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26.6.15

L'ovvio e la censura di © Daniela Tuscano

"Ama, la tua bandiera /è la più bella che ci sia/Ama, la tua bandiera/è la più cara che ci sia...". Questi i versi d'un antico brano di Edoardo Bennato che irrideva la retorica patriottarda e l'idolatria per i simboli. L'identità esasperata, l'"eccesso antropocentrico" per usare un termine caro a papa Francesco, demonizza il diverso da sé. Dopo la strage di Charleston si è ripresentato il problema dell'esposizione
della bandiera confederata, uno dei simboli più forti di tale identità esasperata, segregazionista, razzista. Oggi leggo un titolo su "Repubblica" firmato dall'illustre Vittorio Zucconi: "Se anche 'Via col Vento' è un simbolo razzista". Ho un moto di fastidio, anzi di rifiuto, al punto che sono tentata di fermarmi lì. Insomma, il virus di cui soffre la stragrande maggioranza degli internauti sta per contagiare anche me; ma lo vinco e m'inoltro nella lettura, rendendomi presto conto che del romanzo di Margaret Mitchell si accenna solo in uno scarno trafiletto. Questo: secondo il "New York Post" il "classico" della scrittrice georgiana (e premio Pulitzer) dovrebbe esser censurato "per la sua antica ma non troppo velata vena razzista".
La locandina del film "Via col vento", con Vivien Leigh e Clark Gable.


"Non troppo velata"? Non so se Zucconi ami le litoti o la reverenza per quel "classico" lo obblighi a simili felpate definizioni, ma che "Via col Vento" sia razzista, e non troppo velatamente, ma in modo conclamato, ripetuto, persino rivendicato, non dovrebbe essere un mistero. A parte i dialoghi dei "negri" coi verbi costantemente all'infinito - che poteva pure essere un tratto realistico di quegli anni - come giudicare altrimenti brani di questo tipo: "[Durante un tentativo di rapina, o di stupro] il negro le era addosso, quasi che ne sentiva il fetore, fu pervasa da un ribrezzo inimmaginabile..."; "la preghiera con i padroni bianchi era uno degli avvenimenti della giornata. Le immagini orientali scandite dalle litanie di Elena [forse il personaggio più bieco, madre della protagonista Rossella] non avevano significato per loro, ma la dolce voce della padrona gli infondeva una incomprensibile commozione..." (se ne desume che la Mitchell ignorasse del tutto l'esistenza dei gospel e della loro spiritualità liberatoria, segno che i "negri" quelle immagini le capivano benissimo e certo di più di chi strumentalizzava la religione come arma di potere); "era troppo complicato spiegare a quel bestione [nero] in lacrime cosa fosse un convento"; "zio Pietro piangeva, e lei ne provava pena. Come se qualcuno fosse stato brutale con un bimbo"; "- Ho visto negri scappar via con donne bianche. Il risultato è che avremo dei bambini gialli, e non credo che la razza migliorerà -"; "Melania [la buona e dolce Melly del romanzo, l'odiata rivale di Rossella] esclamò: - Mio figlio non andrà mai in una scuola frequentata da piccoli negri! -"; e la peggiore, forse la più odiosa: " - No... miss Rossella, non piacere questa libertà. Al Nord mi chiamavano mist' O'Hara ma mi trattare male, non come voi che sapere i miei bisogni. Io non volere questa libertà! -"? Mi si perdonerà qualche imprecisione, avendo citato a memoria, ma con molta fedeltà.
E ho volutamente tralasciato le scombiccherate "analisi" socio-politico-culturali (non mancava una frecciata maligna e invidiosissima a "La capanna dello zio Tom") peraltro non richieste a una scrittrice rosa che farebbe meglio a occuparsi di cuori infranti e sospiri vagabondi. Per giunta noiosissime, penso non le ricordi nessuno, e tutte a supporto d'un'unica tesi: meglio lo schiavismo, dato che i "negri", quando andava bene, erano per natura schiavi, bimbi semideficienti incapaci di risolvere i loro "bisogni", e meno male che i padroni bianchi li accudivano premurosi, come secoli di storia "seria" hanno ampiamente dimostrato. Non manca un'ampia giustificazione dell'allora nascente fenomeno del Ku Klux Klan, cui aderisce convinto anche l'eroe "positivo" Ashley e che tutti approvano, compresa la tenera Melly, fervente "confederata". Persino la meretrice Bella Watling è di buon cuore, nel senso che dona tutto alla causa, e la causa sarebbero i sudisti, of course.
"Non troppo velata" vena razzista? Vena? Alla faccia! Che cosa doveva scrivere ancora?

Se poi vogliamo spingerci più in là e analizzare la figura femminile, cascano le braccia. L'eroina Rossella, splendidamente interpretata nel celebre kolossal da Vivien Leigh (che infatti vinse l'Oscar), 
Hattie McDaniel mostra orgogliosa il suo Oscar.

è un'arrivista cinica e amorale, priva di solidarietà, di religione e anche d'amor patrio. Ama la sua terra, questo sì, ama Tara, d'un amore viscerale, esclusivo, sospettoso e geloso, animalesco ed egoista. Per Tara è disposta a tutto, fino a prostituirsi, sia pure secondo le regole: cambiando cioè una serie ininterrotta di mariti, i quali invero fanno un po' pena, irresoluti e ingenui come sono (tranne l'unico vero maschio, Rhett-Gable, lei se ne accorge solo alla fine, ma si sa, domani è un altro giorno). Dei figli non le importa nulla. Al tempo stesso condivide tutte le civetterie e le frivolezze delle femmine peggiori, non è solidale con le congeneri, ha un appetito sessuale non indifferente.

Tutto da buttare, anzi da censurare, quindi? Ma no. "Via col vento" è un romanzone ben scritto, dalla trama avvincente, ricco di colpi di scena, che ha fatto sognare milioni di lettori e soprattutto di lettrici. Persino mia madre, notoriamente poco incline al sentimentalismo, si era immedesimata in Rossella, distante da lei anni luce. Questa donna aggressiva e petulante qualche carica sovversiva la trasmetteva; lavorava, irrideva la tronfia sicumera maschile cui opponeva una spregiudicata praticità; e, alla fine del romanzo, giungeva a elaborare una sia pur primitiva complicità fra donne, proprio con quella Melania da sempre detestata. E poi, chi non s'è persa dietro il sogno irraggiungibile del principe azzurro? Quel lato infantile, anche capriccioso, di Rossella, non era forse il desiderio di prolungare un po' il nostro tempo migliore, il tempo del gioco, che presto, troppo presto, alle donne viene negato? 
Non è certo una femminista Rossella, non so cosa fosse Margaret Mitchell, ma questo dialogo fra i tanti è illuminante (e anche qui mi scuso in anticipo, se mi faglia la memoria):
"Rhett disse: - Il lutto imposto alle vedove mi sembra ancora peggiore del sutti indiano. -Il sutti? - In India, quando il marito muore, la vedova sale sulla sua pira e brucia con lui. - Che cosa orribile! E il governo non lo vieta? - No davvero. Mia cara, qui siete costrette a fare le morte viventi, a negarvi ogni gioia e divertimento per non perdere la reputazione, e allora il sutti mi sembra un metodo molto più misericordioso dell'ipocrisia cui vi obbligano da queste parti -". E segue una tirata sugli abiti severi cui deve attenersi la vedova perbene, la quale non può sorridere se non mestamente, e sempre ricordando il caro estinto, piangere perdutamente, languire. Naturalmente Rossella si ribella a tutto ciò, creando enorme scandalo nell'ipocrita e perbenista società del tempo, tranne in Melania che le sta sempre vicina. Se vi par poco...
Non fosse che per queste contraddizioni patenti (e irrisolte) fra emancipazione e tradizione, il romanzo meriterebbe la lettura. Per tacer delle vicende rocambolesche seguite alla realizzazione del film: dalla tragica scomparsa in guerra di Ashley-Leslie Howard al premio Oscar assegnato per la prima volta a un'attrice di colore (primo paradosso), l'indimenticata Mamy-Hattie McDaniel che però venne fatta sedere a parte durante la cerimonia (secondo paradosso), e a cui non si volle negare il riconoscimento pur essendo non solo "negra" ma anche omosessuale (terzo paradosso). 
E l'innegabile razzismo? Un tempo, fin dalle elementari, ci insegnavano a storicizzare e a contestualizzare un'opera. A individuarne gli aspetti di modernità e quelli ormai inaccettabili o incomprensibili. A distinguere tra valori eterni e altri tramontati. Non è censurando un libro, a maggior ragione un romanzo, che si prevengono guai peggiori. Non è mai un libro a esser "galeotto", ma solo l'impreparazione culturale e intellettuale di chi lo affronta; è di questi giorni la notizia della censura, ben più grave di quella della Mitchell, delle "Metamorfosi" di Ovidio alla Columbia University. Secondo l'illuminato parere dei turiferari del politicamente corretto, il volume sconvolgerebbe le menti delle povere studentesse a causa delle immagini di stupro (ma non ci risulta la fiorentissima industria della pornografia e, ahinoi, della pedofilia sia mai stata colpita da provvedimenti tanto severi). Di questo passo, non mi sorprenderebbe la scure su Dante - che qualcuno in verità ha già proposto - per la condanna dei sodomiti o del profeta Maometto, la repressione del Decameron o degli stessi testi sacri (Bibbia, Corano...). E invero è questo il fine ultimo dell'imperante nichilismo: non il rispetto delle singole identità ma la scarnificazione dell'umanità profonda, il vuoto dell'eterna immanenza. Individui senza baricentro né relazioni, chiusi nell'incomunicabilità: tali ci vogliono. Si è veramente persone se si sviluppa la capacità d'empatia, la comprensione che è anche compassione: patire-con, entrare nell'altro, pur quando non ci piace; solo conoscendo le sue dinamiche psicologiche si evita la coazione a ripeterle. Un libro non è mai pericoloso, argomentava Pasolini; ma noi aggiungiamo che può esserlo molto, per la sua capacità di scardinare il castello di carta delle labili certezze. Insomma, la morbida Inquisizione delle società liquide giunge a essere molto più spietata di quelle, evidenti, dei regimi totalitari. 
E non occorrerebbero litoti. La verità tornerebbe a esser proclamata sui tetti. "Via col vento" è razzista? Sì, lo è! Ma noi non lo temiamo, noi lo studiamo. Possiamo detestarlo, non ignorarlo; nell'Eden non si rientra; la realtà va affrontata, non fuggita; è il solo mezzo per superarla e trascenderla.


                                               © Daniela Tuscano

30.8.14

L'ordine dei giornalisti vuole tappare la bocca a Magdi Cristiano Allam . l'odio s combatte con la non violenza non con la censura o l'espulsione


Premetto  che  non  condivido   la posizione intransigente  ed  fondamentalista  di   Magdi Cristiano Allam non si  combatte  l'odio e il fanatismo  con altro  odio  e    con generalizzazioni  \ pregiudizi  come quelli che hai lui   nei confronti dell'intero Islam  . Ma  non  si censurano le  idee . Meglio combatterle cosi 
lo vedi quante cose che ci sono ancora da cambiare,
con la Guerriglia Culturale
lo vedi quante cose che si devono cambiare,
con la Guerriglia Culturale
lo vedi quante cose che ci sono da salvare,
con la Guerriglia Culturale                                                                                                
Con la  guerriglia  (  cover  dell'omonima canzone  popolare  ) - Acid Folk Alleanza  in   Materiale Resistente  1995  

Ecco perchè   affermo  con il portale  www.nocensura.com


                                                                               La vignetta di Oscar Galliano

A cura di Alessandro Raffa  per nocensura.com

Apprendiamo con sdegno la decisione dell'ordine dei giornalisti di procedere contro Magdi Cristiano Allam, accusato di "islamofobia" per aver espresso pareri molto critici contro il fondamentalismo islamico mediante alcuni articoli pubblicati su Il Giornale.
I dettagli della questione li potete leggere nell'articolo I taglialingua
Magdi Cristiano ha incassato il sostegno di molti giornalisti, oltre che di molti cittadini, e sul web è partita una mobilitazione in suo favore con l'hashtag #iostoconmagdi.
Oltretutto una settimana fa Allam ha segnalato che il suo profilo Facebook è stato bloccato per due volte, a seguito della pubblicazioni di contenuti sugli orrori del califfato islamico ISIS. E c'è da evidenziare come non sia l'unico caso di censura: anche un blog che raccoglieva materiale e documenti sullo stesso tema, al quale tra gli altri contribuiva un nostro collaboratore, è stato chiuso da Blogger, in quanto avrebbe "violato i regolamenti" in materia di "istigazione all'odio".
Documentare gli orrori di un gruppo terrorista che decapita, crocifigge, uccide sommariamente persone solo perché appartenenti ad un'etnia o ad una confessione religiosa diversa dalla loro può esser considerato istigazione all'odio verso l'Islam? Curioso, se pensiamo che il principale mezzo di reclutamento e di propaganda dei terroristi fondamentalisti è il web, ed in particolare Youtube e Twitter, dove sono numerosissimi i loro video e contenuti propagandistici, che sembrano trovare ospitalità senza particolari problemi.
Noi di nocensura.com NON CONDIVIDIAMO la posizione di Magdi Cristiano Allam circa la questione palestinese, nel cui contesto sostiene apertamente Israele; i palestinesi hanno giuste recriminazioni, Hamas pur con metodi talvolta censurabili richiede il rispetto dei trattati internazionali (violati da Israele, che occupa abusivamente territori) ed i diritti del popolo palestinese, che vive in condizioni di vero e proprio apartheid. Inoltre in Palestina il governo di Hamas non impone la "sharia", la legge islamica, e nonostante sia affiliato alla "fratellanza palestinese" non ha mai commesso gli orrori che invece sono all'ordine del giorno in Iraq ed in Siria a opera dell'ISIS.
Tuttavia, non possiamo negare che quando parla di fondamentalismo islamico, Magdi Cristiano Allam ha ragione. E' un profondo conoscitore del fondamentalismo, che ha avuto modo di conoscere in prima persona, e segue molto attentamente la situazione mediorientale.
Quando gli USA ed i loro alleati volevano aggredire il governo legittimo di Bashar Assad in Siria, con l'aiuto dei mass media, che criminalizzavano Assad addebitando al suo esercito orrori che non ha commesso, tra cui l'impiego di armi chimiche, che è stato accertato sono state usate dai miliziani ostili al governo di Assad, Magdi Cristiano Allam fu uno dei pochi -se non l'unico - giornalista italiano e occidentale ad opporsi ad un intervento contro Assad; era l'unico che evidenziava che se gli USA avessero spodestato Assad, sarebbero saliti al potere i fondamentalisti islamici, che i mass media occidentali dipingevano come "eroi, moderati, che vogliono la democrazia in Siria".







A Magdi Allam inoltre dobbiamo dare atto di avere sempre seguito la situazione in Siria ed in Mesopotamia con molta attenzione, evidenziando i soprusi e la mattanza dei cristiani (e non solo) MOLTO prima che i mass media iniziassero a parlarne. I governi ed i media occidentali hanno iniziato a parlare di ISIS e degli orrori da loro commessi solo dopo la proclamazione del califfato islamico, nel Luglio 2014. Per quasi 4 anni hanno fatto finta di niente dinnanzi al bagno di sangue commesso in Siria, e per un anno hanno finto di non vedere cosa stesse accadendo in Iraq, "accorgendosi" dell'ISIS solo quando questo ha conquistato metà territorio iracheno e metà territorio siriano. 
Gli USA e la comunità internazionale hanno permesso a ISIS di dilagare, di impadronirsi di giacimenti di petrolio e di gas, che vendono sottobanco alla Turchia ricavando almeno 3 milioni di euro al giorno per finanziare la jihad. Gli è stato permesso di conquistare i depositi di armi - tra cui cannoni, carri armati e altre armi pesanti - che gli Usa avevano fornito all'esercito iracheno. Hanno consentito a ISIS di rinforzarsi, passando nel giro di pochi mesi da una forza di 15.000 miliziani agli attuali 100.000, in continua crescita. Secondo alcune stime, che potrebbero essere sottostimate, ISIS ha una disponibilità di contanti e oro di almeno 2 miliardi di dollari, frutto di finanziamenti ricevuti dal Qatar, dalla Turchia e da altre nazioni; hanno svuotato i caveau delle banche di Tikrit, Mosul, Nassyria, Raqqa, nella zona di Aleppo e di molte città in Iraq ed in Siria; hanno commesso vasti saccheggi a negozi e cittadini "infedeli e apostati", ovvero i cristiani, gli Yazidi, gli appartenenti ad altre minoranze, ma anche agli islamici sciiti.
In ogni caso, al di là delle idee personali di ciascuno, è intollerabile che un giornalista sia privato della facoltà di esprimere i propri pensieri e le proprie riflessioni; e crediamo che anche coloro che non apprezzano le idee di Magdi Allam, in questa occasione dovrebbero solidarizzare con lui. 
Punire un giornalista per i concetti che esprime aprirebbe un precedente pericoloso per la libertà di espressione e di stampa.
A Magdi Allam inoltre dobbiamo riconoscere il coraggio di sostenere idee spesso in dura contrapposizione con il sistema. E' uno dei pochi giornalisti e politici, se non l'unico, che non solo si oppone all'euro, e propone l'immediata uscita dell'Italia dalla moneta unica, ma parla in modo chiaro e diretto di signoraggio e della truffa del sistema monetario, gestito da banche centrali private, di cui ha parlato anche su quotidiani main stream (vedi questo articolo).
Ha avuto il coraggio di criticare e di prendere le distanze dalla Chiesa, a differenza della quasi totalità dei politici e dei giornalisti che dinnanzi al Vaticano si "inchinano" in modo acritico e servile, per tenersi buono quello che è senza dubbio uno dei principali poteri forti. Una posizione che gli è consapevolmente costata il sostegno di una parte dell'elettorato cattolico e di certi poteri forti, espressa nel periodo "peggiore", ovvero poco dopo la nomina di Papa Francesco, esaltatissimo da tutti i media e venerato da orde di cristiani. Certo non è stata una posizione conveniente per lui, e in una società dove i politici si muovono solo per convenienza politica (e magari economica) questo aspetto non può che essere apprezzato. 
Nonostante sostenga Israele nella questione palestinese (posizione che noi, ribadisco non condividiamo) quando USA e Israele volevano attaccare Assad, lui non si è schierato dalla loro parte, come hanno fatto tutti i giornalisti servi, anche mediante montature mediatiche, bensì si è schierato contro l'intervento, al quale per fortuna gli USA hanno desistito, perché se ci fosse stato oggi la situazione sarebbe gravissima. Mentre tutti spianavano la strada alla guerra contro Assad, Magdi - che ha una certa influenza nell'opinione pubblica filoisraeliana - dichiarò: "non capisco come Israele possa voler spodestare Assad, che è un dittatore, ma se dovesse cadere la Siria finirebbe in mano ai fondamentalisti islamici".
Le idee di Magdi Cristiano possono piacere o meno: ma ci sembra una persona in "buona fede", che sostiene le idee che a suo avviso sono giuste, e non dettate da convenienza personale.
Attaccando Magdi Cristiano Allam, l'ordine dei giornalisti si sta dando la zappa sui piedi, minando ulteriormente la credibilità di una categoria che di "credibilità", agli occhi dell'opinione pubblica, ne ha sempre meno: e se consideriamo che nella classifica della "libertà di stampa nel mondo" di "Reporter Senza Frontiere" siamo assimilati ai regimi sudamericani e caucasici, non potrebbe essere altrimenti.

A cura di Alessandro Raffa per nocensura.com


19.9.12

I MEDIA E IL NUDO DELLA PRINCIPESSA INGLESE MA CHI SE NE FREGA

Allora  è vero ,  mi si perdoni  la battuta rozza ,  che  tira di  più un pelo  di figa \  fica  [  o di cazzo   cosi     siamo bipartisan  ] che  un un bambino   del sud del  mondo  muore  di  fame

  se   
 La testata del principale quotidiano italiano, il cui gruppo editoriale riceve quasi 20 milioni di contributi pubblici pur realizzando un ottimo attivo con la pubblicità, E' DEDICATA AL TOPLESS DI KATE...
E' questo il problema principale del paese, e chi non è d'accordo è complottista!


20.6.12

Morte a perdere di daniela tuscano


E' Calabria e sembra Africa. Ma senza alcuna cartolina. Dev'essere così l'inferno: una landa senza futuro e priva di passato, una distesa di nulla. Un cane randagio, scalcagnato, avanza nel sole. Le gambe rachitiche nell'irrespirabile aria ciottolosa.
Non sa nemmeno perché finisca dentro quel bidone di catrame. Forse inseguiva qualcosa: una farfalla, un segno alato che interrompesse, con qualche indecifrabile poesia, la monotonia di quella linearità atroce. Resta intrappolato. Nemmeno si dibatte, nel vischio nero: sa solo supplicare, con quel guaito prolungato. Che non si capisce se sia dolore o abitudine. I nessuno come lui si odono solo nel lamento.
Ma, stavolta, non si può ignorare. Piange e sembra che, con lui, pianga il mondo. Accorrono, gli umani. Chiamano un veterinario. Ma questi, constatata la sua non appartenenza, lo abbandona al suo destino. Il cane è privo di padrone. Non esiste.
Flette il capo, sotto il sole. E' lentamente crocifisso. Paga lo scotto d'una libertà incomprensibile. Prigioniero, più che del bitume, dell'indifferenza. E' solo come un cane: un numero in meno. Non occorre nemmeno disfarsi della carcassa: già si trova in uno scarico. Muore per una ricerca di felicità. A lui è stato concesso solo un allucinato presente.

Cane nel catrame, i veterinari di Reggio Calabria lo lasciano morire


Leggendo  su nocensura  ma  che razza di   questa  storia  mi  chiedo con una domanda ovvia e da una risposta  ovvia  e scontata    veterinari sono questi  ?   .  Io  ho scritto  tutto la mia indignazione  , come suggerito dallo staff  del sito in questione  . Però , però per  non abbassarmi  a volgarità  gratuite ed insulti personali   e generalizzati  (  perchè  ci sono  anche dei veterinari  che fanno  il  loro dovere   egregiamente  e sanno distinguere  al regola dall'eccezione  e  non hanno , come questi il cuore  di ghiaccio e   di burocrati  )













"Cane nel catrame, i veterinari di Reggio Calabria lo lasciano morire" Che un veterinario si comporti in quel modo, non è ammissibile. Non ci sono giustificazioni. Invitiamo tutti gli amici degli animali a scrivere una email al Sindaco di Reggio Calabria, al Presidente della Regione e all'Ufficio Relazioni Pubbliche dell'ASL di Reggio Calabria, con preghiera di inoltro alla Direzione Sanitaria. (sul sito non è indicato l'indirizzo email della sezione Veterinaria)
PER RENDERE VELOCE L'INVIO, ABBIAMO PREPARATO UN BREVE TESTO, DA FIRMARE CON NOME, COGNOME E CITTA'.
Questi gli indirizzi a cui spedire:
IL TESTO:


Alla cortese attenzione di:
- Sindaco di Reggio Calabria, Demetrio Arena
- Ufficio Relazioni Pubbliche ASL Reggio Calabria, con preghiera di inoltro alla Direzione Sanitaria.
- Presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti
Con la presente, vi invitiamo caldamente ad assumere severi provvedimenti punitivi nei confronti del Veterinario che, stando a quanto riportato da numerosi testimoni, dopo esser intervenuto su chiamata dei cittadini per soccorrere un cane finito inavvertitamente in un bidone di catrame, lo ha abbandonato senza soccorrerlo dopo essersi reso conto che si trattava di un randagio sprovvisto di microchip. Tale comportamento, crudele e assolutamente irrispettoso della vita di un animale è ancora più grave perché compiuto da un veterinario e non può essere tollerato.
Vi prego altresì di riferire pubblicamente sui provvedimenti che intendete assumere: non ci dimenticheremo di questa storia e pretendiamo GIUSTIZIA, un soggetto come quello NON PUO' fare il veterinario.

Distinti saluti

NOME COGNOME CITTA'.
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SUL SITO WEB DELL'ASL DI REGGIO CALABRIA - SERVIZIO VETERINARIA - NON è PRESENTE NESSUN INDIRIZZO EMAIL A CUI SCRIVERE, PER QUESTO MOTIVO SUGGERIAMO DI SCRIVERE ALL'URP. (UFFICIO RELAZIONI PUBBLICHE)


SE QUALCUNO PERO' VUOLE FARSI SENTIRE TELEFONICAMENTE, I RECAPITI SONO QUESTI:
Via Troncovito Gallico Superiore - Reggio Calabria
Direttore: Dr. Mario Marroni
Tel. 0965/347187
Dirigente Veterinario: Dr. Filippo Crucitti
Tel. 0965/347182
Dirigente Veterinario Referente Anagrafe Bovina:
Dr. Francesco Laganà
Tel. 0965/347183
Ispettore:
Sig. Francesco Riso
Tel. 0965/347178
Segreteria: Tel. 0965/347184/5 Tel/fax 0965/347186

Dopo  questa  breve  elucubrazione  eccola  storia  

Un cane è finito inavvertitamente in un bidone di catrame: i cittadini allertano le autorità, il veterinario - dopo un lungo periodo di attesa - si presenta sul posto: vede che il cane è un randagio, che non ha il microchip: volta le spalle e se ne va, lasciandolo morire agonizzante. Salvarlo sarebbe stato facile, e sapere che a FREGARSENE è stato un VETERINARIO, coloro che dovrebbero PER PRIMI volere bene ai cani, fa ancora più arrabbiare.
CI AUGURIAMO CHE SIA IDENTIFICATO E PUNITO SEVERAMENTE, deve essere rimosso tempestivamente dall'incarico di veterinario, un soggetto senza cuore come questo non può fare quella professione!
Questa mattina abbiamo pubblicato un articolo e un'immagine su Facebook dedicata agli amici a 4 zampe, per sensibilizzare sul non lasciarli in auto, sotto il sol leone, visto che ogni anno accadono vicende di questo tipo... 

Staff nocensura.com


Di seguito l'articolo sul fattaccio:
Una scioccante storia proviene da Reggio Calabria e riguarda, nuovamente, un caso di crudeltà contro gli animali. Un povero cane è rimasto suo malgrado intrappolato in un bidone di catrame, ma gli addetti veterinari interpellati dai passanti si sono rifiutati di intervenire, lasciando l’animale alla morte. Dura la reazione dell’ex Ministro Michela Vittoria Brambilla: «Chi ha sbagliato paghi».
Il tutto è avvenuto a Sambatello, una frazione di Reggio Calabria, dove un randagio – forse nel tentativo di superare un recinto – è caduto in un bidone per la raccolta del catrame. Rimasto bloccato e impossibilitato a muoversi, i primi soccorsi sono arrivati dai passanti, i quali hanno prontamente chiamato i veterinari dell’Asp. L’incaricato sopraggiunto sul luogo però, certificando l’assenza di microchip impiantato sottopelle, ha deciso di lasciarlo morire perché non regolarmente registrato. Poco importa della dignità di un essere vivente e chissà che l’esemplare non fosse tatuato sulla zampa inferiore, ovviamente invisibile perché sprofondata nel bidone.
Basite tutte le associazioni per la difesa degli animali, come ENPA, LAV, Lega del Cane, Leidaa, Oipa, Chiliamacisegua, rappresentate nella Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente. In una nota si esprime sgomento e la richiesta di provvedimenti per chi si è reso responsabile di questo comportamento disumano: 
«Colpisce la sostanziale indifferenza con cui le autorità preposte dalla legge a intervenire quando i cittadini segnalano la presenza di un animale in difficoltà, hanno lasciato morire questo povero cane. La bestiola è rimasta infatti per ore a guaire e lamentarsi, ma nessuno di coloro che avrebbero dovuto almeno provare a trarlo in salvo ha fatto qualcosa per toglierla da quella trappola. E dopo ore ed ore di atroce agonia l’animale è morto. Dov’erano le istituzioni? E i cittadini? Se è mancato il senso del dovere, che fine ha fatto il buon cuore? Fatti simili non sono accettabili e denotano la più totale mancanza di civiltà e di sensibilità.»
E pensare che, per quanto non semplicissima, l’operazione di salvataggio avrebbe potuto portare al completo recupero del cane. Ma, a quanto pare, i soliti cavilli burocratici e la completa mancanza di buon senso hanno avuto la meglio.

3.2.12

cosa è la censura ?


nel post sul altan e forza nuova ) ho ricevuto il seguente commento : << Occorre fare distinzione: la provocazione di FN è indifendibile, ma la mozione di Francesco Migliarese è stata travisata dalla stampa e la citazione riportata è stata estrapolata dal contesto. La richiesta era di evitare la diffusione a nome del Comune del libricino all'interno degli asili e delle scuole civiche, e non richiedeva in alcun modo la "censura" così come scrivono i quotidiani. Purtroppo la stampa strumentalizza le notizie per i suoi fini e non dà certo onore al buon giornalismo.>> . secondo voi è censura ( 1 2 ) o no quella di Migliarese ?

3.4.08

Senza titolo 400

  sempre  dall'amico  www.censurato..splinder.com




Stavolta  la  censura  mi sembra immotiviata ed ipocrita  oltre che ingiusta 


Un'inquietante pubblicità progresso tedesca nata per sensibilizzare la società all'aiuto verso i bambini vittime di abusi sessuali, i quali sono destinati a portarsi dentro questo dramma fino alla morte. Non si tratta di uno spot censurato, ma in Italia non si è mai andati così a fondo su questo problema a livello mediatico. Noi del Censurato riteniamo sia giusto pubblicarlo su queste pagine.


Senza titolo 398



  dal cdv  www.censurato.splinder.com


Dopo le proteste, rimosso dal web il film antislamico 'Fitna'




Il provider olandese LiveLeak ha rimosso dal suo sito web il controverso film antislamico Fitna di  Geert Wilders, dopo che la sua diffusione ha provocato proteste nei paesi islamici e prese di distanza in Olanda e in Europa. del deputato di estrema destra"In seguito a minacce molto serie contro il nostro personale, e ad alcune mal informati servizi provenienti da una parte dei media britannici che potrebbero portare a colpire qualcuno del nostro personale, LiveLeak.com è stato lasciato  senza altra scelta se non quella di rimuovere Fitna dai nostri server", lo si legge in una dichiarazione pubblicata sul sito."Questo è un triste giorno per la libertà di parola sulla rete". Il video di Wilders può essere ancora visto su Internet tramite link offerti dal sito della sua formazione politica, il Partito della Libertà.
La settimana scorsa la società americana Network Solution aveva cancellato l'anteprima del filmato sempre per il timore di rappresaglie da parte di estremisti islamici.





Noi del Blog Censurato, dopo lunghe ricerche, abbiamo finalmente trovato questo filmato cancellato ormai da moltissimi siti.

Eccolo qua  su  questo  blog 

Ma io  lo anche trovato  su  youtube   eccovelo   . lo riporto perchè  sono contro la censura  anche  se  come non posso  biasimare  e condividere in linea di massima   quanto   giustamente dice  la  comunity la torredibabele  commentando tale post   : <<  hanno fatto benissimo a censurarlo. Il mondo non ha certo bisogno di esasperare l'odio. >>  . Inoltre  esso  è  Xenofobo  , razzista , pieno di stereotipi e  luoghi comuni sull'islam , le  interviste,i discorsi degli inam e gli altri documenti  sonori ,le letture dei versetti del corano sono decontestualizzati  .



ATTENZIONE! IL VIDEO CHE SEGUE CONTIENE IMMAGINI NON ADATTE AD UN PUBBLICO SENSIBILE










emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...