Si può essere turnisti di una rubrica imparentata con la satira e, allo stesso tempo, ammonire sui rischi che la satira comporta? Vero, il genere non può avere buongusto ed è politicamente scorretto, proprio come certi Caffè. Però ha una regola: scandalizzare per far riflettere, non
scandalizzare e poi facciamo una pizzata.
Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
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26.11.25
Crudezza ai crudi di Luigi Almiento
10.9.23
Uno spiraglio di luce
“Sulle Tracce dell'Altrove”... dalle primissime pagine uno spiraglio di luce pare trapelare dalle righe di ogni foglio. Quello di Cristian A. Porcino Ferrara, si profila fin da subito come un viaggio interiore ricco e profondo, a tratti doloroso, ma sempre lucido.
Una lettura piacevole e fluida, a tratti illuminante, soprattutto quando l'autore tocca temi di rilievo etico-morale come la spiritualità e la religiosità, l'omosessualità e l'esperienza travagliata del coming out etc...
Si coglie in sordina la presenza di un fil rouge che inevitabilmente lega ogni tematica a quella successiva, poiché è la continua ricerca interiore a guidare la mano dell'autore, non vi è mai stacco brutale tra i temi... come un flusso di coscienza scorre e va... come un fiume che non ha inizio né fine... così questo testo ci lascia la parola, apre e invita alla riflessione personale.
Grazie a Cristian A. Porcino Ferrara per essere riuscito a raccogliere spunti riflessivi tanto delicati in una lettura elegante.
Prof.ssa Francesca Curreli
Il libro è in vendita su Amazon
18.7.21
La prima regola per farsi ascoltare è ascoltare!
Viviana Cosentino (giornalista)
Il libro "Ciao, Prof!" è in vendita su Amazon e Libreria Universitaria.
2.1.18
cosa ne pensano le femministe pure delle dichiarazioni della Pellegrini ? in particolare quelle che .....
Ora la mia opinione davantri alle dichiarazioni di Federica Pellegrini riportata dall'unione sarda online d'ieri
Federica Pellegrini
Lo scandalo delle molestie sessuali non riguarda solo il mondo dello spettacolo, ma anche quello dello sport.
A dirlo è Federica Pellegrini in un'intervista a SkySport24.
"Non sono casi eclatanti: se succedesse a me verrebbe fuori ovunque, invece accade a povere ragazzine e nessuno lo sa", ha detto la nuotatrice, che ha deciso di lanciare un appello alle vittime degli abusi, chiedendo loro di non rimanere in silenzio.
"Bisogna volere bene a se stesse e bisogna denunciare subito: se deve succedere qualcosa bisogna avere una famiglia presente o qualcuno di fidato che sappia capire", ha detto ancora la campionessa.
Pellegrini ha poi parlato delle giovani che, magari cedendo a un ricatto, inviano scatti hot, che poi finiscono sui social.
Su Internet "girano tante foto di minorenni", ha continuato la nuotatrice.
"Allora posso dire una cosa alle ragazzine del nostro ambiente? Non mandate foto in giro. Non serve veramente a niente mostrare le t***e e il c**o, perché il vero amore lo troverete fra vent’anni e di sicuro non vi sceglierà perché gli manderete una foto un po' più nuda rispetto alle altre. Quindi per favore smettete questo circolo vizioso", ha concluso.
24.11.17
“Una riflessione sul sessismo e la violenza di genere”
23.11.17
anche l'artte dice no al femminicidio . comprenetazioni di Mario bianchi



26.1.17
io non mi sento italiano dopo i casi di Mantova ( pestata a colpi di sedia: «Nessun cliente del bar mi ha difesa» ) e il caso di venezia dove un extracomunitario affoga e oltre ad insultarlo e filmarlo nessuno lo salva o choama soccorsi
Mantova, pestata a colpi di sedia: «Nessun cliente del bar mi ha difesa»
MANTOVA. Oltre alle botte, tante botte, a farle ancora male è l’indifferenza degli uomini che hanno assistito al pestaggio senza muovere un dito per fermare la furia dell’aggressore, o anche solo per chiamare i soccorsi. «Lo scriva, mi raccomando, l’omertà dei dieci clienti che erano nel bar e anche del titolare. Sì, fa tanto male...». Giulia (nome di fantasia a tutela della donna) è stata aggredita sabato mattina, in un bar del quartiere Borgochiesanuova.
«Ero con un’amica, siamo entrate per comprare le sigarette – racconta Giulia, trentadue anni – seduta a un tavolino abbiamo visto un’amica comune, insieme al suo compagno. Un uomo violento che ci ha allontanato da lei facendoci perdere l’amicizia. Ecco, io mi sono avvicinata per chiederle di uscire qualche minuto fuori, giusto il tempo di parlare un po’, di chiarirci. Ma lui è scattato come una furia, in un lampo, le ha impedito di alzarsi e mi è saltato addosso».
A questo punto il racconto della donna accelera per sgranarsi come il fotogramma di un incubo. «Mi ha preso a sediate, sedie di ferro. Con la prima sedia mi ha buttato a terra, colpendomi alle braccia, alla schiena, al collo – ricorda Giulia con voce spezzata – cadendo ho sbattuto contro il bancone e lui ha continuato a colpirmi anche quando ero a terra, con un’altra sedia. La terza sediata l’ho ricevuta quando mi sono rimessa in piedi, poi, non contento, ha rotto un bicchiere e con i cocci mi ha ferito all’inguine. E intanto nessuno è intervenuto».
Il referto del pronto soccorso parla di una prognosi di guarigione di ventitré giorni, sufficienti per innescare l’indagine d’iniziativa da parte delle forze dell’ordine, senza che sia necessaria la querela della donna. Ma Giulia l’avrebbe denunciato di sua iniziativa, anche per un pugno scarso di giorni.
E poi, a bruciare, ci sono anche le altre ferite. L’indifferenza di chi non è intervenuto a difenderla, l’omertà degli stessi – della serie «un’aggressione? noi non abbiamo visto niente» – e poi la reazione dell’amica, ormai ex.
«Quando mi sono trascinata fuori, insieme alla mia amica, quella vera, per chiamare i carabinieri e il 118, lui e lei mi hanno seguito urlandomi addosso delle minacce irripetibili. Sì, anche lei. E poi c’è un’altra cosa che non mi va giù». Quale? «Io continuo a passarci davanti a quel bar, e lui è sempre dentro, tranquillo, come se non fosse successo nulla. Meno male che le telecamere del locale hanno registrato tutto, le immagini non mentono».
Ora il film dell’aggressione è compresso nella chiavetta usb dei carabinieri. Sta nel palmo di una mano, ma per Giulia pesa più di un macigno. (ig.cip)

2.6.13
Femminicidio, capirsi per combatterlo insieme
Informazioni"Uccidi anche me" è un progetto fotografico di Fiorella Sanna e Francesca Madrigali.Una serie di ritratti e interviste in cui volti e parole si mescoleranno tra loro per dare ancora più forza e più voce alla lotta contro il femminicidio.DescrizioneLo scopo del progetto "Uccidi anche me" è quello di sensibilizzare le persone sul tema del femminicidio, coinvolgendo donne e uomini che "donano" il proprio volto e le proprie opinioni e pensieri sul gravissimo fenomeno che sta assumendo il carattere di emergenza in Italia. Fotografiamo e intervistiamo le persone che stanno partecipando- già tantissime, fra le quali le nostre amiche e amici, sorelle, madri, artisti, esponenti della società civile e della politica.Il nostro approccio non vuole essere “luttuoso” o peggio quello di accentuare gli aspetti della cronaca nera, ma al contrario vogliamo dare risalto alla forza di reazione delle donne e alla loro consapevolezza dei meccanismi che possono generare la violenza. Anche gli uomini sono parte attiva del progetto, in quanto la violenza sulle donne è un problema sociale oltre che di genere. Soltanto portando l'argomento ad un livello più esteso, "pubblico", di cittadinanza possiamo sperare di combatterlo efficacemente.
ho trovato due articoli un po' dati certo , ma poco importa vista la loro attualità presi da ilfattoquotidiano
27.5.13
Il peccato originale
Ne menziono solo due, a paradigma della controffensiva maschile di fronte al fenomeno: la dotta dissertazione di tale prof. Tonello sul "Fatto Quotidiano" di alcuni giorni fa (Femminicidio, i numeri sono tutti sbagliati) e l'intemerata d'una sedicente Gilda (?) su "Mente Critica", che pure nel titolo (I veri numeri del femminicidio) riecheggia il post di Tonello ma se ne differenzia per il tono iroso e rivendicativo, corredato dall'eloquente immagine d'una donna molto aggressiva nell'atto di sparare ai testicoli d'un giovane e inerme uomo.
21.5.13
o ama troppo e male o non capisce cosa sia il femminicidio picchiata dal compagno dice: “Voglio tornare con lui”
Ma spesso succedono fatti come quelli narrati sotto
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| Rosaria Aprea in una foto dal profilo Facebook |
Manuale di autodifesa I consigli dell’esperto anti aggressione Antonio Bianco puntata n LX IMPARATE A “LEGGERE” IL LINGUAGGIO DEL CORPO
Il linguaggio del corpo da solo non basta a prevenire femminicidi o violenze, ma può essere un segnale precoce utile se integrato con educ...
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Come già accenbato dal titolo , inizialmente volevo dire Basta e smettere di parlare di Shoah!, e d'aderire \ c...
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iniziamo dall'ultima news che è quella più allarmante visti i crescenti casi di pedopornografia pornografia...
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Ascoltando questo video messom da un mio utente \ compagno di viaggio di sulla mia bacheca di facebook . ho decso di ...





