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La democrazia è fatta da tutti noi

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di cosa  stiamo parlando  https://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2019/04/riflessioni-linguistiche-dopo-luscita.html questo  articolo  di Stefano  Sotgiu   pubblicato  sulla  nuova  di qualche  giorno  fa  ha  un titolo proprio  appropriato.  Infatti   non  ho  mai  capito   (  visto  che non siamo anche se    l'italia  ha   un posto  molto basso  nella classica  della    libertà  di  stampa  e  quindi  nella libertà  d'espressione  )   come   mai   molti    che scrivono    ai  giornali  o siti   preferiscono  non  firmarsi   o nel  farsi oscurare  il  volto  quando  non è  necessario  . Inoltre  conferma  quanto   quando  dicevo   precedentemente nel   post  : <<  riflessioni  politiche  sul nuovo  attendismo  della  sinistra  e non solo  >>    discussione  poi    continuata    qui  sulla  mia bacheca  di Facebook  Però allo stesso capisco  essendo cresciuto  politicamente    quando  tutto  crollava   cioe è  fra  1989\1992  e la  sfiducia    ne

In una mostra l'epopea della Strada delle 52 Gallerie sul Pasubio A Schio si ripercorre il secolo di storia della retrovia del fronte divenuta oggi meta del turismo escursionistic

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la prima guerra  mondiale  non  fu  solo battaglie  , morti ma  anche retrovie    In una mostra l'epopea della Strada delle Gallerie sul Pasubio A Schio si ripercorre il secolo di storia della retrovia del fronte divenuta oggi meta del turismo escursionistico SCHIO (Vicenza). La strada delle gallerie sul Pasubio compie quest’anno cento anni. È un’opera della guerra combattuta sulle nostre montagne, le Prealpi Vicentine, è nata con essa, densa della sua storia. Quando la percorriamo ogni passo ne porta le tracce e il ricordo Inizia a Bocchetta Campiglia, a 1216 metri di altezza, e termina a 1980 metri a Porte del Pasubio, una sella, un passo. Durante la guerra lì era l’immediata retrovia del fronte: uno snodo di mulattiere, sentieri e camminamenti, il punto di arrivo di tutto un sistema di teleferiche, ma anche un affastellamento di  case, baracche, ricoveri in caverna a formare una piccola città aggrappata alle rocce , che i soldati chiamavano “el Milanin del Pasube