Visualizzazione post con etichetta poesia sociale. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta poesia sociale. Mostra tutti i post

22.6.09

SOFFIAN NONVIOLENZA di donatela camatta

SOFFIAN NONVIOLENZA..



Photo Flipbook Slideshow Maker
Glitterfy.com - Photo Flipbooks


Questo potere antico

Che

Il ritorno vuol

far rivivere

.

Onda maligna

scorre fra ossigeno

e

aria viziata.



Melma pervade

in ogni angolo di Mondo.


Soffia nonviolenza

verso queste

menti insulse.

Ragione raggiungi all’anima.


Pensieri di forza uniamo.

Le sofferenze proviamo

a cancellare

di

questo governi neri come pece.


La Pace

diritto,dovere

d’ogni Popolo libero.


Il credo si

stringa tenace



dove il cuore non batte…


Photo Flipbook Slideshow Maker
Glitterfy.com - Photo Flipbooks

4.6.09

Decalogo dell'intercultura

1. Non avrai altro io all'infuori di te.


2. Non nominare la nazionalità degli altri invano.



3. Ricordati di valorizzare le feste di tutte le culture presenti nella tua città.



4. Onora la memoria dei tuoi nonni e raccontala ai tuoi ospiti.



5. Accogli spontaneamente il punto di vista degli altri, non imporre il tuo.



6. Non rubare la parola ai nuovi compagni, prima di tutto impara ad ascoltarli.



7. Non testimoniare sulla cultura degli altri se non ne sai niente.



8. Non desiderare solo la tua cultura: rischi la solitudine e l'arretratezza.



9. Non desiderare solo la cultura degli altri: rischieresti di far morire la tua.



10. Non uccidere le differenze culturali: sono la bellezza dell'umanità.






COGLIETE L'ATTIMO: ACCOGLIETE.






Mohamed Ba


 


 


Ecco invece come la pensa in materia Borghezio, europarlamentare leghista.


4.5.09

O CAPITANO! MIO CAPITANO!

O CAPITANO! MIO CAPITANO!



O CAPITANO! MIO CAPITANO!

Di WALT WHITMAN (1865)

 lutto

O Capitano! mio Capitano! il nostro viaggio tremendo è finito,
La nave ha superato ogni tempesta, l'ambito premio è vinto,
Il porto è vicino, odo le campane, il popolo è esultante,

Gli occhi seguono la solida chiglia, l'audace e altero vascello;
Ma o cuore! cuore! cuore!
O rosse gocce sanguinanti sul ponte
Dove è disteso il mio Capitano
Caduto morto, freddato.

O Capitano! mio Capitano! àlzati e ascolta le campane; àlzati,
Svetta per te la bandiera, trilla per te la tromba, per te
I mazzi di fiori, le ghirlande coi nastri, le rive nere di folla,
Chiamano te, le masse ondeggianti, i volti fissi impazienti,
Qua Capitano! padre amato!
Questo braccio sotto il tuo capo!
É un puro sogno che sul ponte
Cadesti morto, freddato.

Ma non risponde il mio Capitano, immobili e bianche le sue labbra,
Mio padre non sente il mio braccio, non ha più polso e volere;
La nave è ancorata sana e salva, il viaggio è finito,
Torna dal viaggio tremendo col premio vinto la nave;
Rive esultate, e voi squillate, campane!
Io con passo angosciato cammino sul ponte
Dove è disteso il mio Capitano
Caduto morto, freddato.





Il popolo esulta e prepara feste a chi ha dato la vita per la sua Gloria e per la sua Vittoria, ma il figlio ora capisce che il prezzo di questa inutile vittoria che altri cingeranno di rose e trasformeranno in tornaconto è la vita di suo padre, che ora giace sul ponte e non potrà più rispondere all'affetto di un figlio prima troppo preso dalla battaglia e dal senso degli altri...............tristemente cerca di rialzare il suo corpo, ma ormai è troppo tardi.

E' una triste metafora del rapporto tra le generazioni e una acuta visione del mondo, così come è. Quando finisce il dialogo e la furia delle battaglie il figlio cerca la mano amica del padre ma trova il silenzio, mentre chi uccide i sogni lavora accuratamente coperto dalla baraonda della festa e sfruttando ogni cosa per far trionfare un idea astratta di vita.

Penso a una frase di Martin Luter King:" Non ho paura degli urli dei violenti, ma del silenzio degli onesti "


Ugo Arioti

1.4.09

Testamento di un bambino sconosciuto in un luogo troppo vicino e troppo lontano dalla nostra opulenta ignoranza

Testamento di un bambino sconosciuto in un luogo troppo vicino e troppo lontano dalla nostra opulenta ignoranza


 


100_5397








Oggi, che il grande Sole, sopra di me


stampa le nuvole, poche, e la sabbia e le creature di terra


vedo il cielo correre sul mio silenzio.


Mi sono amici i piccoli rognosi


e le mosche fan festa…su di me!


Mentre resta


una foglia appassita


sulla mia pelle duna, rinsecchita,


dove nemmeno la vita


vuol restare….a cantare il suo disgusto.


 


Madre.


Madre perché tu dormi ancora?


Sono ormai vuote per me le tue carezze.


È ormai spento il tuo seno, dormi?


L’anima mia è in partenza,


quanta pazienza.


Sul mio involucro, vuoto e senza forza,


gioca la morte e i suoi pagliacci nani.


Ora vedo bambini, come me 


correre su una spiaggia dorata e farsi di spruzzi e risate.


Ora vedo la luce scomparire e poi farsi sfacciata.


Ora, la mia testa è pesante.


Madre tu dormi,


con la tua mano appesa


sulla mia gracile spalla ad imbuto.


Apparteniamo a un grande popolo muto.


Solo la terra capisce e copre con un manto di sabbia,


la Storia che ci ha messo in gabbia.


Io vivo un sogno all’incontrario.


Io non ho anagrafe o respiro.


Non ho rabbia  ne odio… non ho che il mio scarno silenzio


e la mia invisibile speranza: il mio sonno.


Madre, vengo a dormire


insieme a te.


Insieme ai miei fratelli abbandonati


ai miei silenzi


Senza fiato


Dormiamo …


l’alba è andata


e resta muto il mio piccolo cuore.


(Ugo Arioti)

16.1.09

Posa mano.

posa mano






Scorre  passione


su  ogni credo


esultante


 su pelle


quando vincita  porti-


Attimi di  vita


annebbiati


sofferti


il tutto e


tutti


stentano  ad  avvicinarti


riscoprendoti per un


lampo debole....


Posa  mano,


sorriso


può donare


sollievo


come monile


d'amore.



emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...