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Green Hill, molti beagle rigettati dalle famiglie di adozione Dopo l’entusiasmo iniziale per SOS Green Hill, molti ci ripensano e in malo modo

Inferno andata e ritorno per molti cuccioli di  beagle  che, sopravvissuti all’orrore di Green Hill, l’azienda di Montichiari che li allevava a fini di vivisezione, hanno finito per subire ben altri disagi:  abbandoni in autostrada , come nella più classica delle casistiche del periodo, o restituzioni improvvise, non sempre dalle motivazioni nobili. Dopo il successo della campagna  Sos Green Hill , secondo quanto riporta "Bresciaoggi", sono molti i padroni di nuovo corso che hanno fatto revisionismo, adducendo giustificazioni poco nobili: “ho impegni e non posso prendermi cura del cane”, ma anche “l’animale è insopportabile, tenetevelo”. I beagle di Green Hill sono un simbolo, al contempo, di  lotta e sofferenza  ma usciti dalle gabbie sono pur sempre animali: passato l’entusiasmo, molti hanno capito che le responsabilità non erano di poco conto. Quindi il dietrofront, che condanna i cuccioli a un nuovo destino incerto. Cosa ne pensi dei test sugli animali? Il progetto Ago