Donna e pace, due vocaboli femminili. La Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza è approdata anche in Iran e nei Paesi arabi. Si stanno infatti organizzando reti ed eventi in Medio Oriente, Afghanistan, Iraq, Palestina compresi, con l'appoggio di un importante network televisivo arabo. Anche "speranza" è parola femminile...
Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
1.7.09
Donne nella tempesta
Donna e pace, due vocaboli femminili. La Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza è approdata anche in Iran e nei Paesi arabi. Si stanno infatti organizzando reti ed eventi in Medio Oriente, Afghanistan, Iraq, Palestina compresi, con l'appoggio di un importante network televisivo arabo. Anche "speranza" è parola femminile...
11.6.09
Europa, Europa...
Eppure Giorgio si è piazzato ottavo su 18. In che modo? "Andando casa per casa, persona per persona, entrando da sotto le porte, dagli spifferi delle finestre socchiuse - risponde. - Abbiamo incontrato giovani in cerca di riferimenti certi e profondi. I sorrisi e gli abbracci di chi ha ritrovato la forza della solidarietà e della fiducia". E la simpatia, anche, di chi l'ha scoperto grazie alla rete: un mezzo potentissimo, l'unico finora rimasto - specialmente dopo l'infame decreto anti-intercettazioni - in nostro possesso per veicolare un'informazione libera e diffondere un messaggio diverso da quello quotidianamente ammannito dai media-scendiletto. Le periodiche voci allarmistiche sulla censura a Internet, pertanto, anche quando infondate non possono che allarmarci, e ci sembrano tanto dei ballon d'essai per saggiare la nostra resistenza e capacità di reazione, in attesa di sferrare il colpo finale. Nervi saldi, quindi, ma occhio vigile .
Non sono una nuovista per vocazione; anzi, amando la realtà che costruisco - vale a dire, il futuro - il passato, cioè la Storia, quella con la maiuscola, mi è cara. Non considero quindi dirimente l'età d'una persona per attestarne o meno il valore. Mi limito a constatare che, perfino nella realtà dove vivo, la cosiddetta sinistra da una ventina d'anni continua a proporre le stesse facce, brava gente magari, ma, senza offesa, a mio parere prive di quelle qualità che giustifichino un loro, per dir così, "diritto all'insostituibilità". Eppure restano lì, immutabili. Per un quindicennio circa a Bresso ha operato un bel gruppo di ragazzi: entusiasti, un po' ingenui e bislacchi forse, ma generosi e pieni di sogni. Quel bel gruppo eravamo noi.
La maggior parte di quei giovani ben volentieri avrebbe offerto il suo entusiasmo a servizio della "causa": io, sicuramente. E la cosa era risaputa. Ebbene, nella quasi totalità dei casi o siamo stati ignorati, o trattati con sufficienza, salvo qualche apprezzamento del tutto isolato che non ha sortito alcun effetto. Nel frattempo, i giovani sono incanutiti e il gruppo disperso. Non morto, evidentemente: abbiamo incontrato altri interlocutori e ci siamo ancora, vivi e vitali, ma solo grazie alla nostra incrollabile e ostinata volontà. Una volontà che ci ha resi più forti, quasi inscalfibili: ma quanto tempo sprecato, e per sempre
.
Daniela Tuscano
25.4.09
La teoria della relatività
17.3.09
CONtrordine CONfratelli
CONtrordine CONfratelli
9.11.08
Non è un Paese per giovani
Sospetto sempre più che dietro le spregevoli battute di Berlusconi su Obama, precedute dalla sortita del suo compare Gasparri, si nasconda qualcosa di ben diverso, e assai più inquietante, della dissennatezza d'un "ganassa" brianzolo e del delirio d'un (ex?) neofascista. E, come da copione, l'insipiente "sinistra" italiota, o quel che ne resta, non trova di meglio che stracciarsi le vesti, scagliare strali (brr, che paura), bacchettare, impancarsi a giudice delle cause perse. Come se non si sapesse che Berlusconi è un uomo privo di qualsiasi cultura, non solo di Stato ma generale, che si gongola di sghignazzare coi sottoposti con le sue storielle da Bar Sport.
E intanto, per perdersi dietro a degradanti fatuità, si perdono di vista i problemi reali, da cui potremo liberarci soltanto noi, non certo Obama, che di grattacapi dovrà affrontarne parecchi.
Il più contento sarà, come sempre, il cav. Silvio. A lui non importa un piffero dell'altrui indignazione, per planetaria che sia; già l'ha detto, e ripetuto, che siamo tutti coglioni. La vergogna è un sentimento nobile e non alberga in certi animi. Suvvia. Focalizzata l'attenzione sulle sue idiozie, ci si dimentica delle urgenze del Paese, prima fra tutti la scuola. Gli studenti continuano a protestare, ma i riflettori attorno a loro si stanno spegnendo. E cosa avviene?
Avviene che Cossiga torna alla carica , e lo fa in tutta tranquillità, anch'egli senza vergogna e anzi con impertinente sicumera. Provocare scontri, insiste, meglio se ci scappa il morto, magari donna o bambino, in modo da convogliare l'odio della gente verso gli studenti. Quindi "agire", come successe con Giorgiana Masi.
Cossiga non si pèrita nemmeno più di nascondere il suo pensiero. Lo dichiara apertamente, e si capisce, dal momento che, di fatto, il fascismo è tornato e la sua filosofia ha libera cittadinanza nel nostro Paese. Non stupisce neppure l'odioso accenno all'arcivescovo di Milano: secondo la logica sanfedista, il cardinale Tettamanzi, come il suo predecessore Martini, sarebbe un esponente di quella Chiesa "progressista" o, come dicono loro, cattocomunista da debellare a tutti i costi.
Hai voglia a raccogliere firme. Non accade nulla, e Cossiga resta al suo posto, riverito e ammirato.
Dominati da vecchi razzisti e manganellatori, chiusi in logiche da condominio e frenesie d'atavici terrori, mentre tutto il mondo si apre, espande e guarda al futuro, gli italiani continuano a celebrare con macabra allegria il loro funerale dal consesso civile. E lasciano naufragare un paio di generazioni - i giovani senza futuro e i quarantenni che non l'hanno mai avuto - per la loro ottusa sazietà di satrapi. Après moi, le déluge. Il mondo finisce con me, in malora tutto il resto.
E nel frattempo si baloccano dietro le impudiche sciocchezze d'un altro vecchio dalla corta vista e dalla pancia piena. Mala tempora currunt: ma concedetemi almeno una maledizione, per questi catorci malvissuti.
Daniela Tuscano
24.10.08
Lettera (anticipata) a Babbo Natale
31.8.08
l'ennesima dimostrazione che la lega odia il nostro paese
( perchè oltre che sardo ( nonostante l'italia ci hga tratto e contionua a trattarci male ) mi sento Italiano anche se desto un certo tipo d'italianità come qella di cui parla Luca Carboni in inno nazionale ) di Mario Borghezio, Ansa 30 agosto 2008 : << L´inno di Mameli è semi-funebre, non è adatto a coinvolgere le giovani generazioni. Per noi sarebbe molto più entusiasmante sentire il "Va´ Pensiero" ma nelle grandi cerimonie, magari all´inizio dell´anno scolastico. Questo vale soprattutto per la Padania. Per il resto del Paese direi che "Funiculì-Funiculà" sarebbe più adatto >>
Fratelli d'Italia,
L'Italia s'è desta;
Dell'elmo di Scipio
S'è cinta la testa.
Dov'è la Vittoria?
Le porga la chioma;
Ché schiava di Roma
Iddio la creò.
Stringiamoci a coorte!
Siam pronti alla morte;
Italia chiamò
la canzone viva l'italia di Francesco de Gregori cambiando li la musica come suggerisce in questa intervista recente il gande e pluri premiato fra cui l'oscar Ennio Morricone Ma non insultando la nostra storia dalla quale deriviamo e per la quale siamo morti ( le guerre coloniali , le guerre fasciste , la resistenza , le pseudo missioni umanitarie ) o si è ucciso ( vedi stragi nel meridione , in libia , nei balcani , somalia\ eritrea ) e il nostro popolo tutto intero dal nord al sud isole comprese , con le sue diversità e particolarità e le sue autonomie
Il 29 dicembre 2020 veniva uccisa Agitu Ideo Gudeta, la regina delle capre felici.
Il 29 dicembre 2020 veniva uccisa la regina delle capre felici.È stata ferocemente uccisa Agitu, la regina delle capre felici, con un colpo...
-
https://www.cuginidicampagna.com/portfolio-item/preghiera/ Una storia drammatica ma piena di Amore.Proprio come dice la canzone Una stor...
-
Come già accenbato dal titolo , inizialmente volevo dire Basta e smettere di parlare di Shoah!, e d'aderire \ c...
-
Aveva ragione de Gregori quando cantava : un incrocio di destini in una strana storia di cui nei giorni nostri si è persa la memor...