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4.10.23

i pokemon scimiottano van gogh e vengono portati in mostra nel suo museo


  dopo aver  letto     derll'iniziativa     artistica  (  ?  )  organizzata     dal museo  del Van Goh musem   di Amsterdam 


mi chiedo   ma      di  che  arte  stiamo    parlando   ?  secondo  me    ,   che     sono  un  semplice fruitore d'arte , questa non mi sembra arte ma businees \ merchandising allo stato puro. Qualcuno  di voi  mi  dira  che  sono purista     e tradizionalista   e  che  l'arte  si  evolve  . Vero  l'arte  si  evolve   e  sopratttutto    in un periodo  in cui    non   riesce  ad creare  nient e d'oiriginale     imita     i predecessori Ma  qui   non si  tratta    solo d'imitazione  ma      di    derisione    .   Infatti   secondo    https://www.tomshw.it/ del 30.9.2023


Quello che però lascia emozioni agrodolci, è il fatto che The Pokémon Company abbia redatto delle scuse per il poco inventario a disposizione e non per i disordini che si sono generati al Van Gogh Museum.



Un'invasione di scalper, bagarini e fan dei Pokémon ha preso d'assedio il Van Gogh Museum nel giorno di apertura dell'evento "Pokemon x Van Gogh", creando caos tra i visitatori, disagi a chi stava visitando il museo, danni superficiali allo store del museo e portando The Pokémon Company, a redarre delle scuse ufficiali per l'accaduto.
Per chiarire meglio l'accaduto, bisogna sapere che l'evento ha presentato una serie di articoli a tema Pokémon X Van Gogh, il cui acquisto dava diritto a una carta promozionale, del celebre gioco di carte, speciale, e a tiratura limitata, rappresentante Pikachu e chiamata:"Pikachu con cappello di feltro grigio". Un simpatico adattamento, in salsa Pokémon, del celebre autoritratto di Van Gogh con il suo iconico cappello grigio.

La fama di "Pikachu con cappello di feltro grigio", però, è nata nei giorni scorsi, quando diversi Pokémon Center hanno messo in vendita dei gadget a tema "Pokemon x Van Gogh", regalando la carta incriminata a chiunque li acquistasse.
ome immaginabile, "Pikachu con cappello di feltro grigio" ha cominciato a invadere eBay, Vinted e siti analoghi con cifre che partono dalle 40£, fino a raggiungere i 300€, generando una vera e propria febbre dell'acquisto, che ha mandato offline gli store dei Pokémon Centre e generato code di clienti, disordini e caos anche all'interno di questi store.
L'apertura delle vendite della carta al Van Gogh Museum ha, quindi, scatenato un vero e proprio assalto al museo. Sono emersi video online che mostravano folle di persone che si accalcavano per ottenere il merchandising e le carte. Molti di questi visitatori non hanno neanche preso in considerazione la mostra, limitandosi a spintonarsi per arraffare gli articoli e andarsene, esaurendo l'inventario in pochi minuti.
The Pokémon Company si è trovata costretta a rilasciare delle scuse ufficiali, considerando che l'evento era appena iniziato e i prodotti erano già esauriti. Questo episodio ha suscitato critiche, poiché alcuni ritengono che l'azienda avrebbe potuto prevedere una situazione del genere, data la popolarità della serie Pokémon e la tendenza degli articoli esclusivi a esaurirsi rapidamente, finendo per essere rivenduti online a prezzi molto elevati.
Tuttavia, The Pokémon Company ha promesso l'arrivo di nuove carte, con la speranza che questa volta ci saranno sufficienti copie disponibili per tutti i fan. Gli appassionati possono quindi aspettarsi ulteriori opportunità di ottenere le tanto desiderate carte senza dover affrontare situazioni caotiche come quelle sperimentate durante l'apertura dell'evento al Van Gogh Museum.

Quello che però lascia emozioni agrodolci, è il fatto che The Pokémon Company abbia redatto delle scuse per il poco inventario a disposizione e non per i disordini che si sono generati al Van Gogh Museum.

12.4.14

non bastava la politica italiana adesso ci si mettono anche i musei L'ultimo Van Gogh in mostra a Firenze, ma l'Olanda gela tutti: "Attenti, è un falso"



Con sconcerto ed impotenza aprendo i giornali leggo la storia che troviamo sotto . L'unico commento che mi sento di fare è che ormai il nostro paese è ormai in una decadenza totale ( non solo politica , ma questo era ovvio da quasi 40 anni , se non contiamo il periodo precedente al 1992 ) ma adesso anche culturale . Infatti oltre la " sola " della Stamina ( caso Vanoni ) ecco che l'italia sta diventando terra fertile per ciarlatani ed ignoranti . Non solo del nostro patrimonio artistico vedi il caso del crocifisso di Michelangelo poi risultato un di un altro autore contemporaneo










da repubblica del 12\4\2014





L'ultimo Van Gogh in mostra a Firenze, ma l'Olanda gela tutti: "Attenti, è un falso"
È la tela che il genio avrebbe dipinto poco prima di morire. L'ambasciatore di Amsterdam in una lettera: solo una truffa. Un artista e un critico italiani hanno convinto il Consiglio regionale: "Nel quadro, il sangue e un capello del pittore"

di CARLO BONINI


QUALCUNO gioca con Vincent Van Gogh. E per giunta nella terra dei falsi Modigliani, in un affare che lascia basita l'Olanda e racconta una faccenda molto italiana. Anche nel suo incipit. Un elegante pieghevole che, per posta e in rete, annuncia in una magnifica cornice - il rinascimentale palazzo Panciatichi di Firenze - e con l'autorevole patrocinio della Regione Toscana, un Evento di quelli con la maiuscola. All'altezza del sorprendente oggetto che ne è il cuore e che battezza la mostra che si
inaugura mercoledì prossimo 16 aprile. "L'Enigma del Fienile Protestante". "L'ultima tela di Vincent Van Gogh", si legge in un monumentale catalogo patinato. Il prospetto di una fattoria con campanile nella regione di Auvers sur Oise dove una mattina del luglio 1890 il pittore perde la vita. L'ultima immagine fissata per sé e i posteri in limine mortis - aggiungono i curatori - e per giunta macchiata del suo sangue e di uno dei suoi rossi capelli. L'annunciata lista dei relatori dell'Evento è nutrita e variamente assortita. E tuttavia curiosa per le assenze. Non uno studioso acclarato dell'opera di Van Gogh. Non un nome che testimoni l'Olanda, la terra orgogliosa e attenta custode dell'opera del pittore. E quella cautela nel titolo, poi. L'Enigma. Perché?






In via Mercati, nella sede dell'ambasciata d'Olanda, la fonte diplomatica non dà tempo neppure di concludere la domanda, annegandola in una risata omerica. "L'Enigma del Fienile Protestante? Ma quale enigma? Ma quale Van Gogh? Ci risiamo con quei due. E a Firenze, poi. Forse in Toscana non conoscono bene i precedenti di quel quadro. Ci avessero chiamato gli avremmo volentieri raccontato tutto. Perché questa sta davvero diventando una storia incredibile".
"Quei due" chi? Una storia incredibile, perché? Un ingiallito ritaglio delle cronache locali del Resto del Carlino datato luglio 2012 svela che il Fienile di Firenze è una seconda volta. La prima fu in quel di Recanati, nelle sale del museo civico. E l'esordio non fu esattamente un trionfo. In quei giorni l'ambasciatore olandese in Italia, Alphonsus Stoelinga, invia una severa lettera al museo. "Sono rimasto molto sorpreso nel vedere nel catalogo anche il nome della mia ambasciata, del consolato, dell'Istituto olandese di Firenze. Per evitare qualsiasi equivoco, vorrei far presente che non c'è stata alcuna partecipazione alla realizzazione della mostra. Preferiamo non essere associati a questa impresa e ci farebbe piacere se nei cataloghi rimasti, cancellaste i nomi di queste tre istituzioni olandesi". L'ambasciatore non scrive altro. Ma "l'impresa" del Fienile è un dossier alto una spanna. Che documenta come, nel gennaio del 2012, si presenti a un funzionario dell'ambasciata tale Massimo Mascii. È un artista che non ha trovato grande ribalta, ma quel giorno ha una magnifica storia da raccontare. Si dice procuratore di un misterioso "collezionista privato belga", proprietario di un Van Gogh "scoperto di recente e riemerso da lunghissimo oblio". La sua ultima tela, appunto. Mascii è in coppia con tale Stefano Masi, storico dell'arte, e i due cercano la benedizione del Regno dei Paesi Bassi per una mostra da tenere a Firenze. Consegnano quelle che indicano come le "prove" di quella straordinaria scoperta e, tra queste, una lettera del Museo Van Gogh di Amsterdam al misterioso proprietario belga del quadro di cui Mascii si dice appunto "procuratore". Viene dunque investito della faccenda il direttore dell'Istituto universitario di storia dell'Arte olandese a Firenze, Michael Kwakkelstein. L'uomo è un professore universitario scrupoloso e ripassa ogni cartuscella di quell'incarto con crescente stupore.
Sul quadro - sostengono i due - "sono state condotte indagini scientifiche che hanno rilevato le impronte digitali, le tracce ematiche e una formazione pilifera che consentono di attribuire il quadro a Van Gogh". Il professore inarca il sopracciglio. Impronte digitali? Tracce ematiche? E con quale campione di raffronto, visto che parliamo di un uomo morto nel 1890? Ma quello che lo fa trasecolare è la prova cui sottopone, controluce, la lettera che Mascii ha prodotto del Museo Van Gogh. È stata "sbianchettata" nella sua parte cruciale. Lì dove il museo informa che "il Fienile non è un Van Gogh". Kwakkelstein scrive a Mascii. "Sono obbligato a rinunciare a qualsiasi tipo di collaborazione".
I due, tuttavia, non si perdono d'animo. E il 7 luglio spuntano in quel del museo di Recanati con il Fienile. L'inaugurazione - registrata in un video di 26 minuti - li vede dietro un lungo tavolo discettare della tela, in un fiorire di accorti condizionali. "Potrebbe". "Dovrebbe". "Logicamente sarebbe". E la mostra va. Nonostante un accorato appello inviato alla stampa locale da Antonio De Robertis, critico d'arte e specialista dell'opera di Van Gogh. "Quel quadro non è suo. Ritiratelo finché siete in tempo". De Robertis ne spiega i motivi. "Nei suoi ultimi quadri, lo stile di Van Gogh è vorticoso, a spirali. E soprattutto, visto che dipingeva ciò che vedeva, vi sfido a trovare uno scorcio simile a quello della tela ad Auvers sur Oise, dove ha vissuto i suoi ultimi 70 giorni". Parole al vento. Il Fienile si inabissa quell'estate. Per risorgere appunto ora. Con quell'accorta clausola di stile nel titolo della mostra. "L'Enigma del Fienile". E chi sa
 che qualcuno non si convinca dell'impossibile. Dicono che un Van Gogh viaggi sui 30 milioni di euro.

emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...