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l'ipocrisia delle associazioni soecie quelle religiose di beneficenza che rifiutano quando Sara Tommasi prova a donare i suoi compensi in beneficenza. Ma le associazioni di carità rifiutano i soldi: "Grazie, ma non è il caso"

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Ora sia che sia fatto a scopo lava  coscienza o per vantarsi alla non sappia la destra cosa fa la sinistra la chiesa se fosse fedele agli insegnamenti dei suoi testi sacri e del messaggio di Gesù e degli apostoli dovrebbe accettarla   senza  porsi  scrupoli morali  se  tale   donazioni  sono fatte  con il cuore  e  coerentemente  con il percorso di riabilitazione   che quella persona sta affrontando per lasciarsi alle spalla  il  suo passato (  vedi  archivio blog   sul famoso film di  sara  tommasi  )   Sara Tommasi prova a fare beneficenza. Ma le associazioni rifiutano i suoi soldi: "Grazie, non è il caso" È stata ingaggiata per fare da madrina a un evento e ha deciso di devolvere buona parte del compenso in beneficenza. Ma le due associazioni cui intendeva girare la somma, hanno declinato l'offerta. Il motivo? Perché lei è la "scandalosa"  Sara Tommasi. La vicenda è riportata dal Fatto, che ha pubblicato un'intervista alla showg

ECCESSIVO E INVADENTE © Daniela Tuscano

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mio padre e PPP, work in progress...) Tu sapevi, caro PPP. Io, invece, non so. Adesso ti celebrano ufficialmente. Come un santo laico, da francobollo. La televisione – la tua odiata televisione, ma l’epiteto suona semplicistico, gretto: televisivo, anch'esso - ti dedica intere serate. Prime serate. “Salò” no, non ancora, speriamo mai (troppo assoluto, enorme). Ma le altre pellicole, così ostinatamente fuori centro, pittoriche; quindi contemplative, quindi lente; esiziali per il piccolo schermo; quelle sì, le vedremo. Se le vedremo. Come le vedremo. Tu sapevi, io non so. Se dire “era ora”, con la negletta umiltà che altri - ma non tu - scambierebbero per leggerezza. O gridare alla profanazione, per il mostro consumista che alla fine ha inglobato anche te, nel suo pantheon di melassa warholiana. Con papa Giovanni e Che Guevara, Lennon e Gandhi, Marilyn e Madre Teresa… Ma, al solito, non scioglierò il dubbio. Sono ingenua, tardonovecentesca. Traghettata nel nuovo