6.11.17

la resa






L'immagine può contenere: 2 persone, sMSDunque no, niente razzismo, niente fanatismo religioso, solo una parente rompigliona, come se questo bastasse a ingentilire dei corpi straziati, come se il sangue sparso fosse meno rosso e le lacrime consolatorie.
Sapere che l'uccisore non ha urlato "Allahu akbar" ma, forse, "solo" qualche bestemmia - pare fosse satanista - ci rassicura?
Venire a conoscenza che era stato congedato dall'esercito con disonore per violenze gravi su moglie e figlio tranquillizza le nostre coscienze?
Aver contezza che a un individuo simile fosse consentito tenere in casa un arsenale, anzi, come s'è subito affrettato a precisare il presidente Trump, che "tutto quanto non è collegato al commercio d'armi", ci conforta ?
Se continuiamo a reputare bagattelle la morale del pistolero, la paranoia machista, l'oblio di Dio e, di conseguenza, l'obnubilamento dell'umano; se rifiutiamo di considerarle, anch'esse, manifestazioni di quel fanatismo religioso e razzista che tanto volentieri imputiamo all'estraneo, al diverso, allo straniero, non illudiamoci di poter sconfiggere le cause profonde del Male.
È ora di ritenere la vendita sconsiderata di armi da fuoco un crimine contro l'umanità.
È ora di denunciare i delitti verso donne e bambini come espressioni di razzismo.
È ora di riconoscere l'odio religioso anche all'interno d'una stessa comunità. Nemici del cristianesimo provenienti da questa cultura esistono, son sempre esistiti; e vanno definiti senza ipocriti eufemismi.
È ora di proclamare che nelle stragi efferate i "moventi familiari" NON sono MOVENTI.
Pertanto la narrazione che si ostina a presentarli come tali, evitando ogni contestualizzazione e problematizzazione, di fatto fornisce loro alcune attenuanti; e un'aura, quasi, di rispettabilità.



                                            © Daniela Tuscano














































L'immagine può contenere: 2 persone, sMS

























Dunque no, questa volta non si può incolpare il solito terrorista islamico. L'assassino del Texas è un bianco, wasp. Dunque no, non si tratta di razzismo, non ci sono moventi religiosi, bensì problemi familiari. Esattamente: "problemi familiari". Tali vengono descritti, senza vergogna, dalle principali testate italiane [qui alcuni esempi, ndA] e temiamo anche estere. Il killer "aveva manifestato odio per la suocera" e, si sa, le suocere sono tremende. Insomma a chiunque, con una suocera petulante in casa, possono girare i santissimi e da qui a imbracciare un fucile, recarsi in una chiesa, sterminare 26 persone fra cui alcuni bambini e anziani (il più piccolo di 18 mesi, il più vecchio di 77 anni), una ragazzina 14enne (figlia del pastore) e una donna incinta il passo è breve...
Dunque no, niente razzismo, niente fanatismo religioso, solo una parente rompigliona, come se questo bastasse a ingentilire dei corpi straziati, come se il sangue sparso fosse meno rosso e le lacrime consolatorie.
Sapere che l'uccisore non ha urlato "Allahu akbar" ma, forse, "solo" qualche bestemmia - pare fosse satanista - ci rassicura?
Venire a conoscenza che era stato congedato dall'esercito con disonore per violenze gravi su moglie e figlio tranquillizza le nostre coscienze?
Aver contezza che a un individuo simile fosse consentito tenere in casa un arsenale, anzi, come s'è subito affrettato a precisare il presidente Trump, che "tutto quanto non è collegato al commercio d'armi", ci conforta?
Se continuiamo a reputare bagattelle la morale del pistolero, la paranoia machista, l'oblio di Dio e, di conseguenza, l'obnubilamento dell'umano; se rifiutiamo di considerarle, anch'esse, manifestazioni di quel fanatismo religioso e razzista che tanto volentieri imputiamo all'estraneo, al diverso, allo straniero, non illudiamoci di poter sconfiggere le cause profonde del Male.
È ora di ritenere la vendita sconsiderata di armi da fuoco un crimine contro l'umanità.
È ora di denunciare i delitti verso donne e bambini come espressioni di razzismo.
È ora di riconoscere l'odio religioso anche all'interno d'una stessa comunità. Nemici del cristianesimo provenienti da questa cultura esistono, son sempre esistiti; e vanno definiti senza ipocriti eufemismi.
È ora di proclamare che nelle stragi efferate i "moventi familiari" NON sono MOVENTI.
Pertanto la narrazione che si ostina a presentarli come tali, evitando ogni contestualizzazione e problematizzazione, di fatto fornisce loro alcune attenuanti; e un'aura, quasi, di rispettabilità.
                                            © Daniela Tuscano

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