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19.6.24

Cammina per oltre 2 ore trascinando la valigia per raggiungere l'aeroporto: «Il taxi costa troppo ed è presto per i mezzi pubblici»



Ci sono diversi tipi di viaggiatori e ai due estremi dello spettro ci sono il patito del relax da una parte e l'avventuriero dall'altra. Il primo preferisce spendere un po' di più per un hotel con piscina o magari un airbnb a due passi dalla spiaggia, già preoccupato all'idea di dover camminare duecento metri sotto il sole con l'occorrente per una giornata al mare. Il secondo invece camminerà per due ore e mezza con tanto di bagaglio a mano per raggiungere l'aeroporto pur di non pagare il taxi. Se può sembrare un

esempio un po' eccessivo, non è così: è esattamente ciò che ha fatto Macey per il ritorno dal suo viaggio in Islanda, documentando la vicenda tramite un video pubblicato sui social.
L'avventura verso l'aeroporto
«Quando non c'è nessun mezzo pubblico che possa portati in aeroporto, in Islanda, alle 5 del mattino, e un taxi costa 200 euro... così decidi di camminare per due ore e mezza con il bagaglio a mano», scrive Macey nel video pubblicato sul suo account TikTok. Una sorta di "vlog" della sua esperienza particolare, un'avventura ripresa col suo smartphone e che «un giorno sarà una storia interessante da raccontare a tavola», come racconta nella didascalia. La ragazza è ben coperta per affrontare il clima poco ospitale, un cappello calato appena sopra gli occhi e le guance rosse per il freddo. Intorno a lei prati ingialliti, distese di tundra a perdita d'occhio, qualche palazzo grigio di due o tre piani, alberelli spogli a punteggiare il marciapiede. In una mano Macey tiene il telefono, nell'altra il bagaglio a mano, e quando finalmente raggiunge il parcheggio dell'aeroporto sorride verso l'obbiettivo, soddisfatta.
«Adoro! Questo è lo spirito giusto, fan***o il sistema! - scrive un travel blogger sotto la clip -. E poi ho letto un articolo sul fatto che in Islanda si lamentano del fatto che il turismo è in calo...». Qualcuno suggerisce un metodo alternativo per la prossima volta: «Io sono andata in aeroporto la sera prima e ho dormito lì». C'è anche chi ha fatto di peggio rispetto a Macey, però: «Quando ero a Tokyo ho perso l'ultimo treno notturno perché stavo comprando della roba e il taxi costava oltre 300 dollari quindi ho camminato per sei ore e mezza per tornare all'ostello».

14.11.21

solitario cammino

Leggi anche  
http://qualcosavicinoallamore.blogspot.com/2013/11/elogio-della-solitudine-fabrizio-de.html https://libreriamo.it/intrattenimento/musica/elogio-solitudine-fabrizio-de-andre-coronavirus/


Ieri il consueto turno del sabato mattina all'associazione del commercio solidale si è rilevato più impegnato del previsto perchè il prezzo degli articoli da prezzare e sistemare non risultava in bolla e quindi oltre a servire i clienti e prezzarli si doveva cercare sul sito di dei consorzi l'articolo con il relativo prezzo .

Quindi la  sera     , anche   se per cazzeggio  o  cercare   storie per il  blog  non  avevo tanta  voglia   ho  deciso  d'evadere   camminando  . Ho provato a chiamare   gli  amici  ,ma   tra  partner  e  famiglia    con  figli   , erano impegnati  o  non rispondevano  al telefono . Ed  ecco che   come  sempre  solitario come sempre o  quasi  ( il risultato di non aver legami sentimentali  o matrimoniali ) e d'essere troppo libero ed indigesto per gli amici  sono andato    a camminare  tra   i  viali    alberati  ed  il boschetto del mio paese  (  ne  trovate  nel post le  foto )







ne  ho  approfittato  per  immergimi nei colori autunnali   che   fanno  si che  l'autunno    triste   di per  se      sia  allo  stesso tempo   una  stagione  da  colori bellissimi    come      la  primavera  .






Ora   alcuni   penseranno    che << Così facendo ti perdi una parte di vita . che   stia  facendo  l'elogio della  solitudine    o     dell'individualismo  asociale  ,   dello  zitellaggio   >> Oppure    che  mi  voglia  male  

    ****Giuse, perché pensi di essere indigesto?
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  • Giuseppe Scano
    ***** nel senso Fig., di persona o cosa, insopportabile, difficile a tollerarsi: quell’uomo mi è proprio i.; una conversazione, una lettura i., molto noiosa. se nessuno mi cerca per uscire o per chiedermi come sto un motivo ci sarà ?
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  • *******
    Giuseppe Scano la gente forse pensa che tu sia felice ed appagato nella tua solitudine e non ti cerca per questo....non ci sono motivi a volte se non si è cercati

  •  Vero  un  certo senso si  sto facendo un elogio d'essa   . Ma  allo stesso tempo  ho    voluto mettere  in evidenza  un altro lato della  solitudine  quella che   https://spettacolo.periodicodaily.com/elogio-della-solitudine/ recensendo  \  analizzando questa  introduzione   che Fabrizio  de  Andrè faceva  ad Anime Salve   




     chiama   Il privilegio della solitudine. 


    “Si sa, non tutti se la possono permettere (…) solitario è un politico fottuto di solito.“ Queste prime parole tratte dall’elogio della solitudine, ci donano un nuovo paio di lenti, al fine di osservare da un punto di vista insolito il fenomeno in analisi. Per quanto sovente la solitudine sia vista in maniera negativa, e in effetti in certi casi lo sia, De André ci tiene a descriverla inizialmente come una sorta di privilegio.

    Infatti, se si riflette bene, questa connotazione è perfettamente sensata. Basti pensare, ad esempio, a chi vive nel disagio della malattia. A tutti coloro che desidererebbero anche solo un briciolo di solitudine, poiché quest’ultima sarebbe sinonimo d’indipendenza.
    Dobbiamo inoltre riconoscere che, nonostante la nostra vita sia immersa nel sociale spesso ci porti a ricercare la solitudine, non sempre ciò si riveli facile. Nessuno può vivere completamente solo.

    Da soli si cresce, ma si hanno a disposizione minori occasioni confronto. E confrontarsi ci rende adulti. Da soli non si guadagna da vivere. Che sia il politico, o l’artigiano, tutti necessitiamo d’interazioni umane al fine di poterci permettere la vita.

    elogio della solitudine ragazza
    <<Però, sostanzialmente quando si può rimanere soli con se stessi (…) dalla foglia che spunta di notte in un campo fino alle stelle.>>
    Nella lingua italiana, la parola solitudine delinea un individuo solo, privo di compagnia; che ciò abbia una connotazione negativa o meno, lo stabiliamo noi.
    Al contrario, in inglese esistono due termini distinti per indicare la solitudine: “loneliness” e “solitude“. Il primo, descrive la sensazione di tristezza e disagio causata dal sentirsi soli nell’affrontare la vita. Invece, “solitude“, si potrebbe definire come una “solitudine per scelta“. Ed è proprio questa la tipologia di solitudine che De André descrive in questi versi. Ed ecco che   concordo con  il sito prima  citato  << Scegliere d’isolarsi, non significa, in questo caso, annullarsi, voler evitare di guardare il mondo e di riflettersi su di esso. L’autore propone la solitudine come mezzo di conoscenza del circostante. Ritrovarsi soli, può rivelarsi un’occasione preziosa per guardare il mondo con occhi nuovi. Esonerandosi dalla vita sociale, ci si allena a osservare i dettagli. Si apprende a dare importanza a ogni singola cosa, a ricercarne il significato. Alla fine, si giunge alla comprensione che anche noi stessi non siamo altro che un dettaglio della natura. E in quanto tale, meritiamo importanza, possediamo un senso di esistere. L’elogio della solitudine può avere come altro scopo, il ritrovamento di un senso della vita perduto.>> Essa può fungere da introspezione: conoscere se stessi  << E ci si riesce ad accordare meglio con questo circostante, si riesce a pensare meglio ai propri problemi (…) credo che si possano trovare soluzioni anche per gli altri.“>>
    Non solo il circostante. De André, nel suo elogio della solitudine, desidera fare chiarezza su un altro punto focale: quello della conoscenza di se stessi.
    Qual è il comportamento che assumiamo nel momento in cui incontriamo una persona nuova? Se quest’ultima ci risulta interessante, a poco a poco vorremo sapere tutto di lei, o perlomeno, più informazioni possibili. Le chiederemo della sua storia, dei suoi gusti personali, delle sue esperienze. Di volta in volta osserveremo i suoi gesti, le sue abitudini, le sue caratteristiche più intime.

    E noi?
    Lo facciamo perché per farsi un’idea di un determinato soggetto, è fondamentale per conoscerlo. Se siamo però così costantemente concentrati sugli altri, possiamo veramente affermare di conoscere noi stessi? Siamo davvero amici della nostra persona?
    Quesiti apparentemente banali, poiché tutti siamo convinti di conoscere noi stessi meglio di chiunque altro. Eppure, non è sempre così. E a questo scopo, la solitudine ci viene in aiuto. E’ infatti solo facendo un passo indietro dalla società, che riusciamo a riscoprire la nostra essenza. Nella solitudine, spariscono le influenze, diminuiscono i rumori di sottofondo, si attenuano le luci. E restiamo noi. Noi, e il nostro elogio della solitudine.

    quindi    non mi sto privando  di nessun aspetto della    vita o smettendo  di amare  le donne  o    del  volermi fare   una  famiglia   ma   visti  i risultati  delle mie  ricerche  (  voi  done  siete  strane   uno vi chiede  d'uscire  o   vi da  il suo numero  di telefono  e  voi  subito  lo rimuovete  o lo  mandate a  quel paese   credendo  che   voglia  subito   ..... ci  siamo  capiti  😜😉  )  ho smesso  di cecare 


    13.10.21

    Da Nuoro a Milano a piedi per richiamare l'attenzione sui migranti sanitari

    nel clima di violenza che c'è ( e sta ritornando dopo 60 anni ) in italia i gesti di pace fossero estinti o di nicchia ( come la marcia Perugia -Assisi ) invece mi sbagliavo . Infatti è notizia l'iniziaticva di Renato Pischedda da https://www.cronachenuoresi.it/2021/10/11/da-nuoro-a-milano-700mila-passi-a-piedi-per-ricordare-quanti-ogni-giorno-devono-partire-per-curarsi-video/



    Cercando sul   web  ho  trovato non ricordo la fonte  purtroppo e non riesco   , avendo  usato un browser  anti tracciamento      quest'altra news  

    Da Nuoro a Milano a piedi per richiamare l'attenzione sui migranti sanitari

    Da Nuoro a Milano a piedi per richiamare l'attenzione sui migranti sanitari








    8.6.19

    Gli alunni della scuola primaria De Gasperi di Piacenza e “Cisco” ex dei MCR riscrivono insieme “La strada”

    Stamattina  appena    sveglio  ,   come tutte le mattine  ,   giuardo la rassehgna  stampa  di google  news   e  dei vari  aggregatori di news  (  open,  squid , newsrepubblic , news  suite  )  ed   vi ho trovato questa  bellissima news  ,   che mi  fa   ben  sperare  ( almeno mi  da  la  forza    di farlo  )  che  se  stimolate   e incentiviate queste nuove  generazioni  posso  creare  e  tirare  fuori  qualcosa e  non   vivere  come  zombi   e  passivamente  .

    da https://www.piacenzasera.it/2019/06/   


    Una recita di fine anno scolastico davvero speciale per i bambini della 5B della scuola primaria “De Gasperi” di Piacenza, frutto di un’insolita collaborazione fra la classe piacentina e Stefano “Cisco” Bellotti, lo storico frontman della band Modena City Ramblers.



    Tutto incentrato sul tema del viaggio e dei ricordi, lo spettacolo si è infatti concluso con una canzone dei MCR – “La strada” – riscritta dagli stessi ragazzi della 5B che, aiutati dalle maestre Claudia e Manuela, hanno inserito i loro pensieri e le loro parole seguendo la traccia dell’originale.


    Spettacolo scuola De Gasperi con i Modena City Ramblers

    I novelli parolieri hanno poi inviato a Bellotti il testo della loro canzone e l’idea è piaciuta moltissimo al musicista carpigiano, tanto che ha deciso di riarrangiare appositamente le note del brano e realizzare per i ragazzi una base musicale ad hoc, che è stata appunto utilizzata per concludere il viaggio, metaforico e reale, compiuto dai giovani studenti piacentini nei cinque anni del ciclo scolastico che termina oggi

    13.5.19

    domernica solitaria fra camminata e cinema

    L'immagine può contenere: albero, pianta, cielo, spazio all'aperto e natura
    Visto che nessuno mi cerca o non risponde quando lo chiamo e o mando messaggi di whatsapp per uscire a camminare oppure mi riponde che ha mille impegni  (  famiglia  , ragazza ,  lavoretti alla propria  alcova o nido  d'amore 🤣❤🤔😳😛😜) esco da solo.    Prima  una  breve   camminata lungo  il  viale   \  salòotto estivo    cittadinoi  fino  al  bosco   compatibile   con il mio problema  di salute  alle  anche  .  Da essa  ho appreso  che molto sopesso  Camminare in solitudine che si scopre meglio la bellezza della vita, ma  soprattutto  : << a me mi cercano solo quando serve qualcosa, quindi ritieniti fortunato >> ( come mi ha scritto ***** su fb .
    Proprio  come  questa  citaziomne filosofica letterara di i  Friedrich Nietzsche, “Così parlò Zarathustra

    O solitudine! Tu patria mia, solitudine! Troppo a lungo vissi selvaggio in selvaggi paesi stranieri, per non tornare a te con le lacrime!
    Ora minacciami solo col dito, come minacciano le madri, ora sorridimi, come sorridono le madri, ora dimmi: “Chi fu che come un vento impetuoso se ne andò da me? (…)
    O Zarathustra, io so tutto: anche che tra i molti tu, l’uno, eri più abbandonato di quanto fossi mai stato insieme con me!Una cosa è l’abbandono, altra è la solitudine: questo ora    l’hai imparato? E che tra gli uomini sarai sempre selvaggio e         straniero”.

                                                         

    E poi  al  cinema   

    La locandina del film Red Joan © ANSA

      a vedere  il discreto Red Joan film   Ispirato alla storia vera della “nonna spia" ovvero Melita Stedman Norwood  (   se  dovessi dargli un voto   da  1   a  5  gli  dò 3.5  ) .Un film che  nonostante  i suoi  limiti non era male , una  prova  cche  un pfilm di spionaggio   può  anche  essere  fatto   senza  azione   come la  saga  di 007  . 

    «Io, maestra nera nella scuola italiana. Oggi c'è chi non si vergogna più di essere razzista» la storia di Rahma Nur

      corriere  della sera   tramite  msn.it  \  bing    Rahma Nur insegna italiano, storia e inglese alla scuola elementare Fabrizio De André d...