche è una tropppo. Ma spopratutto i fiimi d'inchiostro e di bit per ricordarti io ti ricordo cosi
1.1.12
23.2.11
Mio padre, da giovane
Anch'egli, come tanti, si trovava perso in quel marasma di ragazzetti dalle ginocchia sparute, che salutavano i poveri saliti al cielo a cavallo d'una scopa. Sopra il cielo finalmente vasto, e brilluccicante, in vortici e turbini di giocosa beatitudine.
Chissà cosa pensava, allora. Niente; si lasciava trascinare sotto il suo baschetto floscio. Le baracche milanesi erano del tutto simili a quelle romane. Lui non abitava lì. Viveva, o meglio passava, in via Angelo Mosso, tra Gorla e Turro, già allora ferrigna di ringhiere, ma comunque abitazione, conquistata chissà come. Mio padre, bambino, vi volteggiava. Ogni tanto. Non so se amasse le penombre lise della cucina e dell'acquaio. Ma era così aereo. Come quei poveri sulle scope, mio padre era, in realtà, nato sulla strada e in strada trovava la sua famiglia di compagni, o di monelletti, con nomi che avrebbero fatto la felicità di Gadda, o d'un Pasolini in trasferta: il Marietto, il Demi Demi, e, più di tutti, il Boia Faust di Chicago. Coi quali, un giorno, condivise il ritrovamento d'una banconota da mille lire, nei pressi d'una pasticceria. I cui profumi dolci s'erano limitati ad assaporare. Leccandosi le labbra secche e sporche. Quel giorno non cacciarono le lucertole né fecero rissa coi compagni, né sostarono al cinema ABC per giocare brutti tiri a qualche rancido "culatun". S'ingozzarono, invece, di paste, incuranti e avidi e materici e sgangherati, bambini per sempre, pervasi d'un'irrefrenabile allegria di naufragi, ebbri per un domani che si credeva prossimo, e tattile.
3.12.10
Peso

11.7.10
L'ultima cena?
l termine "bavaglio"? Dai suoi tg, soprattutto quello sulla prima rete Rai, ha fatto sapere che l'imbavagliato è lui, in nome d'un diritto che non può essere assoluto: quello della libertà di stampa. Perché prima di essa esiste il diritto alla privacy, come usa dire con orribile anglismo, e che è tutt'altra cosa dall'intimità.
A rigor di termini sarebbe pure incontestabile, e infatti egli spera che molti italiani lo seguano. Ci pare di udirli, gli adoratori di "Silvio": c'ha ragione, è un bravo ragazzo (malgrado le 74 primavere, “Silvio” è sempre il bravo e intraprendente ragazzotto della porta accanto), vuole proteggere i “fatti nostri”. Senonché sono state proprio le sue televisioni, in 25 anni, a spadellare qualsiasi fatto nostro, a far dilagare l'onda volgare e melmosa del voyeurismo: grandifratelli, uominiedonne, e lui stesso, col suo corpo, le sue avventure sessuali (per B. le donne non contano come persone, ma come oggetti) squadernate a destra e a manca. Ora, proprio lui, invoca la "pràivasi". Credibile come uno squalo affamato davanti a una preda ferita, ma gli italiani possono cascarci. Quanti slogan disattesi, dal 1994 ad oggi! Il primo fu "Il nuovo miracolo italiano", seguito da "un milione di posti di lavoro" per giungere ai più recenti "daremo un posto fisso a tutti", "via la tassa dalla prima casa", per tacere del martellamento, durato quasi un anno, sul tema della "sicurezza" e delle fantomatiche ronde, subito fallite, anzi mai iniziate, di cui nessuno ormai parla più.
Egli sa che basta far colpo, promettere senza mantenere, soprattutto senza faticare: perché i cittadini, vale a dire il pubblico, sono, per sua stessa ammissione, come un bimbo di dodici anni nemmeno troppo intelligente.
Anche per questo piace così tanto alla Chiesa (intesa come gerarchia vaticana) e non si speri venga meno tale alleanza: i preti la sfrutteranno fino all'ultimo. Sia perché naturalmente inclini ai regimi di destra, anche dittatoriali, sia perché troppi sono i vantaggi materiali che possono trarre da questa (santa?) alleanza; e non si dimentichi che il Vaticano è lo Stato più materialista e mondano esistente sulla terra. La cena a casa di Vespa e il suo corredo simbolico-blasfemo può e deve farci fremere di orrore, soprattutto a noi credenti, ma stupirci, no davvero: rientra nella normalità delle cose. Potere puro, o meglio: fondamentalismo del potere.
Insomma Berlusconi continua a godere dell'appoggio d'Oltretevere, del resto la pseudo-opposizione è inetta e inesistente, quindi ci propineranno tutto ciò che vorranno. Ma per fortuna non verrà promulgata alcuna legge sulle coppie di fatto, alleluia.
P.S.: Ho usato "per fortuna", e non "grazie a Dio", perché Dio, in tutta questa storiaccia, non c'entra un beneamato cavolo, povero Cristo.
30.6.10
Appuntamento

10.3.10
L'Avversario
24.1.10
...
Prezioso libro, La pazienza del giardiniere di Paolo Pejrone (Einaudi). Prezioso perché antico, secolare; perché dalle sue pagine si sprigionano aromi, e sentori: di Liguria, di viottoli, di mulattiere che s'inerpicano chissà dove, improbabili e impossibili, simboli di lotta e laboriosità. Specchi di pietra, che riflettono volti essenziali, affaticati e contratti, dove la frappola è bandita e persino il sorriso, parco, è attraversato da venature severe. Volti che coltivano, accudiscono, accolgono la natura, talora squillante, più spesso discreta, insinuante, capricciosa, elementare. C'è una strana, domestica maestosità negli aranci aggrappati ai cancelli di vetusti "casoni", proprio perché non chiedono nulla: non attendono l'elogio, non destano meraviglia e, quando questa scoppia, è imprevedibile, balenante, tra il verde cupo del fogliame e l'azzurro intenso di scaglie di mare. E' una felicità al tempo stesso segreta e dilagante; una felicità bambina.Cancelli e casoni erano il mio mondo, anni fa. Erano la zia che raccoglieva gli ancor lunghi capelli in un'interminabile, finissima treccia d'aglio; e, con perizia da ricamatrice, li avvolgeva poi sulla nuca, a formare un sapiente chignon. Erano densi lucori d'olio, cucine come aie o rustici saloni, sempre un po' in penombra, bizzarre chiese laiche dove il rito si confondeva col ticchettio della pendola e le scarabattole degli avi. Santuari agresti, le cui divinità erano carciofi, carote, topinambur setosi e bitorzoluti. A quei tempi non amavo molto i fiori, perché li celebravano tutti; non le rose, riso d'amore, con quei nomi agghiaccianti di duchesse e regine. Preferivo di gran lunga gli alberi e l'orto, dove l'umano tornava humus, radice e terra, e conviveva tra filari di pomodori e viti, minuto, non invasivo. Restava voce, confusa nel giallo della zucca e il brillìo profondo dell'alloro. Pochi libri si occupavano di questa vegetazione, salvo quelli degli specialisti, mentre per me l'orto era essenzialme
nte poesia.In quello di Pejrone ho ritrovato questa poesia. Nulla vi è escluso: non le buganvillee liberty delle ville signorili, non il buffo ombrello dei pini marittimi, non l'esotico delle palme scapigliate, e nemmeno le brutte "giardinetterie" delle nostre autostrade. E, appunto, l'orto, l'orto che ride, che ama e ricambia l'amore, che non è un vezzo decadente, ma famiglia, rispetto. Mitizzato o eccessivamente realistico, l'orto è sempre stato maltrattato dalla letteratura. E' stato dannunziano: artificioso, pietrificato, disossato e prepotentemente umano, anzi, super-umano; o ha significato indigenza, come i marci sterrati pasoliniani dove crescevano, stenti e acciaccati, cavoli fiori per miserabili deschi. Io, invece, nell'orto vedo pace, riconciliazione.
Ride l'orto, e splende il giardino, perché sono pieni: di vita, di ogni vita. Anche di quella insidiosa, che si fronteggia, direi si rigenera, con altra vita: dalla cicala al passero, alla cincia, al pettirosso. Giardiniere era Pascoli, giardiniere era Manzoni; e, quindi, eccelsi catalogatori. Ma non compilavano elenchi: dipingevano arcobaleni.
La pazienza è virtù vegetale, come la speranza. E rincuora, di quando in quando, sedersi sopra un sasso, e aspettare.
20.12.09
Quell'odio nato dalla "normalità"

29.11.09
Il Crocifisso: braccia aperte per ogni uomo
vita.9.10.09
Le donne al tempo dei berluscones...
P. S.: Pochi giorni fa a due donne è stato assegnato il Premio Nobel per la Medicina, esattamente come alla Montalcini. Ma a Chiambretti & soci fa un baffo. Ben altre sono le femmine che gl'interessano, e che vogliono mostrare.
Più maschi che uomini
9.9.09
Non siamo tutti uguali (parte seconda)
Aria di Daniele Silvestri
30.6.09
Presenti!...



22.4.09
Riflessi
Le abbiamo vissute, o soltanto attraversate. E già le rimpiangiamo. Le lunghe, liquide marine delle primavere mediterranee ci accarezzano spavalde e assonnate, percorrenti come rivoli, sfumate come orizzonti. E i lidi assorbono una mestizia d'attesa, solcati da sbiaditi giochi infantili. Qua e là s'arresta un pino, assorto per un sentiero diruto, contro muri non ancora roventi.****
L'avvocato è astigiano. Verosimilmente, compose Una giornata al mare appoggiato ai parapetti della riviera ligure, ma le atmosfere da lui descritte mi evocano piuttosto pallori adriatici. O, ancora, le sagome dolcemente sgraziate di zerbinotti romani. Un sole scucito nella rena, fuliggine e speranza, caracollanti felicità d'un'Italia speranzosa e negletta.
Poi, come in un passo di danza, tutto si perde nel cielo lontano.
17.3.09
IMMUNITA' ;-)
6.3.09
Facciamo festa!
Ho realizzato un video con immagini volutamente grintose, vincenti, fascinose, colorate, insomma belle, per dimostrare a tutti la nostra forza e il nostro orgoglio femminile. E siamo molto di più e di variegato di quel che in quattro minuti di musica sono riuscita a stipare, lo so. Ma l'importante è il simbolo, il messaggio, la nostra appartenenza tenace ed ebbra di vita, durevole nei secoli.
Facciamo festa, allora: è il nostro franco sorriso, del resto, a indebolirli.
Iniziative a Bresso (e altrove)
L'appello di Amnesty International
Un aiuto alle donne disabili del Sud del mondo
26.11.08
Pedofilia: parlano le vittime
nza arriveranno i protagonisti di alcuni recenti casi di cronaca balzati alla ribalta nazionale e ci sarà anche Bill Nash, un cittadino americano che ha denunciato i presunti abusi di un sacerdote, per un periodo ospite in città presso l’istituto dei Saveriani. L’obiettivo del convegno? «Tenere alta l’attenzione su questa piaga orrenda che sta assumendo proporzioni sempre più incredibili». A dirlo è l’europarlamentare Sergio Berlato che ha patrocinato l’iniziativa, insieme al Parlamento Europeo, al Comune, alla Provincia ed alla Regione Veneto. Ed è la Prometeo, associazione che da circa dieci anni (da due presente anche a Vicenza) si occupa della lotta contro la pedofilia. Nelle parole del suo presidente e fondatore Massimiliano Frassi, seduto accanto alla responsabile vicentina di Prometeo Annamaria Zanchetta, a sottolineare: «Per la prima volta in Italia diamo voce alle vittime: vogliamo far raccontare cosa vuole dire aver vissuto sulla propria pelle il dramma della pedofilia. Anche perché troppo spesso accade che chi subisce abusi si deve nascondere, mentre chi compie questi atti viene addirittura accolto fuori dalle aule di tribunale come un eroe». 24.11.08
Non siamo spazzatura!

Il primo approccio si è svolto il 19 c.m. al Centro Civico: hanno partecipato alla serata circa 150 persone. I due principali relatori, Gianni Gandola (Dirigente Scolastico, redattore di www.scuolaoggi.org) e Salvatore Leone (Dirigente Scolastico 2° Circolo - Bollate) hanno ben illustrato sopratttutto le caratteristiche dell'art. 64 della legge 133, promossa dal ministro dell'economia Tremonti, vero fautore della "riforma"scolastica. In questo articolo vengono definiti i tagli del personale, la riduzione dell'orario e la fine del tempo pieno previsti per i prossimi anni al fine di ridurre di circa 8 miliardi di euro gli investimenti per la scuola statale.
13.11.08
Si accetti la sentenza sul caso Englaro. Lo richiede il messaggio di libertà,di umanità e di rispetto della vita e della morte contenuto nel Vangelo
“Finalmente la magistratura ha chiuso il caso Englaro secondo i principi generali del diritto, secondo la stessa normativa internazionale e secondo le attese della famiglia di Eluana.
Non condividiamo le mobilitazioni a favore della vita che sono state fatte e che si faranno, contestando le sentenze della magistratura. La situazione di fatto di questa povera ragazza, strappata alla vit
a nel fiore della giovinezza, vince qualsiasi argomentazione di segno contrario.Ci meravigliamo, con sofferenza, della linea delle autorità ecclesiastiche. Essa ci sembra ideologica, tesa a difendere principi, del tutto astratti, che noi riteniamo lontani dal messaggio di libertà, di umanità e di rispetto delle vita e della morte che sono contenuti nel Vangelo.
Nel mondo cattolico si stanno diffondendo posizioni diverse dalla pretesa ortodossia indicata dai vertici della Conferenza Episcopale. Ne sono testimonianza le 856 adesioni al documento che si allega (si veda http://appelli.arcoiris.tv/Eluana_Englaro/).
Si torni a ragionare pacatamente, non si faciliti su questa vicenda nel nostro paese, che ha altri gravi problemi di cui occuparsi, un clima di scontro che è gravemente dannoso alla società e alla stessa funzione evangelizzatrice che è compito della nostra Chiesa”.
Roma 13 novembre 2008
Manuale di autodifesa I consigli dell’esperto anti aggressione Antonio Bianco puntata n LX IMPARATE A “LEGGERE” IL LINGUAGGIO DEL CORPO
Il linguaggio del corpo da solo non basta a prevenire femminicidi o violenze, ma può essere un segnale precoce utile se integrato con educ...
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Come già accenbato dal titolo , inizialmente volevo dire Basta e smettere di parlare di Shoah!, e d'aderire \ c...
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iniziamo dall'ultima news che è quella più allarmante visti i crescenti casi di pedopornografia pornografia...
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Ascoltando questo video messom da un mio utente \ compagno di viaggio di sulla mia bacheca di facebook . ho decso di ...











