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29.8.25

DIARIO DI BORDo n 145 BIS ANNO´III IL vitalizio o per chiara vigo la maestra del bisso ., Da San simplicio ( Olbia ) a Bonaria ( cagliari ) , Monica e Marco i primi pellegrini del Cammino sardo Da Arezzo hanno scelto l’Isola per un’esperienza «indimenticabile» .,

fonte delle storie proposte Unione sarda

Ecco un Uso corretto del vitalizio . Uno dei pochissimi casi in cui non viene destinato a i politicanti già ricchi che godono non solo dalla pensiuone da parlamentari ( e va bene ) ma anche del cumulo con lòa pensione della loro attività precedente alla carica di parlamentare \ senatori




Chiara Vigo, la maestra del bisso di Sant’Antioco, ritorna agli onori della cronaca, grazie alla Presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni che ha proposto e ottenuto l’approvazione per lei di un assegno straordinario, come previsto dalla legge Bacchelli. Un vitalizio riconosciuto a cittadini illustri che si siano contraddistinti in diversi settori, compresa l’arte e la cultura, che versino in stato particolare.
L’emozione
Nella sua casa in Via Regina Margherita, Chiara Vigo apprende la notizia con grande emozione e incredulità. «Non me l’aspettavo. Sono molto emozionata - dice - con tutta probabilità, questa cosa arriva perché qualcuno ha parlato di me alla Presidente e mi emoziona ancora di più il fatto di ricevere, in quanto donna, questo riconoscimento da un Presidente donna. Questo gesto, oltre a riconoscere l’importante significato che ha la mia vita, il tramandare un’arte che arriva da molto lontano, mi permette di continuare a vivere, nella mia umile casa, portando ancora avanti quelle che sono le mie conoscenze, la mia tessitura attraverso il bisso, la seta del mare». Una tradizione per la quale ancora oggi, a Sant’Antioco arrivano tantissime persone che cercano la maestra del bisso. Lei mostra come realizzare i filamenti, lo fa mentre recita preghiere e rituali, raccontando l’antica arte della tessitura del filamento che si ricavava dalle “naccare”, la pinna nobilis. Come tutti i maestri custodi d’arte, annovera anche qualche contestatore, ma lei lascia correre e va avanti col suo percorso, e raccoglie risultati. Di certo, Chiara Vigo rientra tra le persone che più di altri è riuscita a pubblicizzare il nome della cittadina lagunare nel mondo. A metà degli anni ‘90, la maestra del bisso interviene a “Mastros” a Porto Cervo, poi a Basilea per la realizzazione in bisso dello stemma della città. Nel 2008 è stata insignita del titolo di Commendatore della Repubblica italiana per il suo impegno nel tutelare la tradizione e lìambiente marino.


Infatti è fra i pochi , forse l'unica che riesce a estrarre senza danneggiare e rompere il mollusco ( sempre piuù raro ) <<   Il bisso una fibra tessile di origine animale, una sorta di seta naturale marina ottenuta dai filamenti secreti da una specie di molluschi bivalvi marini (Pinna nobilis) endemica del Mediterraneo e volgarmente nota come nacchera o penna, la cui lavorazione è stata sviluppata esclusivamente nell'area mediterranea [ .... Bisso - Wikipedia ] >> 

  sempre  secondo  l'unione  Ha ricevuto premi come “Donna Fidapa” e il riconoscimento “Un bosco per Kyoto” per la sua dedizione nel difendere l’ambiente e la cultura. La sua arte è stata proposta all’Unesco come Patrimonio Immateriale dell’Umanità. Le sue opere sono state esposte in musei prestigiosi (Museum der Kulturen di Basilea, Museo Nazionale delle Arti di Roma, persino il Louvre) e una cravatta di bisso realizzata per il presidente Bill Clinton. «Esprimo tanta gratitudine - dice Chiara Vigo - e potrò serenamente occuparmi della continuazione storica delle arti. L’unica mia preoccupazione, il futuro per le giovani generazioni».



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Da San simplicio a Bonaria, Monica e Marco i primi pellegrini del Cammino sardoDa Arezzo hanno scelto l’Isola per un’esperienza «indimenticabile









«Dobbiamo ancora metabolizzare ciò che abbiamo fatto». Con queste parole, tra stupore e gratitudine, Monica Arrighi e Marco Bidini raccontano la loro impresa: sono i primi pellegrini ad aver completato il Cammino di Bonaria, il nuovo itinerario che attraversa la Sardegna da Olbia a Cagliari. Lei, 55 anni, libera professionista, lui, 62, pensionato: una coppia di grandi camminatori che da Arezzo ha scelto l’Isola per un’esperienza che definisce «indimenticabile».
Il viaggio è iniziato il 13 agosto dalla cattedrale di San Simplicio a Olbia. Quattordici tappe, una al giorno, fino all’arrivo il 26 agosto, alle ore 14, davanti alla basilica di Bonaria. «Mostrare i timbri è stato emozionante – spiegano – perché in quel momento ci siamo resi conto di aver compiuto qualcosa di davvero grande».
Monica ricorda con emozione la ripartenza dal Monte Ortobene, con l’alba che illuminava la statua del Redentore, e la scoperta della Marmilla, «una terra nuova per noi, i campi di grano ci hanno riportato alle colline senesi». Marco, invece, sottolinea la sorpresa dell’entroterra: «Da quarant’anni veniamo in Sardegna, ma sempre lungo la costa. Questo cammino ci ha mostrato un volto inedito dell’Isola».
La decisione di partire è maturata grazie ad Antonello Menne, conosciuto sulla Via Francigena: «Ci aveva detto che il Cammino era quasi pronto. Due giorni dopo avevamo già prenotato il volo, senza neppure conoscere il percorso. Ci siamo fidati e non abbiamo sbagliato».


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Capoterra-Muravera.

«Di corsa racconteremo la Sardegna» 

La sfida: il giro dell’Isola in cinque giorni con una staffetta tra cinque runner 


Settecentocinquanta chilometri a piedi in cinque giorni per completare il perimetro della Sardegna e mostrare a tutti le bellezze naturali dell’Isola, anche quelle nascoste. È la “pazza impresa” di cinque ragazzi appassionati di running. L’idea è partita da Fabio Mulas, 31 anni, carrozziere di Muravera e fondatore del ClubEffe (il gruppo di appassionati di corsa). Con lui, sempre di Muravera, Stefano Schirru, 30 anni, militare, e Alberto (Bebo) Macis, 31 anni, sviluppatore software. E poi Davide Pinna, 28 anni, agente penitenziario di Capoterra e Alan Delpero (nome d’arte Edgar Delpo), 32 anni, interprete di Trento.
«Ho vissuto per 9 anni a Parigi – spiega Fabio Mulas – e avevo visto che negli Stati Uniti stavano organizzando un’iniziativa simile, e cioè scoprire gli States correndo in gruppo. Mi sono detto: perché non farlo in Sardegna, la mia terra?». Nei mesi scorsi il via alla preparazione: «Ci stiamo allenando da giugno sotto la guida del coach Stefano Pisu – aggiunge Mulas – e stiamo curando tutti i dettagli per riuscire nell’impresa. Noi di Muravera corriamo fra gli agrumeti, cercando di conciliare questa passione con il lavoro. Non è facile». Partenza l’8 ottobre da Costa Rei per poi, in senso antiorario, percorrere il perimetro della Sardegna e ritornare nel Sarrabus entro il 12 di ottobre.La corsa è a staffetta: ciascun componente del gruppo percorrerà ogni giorno trenta chilometri per un totale di circa 150 chilometri. La base logistica è un camper (alla guida Nicola Mulas) e poi c’è un ciclista (Federico Sanna) che supporterà gli atleti durante la corsa e – in caso di infortuni – sostituirà uno dei cinque.«Non saremo soli – chiarisce Mulas – perché runner e appassionati locali in ogni tappa si uniranno a noi per percorrere anche solo pochi chilometri. Vogliamo coinvolgere quante più persone possibile. Racconteremo questa avventura minuto per minuto con video, foto e dirette social grazie ad altri due compagni di viaggio esperti di comunicazione e fotografia, e cioè Elisa Lasagno e Francesco Zedda. Riteniamo che anche questo sia uno dei modi per promuovere la nostra isola, viverla lentamente in mezzo alla gente e mostrare le meraviglie che abbiamo in casa».
L’itinerario
Dodici, oltre Muravera e Costa Rei, i centri che saranno toccati: Arbatax, Dorgali, Orosei, Olbia, Palau, Castelsardo, Sassari, Alghero, Bosa, Oristano, Cagliari e Villasimius. Numerosi gli sponsor privati che stanno dando una mano al team ClubEffe. Un altro supporto potrebbe arrivare dalla Regione del Trentino (anche se manca l’ufficialità) mentre sembra più difficile che arrivi dalla Regione Sardegna (domanda inoltrata ma ancora nessuna risposta). Come dire, l’idea di promuovere così la Sardegna (per ora) piace molto al Trentino.





Settecentocinquanta chilometri a piedi in cinque giorni per completare il perimetro della Sardegna e mostrare a tutti le bellezze naturali dell’Isola, anche quelle nascoste. È la “pazza impresa” di cinque ragazzi appassionati di running. L’idea è partita da Fabio Mulas, 31 anni, carrozziere di Muravera e fondatore del ClubEffe (il gruppo di appassionati di corsa). Con lui, sempre di Muravera, Stefano Schirru, 30 anni, militare, e Alberto (Bebo) Macis, 31 anni, sviluppatore software. E poi Davide Pinna, 28 anni, agente penitenziario di Capoterra e Alan Delpero (nome d’arte Edgar Delpo), 32 anni, interprete di Trento.
«Ho vissuto per 9 anni a Parigi – spiega Fabio Mulas – e avevo visto che negli Stati Uniti stavano organizzando un’iniziativa simile, e cioè scoprire gli States correndo in gruppo. Mi sono detto: perché non farlo in Sardegna, la mia terra?». Nei mesi scorsi il via alla preparazione: «Ci stiamo allenando da giugno sotto la guida del coach Stefano Pisu – aggiunge Mulas – e stiamo curando tutti i dettagli per riuscire nell’impresa. Noi di Muravera corriamo fra gli agrumeti, cercando di conciliare questa passione con il lavoro. Non è facile». Partenza l’8 ottobre da Costa Rei per poi, in senso antiorario, percorrere il perimetro della Sardegna e ritornare nel Sarrabus entro il 12 di ottobre.La corsa è a staffetta: ciascun componente del gruppo percorrerà ogni giorno trenta chilometri per un totale di circa 150 chilometri. La base logistica è un camper (alla guida Nicola Mulas) e poi c’è un ciclista (Federico Sanna) che supporterà gli atleti durante la corsa e – in caso di infortuni – sostituirà uno dei cinque.«Non saremo soli – chiarisce Mulas – perché runner e appassionati locali in ogni tappa si uniranno a noi per percorrere anche solo pochi chilometri. Vogliamo coinvolgere quante più persone possibile. Racconteremo questa avventura minuto per minuto con video, foto e dirette social grazie ad altri due compagni di viaggio esperti di comunicazione e fotografia, e cioè Elisa Lasagno e Francesco Zedda. Riteniamo che anche questo sia uno dei modi per promuovere la nostra isola, viverla lentamente in mezzo alla gente e mostrare le meraviglie che abbiamo in casa».
L’itinerario
Dodici, oltre Muravera e Costa Rei, i centri che saranno toccati: Arbatax, Dorgali, Orosei, Olbia, Palau, Castelsardo, Sassari, Alghero, Bosa, Oristano, Cagliari e Villasimius. Numerosi gli sponsor privati che stanno dando una mano al team ClubEffe. Un altro supporto potrebbe arrivare dalla Regione del Trentino (anche se manca l’ufficialità) mentre sembra più difficile che arrivi dalla Regione Sardegna (domanda inoltrata ma ancora nessuna risposta). Come dire, l’idea di promuovere così la Sardegna (per ora) piace molto al Trentino.

Manuale di autodifesa I consigli dell’esperto anti aggressione Antonio Bianco puntata n LX IMPARATE A “LEGGERE” IL LINGUAGGIO DEL CORPO

 Il linguaggio del corpo da solo non basta a prevenire femminicidi o violenze, ma può essere un segnale precoce utile se integrato con educ...