Visualizzazione post con etichetta gravidanza. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta gravidanza. Mostra tutti i post

8.7.14

l'incredibile storia di Odón, ingegnere di Buenos Aires che ha brevettato un sistema per aiutare i parti difficili ispirato al trucco per tirare fuori il tappo caduto nella bottiglia






STORIE DELL'ALTRO MONDO
Un meccanico in sala parto

Odón aveva un’officina vicino a Buenos Aires, poi ha inventato un sistema semplice e geniale per aiutare i parti difficili che potrebbe far sopravvivere buona parte di quei 5 milioni di neonati che muoiono ogni anno nel mondo per complicazioni mentre vengono alla luce. Ispirato al trucco per tirare fuori il tappo caduto nella bottiglia


TESTO E FOTO DI ENRICO FANTONI





        Jorge Odón, 60 anni, nello studio di casa sua a Banfield, piccola località in provincia di Buenos Aires



Jorge Odón, un meccanico di 60 anni di Banfield, piccola località vicino a Buenos Aires, ha inventato un apparecchio che salverà la vita a centinaia di migliaia di neonati. Non è un seggiolino per auto più sicuro, e nemmeno un nuovo sistema di frenaggio, ma qualcosa che aiuterà i bambini a nascere. E potrebbe far sopravvivere buona parte di quei 5 milioni di neonati (e circa 150 mila madri) che muoiono ogni anno nel mondo per complicazioni durante il parto.
Tutto è cominciato otto anni fa, con un tappo di sughero finito sul fondo di una bottiglia di vino. Jorge Odón stava pranzando con i dipendenti della sua officina quando uno di loro gli propose una sfida: estrarre il tappo
dalla bottiglia vuota, senza romperla. Arrendendosi all’impresa impossibile, Jorge dovette ricredersi osservando le mosse dello sfidante: l’uomo aveva inserito una busta di plastica per la spesa nel collo della bottiglia, lasciandone fuori l’estremità coi manici, poi aveva inclinato la bottiglia in modo che il tappo entrasse in contatto col sacchetto, infine aveva soffiato nel sacchetto per gonfiarlo, aveva tirato le maniglie e... pop! Il tappo era uscito docilmente.
Era solo per l’azione combinata di due principi fisici (la pinza pneumatica e il nastro trasportatore), ma a Odón parve una magia. Quella stessa notte si svegliò con un’idea in testa: lo stesso principio poteva essere usato per aiutare i neonati a lasciare l’utero materno, operazione spesso difficile. Jorge, padre di cinque figli, un po’ di esperienza sul campo ne aveva. «Mi succede spesso di svegliarmi nel cuore della notte con soluzioni a vari problemi», confida quando mi riceve nello studio ricavato nella soffitta di casa sua, una villetta con giardino in una zona residenziale a un’ora dal centro della città. «Di solito non chiamo mia moglie, ma quella volta lo feci e le dissi cosa avevo pensato. Lei si girò e si rimise a dormire».
Il prototipo nel garage
Il giorno dopo Jorge ripete il trucco con Carlos Modena, un amico ingegnere: a fine pasto gli lascia sul tavolo alcuni oggetti - un coltello, un cavaturaccioli, una forchetta - e un sacchetto di plastica. Poi lo invita a tirar fuori il tappo dalla bottiglia con gli oggetti a disposizione. Si danna una buona mezz’ora, Carlos, prima di darsi per vinto e vedere l’espressione trionfante sulla faccia dell’amico quando estrae il tappo dopo avere soffiato nel sacchetto. Jorge gli spiega la sua idea e gli offre di mettersi in società: «Lui mi rispose: ma tu sei un meccanico, che ne sai di parti?». Così Carlos prese appuntamento con un amico ostetrico. Pochi giorni dopo, eravamo nel suo studio. L’amico si mise a sedere dall’altra parte della stanza, come a dire: io non c’entro niente con questa follia. Ma a dimostrazione finita disse: idea geniale.
Seguono mesi di febbrili esperimenti nell’officina di Jorge. Prima provano con un barattolo di biscotti e un bambolotto; poi con un utero di vetro che Jorge si fa costruire da un artigiano, da cui cercano di estrarre Luna, la bambola preferita di Jadira, sua figlia più piccola. «Stavamo ore chiusi in bagno a trafficare con le bambole: i miei impiegati pensavano che fossi diventato pazzo», confessa Jorge.
Il prototipo sembra funzionare: è l’ora di cercare alleati autorevoli. Javier Schvartzman è un ostetrico del Cemic, un centro medico nato nel 1958 che dipende dall’Università di Buenos Aires: dal 2008 è anche il ricercatore principale del dispositivo, colui che lo ha svilupparlo e testato. Quando lo incontro lo riconosco subito: Schvartzman ha fatto nascere mia figlia Anna, 13 anni fa. Anche lui si ricorda di me, o meglio, del parto «più complicato» della sua carriera. Quel 2 febbraio 2001 era comiciato tutto come al solito - la rottura delle acque, la corsa in ospedale, le contrazioni. Poi qualcosa andò storto, le facce dei medici e delle infermiere tradivano preoccupazione. Era la posizione: Anna era supina, il collo piegato e le spalle incastrate nel canale del parto. Schvartzman decise di usare il forcipe: mentre tirava, due infermiere si erano distese sul ventre della madre, facendo pressione. «Non esce, non ci riesco», fu l’ultima frase del dottore, prima di ordinare alle infermiere di prepararsi per un cesareo. Nessuno pensò a dirmi di uscire e così la prima immagine che ho di mia figlia fu mentre veniva estratta dalle viscere della madre, la pelle grigia per l’anossia. Passata la paura, tutti concordammo che solo la freddezza di Schvartzman, nel decidere per il cesareo, aveva salvato la vita di mia figlia.
Pensavano a uno scherzo
Sei anni dopo, nel dicembre 2007, il dottor Schvartzman conosce il meccanico di Banfield. Grazie a un giornalista amico riesce a contattare Enrique Gadow, genetista di fama mondiale, che presiede il Cemic. Questi non vuole scontentare l’amico, ma l’idea di conoscere un ostetrico dilettante non l’entusiasma. Da secoli non s’inventa niente di nuovo in quel campo: il forcipe ha 400 anni e la ventosa è poco più giovane. Possibile che ci riesca un meccanico? Gadow passa la patata bollente a Javier Schvartzman, un suo sottoposto. «La prima volta che l’ho incontrato credevo fosse uno scherzo, una candid camera», confessa. «Quando Jorge ha tirato fuori dalla borsa una bottiglia e un sacchetto di plastica, cercavo di indovinare dove fosse la telecamera. Poi, quando ha ripetuto il trucco con un bambolotto e un utero di vetro, ho ammesso che la cosa era interessante». I due, a cui si unisce un altro medico del Cemic, Hugo Krupitzki, cominciano a riunirsi periodicamente per perfezionare il dispositivo. Le modifiche apportate in officina sono passate al vaglio dei medici: è Schvartzman a notare che non è necessario avvolgere tutto il corpo del neonato, basta la testa. Anche Mario Merialdi, l’italiano a capo del Human Reproduction Team della World Health Organization è scettico quando i medici del Cemic insistono perché dia un’occhiata all’invenzione: a Buenos Aires per il congresso plenario dell’organizzazione, Merialdi concede all’inventore 10 minuti in una saletta di un hotel. Dopo due ore, Merialdi diventa il principale sostenitore dell’idea e chiede a Schvartzman e Krupitzki di elaborare per la WHO i protocolli necessari all’approvazione del dispositivo - la prima cosa da dimostrare è che non sia dannoso - e il “facilitatore di Odón” passa il test.
L’ok degli scienziati
Il resto è storia recente: adottata dalla WHO, l’invenzione è testata con successo su 30 donne. Jorge assiste a tutti i parti, apportando modifiche fino a rendere il dispositivo molto simile a quello che la BD (Becton, Dickinson and Company), la ditta Usa che si è aggiudicata il brevetto, comincerà a produrre a breve. L’Odón Device è composto di un manico di teflon attorno a cui si attorciglia una speciale borsa di plastica con due forti maniglie. Il manico è quello che serve al posizionamento nell’utero, una coppetta di gomma aderisce alla testa del bebé indicando quando è in posizione. A quel punto il medico o l’infermiere (il dispositivo è molto semplice) srotola la borsa, rimuove il posizionatore e aziona una pompetta che gonfia la borsa, stringendola come un delicato cappio attorno al collo del bebé - non c’è rischio di soffocarlo, ancora respira attraverso il cordone ombelicale. Poi si tirano le maniglie, fino a far uscire la testa
Il 99% dei decessi di madri e neonati si registra nei paesi in via di sviluppo: ecco perché Jorge Odón ha preteso (e ottenuto) che BD aggiungesse come clausola del suo contratto una lista di 70 paesi del Sud del mondo dove il dispositivo verrà offerto al prezzo di costo: 50 dollari. Ma ci sono altri effetti benefici: «L’abbattimento dell’incidenza dei tre principali fattori di morte materna: atonia uterina, infezioni dell’utero e parto ostruito», spiega Schvartzman. Un altro effetto virtuoso è di limitare il contatto del bebé con le mucose del canale di parto, principale causa di eventuale trasmissione del virus Hiv al neonato». Nei paesi più sviluppati potrebbe anche ridurre la necessità di ricorrere al parto cesareo, costoso e spesso inutile. Nel Cemic c’è grande attesa per la fase 2 della sperimentazione, che durerà tutto il 2014, su due gruppi di donne al primo parto: il primo lo affronterà coi mezzi consueti, al secondo verrà applicato il dispositivo di Odón. I risultati saranno poi messi a confronto.
Nel frattempo, la vita dei protagonisti di questa storia è cambiata: Mario Merialdi ha lasciato la WHO e lavora per la BD come responsabile dello sviluppo. Schvartzman e Krupitzki, rimasti a capo del team di sperimentazione, sono invitati ai simposi di mezzo mondo e non sembrano preoccupati del fatto che non avranno partecipazioni sui proventi: «Aver contribuito a un’invenzione che potrebbe cambiare la storia non ha prezzo», dicono. Il cambiamento più radicale è avvenuto nella vita l’ex-meccanico di Banfield: ceduta l’officina al figlio, oggi si dedica totalmente alla sua invenzione e passa le mattine in teleconferenza con Singapore, dove si danno gli ultimi ritocchi al dispositivo che porta il suo nome. La sua storia è finita sul New York Times e Forbes ha inserito la sua tra le 5 invenzioni più interessanti per ricadute sociali. Non si sente un pesce fuor d’acqua, tra gli scienziati di tutto il mondo: «Essere un meccanico è un vantaggio», dice. «Perché devi sempre inventare nuove soluzioni»

21.4.14

chi dice he una donna incinta non può fare sesso dice una boiata perchè è sicuro e perfino molto più gratificante di quanto si pensi...



DOLCE ATTESA HOT
Sì al sesso con il pancione

I primi a essere frenati dalla nuova fisicità della compagna sono gli uomini: non per scarso desiderio, ma per paura di nuocere al bambino. Così, per molte coppia i mesi di gravidanza si trasformano in mesi di astinenza. Niente di più sbagliato: il sesso con il pancione è sicuro e perfino molto più gratificante di quanto si pensi... Le posizioni e le precauzioni per vivere serenamente la sessualità nei tre trimestri dell'attesa

DI VERONICA MAZZA



Fare l’amore durante il periodo della gravidanza può essere molto gratificante e importante per l’intimità di coppia, perché crea uno scambio ricco di significati profondi, consolida l'unione e può far scoprire anche nuove e fortissime sensazioni erotiche. Eppure tra mille paure, tabù e false credenze, spesso la passione non fa rima con maternità: l’attività sessuale diventa sempre più sporadica nel corso della gestazione e il desiderio erotico viene appagato con coccole e tenerezze. Per vivere il sesso senza pregiudizi e in modo appagante durante i nove mesi, abbiamo intervistato due esperte, Maria Claudia Biscione, psico-sessuologa, e Valentina Berlinghieri, ginecologa, che ci hanno spiegato quando e come farlo senza problemi e i casi in cui invece è meglio astenersi.
Com'è visto, di solito, il sesso dalle future mamme? “Da un punto di vista psicologico sono tante le oscillazioni emotive che la dolce attesa produce e inevitabilmente la sessualità rispecchierà tale volubilità. Alcune donne si sentono del tutto concentrate sul feto e sul loro nuovo "stato", e dunque è possibile che di conseguenza vi sia da parte loro una perdita della libido, ma quando questo non accade si può, grazie proprio all'esperienza della gravidanza, scoprire una maggiore femminilità e una “potenza sessuale” più intensa, provando sensazioni profonde e nuove. A meno che non ci siano problemi specifici, fare l'amore durante l’attesa può solo fare un gran bene alla coppia, preservandola dal rischio di crisi che può insorgere dopo il parto, quando si fatica a ritrovare l’intimità” dice Biscione.

L’uomo, come vive la sessualità nei 9 mesi? “Anche per i padri l'attesa può essere “dolce” o “amara”, a seconda di come anch'essi vivranno e concepiranno il sesso durante la gravidanza della loro compagna. Alcuni uomini, infatti, sembrano davvero inibirsi di fronte alla propria donna quando è incinta, sia per una questione fisica - sembra loro molto più "delicata" e provano il terrore di poter far male al feto - sia da un punto di vista psicologico, quasi come se l'idea del sesso potesse immediatamente contaminare la “sacralità” della maternità. Quelli che invece riescono a rilassarsi e sintonizzarsi con la crescita della pancia, riescono a provare empatia, straordinaria vicinanza e un senso di completezza nella relazione. Tutti elementi che, come ormai accreditato da moltissimi studi scientifici, creano anche il miglior presupposto perché tutto torni "come prima" dopo la nascita, ovvero per riprendere con facilità e in tempi brevi i rapporti sessuali dopo il parto. Inoltre, il sesso in gravidanza può avere un'influenza positiva sul parto stesso e perfino una riduzione di rischio di parti prematuri” afferma la sessuologa. 
Se lui ha paura di farlo, come convincerlo? “È fondamentale parlarne assieme, per comprendere quali sono le sue paure e le sue difficoltà, cercando di rassicurarlo per “rinegoziare” la modalità dei rapporti e aiutarlo ad adattarsi ai cambiamenti psicofisici che avvengono nella donna. Se il proprio compagno fa fatica a sintonizzarsi con il pancione, sarà compito della donna non chiudersi e offendersi, bensì “sfruttare” un rinnovato senso di femminilità per giocare, sedurre e conquistare in modo nuovo il proprio lui; cercate delle mise intime sexy, oggi ne esistono diverse fatte apposta per le donne incinta, un po' velate per valorizzare la propria bellezza senza spaventare troppo il partner con il pancione. Quanto alle posizioni, è possibile trovare delle varianti per vivere appieno il godimento senza “intoppare” eccessivamente nell'oggettivo ostacolo pancia” consiglia Berlinghieri.
E se invece è la donna ad aver un calo della libido? “È importante che, fatto salvo per oggettivi rischi o per le prime settimane, l'uomo sia molto paziente e comprensivo senza però assecondare a oltranza “l'allontanamento” femminile, la sua attenzione solo per il feto o il suo senso di disagio. E' importante che l'aiuti e la stimoli, piuttosto, a ricentrarsi sulla femminilità e sulla complicità della coppia. Saranno in questo caso importanti tutti quei gesti e comportamenti seduttivi che vadano a rinforzare e gratificare nella partner il suo senso di desiderabilità, a patto che tutto questo avvenga seguendo i “tempi” femminili dettati dallo stati di gravidanza” suggerisce Biscione.
Quali sono i casi in cui è meglio astenersi dal fare l’amore? “Controindicazioni assolute alla pratica sessuale durante tutta la gravidanza sono la minaccia di aborto, di parto pretermine, poliabortività, precedenti parti prematuri, il distacco placenta, pregressi interventi al collo uterino, presenza di attività contrattile, rottura prematura delle membrane, che richiedono riposo assoluto. Non è detto però che, una volta superato il problema, si debba protrarre l’astinenza per tutto la gravidanza. E’ sempre importante confrontarsi chiedendo il parere del proprio ginecologo” afferma Berlinghieri.
Il sesso dà effetti benefici anche al bambino? “È fondamentale sapere che il bimbo è ben “ammortizzato” e protetto all’interno del sacco amniotico e che è accuratamente isolato da un tappo mucoso, perciò, in nessun modo, può essere disturbato durante il rapporto. Sembra, invece, che gradisca molto la sensazione di benessere che prova la mamma, dovuta al rilascio di endorfine che entrano subito in circolo. Durante il rapporto, infatti, il battito cardiaco rallenta e i suoi movimenti sono meno vivaci, come se rimanesse in attesa di qualcosa; subito dopo, riprende a muoversi con più vigore di prima. Psicologicamente, nell'ultima fase della gravidanza quando il bambino fa ben sentire la sua presenza, aumenta il senso di pudore genitoriale. Fare l'amore non diventa più una questione solo della coppia, ma inevitabilmente si avverte la presenza del “terzo incomodo testimone dell'atto”, pertanto può divenire più forte la paura di fare qualcosa di inopportuno, quasi “sconcio” che disturbi il bambino. In realtà mantenere un contatto d'amore fino all'ultimo, non farà altro che consolidare la coppia e renderla più pronta per l'inizio dell'immensa avventura genitoriale” sostiene l’esperta.


Ecco come vivere serenamente la sessualità nei tre trimestri, con i consigli delle due esperte

1° TRIMESTRE
Dal punto di vista psicologico:
Nel primo trimestre l'interesse sessuale può diminuire per moltissimi fattori psicofisici. Tra quelli psicologici la novità dell'esperienza (se è un primo figlio) carica inevitabilmente entrambi i partner di un senso di responsabilità e di elevata attivazione e protezione, per cui anche i rapporti sono vissuti come qualcosa di pericoloso e potenzialmente dannoso per il feto che si sta “organizzando” nella sua nuova collocazione. La tempesta emotiva che coinvolge la donna, inoltre, le fa provare sensazioni altalenanti e a volte destabilizzanti, in cui i propri bisogni e desideri appaiono poco chiari, troppo volubili e confusi. Per cui, è inevitabile che nelle prime 12 settimane la sessualità possa avere una battuta d'arresto. E' importante in questa fase che l'uomo accolga la donna se è lei a rifiutare di avere rapporti, dia più spazio al dialogo e alla rassicurazione per poi piano piano con il passare delle settimane e coerentemente con il suo stato di salute, ricondurla dolcemente all'intimità sessuale.
Dal punto di vista fisico: 
La complessa attività ormonale di origine ipofisaria, tiroidea, paratoroidea, surrenale e ovarica induce modificazioni anatomo-funzionali importanti. Tutti questi cambiamenti già presenti dal primo trimestre comportano labilità psichica, variabilità dell’umore, accentuazione dei riflessi profondi, con modificazioni sensoriali dell’olfatto e del gusto. Inoltre nei primi tre mesi vi è un aumento degli estrogeni e del progesterone e una diminuzione del testosterone; fattori che provocano un iniziale calo della libido e che, associati a nausea e vomito, possono portare a ridurre la frequenza dei rapporti sessuali. Il progesterone, però, può anche aumentare l'irrorazione sanguigna in tutti i tessuti vaginali rendendo la zona genitale più lubrificata e quindi più sensibile.

2° TRIMESTRE
Dal punto di vista psicologico:
Arriva il miglior momento per l'attività sessuale: i fastidi del primo trimestre sembrano attenuarsi, lasciando spazio a una vera esplosione di vitalità e femminilità in cui la donna sente appieno la “magia” della natura e dell'esperienza della gravidanza. In questa fase, inoltre, seno florido, pelle e capelli lucenti e una pancia ancora poco ingombrante le regalano, in assenza ovviamente di complicazioni, un generale senso di benessere e bellezza che potenzia notevolmente la carica sessuale. E' molto importante per la donna, in questo momento, sentirsi attraente, accolta e rinforzata nella sua desiderabilità. Se l'uomo ha delle difficoltà nell'avvicinarsi a lei, è utile che ne parli sia con la partner che con il ginecologo al fine di ripristinare la naturalezza del suo desiderio senza lasciarsi condizionare da false credenze e paure irreali.
Dal punto di vista fisico: 
Si ha un aumento di produzione ormonale soprattutto di origine ovarica, associata a quella sintetizzata dalla placenta a partire dalla 20° settimana. Tutto questo, insieme alla sensazione di piena femminilità della gestante, porta a un aumento del desiderio sessuale.

3° TRIMESTRE
Dal punto di vista psicologico:
I rapporti sessuali possono diventare più difficili perché l'ingombro della pancia limita notevolmente i movimenti e perché può aumentare l'ansia del parto e la concentrazione sull'imminente cambiamento nella vita. E' questo quindi il momento in cui la donna può richiedere più attenzioni e conferme, in cui è più vulnerabile e stanca, e in cui il desiderio può naturalmente diminuire per lasciare spazio a un forte bisogno di coccole, tenerezza, condivisioni e fantasie circa l'arrivo del bambino. E' molto utile non perdere il filo del contatto, dell'abbraccio e dell'intimità anche non sessuale; maggiore sarà la vicinanza fisica più velocemente dopo il parto si tornerà a fare l'amore. Per chi invece riesce a mantenere viva la sessualità, può essere utile risolvere la questione “pancione” divertendosi a sperimentare nuove posizioni (potrebbe essere più agevole disporsi su un fianco, con il partner di fronte o dietro, o in alternativa mettersi sopra l'uomo), ma anche scegliere soluzioni alternative al coito quando questo diviene insostenibile. La gravidanza, quindi, può diventare davvero un'occasione straordinaria per sperimentare modi diversi di vivere l’intimità di coppia. Le donne che riferiscono una maggior soddisfazione sessuale risultano essere, inoltre, più ottimiste nei confronti della imminente maternità, meno affaticate e meno soggette in un prossimo futuro a cadere vittima di sintomi depressivi.
Dal punto di vista fisico: 
La consapevolezza del parto e della futura responsabilità materna e il peso addominale possono determinare un calo della libido. La produzione di prostaglandine (acidi ciclopentanoici) del liquido seminale e il contemporaneo orgasmo femminile inducono attività contrattile uterina che - avvicinandosi il termine della gravidanza - potrebbero facilitare l’inizio di un travaglio.chi

25.1.13

ma siamo impazziti ? Usa, proposta choc: "Carcere per chi abortisce dopo strupro"

Dopo un candidato repubblicano ha dichiarato a  senato Usa  (  con  una frase  d'altri empi e  dis tampo medievale  )    che  : <<   una donna  incinta  dopo  lo stupro   è  volere  di  Dio >> , il fondamentalismo religioso    in America  colpisce  ancora  . Leggendo  la  news  sotto riportata  mi  viene da pensrae re  che  è  evidentemente  tale  persona  non ha  subito  (  e mi auguro  che non la subisca perchè non si dovrebbe mai  augurare ad  una donna  bella  o brutta   che  sia  una  simile cosa   ) o  non sa  cosa  sia  uno stupro  


fonte ilfattoquotidiano online del  24\1\2013



Usa, carcere per donne che abortiscono dopo stupro: è “inquinamento delle prove”
La proposta di legge arriva da una deputata repubblicana del New Mexico: la vittima di una violenza carnale deve portare a termine l'eventuale gravidanza perché il feto possa essere utilizzato in sede di processo come prova del reato. Difficilmente il disegno passerà, ma l'asticella della decenza è stata di certo spostata qualche metro più in là

di Marco Quarantelli | 25 gennaio 2013


La donna che decide di abortire dopo essere stata stuprata commette il reato di “inquinamento delle prove” e va punita con una pena che può arrivare fino a tre anni di carcere. Finora gli attacchi più furiosi alla libertà di scelta e le dichiarazioni più sgradevoli su stupro e aborto erano usciti da bocche maschili e repubblicane. La proposta di legge presentata il 23 gennaio al Congresso del New Mexico, invece, porta la firma di una donna, Cathrynn Brown, anche lei rigorosamente repubblicana, secondo cui la vittima di una violenza carnale deve portare a termine l’eventuale gravidanza perché il feto possa essere utilizzato in sede di processo come prova del reato. La sistematica guerra alle donne e ai loro diritti dichiarata negli Usa da una parte consistente del Grand old party non conosce soste.
New Mexico, Stati Uniti, profondo sud. “L’inquinamento delle prove – si legge nella House Bill n. 206 presentata alla Camera dei Rappresentanti – includerà l’abortire o il facilitare un aborto oppure il costringere qualcuno ad ottenere l’aborto di un feto che sia il risultato di una penetrazione sessuale criminale o di un incesto, con l’intento di distruggere le prova del crimine”. Firmato Cathrynn N. Brown, signora di 60 anni dal rotondo faccione sorridente. L’interruzione di gravidanza verrebbe così considerata reato di terzo grado, insieme a “omicidio volontario, furto, guida in stato di ebbrezza, lesioni aggravate, sequestro a scopo di riscatto”, punibili con la reclusione fino a tre anni. “Questa legge trasforma le vittime in criminali – ha spiegato all’Huffington Post Pat Davis, attivista di ProgressNow New Mexico – e le costringe a diventare incubatrici della prova per conto dello Stato”.

La repubblicana del New Mexico Cathrynn N.Brown 



Un testo controverso, che mette in discussione persino i fondamenti della teoria repubblicana in materia. “Se gli attivisti pro-life da sempre affermano che il feto è un ‘essere vivente’ fin dal momento del concepimento – fa notare Rick Ungar su Forbes – ci si domanda perché la Brown ora suggerisca che il feto non è altro che un ‘oggetto’ in grado di entrare in gioco in un processo come prova di un reato. Una prospettiva offensiva sia per i pro-life che per i pro-choice“. Senza contare poi il fatto che “in nessun caso la presenza di un feto prova che è avvenuto uno stupro. Altrimenti se ne dovrebbe dedurre che una donna che non è mai stata incinta di sicuro non è mai stata stuprata”.
Negli Usa la chiamano la “guerra alle donne”, un conflitto di trincea in cui, legge dopo legge, lo scopo è quello di guadagnare un metro all’avversario: la libertà di scelta. Il mancato rinnovo del 
Violence against women act, che dal 1994 garantiva tutele legali ed economiche alle vittime di violenza, è solo uno degli ultimi attacchi scagliati dal Grand old party. Tra il 2011 e il 2012 i repubblicani sono riusciti a far approvare 
n 30 Stati 135 leggi che limitano il diritto sancito nel 1973 dalla Corte Suprema di interrompere una gravidanza. Persino l’ultimo candidato alla vicepresidenza, Paul Ryan, nel 2011 ha firmato un controverso progetto di legge, il No taxpayer funding for abortion act, secondo cui, per accedere ai fondi federali previsti per le vittime, la donna dovrebbe dimostrare di essere stata “violentata energicamente”.
Cofirmatario di quella legge era Todd Akin: deputato del Missouri, nell’ultima campagna elettorale 
costui ha affermato che “in caso di stupro legittimo, il corpo della donna può fare in modo di evitare la gravidanza”. Il 24 ottobre toccava al candidato al Senato in Indiana, Richard Mourdock, esemplificare le idee deliranti del Gop in materia: se una donna subisce violenza e rimane incinta, disse in un dibattito, “lo ha voluto Dio”. Dichiarazioni che hanno danneggiato la corsa di Mitt Romney alla Casa Bianca, al punto da spingere John McCain, l’uomo che sfidò Obama nel 2008, a consigliare ai suoi di “lasciar perdere l’aborto”. Non è servito.
Difficilmente in un New Mexico in cui entrambe le Camere sono a maggioranza democratica, la proposta diventerà legge, ma l’asticella della decenza è stata di certo spostata qualche metro più in là. La Brown ha tentato di arginare le polemiche, spiegando che il suo scopo è quello di punire più severamente chi stupra e poi costringe la vittima all’aborto. Ma la toppa è stata peggiore del buco: il testo distingue chiaramente tra un primo soggetto (la donna) che decide di abortire e un secondo soggetto (il violentatore) che “spinge o costringe qualcun’altro ad ottenere un aborto”. Il problema è che entrambe le “condotte” sono considerate reato. “Servono leggi più dure contro gli stupratori – ha detto la Brown, difendendo il testo – con questa legge proteggeremo meglio le donne che vivono nel nostro Stato”.




18.1.13

cosa non si fa e si dice per farsi vedere Belen contro le donne che approfittano della gravidanza per stare a casa "Se stanno bene devono lavorare".

cosa  non si  fa  pur  di  far parlare di  se
 da  www.virgilio.it  del  18\1\2013
Belen Rodriguez  attacca le donne che approfittano della gravidanza per non andare a lavorare e rimanersene a casa. L'argentina si sta preparando a diventare mamma e ha svelato i suoi progetti futuri per i primi mesi dopo il parto alle sfilate di Pitti Bimbo a Firenze, dove è stata ospite speciale. La conduttrice di Italia's got talent, al lavoro in tv con il pancione, si è detta contraria "alle donne che lavorano e approfittano della gravidanza perstare a casa ed essere pagate mensilmente". Ma non è sempre così, ha precisato: "Quando la gravidanza è a rischio sono contenta che la persona stia a casa, è giusto, ma se le donne stanno bene... una volta si zappava la terra, con la pancia".
Belen ha rivelato che dopo la nascita del suo primo figlio con Stefano De Martino si prenderà una pausa dal mondo dello spettacolo. "Per cinque mesi mi ritirerò dalle danze per stare col mio bimbo, e poi comunque lo porterò con me dove potrò". In veste di madrina di Bimbus, l'argentina ha spiegato di essere "contentissima" del sesso del nascituro: "Volevo proprio un maschio. Mia madre mi ha detto che preferiva la bambina perché c'erano un sacco di cose che voleva comprare, quindi è molto delusa".   "Lo vestiro molto easy non tutto addobbato  - ha continuato Belen - mi piacciono i tessuti di cotone, ho comprato un sacco di tutine,anche quella da ginnastica".
Belen si vede benissimo nella veste di mamma e non ha intenzione di fermarsi al primo figlio: "Speriamo arrivi la femmina - ha aggiunto - perché se arriva un altro maschio mi inc...!".
 E'vero che   ci possono essere donne che  s'approfittano  di questo diritto  cioè quello  alla maternità e quindi al riposo   cosi duramente  guadagnato  con le lotte  sociali   avvenute  negli ultimi due secoli  .  ccome  testimoniano  questi due  video  di  Mondine  (  donne che raccoglievano il riso nelle  risaie   fino a  gli anni  '60  )










Ma  la sudetta   signora  ignora   che  spesso   le donne  oltre ad avere  gravidanze  difficili fanno sia  i doppi  lavori  e  spesso  (  anche    se non è più  il tempo , ma  se  continua  con questa  .... di  crisi    non ci vorrà molto  )    lavori faticosi  come quelli degli uomini    se non peggio  .
Esempio   la moglie  di un mio collega   che lavora  con in una cooperativa  che  s'occupa  d'assistenza  agli anziani non autosufficenti    è al  3  mese  e  visto il lavoro difficile   ha  ottenuto  l'aspettativa  .
Tu ( permetti  di  darti del tu  )  Bele
mia  cattura  schermata  del video  linkato sotto di  http://www.youtube.com/user/Kiows di youtube 
n  parli  per  dar fiato alle trombe  e   far  si  che i media  , ma  anche   chi  ancora  s'indegna  ( come  il sottoscritto  )   parlino  di  te  e    e  dele tue  ...... . Se proprio voleviusare  \  applicare  il  metodo  , molto in voga  nel gossip  e  adesso  [  sic  ]    nela politika ( da  non confondere con politica  )  ,  basti che  si parli di  me  bene o male  purchè  si parli oppure  come diciamo  dalle mie parti   se  non ci  socu  metteticimi  , basta  che pagassi un fotografo   o un cameran  tanto i gli  € non vi mancano a  vip e  ti facevi   vedere  zappare  .
Quindi  un Bel   sonoro  Vfncl  non te lo toglie  nessuno  alla  tua prossima trovata  pubblicitaria e mi raccomando  escogitane   qualcuna di  nuova  ed  originale


emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...