Visualizzazione post con etichetta i media ignorano. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta i media ignorano. Mostra tutti i post

23.2.16

Orfani dopo il femminicidio: le vittime di cui nessuno parla Sono 1628 dal 2000 a oggi. E ora c’è chi propone per loro aiuti e tutele

Leggi anche   :


ANSAMelania Rea. Uccisa il 18 aprile 2011 dal marito Salvatore Parolisi. Insieme a loro, quel giorno, la piccola di 18 mesi


23/02/2016
GRAZIA LONGO
ROMA

Perdono nello stesso momento la madre e il padre. La prima, protagonista dell’ennesimo caso di femminicidio. L’altro, autore del delitto, paga con il carcere o il suicidio. Mentre per loro, gli orfani di questa strage che nel nostro Paese miete più vittime della mafia, inizia una seconda vita nell’ombra e tutta in salita. 
Se ne parla poco, ma sono 1628, dal 2000 ad oggi, i figli di queste faide familiari costretti a fare i conti con il peso di un dolore che rischia di schiacciarli per sempre, oltre alle difficoltà a trovare una nuova famiglia e un sostegno da parte delle istituzioni, sia da un punto di vista economico che socio-assistenziale. L’allarme arriva dal presidente dello sportello Sos Stalking, Lorenzo Puglisi: «Quando le “vittime secondarie” del femminicidio sono minorenni devono spesso affrontare problemi come le lungaggini burocratiche di case famiglie e di adozioni. Da maggiorenni, quando va bene, possono avere problemi di carattere psicologico ed economico, mentre se va male rischiano di finire nel mondo dello spaccio o della prostituzione». 
Per questo si sta pensando a una nuova legge che tuteli questi orfani alla stregua delle altre vittime di reati gravi come la mafia, il terrorismo o l’inquinamento ambientale da amianto. Si punta, insomma, all’istituzione di un fondo per le vittime di femminicidio. «Che cosa hanno di meno questi orfani speciali? - insiste l’avvocato Puglisi -. Vengono trattati da vittime di serie B, mentre occorre una norma specifica che li tuteli o li sostenga, anche economicamente, a differenza di quanto invece accade per altre categorie». 
Anche perché i numeri sono drammaticamente in crescita. Il 2015 ha visto 118 orfani in più rispetto all’anno prima. Del resto è sufficiente scorrere i dati di donne uccise: 128 nel 2015, mentre nei primi 40 giorni del 2016 sono 10, con una media allarmante di una vittima ogni 3 giorni. E non dimentichiamo il 2013, decisamente un anno nero, con 179 donne ammazzate, praticamente una ogni due giorni. Nella maggior parte dei casi il delitto viene compiuto con un’arma da fuoco e nel 50% di questi, all’omicidio segue il suicidio del padre. Oppure la donna viene strangolata o uccisa con un’arma da taglio. 
Anche scorgendo il passato, i numeri confermano la drammaticità dei fatti: come riportato dall’Italian Journal of Pediatrics, dal gennaio 2012 fino al mese di ottobre 2014, 319 donne sono morte in quelli che vengono definiti femminicidi, e nella maggior parte dei casi, 209 su 319, per mano del compagno o ex compagno, all’interno delle mura domestiche. In quel triennio, gli orfani a causa della morte violenta della madre ammontano a 417, di cui 180 minori all’epoca dei fatti. Ben 52 di questi figli coinvolti hanno assistito direttamente all’omicidio e di questi 30 erano minori. Inoltre, 18 bambini su 417, di cui la metà minorenne, hanno perso la vita assieme alla madre. S’impongono alcuni interrogativi. Che tipo di tutela hanno ricevuto, negli anni, questi bambini? Quale percorso è stato intrapreso per loro a livello terapeutico, sociale o giuridico? Quanto e come è stato affrontato e ridotto il loro danno da trauma? Quando l’orfano non è maggiorenne può essere affidato dal tribunale dei minori ai nonni o ad altri parenti, qualora ne facciano richiesta, «ma spesso questa soluzione non è ottimale poiché anche gli stessi familiari devono gestirne le conseguenza psicologiche, a partire dall’astio tra la famiglia del padre assassino e della madre uccisa». 
Per chi ha raggiunto la maggiore età non si può invece tralasciare la carenza di un sostegno economico da parte dello Stato, sia per quanto concerne il supporto psicologico sia per quello economico a partire dalla formazione scolastico-universitaria. «E invece niente - conclude il presidente di Sos Stalking -. A parte i fondi regionali ad hoc predisposti in Emilia Romagna e Campania».

16.1.12

Dalla Sicilia scocca la scintilla del popolo sovrano. Ma i media fanno finta di niente

da http://www.questaelasinistraitaliana.org

          

Riporta il sito Messinaora.it:
16 gennaio 2012 – Bloccati in Sicilia anche gli svincoli di Avola e Lentini dell’autostrada Siracusa-Catania. La protesta degli autotrasportatori siciliani e del movimento dei Forconi, che raggruppa i produttori agricoli dell’isola, è scattata già nelle prime ore del mattino.
Trasporto su gomma bloccato in tutta la Sicilia, 100 mila siciliani, oltre 100 presidi. A Messina la protesta ha interessato i tassisti che si sono ritrovati a Piazza Duomo dove fino alle 12 e nel pomeriggio dalle 15 alle 19, hanno fermato i mezzi. Adesione totale da parte degli operatori , che dovrebbero rimanere riuniti in assemblea fino a venerdì.
Sul fronte degli autotrasportatori, presidi sono stati organizzati all’altezza dei caselli autostradali in entrata e uscita da Messina. Camion e Tir sono fermi alla barriera di Divieto, a Villafranca Tirrena e ai caselli di Tremestieri, sul versante opposto. Una protesta forte ma pacifica, con la possibilità di transito per auto e pullman in entrambi i sensi di marcia.
Nessuno stop invece per le navi traghetto che hanno effettuato regolarmente le corse attraverso lo Stretto di Messina.

Come i Vespri siciliani storici, questi sommovimenti siciliani preannunciano radicali cambiamenti in Italia, la cui portata è al momento imprevedibile.


Infatti, Più di cento mila manifestanti tra agricoltori, artigiani, commercianti, professionisti stanno bloccando la Sicilia per chiedere le giuste rivendicazioni, per assicurare reddito alle proprie aziende e alle proprie famiglie ridotte al fallimento per le scelte sbagliate della politica regionale e nazionale. Si prevede entro stasera il blocco totale della Sicilia.
“I manifestanti chiedono ad alta voce le dimissione del governatore della Sicilia, Lombardo – dice Martino Morsello del Movimento dei Forconi – per aver tradito i siciliani, per averli raggirati nelle precedenti elezioni avendo promesso loro la defiscalizzazione dei prodotti petroliferi e l’applicazione dello statuto siciliano.
Non è escluso nelle prossime ore che i manifestanti agiranno con maniere forti per chiedere al gorverno regionale le riforme e provvedimenti adeguati.
L’aumento del costo del carburante, la mancanza di regolamentazione dei pagamenti della committenza, il cartello imposto dalle compagnie assicurative e una rete infrastrutturale inadeguata sono le ragioni della protesta, alla base anche della nascita del Movimento ‘Forza d’urto’.
“Noi stiamo soffrendo di piu’ rispetto al resto d’Italia – spiega il presidente dell’Aias Giuseppe Richichi – perche’ siamo periferici. Abbiamo piu’ volte chiesto l’intervento dello Stato in maniera da non allontanarci ulteriormente dall’Europa, ma non siamo stati ascoltati. Il nostro e’ uno sciopero spontaneo che non vuole produrre un eccessivo caos e che ci auguriamo vedra’ l’adesione di tutti i siciliani. Ma e’ necessario perche’ ormai siamo con le spalle al muro. Non ci saranno le situazioni che si sono venute a creare nel 2000. Noi non vogliamo danneggiare nessuno. Ci fermiamo solo per il bene della Sicilia”.
Nei supermercati del resto d’Italia potrebbero presto mancare tutti quei prodotti, a partire da frutta e ortaggi, che arrivano abitualmente dalle campagne siciliane. Ci saranno presidi nei punti strategici dell’isola. Queste le richieste: defiscalizzazione dei carburanti e dell’energia elettrica; blocco delle procedure esecutive di Equitalia, utilizzo più razionale dei fondi europei.

quindi mi chiuedo  come   fanno  questi  di  Qelsi : come mai i media stanno ignorando tutto questo ?

emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...