Dopo l’esplosione del caso Harvey Weinstein si è scoperchiato il vaso di Pandora e il mondo si è accorto delle molestie e violenze che quotidianamente subiscono milioni di donne nel mondo. Come si evince dalla lettura del libro di Porcino la violenza sulle donne non è un fenomeno contemporaneo ma addirittura affonda le sue radici nel libro sacro di ebrei e cristiani: la Bibbia. Spesso si tenta di ignorare il retaggio culturale che sta dietro al nostro pensiero. Lo stesso linguaggio che usiamo quotidianamente violenta insistentemente la vita e la dignità delle donne. Quest’odio atavico si riscontra, per l’appunto, nelle parole e negli atti di molti maschi. Per quanto mi riguarda ho trovato molto utile la parte sul sessismo linguistico e l’analisi dei modelli di giochi stereotipati che caratterizzano l’attività ludica delle bambine. Chi ha stabilito che i maschietti devono giocare con le macchine e le femminucce con fornelli e bambolotti? Molto interessante il racconto della battaglia per l’emancipazione femminile portata avanti da Olympe de Gouges. Il libro di Cristian A. Porcino Ferrara ha molti pregi e infatti ha ricevuto anche l’autorevole apprezzamento del Presidente della Repubblica e di Monica Cirinnà. Pertanto il mio modesto consiglio è proprio quello di leggere il libro “Canzoni contro l’omofobia e la violenza sulle donne” e di meditare intensamente sul progetto educativo ideato dall’autore. L’educazione attiva all’affettività di genere è un passo importante da chiedere e pretendere in ogni istituto scolastico. Diceva R. W. Emerson “L’unica persona che sei destinato a diventare è quella che scegli di essere” ma non esiste consapevolezza senza conoscenza. Tocca quindi a noi uomini, a noi padri riparare i torti del passato e aiutare i nostri figli a rapportarsi in modo sano all’universo femminile, e combattere ogni forma di stereotipo e pregiudizio di stampo omofobo e misogino insito in una cultura arcaica e maschilista. Insieme possiamo farcela. Yes, we can!
Matteo La Rosa
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