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23.11.19

per chi ha perso o antrofizzato oppure non ha spirito natalizio come sopravvivere alle feste V° puntata

Immagine titolata Christmas tree 2004
Natale sta arrivando ma non hai voglia di allestire l'albero o fare presepi , la sua commercializzazione ti nausea e l'attesa dei regali non ti elettrizza più come un tempo . Insomma, il tuo spirito natalizio è in caduta libera. Qualunque sia la ragione, approfitta dei giorni liberi per riscoprire il piacere di stare in casa con la tua famiglia  o  amici   L’atteggiamento nichilista verso le feste natalizie non è più di tendenza da qualche anno. In un clima generale di incertezza, ci si rifugia nella tana degli affetti cercando calore e conforto.






oppure  la  versione  politicamente   scorretta  e  un po  cinico \  humor nero 







e di cogliere nuovamente l'essenza della festività o di celebrarla in maniera alternativa.
E’ difficile soprattutto per gli adulti sentire un profondo spirito natalizio, quindi sotto e nei consueti link finali trovate alcuni consiglisia che per il primo che per il secondo  io provo   , cercando  di non cadere   negli aspetti  troppo  melensi e  sdolcinati   quanto consigliato  da   www.luoghidellinfinito.it/ con questo scritto

Luca Cambiaso, Adorazione dei pastori (1550 circa), olio su tavola. Milano, Pinacoteca di Brera (Scala).

Luca Cambiaso, Adorazione dei pastori (1550 circa), olio su tavola. Milano, Pinacoteca di Brera (Scala).
Se le persone sapessero esattamente cosa significa il Natale, e poi iniziassero a creare nuovi simboli, cerimonie, scherzi, sarebbe una cosa molto bella. Ma ciò non è ancora successo nel mondo dell’uomo moderno. La maggior parte dei cambiamenti proposti al giorno d’oggi vanno esattamente nel senso opposto. Sono modi per mantenere il nome del Natale – e qualche sbiadita figurina natalizia – trasformandolo in qualcosa di completamente differente.Ciò che alcuni vogliono fare è appendere qualche decorazione di agrifoglio e vischio in un immenso, surriscaldato, impersonale hotel americano, dove la gente possa dimenticare ciò che è il Natale, annoiarsi anche solo nel sentirlo nominare, profanare con le proprie raffinatezze, sazietà, disperazioni l’anima sacra e suprema della festività. Sono persone troppo stanche per sentirne lo spirito, per riformularne i simboli o per cambiarne il nome. Non hanno la creatività necessaria per riformarlo e neanche la tenacia per mantenerlo nella tradizione. Lo fanno semplicemente galleggiare, come un iceberg che si scioglie in acque più tiepide, senza sapere perché si staglia rispetto all’ambiente circostante, perché cambia o si conserva intatto. Nessuno di noi vuole vedere il nobile omino di neve del Natale inglese sciogliersi in quell’iceberg di una moda che ha perso ogni significato. Sarebbe meglio che l’omino di neve venisse distrutto da iconoclasti come i Puritani. Sarebbe meglio che coloro che lo amano lo difendano da coloro che non lo amano. E non penso che alla fine questi ultimi saranno la maggioranza. Ma i primi combatterebbero molto meglio se sapessero perché lo amano, anche al costo di recuperare alcune superstizioni dei loro avi. In ogni modo io so perché lo amo; e per quanto riguarda il Natale dei cocktail e del riscaldamento centralizzato so perché non mi piace. So che la realtà non è relatività o progresso o semplice trascorrere delle epoche. Riconosco Babbo Natale quando lo vedo, anche se è in borghese. E non vengo ingannato dal Padrone del Tempo mascherato con agrifoglio e vischio.

13.12.13

Olbia . L’alluvione spegne le luminarie .ci voleva un disastro come 'alluvione per riscoprire il natale autentico ?


ome  da  titolo  e leggendo l'articolo sotto   preso dalla nuova sardegna del  12\12\2013  mi   chiedo  ci  voleva  un disastro come 'alluvione  per  riscoprire  il natale  autentico  ?  

OLBIA. Sarà un Natale con poche luci. Nessuna luminaria addobberà le strade di Olbia e
nessuna piccola o grande festa accoglierà il nuovo anno. Gianni Giovannelli ha annullato tutto in segno di lutto e di rispetto per la tragedia del 18 novembre. L’unico simbolo del Natale di Olbia sarà, quindi, l’albero di fronte al municipio.
«È stata una decisione che ha preso il sindaco – spiega l’assessore ai Lavori pubblici, Davide Bacciu -. Giovannelli è stato tranchant, non ne ha voluto sapere di piazzare le luminarie in città in questo difficile momento e l’intera amministrazione si è subito trovata d’accordo con lui». Gli 85 mila euro sottratti alle luminarie saranno destinati al ripristino dei numerosi impianti di illuminazione pubblica danneggiati dall’ondata di acqua e fango. «La fornitura, il montaggio e lo smontaggio degli addobbi natalizi erano inseriti nel contratto di appalto per l'illuminazione con la Gemmo – aggiunge Bacciu -. Noi abbiamo deciso di rinunciarci, ma ovviamente il vincolo di destinazione non ci permette di utilizzarli per altro che non siano gli impianti di luce pubblica». Insieme alle luminarie il Comune ha deciso di rinunciare anche a qualsiasi tipo di festeggiamento. A partire dal concerto di Capodanno, per il quale, prima della tragedia di venti giorni fa, erano in corsa Elio e le Storie Tese e Roy Paci. Ovviamente la scelta del Comune di optare per Natale dal basso profilo non impedirà ai privati di mettere su piccoli eventi. Come quello organizzato in tutto il centro storico dai commercianti del Consorzio, che domenica dalle 17 alle 20 distribuiranno numerosi doni per bambini, arrivati appositamente dall’ospedale del giocattolo di Lugano, grazie all’intercessione dell’olbiese Gian Mario Azzena. (al.pi.)

  tale mia elucubrazione  ,  di solito mi dura  qualche ora  \  giorno  ,  è  andata via  subito   . Infatti  controllando il mio fondo cassa  per  natale  , soprattutto  in periodo di crisi ( vedere  vignetta  sopra  )   ,  mi sono accorto  in quanto ho seguito  ciò che predico a me stesso   d'anni  ed  in particolare  nella puntata  sui regali  della mia  guida natalizia   di quest'anno

   d'avere dei  soldi in più   e  con i regali già  fatti  , bene  anziché  sbaccasssarli spenderli  in cose  superflue comprerò  o  donerò  qualcosa   a qualche famiglia  Olbiese   degli alluvionati  . Lo so  che  non dovrei   dirlo e seguire   ciò  :


In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: "Guardatevi dal praticare le vostre buone opere davanti agli uomini per essere da loro ammirati, altrimenti non avrete ricompensa presso il Padre vostro che è nei cieli. 
Quando dunque fai l'elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade per essere lodati dagli uomini. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Quando invece tu fai l'elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti segreta; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. 
Quando pregate, non siate simili agli ipocriti che amano pregare stando ritti nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, per essere visti dagli uomini, In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Tu invece, quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. 

E quando digiunate, non assumete aria malinconica come gli ipocriti, che si sfigurano la faccia per far vedere agli uomini che digiunano. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Tu invece, quando digiuni, profumati la testa e lavati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo tuo Padre che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà".  Dal Vangelo secondo Matteo 6,1-6.16-18   preso da  http://www.qumran2.net/parolenuove/ 

ma  non ci riesco  a  non esternare le mie emozioni



11.12.11

Riflessioni sul Precursore

Oggi la liturgia ambrosiana ci propone il brano di Giovanni (1, 19-27 e segg.) sul Battista. Ce lo presenta circondato da sacerdoti e da leviti, che lo interrogano sul significato del suo battesimo. Ma la Chiesa veterocattolica milanese si è imbattuta nell'ascetica figura del cugino di Gesù già la scorsa settimana, nel corso del ritiro d'Avvento organizzato a Chiaravalle (cfr. ultima foto in basso), alle porte della metropoli, moderna Babilonia. "Le buone notizie partono dall'attesa", ha commentato Madre Maria Vittoria Longhitano, parroca della piccola comunità. E Vito Mancuso, in Io e Dio, le fa eco: "Quando in qualcuno nasce la fede in Dio o nel divino, è perché nel cuore percepisce che la sua vita è immersa in qualcosa di più grande di sé, e questa sua percezione lo rende differente da chi riconduce tutto a sé facendo unicamente di sé lo scopo per cui vive generando un sistema di pensiero che accetta solo quello che capisce e che può dominare".

A lato: rinnovo delle promesse battesimali sul fiume Giordano.


L'attesa è la speranza e la speranza è infinita e apre alla relazione. E' il contrario del ripiegamento. Il Giovanni incontrato dai veterocattolici è quello, più austero e dirozzato, del Vangelo di Marco (1, 1-8). Il più antico e primitivo, forse, all'apparenza, il meno affascinante, ma d'una essenzialità indispensabile, privo di artifici sentimentali, della stessa ruvidezza della zolla, immediato, basico.

San Giovanni Battista, nella chiesa di San Pancrazio ad Ancignano (Vicenza).


Madre Vittoria ci ha proposto uno schema di domande imperniate innanzi tutto sull'osservazione, sui protagonisti della vicenda, e solo in seguito sul significato si quest'ultima. Solo l'osservazione lenta e silenziosa permette di scoprire particolari altrimenti tralasciati, e quasi risaputi, della Scrittura. E' importante il vestito, ci è stato comunicato. Perché? L'abbigliamento in effetti è uno degli elementi maggiormente costitutivi di Giovanni, ma dove viene la necessità di descriverlo? Ho pensato a un'analogia col profeta Elia, anch'egli rivestito in modo simile una volta in fuga verso il fiume Giordano; e in quella cinta di cuoio si avverte un richiamo al servo di Isaia, che "giudicherà secondo giustizia" (e non solo secondo bontà; e la giustizia è l'altro nome della bontà, la bontà operante). Per questo - ha precisato Madre Vittoria - i Carmelitani portano ancor oggi la stessa cintura.
L'altra espressione che colpisce è "spianare i sentieri". Elimina le asperità e rende comodo il viaggio. Vi si trova un legame con la consolazione (amore viscerale, agape) perché non si deve temere il percorso accidentato. Un altro richiamo a Isaia e al pastore che si prende cura degli agnelli e guida al riposo le madri allattanti. Le difficoltà non sono eliminate, ma s'insegna ad affrontarle eliminando da un lato il senso di colpa e dall'altro il lassismo.
Oggi pare che il concetto d'impegno sia del tutto dimenticato. Ci si arrende subito. Ciò provoca debolezza e male, anzi, spreco di vita. In tal senso il rischio dell'accidia è molto forte e il richiamo di Giovanni, la sua voce rude, risuonano decisivi e irrinunciabili.
Il "Battesimo di conversione" richiama al volgersi altrove, all'uscire dall'abitudine, al rinnovo continuo. E' legato al tema della rinascita, che avviene ogni giorno. Nulla si ripete, nulla è scontato o acquisito per sempre. Anche il deserto ha grande valenza simbolica, oltre che reale (le Scritture sono sempre ancorate alla realtà quotidiana e materiale). Da un lato indica raccoglimento, dall'altro solitudine e pure sterilità. Come se i risultati non fossero la prima mèta da conseguire; e tuttavia. essi giungono ("vennero persone da ogni dove"). Occorre però propensione all'ascolto, altrimenti la "voce che grida nel deserto rimane davvero senza eco. La conversione comporta un inizio e non un traguardo.
Io non vorrei essere una voce che grida, né mi paragono ad alcunché. Mi piacerebbe offrire una piccola testimonianza attraverso la coerenza dei piccoli gesti. Sperare, sperare sempre.

29.11.11

che palle s'avvicina il natale [come sopravvivere alle festività di natale e fine d'anno introduzione ]


  
Già  d'adesso  ( siamo a  fine novembre  )  s'inizia a sentire l'atmosfera natalizia fatta di  :  1) commistione  di ipocrisia  e di felicità 2)  spasmodica  attesa  dei grandi e piccini , 3)  buonismo  a tutti  i costi
Quest'anno cercherò  di rimanerne il più possibile  immune o almeno non farmi contagiare passivamente e  acriticamente   già   dalla  fine  di novembre . Infatti in tv   ( vedi spot  wind  e  sky , Condorelli , ecc )  ed nei supermercati  grandi ( il Lidol esempio  )  e  piccoli   iniziano già ad essere  presenti i panettoni  e i dolci natalizi  . Ma  anche    le consuete polemiche natalizie   fra  chi vuole  le  luminarie  a tutti i costi e  chi  no  .
Eccone  un esempio locale  , Emiliano Deiana  sindaco  di Bortigiadas  (  paese  di  800\900  abitanti  )  come  l'anno   scorso che non speso niente per le luminarie e  << Lo dico in maniera chiara: quest'anno niente luminarie. Abbiamo raccattato tutti i fondi di bilancio per garantire gli aiuti di 1.000 euro alle famiglie con figli a carico. Nella crisi preferiamo aiutare chi ha bisogno e non incentivare le intermittenze colorate e le vanita'.>> ( Dalla  sua bacheca di facebook )  e  ha preferito  utilizzare quei €  per  il bonus  alle famiglie   che  hanno  bambini fra 0 e  i 6  anni  .Alcuni l attaccheranno  per  tale decisione ,  e lo si può  capire  perché  le luminarie sono belle, mettono allegria, danno l'idea della festa e magari incentivano gli acquisti ma in periodi di crisi come questo bisogna pur fare una scelta ... fra  lo sperpero economico ed  ecologico  ed  aiutare  chi  soffre  o  chi non ce la  fa' . Bravo Emiliano !!! ecco  l'articolo della  nuova Sardegna del 26\11\2011 .

Bortigiadas non accende le luminarie di Natale
26 novembre 2011 —   pagina 09   sezione: Olbia

 BORTIGIADAS. Un Natale con meno luci nelle strade e più soldi nelle case. La crisi economica spinge il sindaco di Bortigiadas, Emiliano Deiana, a cancellare le luminarie natalizie. Un risparmio di circa 5mila euro che consentirà all’amministrazione di tenere fede al suo programma elettorale. Ovvero la consegna di un assegno annuale di 1000 euro a tutte le famiglie che, a prescindere dal reddito, hanno un figlio da 0 a 6 anni. «In un momento di crisi mi sembra una scelta obbligata - afferma Deiana -. Anche perchè mettere le luminarie avrebbe significato diminuire il contributo per le famiglie. E siccome i bambini sono in programma e le luminarie no, non ho avuto dubbi. Tra l’altro, la mia non è una iniziativa “spot”. È dal 2005, da quando sono stato eletto sindaco per la prima volta, che ogni anno il Comune elargisce 1000 euro a tutte le famiglie che hanno un figlio fino ai 6 anni». L’iniziativa di Deiana ha riscosso una marea di consensi su Facebook, c’è chi ha addirittura invitato il proprio sindaco a imitare il collega di Bortigiadas, ma ovviamente non mancheranno le critiche di quei cittadini che vogliono a tutti i costi il Natale con le strade illuminate. «Non avevamo altra scelta. Abbiamo raccattato tutti i fondi del bilancio per garantire il contributo alle famiglie. In caso contrario, avrei dovuto tagliare i bonus. Ogni cittadino, però, potrebbe compensare l’assenza delle luminarie addobbando ingressi o balconi». (al.pi.)
barbara  canu  dicembre 2010 tempio pausania ( OT )

idem

  
Infatti volevo evitare , per  non ripetermi  . Ma spronato da dall'email  alcune futili  altre stimolanti ed  interessanti scrivere altri post  simili come quelli  dell'anno scorso   che troverete   se  vi và   nell'archivio  sia  di  splinder  (  fino al  31  gennaio  poi  chiuderà non chiude  )  e  di  blogger  nei mesi  di novembre \ dicembre   e  faro un altra guida   ( qui  l'ultima puntata  della mia precedente  guida  dell'anno scorso  http://cdv.splinder.com/post/23750607 con gli url   delle precedenti ) . Sarà  forse colpa della situazione generale in cui viviamo, intrisa di un inquietante senso di precarietà  e rabbia repressa, fatto sta che la SFN non si cura affatto dell’aspetto religioso e simbolico del Natale ( ovviamente poi dipende da caso a caso ), ma si concentra con inconscia irritazione su quello meramente pratico e consumistico dei cosiddetti festeggiamenti
I sintomi caratteristici   della SFN: Sindrome Fobica Natalizia. Infatti  è innegabile che, ogni anno di più, l’avvicinarsi del 25 dicembre provochi in molti di noi provochi una  SFN i cui  sintomi   manifestano gradatamente.
Di solito tutto comincia con un occhiata accusatoria al calendario (Come sarebbe a dire che siamo GIA’  a dicembre?), ed evolve al peggio quando si notano le prime luminarie appese per le strade (Che spreco di energia elettrica!) o si osservano i primi addobbi nei negozi ( Uffa devo pensare ai regali ), venendo sempre più colti da una irrefrenabile voglia di ribaltare i banconi dei grandi magazzini stracolmi di statuette di presepe nonché  di fare a tirassegno con le palline colorate appese agli abeti.
Con il trascorrere dei giorni e l’avvicinarsi della data fatidica gli affetti da SFN s'incupiscono sempre più, rimuginando pensieri assai poco gentili nei riguardi del consumismo maledetto, dell’ipocrisia dei buoni sentimenti una volta all'anno, e pensando con crescente disagio alla incombente sarabanda di inviti, visite, auguri, doni, pranzi e parenti.
Per evitare crisi piu’ acute del previsto, ecco una serie di suggerimenti per sopravvivere senza troppi traumi, e rispettando il bon ton senza  ovviamente  scadere  nell'ipocrisia  e  nel politicamente corretto a tutti i costi .Ne  approfitto per  inaugurare   dal prossimo  post  la  consueta  guida   di come  SOPRAVVIVERE AL NATALE 

emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...