Quante volte lo abbiamo sentito dire: “ Perché non te li prendi a casa tua? ”
Antonio lo ha fatto davvero, dando loro una casa, un lavoro, un futuro. proprio per questo, in tutti questi anni è stato insultato, minacciato dai neofascisti di forza nuova e dalla lega . Quest ultimi , hanno circondato l’abitazione con sei bandiere dell’indipendenza veneta, gli hanno augurato che stuprassero la moglie e la figlia . Ma lui non se n'è curato è andato avanti per la sua strada. E, alla fine, ha vinto la sua scommessa. “Oggi i miei figli lavorano tutti, pagano le tasse e alcuni hanno deciso di sposarsi - ha detto di recente - Se ci sono riuscito io che sono un insegnante, può farlo a maggior ragione lo Stato. Se si vuole, si può fare!".
Quelli come Antonio e Nicoletta fanno paura perché, con le loro azioni, smontano anni di retorica razzista e sovranista, dimostrano che l’accoglienza non solo si può fare ma funziona se si vuole .
E questa è la loro meravigliosa famiglia.
concludo citando quest articolo di VANITY FIRE del 21 NOVEMBRE 2021
Migranti, Antonio Calò: «L'accoglienza si può fare»
Il professor Antonio Silvio Calò ha accolto sei ragazzi africani in casa sua. «Io, mia moglie e i nostri quattro figli siamo gente comune. Se l’abbiamo fatto noi, può ben farlo lo Stato, i comuni» dice. Il Parlamento europeo lo ha eletto Cittadino europeo 2018 e il Presidente della Repubblica lo ha premiato come Ufficiale al merito. Ha raccontato la sua storia in un libro
DI CHIARA PIZZIMENTI
Migranti Antonio Calò L'accoglienza si può fare
«Se non si vuole non si potrà mai, lo abbiamo dimostrato noi facendolo. È chiaro che manca la volontà politica». Il professor Antonio Calò non è tipo da mezze misure e da mezze parole. Quello che ha dimostrato insieme alla sua famiglia è che l’accoglienza può essere realtà. Nella sua casa in
provincia di Treviso, insieme alla moglie e ai quattro figli ha ospitato sei giovani profughi arrivati dall’Africa. Questa esperienza è diventata un libro: Si può fare. L’accoglienza diffusa in Europa, edito da Nuova Dimensione, scritto da Antonio Silvio Calò insieme a Silke Wallenburg, giornalista, in versione italiana e inglese. È una forma di accoglienza che il professore definisce diffusa e che, a suo parere si potrebbe fare in tutta Europa. «La nostra esperienza è diventata un progetto europeo, Embracin, fatto in sei città compresa Padova: ogni comune con 5000 abitanti può accogliere sei persone e così a salire in base al numero di abitanti. Contando che in Europa ci sono 500 milioni di abitanti, applicando questo sistema l’invasione non c’è più». Quando il professore è andato la prima volta in prefettura a chiedere di ospitare un gruppo di rifugiati è stato guardato come se fosse pazzo. «All’inizio siamo stati visti come disgraziati, persone pericolose. Siamo stati minacciati. La gente non ci salutava più», spiega Calò che insegna storia e filosofia, «quando però la comunità si è avvicinata, ha capito che erano sei ragazzi». Non ha mai temuto il fallimento perché sentiva di stare creando una famiglia nuova. «Non abbiamo avuto difficoltà interne, non ci siamo scannati come si attendeva qualcuno. I timori che molti esprimevano per mia moglie e mia figlia non avevano alcun fondamento. Mia moglie ha sei guardie del corpo. Per loro la madre è sacra». Aggiunge con un pizzico di orgoglio di essere stato al matrimonio di uno dei ragazzi. «Siamo stati presentati ai genitori della sposa. Ci ha detto che darà il mio nome o quello di mia moglie al futuro figlio o figlia. Questo ragazzo è andato via da casa. Ha fatto otto mesi di galera in Libia, ha fatto la traversata, è arrivato qua con nulla. Adesso ha un lavoro a tempo indeterminato, una moglie, una casa, un’auto e un’autonomia». Il professor Calò parla di accoglienza in Europa, ma anche di prevenzione in Africa, con progetti a lungo termine. «È possibile fare una programmazione, ma solo con un processo di reale decolonizzazione. Accoglienza e prevenzione devono andare avanti in parallelo. La parola chiave è accompagnare. L’accoglienza non può essere una cosa di comodo per colmare il nostro deficit demografico».
Anche quest'anno, anche se con meno virulenza ( forse è ancora presto visto che mancano a natale om forse anche i sovranisti e populisti \ bufalisti si concentrano sul covid e sulle sue sue varianti ) , come gli anni precedenti , iniziano le bufale \ fake news ( vedere sopra alcuni miei precedenti post in cito \ riporto quelle natalizie più comuni ) e le prese in giro come quella del gruppo satirico comune di bugliano
se se leggendo tale nerws
Michiedo ma che fine ha fatto lo spirito critico che ci permetteva di distinguere le burle e le prese per il ... sedere . che aveva caratterizzato l'ambiente culturale e comico italiano fra il 1948 \1994 ? avete mandato tutti il cervello all'ammasso o in cassa integrazione se rendete per vere simili prese in giro in questo caso ai buonisti d'accatto che rifiutano di fare presepi e e recite di natale , per non offendere i credenti mussulmani ) e i nazionalisti \ sovranisti e farisei ( cioè gli ipocriti difensori della religione cattolica e dei suoi simboli ) . Ma soprattutto mi sorprende ( anche se non più di tanto ) che un famoso portale che deve combattere le fake news false notizie metta ( anche se ogni tanto ammette che è satira ) un sito ironico tra i siti bufalisti \ di fake news . Ma soprattutto i cosi hater \ odiatori e non lo prendano sul serio Infatti
corriere della sera 10 dicembre 2021 | 18:27
[.... ] Apriti cielo: dall’area sovranista e reazionaria del web è partito un fuoco di fila (di invettive, non di cannoni) che si è allargato a macchia d’olio. Proprio quello che gli autori della pagina satirica si aspettavano o auspicavano. Missione compiuta. Ma ci sono volute ore per ricomporre l’equivoco. E la “notizia” è stata commentata anche da insospettabili frequentatori del web, come il giornalista sportivo Riccardo Cucchi pronto a stigmatizzare e ironizzare su quanti erano caduti nella giocosa trappola. E via con i meme con Mattarella, Giorgia Meloni, il leghista Borghi, tanto per rincarare la dose. Premio alla sintesi e all’ironia a Pippo Civati: “Parlateci di Bugliano”. Ogni riferimento a Bibbiano è tutt’altro che casuale.
e proprio a tale proposito consiglio la prima pietra il film di Corrado Guzzanti
politicamente e scorretto che non risparmia le categorie prima citate
Iniziamo analizzando il significato del il termine
Il termine inglese fake news (letteralmente in italiano notizie false)[1] indica articoli redatti con informazioni inventate, ingannevoli o distorte[2], resi pubblici con il deliberato intento di disinformare attraverso i mezzi di informazione. Tradizionalmente a veicolare le fake news sono i grandi media, ovvero le televisioni e le più importanti testate giornalistiche[3][4][5]. Tuttavia con l'avvento di Internet, soprattutto con la condivisione dei media sociali[6], è aumentata grandemente anche la diffusione di notizie false.
continua qui https://it.wikipedia.org/wiki/Fake_news
Ora come giustamente dice https://tg24.sky.it/mondo/2017/03/28/faq-fake-news-post-verita.html“Fake news” è un’espressione inglese traducibile in italiano con “notizie false”. La si utilizza per indicare quelle fonti che “inventano del tutto le informazioni, disseminano contenuti ingannevoli, distorcono in maniera esagerata le notizie vere”. Questa definizione è di Melissa Zimdars, docente di comunicazione al Merrimack College, e promotrice del progetto OpenSources, nato per mappare in maniera collaborativa le “fonti false, ingannevoli, clickbait o satiriche”.
Negli ultimi mesi l’espressione “fake news” è stata utilizzata per indicare fenomeni molto diversi tra loro. Tanto che c’è chi ha proposto di abbandonare del tutto questa espressione, perché ormai svuotata di significato. Donald Trump, ad esempio, l’ha utilizzata in diverse occasioni per attaccare testate rispettate come il New York Times e il Washington Post. Anche in Italia il blog di Beppe Grillo usa questa espressione in riferimento ad alcuni quotidiani.
Ed è quello che è successo a me commentando questa proposta poi vista la mala parata e la figuraccia ritirata e non inserita nel decreto sicurezza bis
nuova sardegna del 25 luglio 2019
LEGGI ANCHE:
Zoffili: "Carnevale cancellato? Una fake news"
Il coordinatore della Sardegna della Lega: "L'odg non cancella questi eventi. Ma la sinistra non si preoccupi: è in quaresima di voti"Via
le maschere ma anche scialli e mucadores dei costumi della tradizione: l'obiettivo è garantire sicurezza e fare in modo che tutti i partecipanti agli eventi pubblici siano immediatamente identificabili e riconoscibili. Con questa motivazione 9 deputati della Lega, primo firmatario il coordinatore in Sardegna Eugenio Zoffili, chiedono al governo di vietare o limitare "l'utilizzo di indumenti o accessori di qualsiasi tipo, compresi quelli di origine etnica o culturale, che comportino in tutto o in parte l'occultamento del volto".
La Lega in Parlamento: stop a maschere, scialli e mucadores che celano il volto E' già polemica sulla proposta contenuta nel decreto sicurezza bis in discussione alla Camera dei deputati firmata anche dal coordinatore per la Sardegna Eugenio Zoffilit
Mamuthones di Mamoiada
La proposta è inserita nel decreto sicrezza bis attualmente in discussione alla Camera. A segnalare indignata il caso sui social è la deputata Pd Romina Mura: "Guardate cosa propone Zoffili, il coordinatore leghista in Sardegna".
La Dem evidenzia come tutte le manifestazioni della tradizione e del folclore, per esempio il Carnevale e le sfilate della Cavalcata, di Sant'Efisio e del Redentore, verrebbero snaturate se la proposta dovesse essere accolta.
Appena l'ho posta su https://www.facebook.com/groups/lavocedeisardi/ n'èm nata una brea ehm litigio , come potete notare dalla discussione qua sotto in quanto alcuni ripetendo nonostante i documenti ufficiali acriticamente e passivamente il mantra leghista e sovranista sono
ecco l'intera discussione a voi ogni parere in merito
Angelo Ganapeccato sia una bufala targata nuova sardegna....la proposta é di proibire il burqa integrale non le maschere sarde utilizzate per di più solo in manifestazioni parate e carnevale
Angelo GanaGiuseppe Scano che sia non chiara e ampiamente generalizzata e interpretabile non si discute.... ed é preoccupante...dovrebbero specificarne meglio i divieti
Livio CaocciGiuseppe Scano , scusa ma dove haiu letto , su quanto riguarda le maschere ?sii gentile fai il copia incolla del testo , cosi lo leggo e ti rispondo
Giuseppe ScanoLivio Caocci nel testo : << indumenti o accessori di qualsiasi tipo compresi quelli d'origine etnica e culturale che comportano in tutto o in parte l'occultamento del volto >>
Giùliu Crechi"impegna il governo a valutare l'opportunità di vietare o limitare , nel pieno rispetto della legge del 22 maggio 1975, n. 152, in luogo pubblico o nel corso di manifestazioni pubbliche, l'utilizzo di indumenti o accessori di qualsiasi tipo, compresi quelli di origine etnica, e culturale, che comportano in tutto o in parte l'occultamento del volto."
Siccome non specifica nulla, c'è da prendere la cosa seriamente, visto l'utilizzo che hanno fatto di leggine poco chiare, come chi espone semplicemente un lenzuolo con scritte di semplice e legittimo dissenso politico.
Stefano FuresiProgetto di legge oppure ordine del giorno, trovo surreale che si possa arrivare a un'idea simile, scritta in maniera vaga e ricca di zone d'ombra, i cui effetti sono la limitazione di ampi settori del nostro (e non solo nostro) folklore e di tanti aspetti culturali del nostro paese. https://www.camera.it/leg18/126?tab=5&leg=18...
CAMERA.IT
XVIII Legislatura - Lavori - Progetti di legge - Scheda del progetto di legge
Lucia MattuGiuseppe Scano vivi sereno. Uno dei capisaldi della Lega è sempre stata la tutela della cultura e delle tradizioni italiane. Pertanto, la nostra cultura è "tanta roba", veniamo da lontano, da molto lontano e su questo siamo una forza. Le nostre tradizioni non le smuove nessuno. Non dare peso a queste sciocchezze.
Giuseppe SerraImpegna il Governo a valutare l'opportunità di vietare o limitare, nel pieno rispetto della legge 22 maggio 1975, n. 152, in luogo pubblico o nel corso di manifestazioni pubbliche, l'utilizzo di indumenti o accessori di qualsiasi tipo, compresi quelli di origine etnica e culturale, che comportano in tutto o in parte l'occultamento del volto." 9/1913-A/99. Zoffili, Tateo, Bisa, Boniardi, Cantalamessa, Di Muro, Marchetti, Paolini, Potent È una legge del 1975 è si chiede di farla rispettare per quelli che mettono il burqa. La deputata mura del PD ha letto in malafede una legge già esistente dal 1975 per attaccare la lega.
Licia PinnaMA NON FACCIAMO I RIDICOLI. È una legge che riguarda il burqa e non certo le maschere 🎭tradizionali delle varie regioni italiane o quelle di carnevale !!! La sinistra non sa più cosa inventarsi.
Giuseppe Scanose riguarda, Licia Pinna ed Antonietta Locca , il burqa perchè non c'è scritto e c'è scritto solo la legge 22 maggio 1975, n. 152, che dice : << indumenti o accessori di qualsiasi tipo compresi quelli d'origine etnica e culturale che comportano in tutto o in parte l'occultamento del volto >> ? . Discutendo anni fa., con degli amici \ che avvocati ed laureati in legge , quando già i leghisti parlavano d' applicare tale legge chi al velo islamico ( senza nessuna distinzione fra velo normale previsto sia nella nostra religione sia in quella in islamica ed il burqa interpretazione fuorviante e fondamentalista delle scritture islamiche ) mi hanno detto che nel primo periodo ( erano anni di pieno terrorismo i cosiddetti di piombo e delle stragi ) si tenti d'applicarla anche alle sfilate di carnevale , poi prevalse la tolleranza ed il buon senso . Noi stavolta non inventiamo , abbiamo interpretato le proposte scritte anzi meglio proposte ad minchiam e poco chiare da voi