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La banalità dell’odio

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Mer 08 Gen 2020 | di Angela Iantosca | Editoriale della rivista  https://www.ioacquaesapone.it/ La banalità dell’odio Non trovate ‘prevedibile’ odiare chi odia? Avete mai provato a fermarvi un attimo prima della rabbia? La quotidianità ci sollecita sempre. Ci provoca. Ci induce in tentazione. Perché sa che è facile cadere nell'ovvietà della ripicca, dell'odio, del risentimento, perché sa che basta spingere su un certo tasto per avere una certa reazione. Perché, ammettiamolo, è 'banale' odiare chi ci odia. Quanto è semplice rispondere con veemenza a chi ti insulta, rifarsi su chi per scorrettezza si 'dimentica' anche solo di un grazie, o ripagare un'ingiustizia subìta con un gesto ingiusto. Quanto è banale urlare e offendere...  Ma avete mai provato a invertire la rotta? A fermarvi prima della rabbia e a domandarvi il senso di quanto state per fare? Vi siete mai domandati qual è la reale origine di quel sentimento? Siete sicuri che si

Sara Dossena risponde ai leoni da tastiera: ''Sono un'atleta, più rispetto per chi soffre davvero di anoressia''

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Non mi stancherò mai   di ripetere   ( e  di ripetere    a me stesso visto che spasso   ci cado   anch'io anche    se  non a  livello degli h aters  odiatori\leoni  da tastiera  )  che le parole  sono  importanti La campionessa pubblica sui social un selfie scattato in palestra e partono i commenti sul suo fisico. "Lo so che sono magra, sono una maratoneta, non una quattrocentista: macino chilometri tutti i giorni e mangio sano. È il mio lavoro. Ma darmi dell'anoressica offende chi combatte tutti i giorni con i fantasmi dei disturbi alimentari". Sara Dossena   da  repubblica  online                                  di AGNESE ANANASSO USARE parole senza saperne il significato, colpire alla cieca in modo crudele. Usando i profili social di personaggi pubblici per esprimere la propria rabbia e superficialità. Stavolta a essere vittima di questi 'leoni da tastiera', anche se della vittima non ha proprio nulla, è  Sara Dossena , classe 1984, campio

facebok due pesi e due misure il caso di don Massimo Biancalani, parroco di Vicofaro e Ramin

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IL fatto   che  mi accingo a riportare  mi riportare    mi ricorda  questo film  da   http://iltirreno.gelocal.it/pistoia/cronaca/2017/08/20/ PISTOIA. Decine, centinaia, forse migliaia di messaggi: la pagina Facebook di  don Massimo Biancalani , parroco di Vicofaro e Ramini, ieri è stata sottoposta ad un vero e proprio diluvio informatico.  Don Biancalani si spiega: il razzismo nega il cristianesimo Molti i messaggi di simpatia e solidarietà, ma tanti, a occhio la maggioranza, di insulti pesantissimi, minacce di morte e così via. Anche il leader leghista  Matteo Salvini  ha speso parole dure contro il parroco pistoiese. REAZIONI: Il vescovo: non permetto che don Biancalani venga insultato Il sindaco: "Condanno le minacce. Ma accoglienza va cambiata" Chiti, Civati e Rossi solidali con don Biancalani Ma cosa è successo per scatenare un simile pandemonio? Semplice: che don Biancalani ha pubblicato alcune foto che ritraggono un gruppo di migranti ospitati