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10 febbraio ( e non solo ) e impossibilità della memoria condivisa

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Da   19  anni  a questa parte ,   come   ogni anno s'inizia a  parlare   della  questione  adriatica   cioè  della  giornata , ora  diventata   la  settimana    palla del giorno   del ricordo   \  10 febbraio   ed   adesso a  freddo  ed  in anticipo    al  fiume  di :  retorica nazionalista  ed  nostalgica  ,  di  negazionismo  (  da entrambe le parti )  , ricordi a metà  ,   paragoni idioti  e  fuorvianti , e appelli  ipocriti  ed  utopistici alla memoria     condivisa  ,    faccio   soprattutto  su  quest'ultima  la   mia   odierna      riflessione  .   Non ricordo se  per  la settimana  del giorno del  ricordo    o  qualche  altro anniversario  di un evento storico  "divisivo "  ho appreso  che  sono  stati  trovati dei  volantini con la    scritta   nessuna memoria condivisa ". Parola che sentiamo e sentiremo spesso per descrivere la storia del secolo scorso in paticolare da dopo la grande guerra ad mani pulite . Ma mi chiedo ogni volta

Pacificazione non vuol dire niente finche si equipararono il razzismo fascista e le sue vittime come si vuole fare a verona dando la cittadinanza ala segre e poi istituendo una via a giorgio Almirante

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Pacificazione non vuol dire niente    finché  si   equipararono  il razzismo fascista e le sue vittime come si   vuole fare  a verona  dando la  cittadinanza  alla Segre  e poi  istituendo una  via  a  giorgio Almirante . Infatti    fin quando non si faranno i  conti con il proprio passato  che  ha influenzato la storia  successiva  fino  al 1992    del nostro paese  con episodi  sanguinosi e non solo  (  vedere post  precedente  e  di come  viene le  celebrazioni    del  giorno del ricorso  ovvero il 10  febbraio   )   ed  ancora   oggi   anche  se   solo  con l''odio  ma     dai  fatti alle  parole    poco   ci manca   , non si  potrà ma  esserci     pacificazione   nè  per  usare  un termine  illusorio \  utopistico memoria  collettiva  . Ecco perchè  concordo con l'articolo   di repubblica   del 21 Gennaio 2020      riportato sotto                                                   di UMBERTO GENTILONI Una breve frase, una considerazione di merito della senatric

Bruxelles voleva celebrare l'anniversario della battaglia di Waterloo con una moneta con corso legale da 2 euro, ma Parigi ha posto il veto che è stato poi aggirato con un sotterfugio

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da   http://www.repubblica.it/economia /  del  11\6\22015/ Bruxelles voleva celebrare l'anniversario della battaglia con una moneta con corso legale da 2 euro, ma Parigi ha posto il veto che è stato poi aggirato con un sotterfugio Invia per email Stampa 11 giugno 2015 Articoli Correlati Il Belgio celebra la vittoria di Waterloo con l'euro, la Francia protesta Il Belgio celebra la vittoria di Waterloo con l'euro, 2 LinkedIn 0 Pinterest MILANO - La Francia ha vinto una battaglia, ma la guerra, alla fine l'ha vinta il Belgio che nonostante le resistenze di Parigi ha presentato la moneta celebrativa della vittoria di Waterloo da 2,5 euro.  Insomma a 200 anni di distanza la sconfitta di Napoleone fatica ancora a essere digerita oltralpe. E così per difendere l'orgoglio nazionale la Francia ha posto il veto alla richiesta di Bruxelles di coniare una moneta con corso legale da 2 euro. I belgi, però, non si sono persi di animo e con un sotterfugio sono ri

poniamo fine alle ideologie sui morti ( foibe e olocausto ) e ricordiamo come sugerisce il sindaco Riccardo Borgonovo di Concorezzo ( Monza )

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come   punto di partenza http://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2015/02/foibe-un-ricordo-sempre-al-netto-delle.ht ml     http://it.wikipedia.org/wiki/Massacri_delle_foibe   http://www.approfondendo.it/marco/marco_storia_foibe.htm   http://www.ilsecoloxix.it/p/cultura/2014/02/10/AQ9DopkB-ricordo_riguardano_giorno.shtml (  perchè tale giorno riguarda  tutti  ) Cercando   un incipit    per  non cadere nella solitra retorica  celebrativa   di tali eventi  ho trovato e  fatto mio   questa parte  di pensiero  di  http://goo.gl/y2BqZ0   Sia chiaro, non propongo alcun giustificazionismo: stragi e persecuzioni sono sempre da condannare anche quando si pretendono in risposta a torti subiti. Vorrei invece si riflettesse sul fatto che è possibile rompere lo schema per cui ognuno ricorda i propri morti, alimentando il proprio odio contro il nemico. Sarebbe invece opportuno che le giornate del ricordo riguardassero i morti che abbiamo provocato noi

ma basta polemiche sulla storia passata e guardiamo avanti

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canzone in sottofondo   destra-sinistra  Giorgio Gaber  ma basta  con queste polemiche assurde   sulla  storia passata  . Solo   cosi  lasciandosi alle spalle ( ovviamente senza  dimenticare quello  che  è stato  )     ci può  essere una memoria  condivisa   come in francia su la sua storia  in particolare  sulla rivoluzione francese 1789  e   quella  del 1830  . Solo cosi iniziieremo a fare  i conti  con il passato  ed  eviteremo simili   cose come   questa   ( da   http://www.gadlerner.it/2013/11/27/gli-sdoganatori   una  delle pochissime  volte il  cui il lobby lotta continua   mi trova  d'accordo  ) Si vergogni chi al Senato richiama la memoria di Matteotti e Aventino per .difendere Berlusconi. Proprio loro, gli sdoganatori del fascismo  oppure questa da   http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/11/26/una-mostra-per-il-beato-rivi-ucciso-dai-partigiani-la-scuola-nega-la-visita-infanga-la-resistenza/791020/ Mostra sul beato Rivi, ucciso dai partigiani. Scuola neg

terra del 4\11\2'012 ( 70 anni di Alamein e la memoria condivisa )

dopo  aver  visto   questa puntata (  del  4\11\2012 )  del programma terra  di mediaset  ( se  non riuscite  a  vederla , perchè a volte  capita  che i file scaricato con linux o programmi open source  come  donwloadhelper  di mozzila  firex  non vadano d'accordo  con  quelli ufficiali come  real player   e  simili  )  la trovate   qui ,  fin quando la lasceranno, sul  canale video di mediaset  )  piena di melassa retorica  , di un revisionismo storico e  di una pseudo e utopistica  memoria condivisa  , parte  l'ottimo servizio  e ricostruzione storica  con testimonianze   fatto da  sandro provvisionato  e le toccanti interviste  ai reduci  , confermo  quanto   dissi   in qui  sul post   celebrare o ricordare il 4 novembre   :  <<   (....) "  ricordare non basta. Memoria è un ricordo "attivo" che vuole comprendere i meccanismi, le cause e dunque le ragioni che determinarono una storia, e sa rileggerle nel presente per capirne le "mutazioni"