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27.4.22

finalmente Consulta: illegittime le norme che attribuiscono automaticamente il cognome del padre


Con una decisione storica la Corte Costituzionale ha stabilito che non sarà più automatico il cognome del padre e che ai figli potrà essere dato sia il cognome della madre sia quello del padre, a meno di diversa decisione dei genitori.Si tratta di una svolta radicale che spazza via con un tratto di penna decenni di norme giudicate “illegittime” e secoli di retaggi patriarcali e maschilisti che non hanno senso di esistere (e resistere) nel 2022.Infatti fino a qualche tempo fa La trasmissione del cognome paterno non era una "imposizione", era una "garanzia". Dal momento che "mater semper certa est, pater numquam", il padre, dando al figlio il proprio cognome, lo "riconosceva". Riconoscimento che da parte della madre non era necessario per evidenti motivi. A chi dice che non è con questi particolari che si cambiano le cose… È ANCHE così che si cambiano le cose, e non sono certo particolari visto che prima di ciò una donna non poteva scegliere di poter dare , se non ( magari ricordo male . se dovessi sbagliare correggetemi e fatemelo notare ) dare il doppio cognome , il proprio cognome ai figli\ e . E no, non c’è nessun vincolo o obbligo. Si chiama libera scelta, si chiama uguaglianza, si chiama parità di genere. Quindi se ne facciano una una ragione i pillon e gli adinolfi.
finalmente un ulteriore retaggio delle discriminazioni femminili viene meno . Ecco quindi che ogni Ogni volta che qualcuno maledice e vede solo nell'Europa, cole negative , dobbiamo ricordare che su molte questioni nelle quali noi italiani siamo impantanati, per pigrizia e retaggio, l'esempio e l'incoraggiamento di altri Paesi sono uno spintone salutare.

Infatti sarebbe ora toglierCi quella polvere di dosso, indossare scarpe comode e correre in avanti, come ci dicono da più parti
Per stare al passo con le persone più giovani ed il mondo d'oggi , per non ritrovarsi a difendere idee consunte, pensieri inutilmente arrovellati. E svecchiarsi è sempre salutare.

12.7.19

eutanasia Si o eutanasia No . Parliamone e confrontiamoci come si fece con il divorzio e sull'aborto . eviteremo altri casi Vincent Lambeert o di andare all'estero

  lo avevo  già  parlato   del caso  Lambert   di sfuggita    qui   e  poi   in questo post   sul mio facebook  




ma  dopo questo articolo   che trovate  sotot di  https://www.huffingtonpost.it/ ed  a  mente  fredda  affermo che esso   è un assassino  di stato   riconfermando    quanto detto  giovedi   su fb

ESTERI
11/07/2019 14:31 CEST

Michel Houellebecq: "Lo Stato ha ucciso Lambert perché costava troppo"
Lo scrittore su Le Monde contro il governo francese: "Speravo nella sua neutralità". E attacca la ministra della Sanità: "Ha voluto farne un esempio"


LIONEL BONAVENTURE VIA GETTY IMAGES


“Lo Stato è riuscito a fare ciò che gran parte della sua famiglia aveva insistentemente provato a fare da anni: uccidere Vincent Lambert”. Inizia così il duro attacco dello scrittore francese Michel Houellebecq contro le istituzioni di Parigi. Il testo è stato pubblicato da Le Monde poche ore dopo la morte dell’uomo che viveva da anni in stato vegetativo a causa di un incidente. Lo scrittore fa un cenno ai parenti di Lambert solo all’inizio, perché le sue invettive sono riservate tutte al governo francese: “Speravo nella neutralità dei suoi esponenti. D’altra parte Macron aveva dichiarato che non si sarebbe immischiato. E io pensavo che i suoi ministri avrebbero fatto lo stesso”. Così non è stato.
Le parole di Houellebecq fanno riferimento alle esternazioni della ministra della Salute e della Solidarietà, Agnès Nuzyn. “Avrei dovuto diffidare di lei e, in verità, un po’ avevo diffidato quando l’avevo sentita dire che l’insegnamento di questa triste vicenda sarebbe stato che non bisogna dimenticare di mettere nero su bianco le direttive anticipate (il riferimento è alle disposizioni da redigere quando si è in buono stato di salute sulle proprie volontà in caso di malattia grave o di condizioni simili a quelle cui si trovava Lambert, ndr)”.
Lo scrittore non usa mezzi termini e, facendo riferimento alla condotta che (secondo la sua interpretazione del pensiero di Nuzyn) Lambert avrebbe dovuto tenere prima dell’incidente stradale che lo aveva condotto in stato vegetativo, scrive: “Lambert non aveva lasciato alcuna disposizione. Circostanza aggravante: era infermiere. Avrebbe dovuto sapere meglio di ogni altro che l’ospedale pubblico ha altre cose a cui pensare rispetto a mantenere in vita una persona con un grave handicap. Se nelle strutture pubbliche ci fossero troppi Vincent Lambert, costerebbero un sacco di soldi”.
Poi il riferimento allo stato di salute dell’uomo: “Non era in preda a sofferenze insostenibili, non soffriva affatto. Non era neanche in fin di vita. Viveva in uno stato mentale particolare o, più onestamente, dovremmo dire che non era quasi per niente cosciente. Non riusciva a comunicare con chi gli stava intorno (questa cosa, francamente, non è un fatto isolato: succede a tutti quasi tutte le notti)”.
Per lo scrittore, insomma, non ci sono giustificazioni per l’interruzione del trattamento che teneva in vita Lambert. L’infermiere, sostiene, è stato vittima della sovraesposizione mediatica e dell’ingerenza dello Stato.

concludo     con questa  osservazione  fatta su  fb    
Giuseppe Scano E se invece SE ne discutesse e poi si fa una campagna refendaria ( senza intromissioni esterne come avvenne nel 2004 ) in modo da arrivare ad un compromesso come fece per aborto divorzio? Eviteremo suicidi, migrazioni in Svizzera o nord Europa omicidi - suicidi ed altri drammi familiari. Una società -- come dice Massimo Dadea -- matura, libera, non può avere paura di misurarsi con un tema così delicato e complesso. Non può negare il diritto a decidere di se stessi, di morire consapevolmente e con serenità, senza atroci sofferenze, oppure costringerlo a farlo in esilio. Le istituzioni democratiche, per primo il Parlamento, non possono non impegnarsi per trovare un punto di mediazione tra visioni della vita e della morte solo apparentemente inconciliabili. 

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