finalmente s'inizia a cambiare rotta , a non proporre fuori luogo tette e culi ( per lo più siliconati \ gonfiati ) , e fare una tv che sia rispettosa del corpo delle donne . Con Italia-Macedonia leggo sull'articolo ( che trovate sotto) di https://www.fanpage.it/sport/calcio/
che con la diretta Italia-Macedonia, gara di playoff mondiali che si giocherà giovedì sera allo stadio Barbera di Palermo, vedrà la Rai entrare in una nuova era per quanto riguarda il racconto dello sport cambia tutto: “Via Paola Ferrari, basta inquadrare le cosce”
A cura di Paolo Fiorenza
Giovedì sera l'Italia si giocherà la qualificazione ai prossimi Mondiali affrontando la Macedonia del Nord nella semifinale dei playoff a Palermo. È la prima delle due scialuppe di salvataggio che gli uomini di Mancini dovranno cercare di condurre in porto dopo il fallimento nel girone eliminatorio: in caso di successo nel primo match, gli azzurri affronteranno poi fuori casa la vincente della sfida tra Portogallo e Turchia. La gara del Barbera segnerà peraltro anche un profondo cambiamento nel modo di raccontare la Nazionale in TV da parte della Rai: una svolta netta nel format, ma soprattutto nella filosofia che ispirerà il network pubblico.Il motore primo della mutazione – elaborata nelle scorse settimane e che vedremo per la prima volta domani sera – è stata la nomina del nuovo direttore di Rai Sport, Alessandra De Stefano ( foto sotto al centro ). La 56enne giornalista napoletana è la prima donna a dirigere la testata sportiva della Rai, essendo subentrata nello scorso novembre ad Auro Bulbarelli. La storica inviata del ciclismo e conduttrice del Processo alla Tappa ha voluto subito dare la propria impronta, a cominciare dall'appuntamento più seguito dello sport in Rai: le partite della Nazionale italiana di calcio.
Alessandra De Stefano è il nuovo direttore di Rai Sport
In primis sparisce lo studio, prima, durante e dopo la gara: "Spoglieremo le partite dalle sovrastrutture – spiega al Corriere della Sera – Basta collegamenti con studi che danno la linea ad altri studi: solo tribuna e campo. Bene le due voci di commento, ma quella tecnica non sovrasti mai la giornalistica. Più pause: vorrei che i rigori, ad esempio, venissero ascoltati come in una strada deserta. Silenzio, boati, silenzio, poi gioia o lacrime. Ormai nelle dirette sportive le telecamere mostrano quasi tutto. Un giornalista bravo deve raccontare il ‘quasi' che non si vede, coltivare il silenzio".
La Rai punta molto su Lele Adani ( foto a destra ) In concreto, da giovedì sera per Italia-Macedonia andrà in onda il nuovo format, che vedrà Alessandro Antinelli e Daniele Adani sistemati in una postazione collocata direttamente sul prato dello stadio Barbera La coppia interverrà da lì invece che dallo studio, a contorno e nell'intervallo del match dei playoff mondiali. I telecronisti saranno gli stessi, mentre a bordocampo ci sarà una new entry, anche in questo caso per la prima volta una donna: "Restano Alberto Rimedio e Antonio Di Gennaro, bravi. A bordo campo va Tiziana Alla, voce del calcio femminile, cronista capace a cui il posto spettava da anni. Racconterà cosa succede in panchina, se Mancini si alza, che giocatore abbraccia, perché cambia tono di voce o si slaccia la cravatta. Ciò che in TV non si vede, appunto", spiega la De Stefano. A completare la squadra, in zona flash con i giocatori ci sarà Andrea Riscassi, ex bordocampista dell'Under 21 e già aggregato alla Nazionale maggiore in occasione degli Europei della scorsa estate. In tutti questi cambiamenti, spicca un'assenza: quella di Paola Ferrari. Chiuso lo studio di accompagnamento alle partite della Nazionale, è sparita anche la figura di chi lo conduceva. La De Stefano annuncia la nuova collocazione della 61enne giornalista milanese: "Paola Ferrari non condurrà più i post partita e nemmeno il nuovo 90° Minuto, ma un contenitore domenicale assieme ad altre giornaliste". Il nuovo direttore di Rai Sport batte su due tasti, svecchiamento delle persone e nuova immagine che non usi in modo improprio il corpo delle giornaliste: "Per me l'unico genere che conta è la bravura. Lo sport è maschilista, lo sappiamo. Il primo modo di cambiarlo è cambiare regia: che senso ha inquadrare sempre dal basso le donne per mostrare cosce, caviglie e scarpe? Togliamoci la maschera decorativa della femminilità, quel triste ‘è carina e anche brava'. Per l'abbigliamento, a ciascuno il suo stile: ma certe scollature io le metterei solo al mare".
"So di essere scomoda perché rivendico il diritto di scegliere chi va in video in base al merito e di privilegiare chi è bravo favorendo il ricambio: siamo troppo vecchi, a Rai Sport – è la dichiarazione programmatica della De Stefano – Dai miei giornalisti mi aspetto fame di notizie e voglia di lavorare scomodamente, perché la comodità è una trappola per un cronista. Che siano corretti ma decisi, che non si facciano spaventare dall'aggressività di poteri forti o uffici stampa: se sei preparato e lavori seriamente la tua autorevolezza ti porterà sempre ad essere un interlocutore privilegiato dagli atleti. Cosa ho sacrificato per raccontare lo sport? La mia vita, tutta. Ma ne valeva la pena…".