secondo me entrambe
Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
4.6.23
5.4.23
MATERNITÀ SURROGATA: IL DIBATTITO È TRASVERSALE, LE LIBERTÀ SONO DI TUTTI CONVERGENZE IMPREVISTE
- Il Fatto Quotidiano
VERONICA GENTILI N.C.
L’inedito asse sulla maternità surrogata tra Irene Montero, ministra spagnola delle Pari Opportunità appartenente alle file di Podemos, ed Eugenia Roccella, ministra italiana della Famiglia in quota Fratelli d’italia, racconta bene quanto controverso sia il tema che sta occupando il dibattito pubblico in
questi giorni. “Nella gestazione per altri non ci sono soltanto i desideri di genitorialità, le aspirazioni e i progetti della coppia committente. Ci sono persone concrete. Ci sono donne usate come strumento per funzioni riproduttive, con i loro diritti inalienabili annullati o sospesi dentro procedure contrattuali. Ci sono bambini esposti a una pratica che determina incertezze sul loro status e, quindi, sulla loro identità nella società”: se le contrarietà della Roccella includono sia lo sfruttamento del corpo femminile che il supposto trauma provocato ai nascituri, quelle dell’esponente della sinistra iberica si concentrano su quella che viene considerata ‘una forma di violenza contro le donne’. Entrambe ritengono che la soluzione più efficace per risolvere la questione sia rendere la maternità surrogata reato universale, ovvero perseguire anche chi vi ricorre all’estero. Sul fronte opposto invece, ovvero tra coloro che pensano che il modo migliore per affrontare le derive economiciste della gestazione per altri sia regolamentarla, impedendo la mercificazione del corpo femminile, ci sono tanto Cuca Gamarra, numero due del Partito Popular (il tema, ha dichiarato, “merita un dibattito profondo e sereno, perché tocca molte questioni morali, etiche e religiose”) quanto Marco Cappato e l’associazione Luca Coscioni che hanno anche presentato una proposta di legge (questo il punto centrale: “Trattare invece allo stesso modo, da un punto di vista legislativo, la decima gravidanza per altri di fatto imposta a una donna che versa in condizioni di miseria, e la prima ed unica gravidanza per altri scelta da una donna benestante che è già madre non è un modo per ridurre le discriminazioni, ma per aumentarle). Queste inusuali sinergie tra ‘diversi’ raccontano quanto la materia non sia catalogabile nell’archivio delle ideologie, ma mostrano anche la differenza tra chi vuole imporre a tutti il proprio modo di sentire e chi si applica per trovare un sistema per non penalizzare nessuno. In ambiti così sfumati e complessi le soluzioni dogmatiche non sono mai auspicabili.Voto:
25.3.23
NON C'E' BISOGNO DI ESSERE CATTOLICI BIGOTTI E OLTRANZISTI PER DIRE NO ALLA MATERNITA' SURROGATA O AL MASSIMO CHE SIA REGOLAMENTATA
· Ora da laico sono contro la maternità surrogata quando essa diventa a scopo di lucro . Infatti concordo con quanto dice sempre Gilberto : << Non necessariamente una posizione etica sostenuta da politici di destra è obbligatoriamente retrograda, reazionaria, fascista. La stessa posizione, su determinati temi, e per ben altre motivazioni, e con ben altre argomentazioni, puó essere sostenuta da persone, gruppi, movimenti di sinistra, progressisti, assolutamente laici >> o credenti progressisti . Perchè sempre secondo il suo post << non tutto ció che tecnicamente è oggi possibile per ció stesso è anche eticamente buono, giusto, opportuno. >> non concordo completamente con la parte finale del suo discorso quando dice << Personalmente poi ritengo che come non esiste il diritto a esistere, essendo la vita solo un dono, così neppure esiste il diritto alla genitorialità, perchè anche diventare padri e madri è solo e semplicemente un dono. perchè Dio ci ha dato il libero arbitrio ed indicato la strada sta a noi decidere se seguirla criticamente o acriticamente >>
24.3.23
Dal Canada all’italia “Cristina ha 2 padri e una mamma vera, non un utero a nolo” ma sempre per ricchi è
Che dire sulla vicenda ? Che essa anche se non c'è stata violenza psicologica , mercimonio, sfruttamento è molto molto istruttiva ed esemplare perché dimostra che la maternità surrogata non è solo mercificazione ed sfruttamento e violenza psicologica ma non è per tutti \e ma per cho può permetterselo Infatti l'articolo per essere completo, nell'articolo e nella vicenda mancano i costi: UNA STORIA D'AMORE di ricchi, sicuramente di molto ricchi...diritti assicurati per "chi può" permetterselo !
Dal Canada all’italia “Cristina ha 2 padri e una mamma vera, non un utero a nolo”
Nicola e Giorgio hanno 42 e 41 anni, vivono a Milano e sono padri di una bambina di 3 anni che si chiama Cristina, nata in una cittadina sperduta nella foresta boreale canadese, grazie alla maternità surrogata. A raccontarmi questa storia piena di amore e gratitudine è Nicola, mosso dall’urgenza di spiegare cosa significhi davvero ricorrere alla gestazione per altri, nella giungla di fake news e dichiarazioni in cattiva fede di chi parla in modo sprezzante di “utero in affitto”. E anche di chiarire cosa voglia dire per
le coppie omogenitoriali, non solo da un punto di vista burocratico, l’interruzione della registrazione nell’atto di nascita dei bambini nati da coppie dello stesso sesso.
Nicola, da quanto tempo tu e Giorgio state insieme?
Ci siamo conosciuti al Sottomarino Giallo 12 anni fa. Era un locale frequentato soprattutto da lesbiche, entrambi accompagnavamo due amiche, ma alla fine ci siamo innamorati noi due. Dopo sei mesi viviamo insieme.
Cosa fate nella vita?
Io lavoro in banca, Giorgio è un architetto di interni.
Siete sposati?
Dal 2019, ci siamo sposati un mese prima che nascesse la nostra bambina.
Quando nasce l’idea di avere un figlio?
Da subito, soprattutto io ho avuto fin dal primo momento il desiderio di creare una famiglia con Giorgio e lui con me, ma non sapevano nulla di maternità surrogata. Nel 2017, per capire come funzionasse, prendiamo contatto con una coppia di papà di Milano e andiamo a fare un aperitivo insieme.
E vi spiegano l’iter.
Sì, loro avevano fatto tutto in America, noi scegliamo il Canada.
Come mai?
Per le leggi che regolano la maternità surrogata: la donna non può prendere un compenso, ma ha diritto a un rimborso spese durante la gestazione. Deve avere una situazione economica stabile e aver avuto già almeno due figli. Non si può scegliere il sesso del nascituro.
L’ovulo è della gestante ?
Assolutamente no. Una donna dà l’ovulo e un’altra porta avanti la gravidanza per evitare che ci sia la connessione genetica tra la madre biologica e il figlio.
Quante volte siete andati in Canada?
Due. La prima per fare tutte le analisi e donare il seme.
Chi dei due è il padre biologico?
Io, ma per una questione di convenienza, sono un lavoratore dipendente e dunque avrei avuto diritto al congedo di paternità.
Come avviene la scelta della donna? È lei che sceglie. In che senso?
Si prepara una scheda di presentazione, si spiega da quanto tempo si sta insieme e perché si desidera un figlio. La donna guarda le schede e sceglie. Poi ci si vede via Skype o di persona e si decide se ci si piace a vicenda.
Dopo quanto siete stati scelti? Dopo due mesi. Un’attesa prima di un’altra attesa.
Quando è arrivata la telefonata eravamo felicissimi, via Skype abbiamo conosciuto Sheena.
Chi era Sheena?
Una nail artist di 32 anni, abitava a Fort Mcmurray, una cittadina nella provincia dello stato di Alberta, famosa perché dalle sabbie bituminose estraggono il petrolio. Suo marito lavora in un’azienda petrolifera.
Perché ha scelto di essere una madre surrogata?
Lei ha due figlie, ma all’inizio pensava di non poter avere figli per un problema alle tube, cosa che le ha provocato molta sofferenza. Quando poi un ginecologo le ha risolto il problema, si è detta che avrebbe aiutato una famiglia che passava attraverso quel dolore.
Perché vi ha scelti?
In realtà pensava a una coppia etero. Poi Sheena ha visto la nostra candidatura e ha amato la semplicità con cui ci siamo descritti. Il fatto di essere italiani ha aiutato!
Quindi smentiamo i luoghi comuni per cui le madri surrogate sono delle disperate.
Ma va, lei e il marito stanno meglio di noi.
Sheena rimane incinta nella primavera 2019. Nei mesi della gravidanza vi sentivate spesso?
Sempre, tutti i giorni, ci mandava le foto della pancia.
Come avete scoperto il sesso?
Sheena è andata in un negozio e ha fatto per noi via videochiamata, una specie di gender reveal party, con i palloncini rosa!
Quando siete andati a Fort Mcmurray?
Un mese prima rispetto al parto programmato, per essere sicuri di esserci anche in caso di parto anticipato. Era fine novembre, c’erano meno 30 gradi.
E cosa avete fatto per un mese nel gelo della foresta boreale canadese?
Abbiamo vissuto in casa con Sheena, suo marito e le due bambine di tre e sei anni.
In casa con loro?
Sì, ed è stato meraviglioso. Le bambine sapevano tutto ed erano felicissime quando ci hanno visti, la mamma aveva spiegato loro che la bimba che cresceva nella sua pancia non sarebbe stata loro sorella, ma nostra figlia, aveva appeso le nostre foto sul frigo. Il marito di Sheena è un omone dal cuore d’oro. Non ci eravamo mai visti e ci volevano bene come accade tra persone che si vogliono aiutare. Cristina stava per nascere, era quasi Natale, noi portavamo le bimbe a scuola con Sheena, un ricordo indimenticabile.
Arriva il giorno tanto atteso.
Il 20 dicembre Sheena mette al mondo Cristina.
Chi c’era in sala parto?
Suo marito e io, che ho pianto per tutto il tempo.
Quando è nata la vostra bimba come è stato il distacco dalla madre biologica? Sheena è rimasta distaccata, per lei era nostra figlia, aveva seguito un percorso psicologico come prevede l’iter, è stata assistita anche in ospedale. Il marito no, lui inizialmente la chiamava my girl, come le sue bimbe, per un attimo ci abbiamo scherzato su, e se vuole tenersela?
A chi somiglia?
A mia mamma, che si chiamava Cristina. È tutto magico in questa storia.
In Canada come funziona la registrazione?
Siamo stati registrati immediatamente entrambi come genitori, Cristina ha il doppio cognome.
Quanto siete rimasti lì?
Abbiamo trascorso il Natale con loro, poi il 27 dicembre siamo andati nella Capitale dello Stato per fare il passaporto per Cristina. A metà gennaio 2020 eravamo in Italia.
E iniziano i problemi burocratici.
Per la legge canadese eravamo due papà, ma a Milano non si trascrivevano i certificati con due papà, per cui lo stato di Alberta ha rettificato l’atto di nascita.
Come è stato l’impatto qui?
Noi non abbiamo mai vissuto episodi che ci facessero sentire a disagio. Cristina è serena con i suoi coetanei, i genitori dei suoi amici non ci hanno mai guardati in modo strano, è tutto naturale.
Frequentate altre famiglie arcobaleno?
Sì, gli psicologi canadesi ce lo avevano raccomandato. Cristina deve sapere che ci sono compagni che hanno due papà o due mamme e che ci sono compagni con papà e mamma. Deve ricordarsi di essere una bambina speciale ma ordinaria.
C’è chi pensa che la maternità surrogata sia un modo “tecnico”, innaturale per avere figli.
Una nostra amica ci diceva che non riusciva ad avere figli e che il fatto di dovere avere rapporti nei giorni segnati sul calendario aveva spogliato di poesia l’idea della gestazione. Ecco, l’idea di avere figli è romantica, ma poi la realtà spesso è un’altra.
Cristina oggi per la legge ha due papà?
A settembre, quando ancora a Milano era possibile, abbiamo inserito anche Giorgio come papà nell’atto di nascita, ma è un atto amministrativo e sapevamo che poteva e mai come ora potrebbe essere impugnato in qualunque momento dalla prefettura.
Come vi fa sentire l’idea?
Da una parte la trascrizione serve per tutelarci ed è un diritto di nostra figlia e di noi genitori. Dall’altra però sappiamo che qualunque cosa accada, noi siamo una famiglia e questa è una verità che nessuno potrà mai toglierci. Noi Cristina l’abbiamo desiderata più di tante coppie etero a cui talvolta i figli nascono per sbaglio.
Sheena è rimasta nella vostra vita?
Sempre. Verrà a trovarci presto in Italia. Cristina nella sua cameretta ha una foto di Sheena con la pancia e noi due, mentre aspettavamo che nostra figlia nascesse tra i ghiacci canadesi.
Presenza costante Nostra figlia nella cameretta ha una foto di Sheena con la pancia e noi due, mentre aspettavamo nascesse tra i ghiacci
22.3.23
nella lega c'è chi dice no iil caso Mario Conte, sindaco leghista di Treviso, ha annunciato che trascriverà all’anagrafe i figli di coppie omogenitoriali
C’è chi dice No.
22.4.22
la demagogica proposta della meloni sulla gestazione per altri \ maternità surrogata . come eliminarla senza reprimere
Un'altra scelta sbagliata della destra ed, ahimè, di @forza_italia, l'adozione del testo base per rendere "reato universale" la gestazione per altri, per vietare cioè agli italiani di poterne usufruire laddove essa è legale. Una pretesa discriminatoria, antigiuridica, illiberale!
— Elio Vito 🇮🇹🇪🇺🇺🇸🏳️🌈🍁🌍 (@elio_vito) April 21, 2022
va regolamentata anche se non è semplice ( almeno da quel poco che capisco di cose femminili ) La gravidanza
implica una tale complessità di scelte ed aspetti che non si possono normare o è difficile farlo perchè : proibendola si porta chi vuole farne uso etero o gay all'estero oltre a criminalizzare chi ne fa uso dove questa è legale ( alti costi ) o illegale ( bassi costi ) o nella clandestinità creando situazioni bruttissime come quella che è successa mesi fa in cui una coppia ha abbandonato una bambina fatta nascere con la maternità surrogata .
Caro direttore,la maternità surrogata, detta “gestazione per altri” (Gpa) o «utero in affitto», vietata in Italia dalla Legge 40 del 2004, ma praticata in diversi Stati, è la messa a disposizione del corpo delle donne per far nascere bambini da consegnare ai loro committenti. Lungi dall’essere un atto individuale, un dono, è una pratica realizzata su scala industriale da imprese di riproduzione umana, in un sistema organizzato di cliniche, medici, avvocati e agenzie di marketing e di intermediazione. In tale sistema, le donne sono mezzi di produzione: la gravidanza e il parto diventano procedure dotate di un valore d’uso e di un valore di scambio in un mercato globalizzatoNella tragedia della guerra scatenata da Vladimir Putin contro l’Ucraina, abbiamo assistito – e le cronache di “Avvenire” lo hanno testimoniato – a una tragedia ancora più disumana: decine di neonati, frutto di maternità surrogata, lasciati in uno scantinato, accuditi con amore da poche coraggiose assistenti rimaste con loro. Altre decine nascono ogni giorno, nonostante l’impossibilità di essere consegnati come previsto da contratto (l’Ucraina è leader mondiale nell’export di tale “prodotto”). Sono le agghiaccianti conseguenze della mercificazione della vita. Non possiamo rimanere a guardare i video e le foto. Dobbiamo moltiplicare il nostro impegno per l’abolizione universale della maternità surrogata. [...] segue qui sul portale msn.com/it-it/oppure nell'articolo : << Sì all'abolizione universale della maternità surrogata >> di avvenire
resto del parere che : non è punendo chi sceglie di farla all'estero soprattutto se fatta in strutture ed in paesi dove essa è legale che si elina . Ma tale risultato si può ottenere in altri modi . Come ? 1) rendendo meno faranginosa l e snele le leggi sull'adozione nazionale , magari riducend il periodo d'affido . Potenziando quelle dei bambini abbandonati o non riconosciuti alla nascita ., 2) permettendo l'adozione ai singoli ed ai Gay .
22.12.21
In Spagna, una coppia gay ha adottato due bambini. Durante un'intervista, entrambi hanno espresso la loro contrarietà verso la pratica dell'utero in affitto, respingendo così la retorica del sangue patriarcale.
ringrazio https://www.facebook.com/rosalia.alocco per avermi fatto conoscere questa storia presa da
In Spagna, una coppia gay ha adottato due bambini. Durante un'intervista, entrambi hanno espresso la loro contrarietà verso la pratica dell'utero in affitto, respingendo così la retorica del sangue patriarcale.
Ai loro figli hanno spiegato che sono nati da una MADRE, senza raccontare storielle orribili su "portatrici" e "ovini magici". Questi due uomini hanno accettato il loro limite biologico, rifiutando la pretesa egoistica di strappare due neonati alle madri sulla base di una goccia di sperma, e oggi sono due splendidi genitori. Grazie per la vostra preziosa testimonianza, ragazzi. Siete un esempio da seguire, a differenza di chi si riempie la bocca di parole come "amore" e "diritti", per poi commissionare neonati e neonate nelle cliniche statunitensi, recidendo a tavolino il legame materno. Finalmente, qualcuno che vive la mia soggettività ha capito che non si nasce né da un desiderio né da un progetto, bensì dal corpo di una donna. Dire la verità ai bambini e alle bambine è un atto di grande maturità che supera quelle illusioni che non saranno mai realtà. Storie che fanno sperare.
emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello
Apro l'email e tovo queste "lettere " di alcuni haters \odiatori , tralasciando gli insulti e le solite litanie ...

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