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25.10.18

Desirèe Mariottini un forte rumore di niente

L'immagine può contenere: testo
lo  so  che  il titolo , preso a   prestito   da questa  vignetta   (  vedere  a lato  di  Mauro Biani  ) ,  può sembrare  "  buonista  " o immigrazionista    per  alcuni   oppure  scontata    per   alrtri   che  la pensano  come me , ma  è la stessa  domanda    che   mi faccio  (e che  dovremo  farlo )   ogni qualvolta  che   i media  e la rete   (  indipendentemente  dal colore  politico  po filo \  contro  governo) ogni qualvolta  imedia  o sulla  rete  si parla di  fatti  del genere  femminicidi  e  vilenze  sulle  donne  . 
Infatti  ha  perfettamente  ragione   questo  l'intervento di Eretica Precari(A) sul  ilfattoquotidiano  del  25 ottobre 2018 .<< Desirée come Pamela. Se non ci fossero di mezzo gli immigrati se ne parlerebbe tanto? Se gli stupratori assassini fossero stati bianchi e italiani avrebbero dedicato a queste vittime di violenza di genere le prime pagine sui media? Gli italiani commettono più del 93% di stupri e gli immigrati meno del 7%. La maggior parte degli stupri avviene in casa, per mano di parenti, padri, zii, fratelli, ex fidanzati, ex mariti, conoscenti. Molti tra questi non sono neppure denunciati. Il sommerso è composto da cifre che almeno valgono il triplo degli stupri denunciati. [ ....  ] Quante volte abbiamo visto ragazze stuprate essere due volte vittima, la prima durante lo stupro e la seconda quando sono costrette ad essere processate in tribunale da parte di chi indaga sulle sue abitudini sessuali, sulla sua avvenente presenza o sulla sua presunta facilità nelle relazioni. Processi che si estendono ad ogni marciapiedi e ogni casa nei luoghi in cui famiglie arrabbiate stanno lì a proteggere i branchi di stupratori.
Quante volte abbiamo visto che attorno a stupri che coinvolgono figli di papà, bianchi, etero, italiani, si realizza un silenzio orribile. Omertà, difesa a oltranza, amici e amiche degli stupratori che perseguitano la vittima sul web, nelle strade, ovunque, per farla demordere e farle attenuare le accuse. E’ successo anche questo, mille e più volte.L’unico momento che ha una ragazza per essere creduta è quando l’ha stuprata un branco di immigrati e, ovviamente, quando muore per mano degli stessi stupratori. A quel punto c’è chi strumentalizza, >>
eccone  un esempio  su  il giornale.it  . Infati  <<  c'è  
chi usa i corpi delle vittime per diffondere allarmismo, psicosi, isteria collettiva. Per generalizzare, per fare in modo che si dica che tutti gli immigrati, i rifugiati, i richiedenti asilo, di qualunque età e sesso, farebbero meglio a crepare in mare giacché secondo i razzisti quelle persone sarebbero solo un branco di criminali. [....] Quando un cittadino dice che “da un italiano posso accettarlo, da uno straniero no” 

nessuno si scompone. Ma l’idea di massima è questa. Gli stranieri – così dicono i fascisti – non devono toccare le “nostre” donne e, il senso della frase, si racchiude tutto in quel “nostre”. Dichiarando l’appartenenza di quelle donne si reitera la campagna di comunicazione che Mussolini & Company divulgava per giustificare la colonizzazione di paesi del Nord Africa. Che importanza può avere il fatto che i fascisti colonizzatori, italiani, da quelle parti, stuprassero delle bambine di dodici anni.uando i razzisti spostano l’attenzione sull’immigrato di fatto delegittimano la lotta contro la violenza di genere. Perché i razzisti negano l’esistenza di quel tipo di violenza e perché negano anche il fatto che lo stupro sia in primo luogo un delitto legittimato dai loro “la violenza di genere non esiste” o “la cultura dello stupro non esiste” o “le vere vittime sono gli uomini”. E quando si esercitano nella negazione di una violenza che le donne subiscono da secoli diventano complici e fanno di tutto affinché sia ripristinato il privilegio maschile.  Quando i razzisti spostano l’attenzione sull’immigrato di fatto delegittimano la lotta contro la violenza di genere. Perché i razzisti negano l’esistenza di quel tipo di violenza e perché negano anche il fatto che lo stupro sia in primo luogo un delitto legittimato dai loro “la violenza di genere non esiste” o “la cultura dello stupro non esiste” o “le vere vittime sono gli uomini”. E quando si esercitano nella negazione di una violenza che le donne subiscono da secoli diventano complici e fanno di tutto affinché sia ripristinato il privilegio maschile.Da chi condanna ogni libera scelta delle donne, sulla gestione del proprio corpo, sulla propria sessualità, come quando i razzisti appoggiano mozioni contro l’aborto, contro la contraccezione e contro le famiglie omogenitoriali, cosa ci si può aspettare di più? Non c’è un vero interesse nei confronti delle donne violentate. Non sanno chiamare per nome un delitto che ha le caratteristiche del femminicidio. Non gliene frega un tubo di quello che ci succede e non si può biasimare chi dunque scorge della malafede nell’improvvisa attenzione dei leghisti e dei fascisti nei confronti di una vittima di stupro e femminicidio.Quello che appare chiaro è che tu, donna, per essere creduta devi essere stuprata da uno straniero, solo così fingono di crederti, solo così sospendono le critiche che in altre occasioni ti avrebbero gettato addosso, sulle tue abitudini, sul fatto che stavi lì, a quell’ora e che avevi assunto stupefacenti. Se lo stupratore fosse stato un italiano pensate a cosa avrebbero detto della vittima. Il victim blaming, la colpevolizzazione della vittima, è uno dei modi per alimentare la cultura dello stupro. [...] >>
Sono d'accordo con questo post di





Fino a quando vi indignerete per la nazionalità dei carnefici, e non per il reato, che a seconda di chi lo compie, fa di una donna, una vittima oppure una che se l'è cercata, la vostra rabbia non sarà credibile.
preso dala bacheca  dell'amnica  e  compagna  di  viaggio  fin dalle  origini   tisbe  nemesi  alias Tina galante 
Concludo  questo post  anticipando coloro che   mi dicono    e  se  lo comette uno di  sinistra  non dici  niente  come ho  già detto  qualche  tempo  fa  in quest  due    post  
condanno   tali violenze  da  qualunque  parte  politica  \ politika   , etnica  ,   culturale  vengano  

30.12.17

ho fatto un sogno che a certe persone fosse tolta la cittadinanza italiana visto che secondo salvini e company se la devono meritare


canzoni consigliate
patience-Guns Roses
Pink Floyd - Another Brick In The Wall
Stanotte  , per  problemi di stomanco  , mi  sono  svegliato alle  03.30\4      ed  per  cercare  ( cosa  sbagliata   , vero  , ma  non  potevo acendere  la  luce  grande   , essendo la bajour  fulminata  , per   leggere  avrei rischiato di disturbare  i matusa      che  dormono nella stanza  affianco  ) di  riprendere  sonno ho  accesso il cellulare   ed  ecco che leggo   oltre  , alla  news   sotto    , quest'altra news    che cosi ho commentato 
Mi chiedo se Il leghista in questione pare essere un infermiere
Come si comporterà quando, durante lo svolgimento del suo lavoro, si troverà di fronte un paziente non appartenente al suo partito ( partito?) O con il colore della pelle i nazionalità diversa ?
Nausea
                                                                                                                                                                   Saverio Tommasi
16 h ·


L'uomo in foto si chiama Giampiero Borzoni ed è consigliere comunale e segretario della Lega a Vercelli.
Nella notte fra il 19 e il 20 dicembre il padre di Giampiero Borzoni si è sentito male e ha chiamato il 118.
E' arrivata la Croce Rossa per soccorrerlo, ma Borzoni ha insultato uno dei soccorritori, di origine nordafricana, chiamandolo "marocchino di m...", sia durante le operazioni di soccorso - cioè mentre il barelliere stava soccorrendo suo padre! - che poi dopo, al pronto soccorso.
L'operatore della Croce Rossa, però, ha registrato le offese e ha denunciato Borzoni. E solo a quel punto Borzoni si è scusato.
Riassumendo: un operatore della Croce Rossa soccorre tuo padre, ma tu non trovi di meglio che insultarlo per la sua provenienza geografica, mentre lui prova a salvargli la vita.
Onestamente, non ho parole.

Poi  dopo che ho ripreso sonno   ho fatto il sogno descritto   dal titolo  cioè che     come provocatoriamente     suggerisce   Ilham Mounssif  in italiana da    20 anni ( ma   ancora  non  ha diritto alla cittadinanza  italiana  )     forse  tolta  la  cittadinanza  a    certa gente  .  
da http://www.giornalettismo.com del 29.12.2017 

Ilham Mounssif
 | 

L’ATTIVISTA ILHAM MOUNSSIF: «PERCHÉ NON SI LEVA LA CITTADINANZA A SALVINI?»

Lei si chiama Ilham Mounssif è nata in Marocco 22 anni fa ma da 20 anni vive in Italia e non ha ancora ottenuto la cittadinanza italiana. Divenne tristemente celebre perché il suo ingresso per lei, premiata dall’Onu, fu respinto alla Camera dei deputati. Respinta perché formalmente marocchina. La giovane era poi stata accolta dalla presidente della Camera Laura Boldrini, con tanto di scuse. Ilham è sarda, è cresciuta in Italia e rappresenta alla perfezione la necessità dello Ius Solinel nostro paese.



Ilham Mounssif@ilham_mounssif
Ricordi di un fatto in sé triste ma che ha segnato per sempre il mio percorso di vita e crescita.Tanti auguri di un sereno 2018, Presidente @lauraboldrini Un anno ricco, intenso (speriamo in positivo) ci attende tutti.
18:40 - 28 dic 2017
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   «Matteo Salvini dice che la cittadinanza va desiderata, maturata e meritata? Allora possiamo anche iniziare a toglierla a lui, visto che sul tricolore e sulla Costituzione i leghisti hanno sempre sputato e hanno detto di tutto», ha spiegato la ragazza nel corso di un’intervista rilasciata a EuroNews. Un’intervista che ha fatto adirare non poco siti leghisti come Il Populista:

Mounsiff, nata in Marocco ma residente in Sardegna da quando aveva due anni, è diventata nota nel marzo 2017 quando fu respinta da Montecitorio perché non aveva il passaporto italiano. E che c’è di meglio se non prendersela con la Lega e con Salvini, anziché con se stessa per non essere in regola?
«Se veramente fossero questi i requisiti lui sarebbe il primo a vedersela negata», ha concluso Mounsiff.  Mounssif ha espresso la sua delusione per la mancata discussione della legge sullo ius soli al Senato. «La conclusione di questo percorso con un parlamento che diserta è proprio triste». «Coloro che soffrono di più per la mancata riforma sono quelli nella mia situazione, noi che siamo cresciuti ma non nati in questo Paese. Non c’è una disposizione che disciplini la nostra situazione».



Ma poi , poco fa , leggendo i nuovi commenti alla discussione sul  mio fb a tale news ho ripensato a questaversione italiana della pietra miliare ( una delle mie prime canzon ascoltate da ragazzo ) di Like a rolling stone di Bob Dylan




e   mi sono accorto che     ha ragione questo mio contatto facebook 
 

Antonio Rossino credere che questo mondo è questa terra sia un fatto privato Nell'era in cui viviamo credo sia solo.... Anzi vorrei che fosse una egoista utopia....

10.5.16

Manifesti elettorali, a Bologna candidato dela Lega nord mette il sedere di una modella sul volantino . "La foto è servita per attirare la tua attenzione altrimenti non l’avresti mai letto”

ecco cosa ha portato sia la cultura del riiflusso degli anni '80\90 e la gestione mediatica ( tv e giornali ) di tette e culi fatta da rai e mediaset prima e poi da raimediaset e a dirlo è un pornodipendente che si  ... con   tali immagini  

  Concordo con quanto dice   un   commento sulla mia   bacheca   <<  Se un candidato mette un culo per attirare l'attenzione, vuol dire che è alla frutta >>

da http://www.ilfattoquotidiano.it/                                                                                      del  10 maggio 2016 di Annalisa Dall'Oca | 

Manifesti elettorali, a Bologna candidato mette il sedere di una modella sul volantino La scelta è di Mario Turrini, in corsa con la lista civica Uniti si vince che sostiene Lucia Borgonzoni, concorrente alla poltrona di sindaco per la Lega Nord di Matteo Salvini: "La foto è servita per attirare la tua attenzione altrimenti non l’avresti mai letto”







In primo piano campeggia il lato b di una modella, e accanto il messaggio elettorale: “Elezioni amministrative del 5 giugno, scrivi Turrini”. Il manifesto, infatti, non è la pubblicità di una noto marchio di lingerie, ma la trovata di un candidato al Consiglio comunale di Bologna, Mario Turrini, in corsa con la lista civica Uniti si vince che sostiene Lucia Borgonzoni, concorrente alla poltrona di sindaco per la Lega Nord di Matteo Salvini. Una foto senza veli, il fondoschiena della modella non è coperto nemmeno dalla biancheria intima, che il giostraio originario di Cento, in provincia di Ferrara, classe 1971, ha pubblicato sul proprio profilo Facebook allo scopo, dice, di indurre i naviganti a soffermarsi sul messaggio. “La foto è servita per attirare la tua attenzione – scrive infatti Turrini, accanto all’immagine che ritrae la modella di spalle – altrimenti non l’avresti mai letto”.
Una trovata che da diversi utenti della rete è stata definita “sessista”, tanto che c’è chi chiede il ritiro dalla campagna elettorale di Turrini. “Dire vergogna è poca cosa – scrive Lilli Bard – perché non chiediamo a chi di competenza di obbligare il ritiro di un simile candidato?”. “Sono molto indecisa su chi votare – è il commento della scrittrice bolognese Francesca Sanzo – ma so certamente per chi non votare e mi auguro che questa persona, a fronte di questo cartello elettorale offensivo, anacronistico e contro all’etica che ha fatto propria anche il comune di Bologna, decida spontaneamente di ritirarsi”.
“Forse Turrini immagina che per farsi ascoltare le future consigliere dovranno mostrargli le tette? – attacca anche Barbara Spinelli, avvocato impegnato nell’assistenza alle donne vittime di violenza e candidata al Consiglio comunale di Bologna con la Coalizione Civica dell’aspirante sindaco Federico Martelloni – Turrini dovrebbe sapere che il Comune di Bologna ha firmato la Carta Europea per la parità fra donne e uomini nella vita locale. Il suo è un post sessista, che non offende solo le donne ma tutta la comunità che è chiamata al voto, e che stride con l’impegno istituzionale a farsi rappresentanti di tutti, e a non veicolare messaggi di odio verso i singoli gruppi sociali. A Turrini per certo mancano le tette e le altre curve che ha esposto per farsi ascoltare con piacere, ma forse un pò di sale in zucca gli sarebbe stato sufficiente a non farsi disprezzare per la sua manifesta misoginia”.
Ma, sempre su Facebook, c’è anche chi batte le mani al candidato, “solo per questo ha guadagnato un + 5%”, chi fa battute di spirito, “hai ragione, qualcuno ha letto”, e chi, in generale, ha apprezzato l’iniziativa. Tra i ‘mi piace’, infatti, spiccano quelli dei colleghi di lista di Turrini, il consigliere comunale ricandidato Michele Faccie Saverio Quadrelli. Tanto che Turrini poco più tardi, sempre sul suo profilo, rincara la dose: “Se vinco – scrive – faccio la foto girata”.

emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...