Visualizzazione post con etichetta giorno dei morti. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta giorno dei morti. Mostra tutti i post

2.11.21

neppure da morta ha pace Alessandra Perini, uccisa l'anno scorso e sepolta accanto al marito accusato di averla uccisa

Come  se  non bastasse    ,  infatti sono  in  aumento i   Reati spia, ovvero  quei   crimini che spesso fanno da preludio al femminicidio .  Ma   quello che rattrista  di più  è  che





La donna è morta nel 2020, per un malore improvviso causato dalle botte del compagno, che si è suicidato poco dopo. I due condividono lo stesso loculo, ma le amiche della vittima hanno lanciato ora una raccolta fondi per costruire una tomba separata.



Fonte: iStock


Condividono lo stesso loculo, anche se lui l’ha uccisa. È la storia di Alessandra Perini una 46enne di Baggiovara, provincia di Modena, ammazzata nel 2020 dal marito, il 50enne Davide Di Donna, che due mesi dopo aver compiuto il femminicidio ha deciso di togliersi la vita. I due, ora, sono sepolti insieme nel cimitero di Monteobizzo, piccolo paese nel Modenese. Le amiche di Alessandra però, hanno lanciato una raccolta fondi, per poter realizzare una tomba separata per la donna.





Alessandra è morta il primo ottobre 2020, dopo una corsa disperata all’ospedale. Ad ucciderla un malore improvviso, causato dalle botte ricevute dal marito. Un uomo violento che l’aveva già colpita in passato, come sapevano bene le figlie e gli amici più stretti della 46enne. Di Donna, dopo la morte della moglie, aveva ammesso davanti al gip di aver colpito la moglie con uno schiaffo, senza però avere l’intenzione di ucciderla.
L’uomo era stato, dunque, arrestato con l’accusa di omicidio preterentizionale, ma due mesi dopo, mentre scontava la pena ai domiciliari, si è suicidato, il 9 dicembre 2020. Davide Di Donna è stato quindi sepolto nello stesso loculo di Alessandra, ma questa decisione ha ferito profondamente le amiche della donna che, come riporta la Gazzetta di Modena, hanno deciso di fare qualcosa per cambiare la situazione.
“Immaginate cosa possiamo provare noi che volevamo bene ad Alessandra a vederla adesso riposare per sempre accanto al marito accusato di averla uccisa. Noi non possiamo dire nulla se la scelta dei parenti stretti è stata questa“. Così hanno deciso di lanciare la raccolta fondi, in modo tale che Alessandra possa riposare in un altro luogo, lontano da chi è stato accusato di averne provocato la morte.
Le figlie e gli amici della donna   stando a https://www.thesocialpost.it  del 2\11\2021 avrebbero dichiarato che l’uomo era violento e che lui stesso aveva raccontato di averle dato uno schiaffo, la sera del primo ottobre.
Due mesi più tardi, il 9 dicembre, Di Donna si è suicidato mentre si trovava agli arresti domiciliari. Il suo corpo è stato cremato e le sue ceneri sono stati riposte nel loculo proprio accanto alla bara di Alessandra. Su quella che è stata allestita come una tomba di famiglia, è inoltre stato affisso un cartello contenente una foto del loro matrimonio e una scritta che oggi non può che suonare agghiacciante.
“In noi…i vostri splendidi sorrisi. Sempre e per sempre” sono le parole riportate dal Corriere della Sera.
Alessandra sepolta accanto al suo presunto assassino: l’iniziativa delle sue amiche
La frase lasciata sulla tomba di Alessandra Perini ha alimentato ancora di più la rabbia delle sue amiche, già scosse dalla notizia della sua sepoltura al fianco del marito accusato di averla uccisa. “Immaginate cosa possiamo provare noi che volevamo bene ad Alessandra a vederla adesso riposare per sempre con accanto il marito accusato di averla uccisa” hanno dichiarato alla Gazzetta di Modena.
“Noi siamo parenti più lontani, e non possiamo dire nulla se la scelta dei parenti stretti è stata questa” hanno aggiunto con rammarico. A quanto pare, sarebbero stati i familiari di Di Donna a scegliere di seppellirlo nella stessa tomba della moglie. I parenti di Alessandra si sarebbero accorti della loro scelta solamente in questi giorni di commemorazione dei defunti. Oltre a questa drammatica scoperta, avrebbero inoltre constatato la totale assenza di una lapide sul suo tumulo. Le amiche di Alessandra hanno lanciato una raccolta fondi in paese.
Molte persone si sono già dimostrate disposte a sostenere la loro iniziativa, per cercare di garantire alla donna uccisa una degna sepoltura, in una tomba separata.

1.11.15

Cimitero di Bonaria Cagliari , tra le tombe abbandonate anche quelle di Jenny ed Efisino Nurchis



per approfondire oltre al sito di wikipedia citato nell'articolo che segue


http://www.ladonnasarda.it/magazine/chi-siamo/5384/la-storia-delle-donne-del-cimitero-di-bonaria.html
http://www.sardiniapost.it/culture/cattivo-perche-non-ti-svegli-memorie-cagliaritane-nel-cimitero-monumentale-di-bonaria/
il libro ‘Bonaria, il cimitero monumentale di Cagliari’, edizioni Tam Tam, 2000

per chi volesse visitarlo ( news tratta dal comune di cagliari qui probabilmente soggetta a cambiamenti o mutamenti informarsi via email o via telefono )

Indirizzo: Piazza Cimitero
Telefono: +39 070 300205
eMail: direzione.cimiteri@comune.cagliari.it
Proprietà: Comune di Cagliari
Orario: Lunedì chiuso - Mattina: 8.00-13.00 dal martedì alla domenica / Pomeriggio: 14.30-17.30 giovedì (da novembre a marzo ) / 15.30 -18.30 giovedì (da aprile a ottobre)
Prezzi: Libero








Leggo sconfortato sull'unione sarda online del 1\11\2015 che



Sono dodici le cappelle del cimitero monumentale di Bonaria di cui il Comune, nel settembre scorso, ha dichiarato decaduta la concessione.Tombe requisite dall'amministrazione perché le famiglie non se ne occupavano più e i sepolcri stanno cadendo a pezzi 





Infatti da https://it.wikipedia.org/wiki/Cimitero_di_Bonaria













Cenni storici

L'attuale cimitero sorge su un'area utilizzata come necropoli[1] già dai punici, dai romani e dalle prime comunità cristiane di Cagliari; a testimonianza di ciò restano diverse grotte scavate nella roccia calcarea del colle, utilizzate anticamente come sepolture, dove sono stati ritrovati numerosi reperti archeologici oggi conservati nel museo di Bonaria. Il cimitero di Bonaria venne costruito nel 1828 ad opera del capitano del Genio militare Luigi Damiano e aperto dal 1º gennaio 1829. Trent'anni dopo venne ampliato su progetto di Gaetano Cima.
Il viaggiatore francese Gaston Vuiller, a Cagliari nel 1890, nel suo libro Les îles oubliées: les Baléares, la Corse et la Sardaigne, impressions de voyage (pubblicato nel 1893), riporta le impressioni derivate dalla visita al camposanto cagliaritano. Scrisse Vuiller: "Qui i monumenti funerari sono di rara ricchezza. Bianche statue simboliche appaiono attraverso i cipressi neri e gli enormi mazzi di fiori, le corone, portate in occasione della recente festa dei morti, hanno conservato parte della loro freschezza. Non c'e niente di funebre in quest'asilo. Si può finanche credere che il culto eccessivo con cui si onorano i defunti ha per causa veritiera la passione per il lusso e l'orgoglio dello sfoggio. Le statue sono manierate: tale, per esempio, questa giovane donna, vestita con la ricercatezza più estrema, che si lancia, le mani giunte, incontro ad un morto rimpianto, raffigurato da un busto. Le iscrizioni funerarie, di stile ampolloso, sono incise con lettere d'oro, od in rosso, su cartelli di marmo bianco. E tutto questo profana la pace delle tombe. Non si ha il cuore stretto, in mezzo a tutta quest'orpellatura, in codesto luogo superficiale, per il pensiero dell'ora delle ultime separazioni. Il più umile, il più solitario dei cimiteri di paese s'addice maggiormente agli amari pensieri del brusco distacco, dell'eterna separazione, e per dirla con una parola: alla morte."[2]
Dal 1968 le sepolture si effettuano solo nel Cimitero di San Michele, aperto nel 1940; attualmente vengono permesse solo sepolture in cappelle private o in loculi acquistati prima del 1968. Il cimitero monumentale di Bonaria, col suo ricco patrimonio storico e artistico, versa attualmente in stato di degrado.[----] continua su wikipedia




Riprendendo il video articolo dell'unione sarda


Tra queste la tomba della famiglia Nurchis dove sono sepolte le sorelle Amina e Jenny, figlie dell’avvocato Antonio Nurchis e di Giuseppina Nonnis, spirate l’una nel 1884, l’altra nel 1886.
La più piccola, Amina, morì diciassettenne, e pur così giovane era già una celebrità in Sardegna poiché fu la prima giovane a conseguire la licenza ginnasiale nella scuola pubblica, studi al tempo permessi solo ai ragazzi.
Studi fatti anche dalla maggiore, morta suicida due anni dopo perché travolta dalle malelingue e abbandonata dal fidanzato.
Tra le tombe requisite anche quella di Efisino Devoto, il piccolo di tre anni il cui monumento funerario, firmato dallo scultore Giuseppe Sartorio nel 1887, è uno dei più ammirati. “Cattivo, perché non ti risvegli?” è l’epitaffio ai piedi della seggiolina in cui dorme il bambino di marmo, confortato ormai solo dalla polvere del tempo. «Qui si avverte il distacco generazionale, e non solo perché è un luogo che, per quanto riguarda le concessioni di spazi, si è come cristallizzato al 1968.
Non c’è la sofferenza che si vede al cimitero di San Michele, dove il dolore si vive quotidianamente. C’è serenità e, appunto, oblio». Nicola Castangia, 52 anni, è il coordinatore dei Servizi di valorizzazione del cimitero monumentale di Cagliari. Conosce il camposanto come le sue tasche, studia, si documenta, cerca e rintraccia documenti d’archivio. È la memoria di chi, qua dentro, dai parenti non riceve neanche più un fiore, figurarsi una preghiera. «Il dolore, le tragedie familiari - spiega Castangia -, spesso finiscono per essere dimenticati dai discendenti. Ma tante volte accade perché una discendenza non c’è più». Le famiglie, cioè, sono estinte. Come, appunto, le famiglie di Jenny ed Efisino.
Nell’intervista-video ( se non   riesco  a  riprenderla downloadhelper con   di mozzila fire fox    ne    c'è  un codice  embed  per  riportala  qui    chi la vuole la  trova    qui sulll'url da cui ho preso l'articolo
Nicola Castangia ci accompagna dentro la cappella di Amina e Jenny Nurchis, aperta per la prima volta ai visitatori.


 di Piera Serusi




Mi chiedo come   Gessica Lai  (  sulla pagina fb del quotidiano  )  Perché per recuperare un po di soldi e sistemarle non fanno un ingresso a pagamento con guida per i turisti ?  Visto che  ormai   moltas  famiglie     che  qui  sono  sepolti sono estinte    Infatti  esso  è  storia   ,  come  si  può notare dai link riportati non solo della  città di Cagliari ma dell'intera sardegna  . Insomma  un patrimonio  che   storico   \  culturale  che  andrebbe salvaguardato  come avviene    con il cimitero di Il cimitero del Père-Lachaiseprimo dei cimiteri civili di Parigi

                               

emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...