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23.6.18

la difesa della razza - Rom: Li chiamano zingari, razza maledetta



quando ho raccontato qui sulla mia bacheca di facebook la storia di fiore Manzo ne trovate sotto un estratto da https://www.corrieredellacalabria.it/cronaca/ del 21\6\2018


ROMA Quando dice alla gente di essere rom, molti non ci credono, qualcuno storce il naso. «Credono che i rom siano quelli che chiedono l’elemosina, gli accattoni, i ladri». E invece no. Fiore Manzo (nella foto, tratta dal suo profilo Facebook) 



è rom, italiano da decine di generazioni. «Italiano da 600 anni» specifica con orgoglio. Fiore ha 25 anni, è nato nel campo rom di via Gergeri, a Cosenza, parla calabrese e ha frequentato l’Università. Ha due lauree, la prima in scienze dell’educazione ambientale e la seconda in scienze pedagogiche (gli mancano soltanto due esami). Ha un futuro da professore alle scuole superiori. «Il mio sogno è l’insegnamento di filosofia». Un rom laureato, perfino filosofo. «È difficile abbattere i pregiudizi della gente» ripete, intervistato da Redattore Sociale. Per lui è quasi una missione di vita. «Perché alla gente appaio così strano? Non sono mica l’unico rom laureato, ce ne sono tantissimi». Eppure la gente continua a sorprendersi. Fiore, dopo la crescita nel campo, oggi vive in una normale casa, sempre a Cosenza, è fidanzato con una ragazza «non rom», così la definisce lui. «Ci siamo conosciuti a scuola, io ero al primo anno di università, lei era in quinta superiore, andai nella sua classe a raccontare agli studenti chi sono i rom». Lui sa tutto della storia di questa etnia. «I rom sono uno dei principali gruppi etnici della popolazione di lingua romanì, originaria dell’India del nord. La parola rom deriva dal sanscrito dom, che significa essere umano». [... continua qui



 si è scatenato  il  solito inferno di pregiudizied luoghi  comune   e    s'è discusso sul   "  censimento  " .  di Salvini.  S'era già tentato nel  2008     con il governo Berlusconi   e   dal pd  della regione emilia  romagna e     sppiamo  come sono  finiti  e  le polemiche  suscitate  . 

Vorrei dire  a  Salvini ed   a  tutti quelli che sono  d'accordo con lui  che  : 1) è anticostituzionale censire gli esseri umani in base all’etnia» .,  2)  che la  sua  è solo propaganda  demagogia   e  lo  sà benissimo  , visto che è ed   ha  richiesto   appositamente   il minisrtero  dell'interno. 
Infatti Appare chiaro, come un censimento disposto solo nei confronti della popolazione Rom discriminerebbe sulla sola base dell' etnia, e la discriminazione sarebbe dimostrata dal fatto che la normativa creerebbe una disparità di trattamento tra il Rom che sia cittadino italiano ed il cittadino italiano che non sia un Rom. E ciò è in aperta violazione del nostro dettato costituzionale (art. 3) e vari leggi dell'UE contro le discriminazioni .  Ora  
 [ .... ] è possibile che Salvini non sappia queste cose, e insista almeno a parole nel suo progetto? Si ha quasi l' impressione che voglia comunque forzare le cose, nella sua tattica di voler ormai «seguire», a ogni costo, la «volontà popolare», anziché tentare di «convincerla» a seguire un progetto politico. Il «sovranismo» identitario deve partire dal riconoscimento delle diverse identità e non deve avere niente a che fare col razzismo. In questo caso non vale lo slogan «prima gli italiani», perché molti Rom tra l' altro sono italiani, e dire «purtroppo sono italiani» significa mettersi su una china molto scivolosa. Beninteso, questo non significa che si debba tollerare l' uso dei figli per mendicare e rubare o il rubare in generale, ma per la semplice ragione che questi usi violano le nostri leggi e se i Rom vogliono continuare a vivere nel nostro Paese devono seguire le nostre regole, come qualsiasi altro cittadino e se non lo fanno essere puniti, come qualsiasi altro cittadino.Salvini, a mio avviso, sta peccando di quello che Lenin chiamava «codismo»: dell' atteggiamento cioè di chi, si mette a «guardare il sedere delle masse», si mette in coda ad esse, lasciandosi trascinare dai loro malcontenti, dai loro istinti. Nell' immediato paga, ma solo nell' immediato. Se vuoi fare la rivoluzione, vale anche per quella «sovranista», devi guidare la massa, guardarle il culo non basta.

 di  Paolo Becchi su http://www.liberoquotidiano.it/news/ del 23.6.2018   non un comunista  😀😄




Inoltre il Viminale sa alla perfezione quanti siano i nomadi in Italia. E' un dato che viene aggiornato quotidianamente e trasmesso alle prefetture. Quella di Salvini è solo propaganda . Tali  dati sono già disponibili, dove servono, si trovano (  riporto    qui  un articolo dove ci sono anche alcuni link ). 
Il Ministro dell'Interno è quello che può leggere i dati più completi se servono i dettagli, potendo chiedere facilmente anche dati locali alla Polizia di Stato, mentre se servono le statistiche nazionali c'è l'Istat che elabora le statistiche. Ora verebbe  da chiedersi  Salvini è rimbambito? Non sa queste cose? 

Una manifestazione nazionale di rom e sinti a Bologna, nel 2015 (LaPresse - Stefano De Grandis)

No, secondo le sa benissimo ma vuole vedere quanti elettori può trascinare dalla sua parte fomentando l'odio razziale. E' come un sondaggio: quanti razzisti ci sono in Italia?
Il bulloso ministro non ha: detto censiamo i poveri, gli analfabeti, i vegani, i vergini o i buddisti. Ha detto censimento dei Rom. Ha parlato ai razzisti che ci sono anche tra gli italiani. E ne ha trovati tanti che la pensano come lui (cioè che gli zingari: rubano puzzano e non mandano i bambini a scuola; non lo ha detto, ma questo è il tono dei commenti all'argomento "censimento dei Rom", ecc ). Ci sono Rom che sono italiani dal Medio Evo .
Nessun testo alternativo automatico disponibile.I " destrosi "    ed  i malpancisti   diranno  lo ha  fatto  anche  la  sinistra  ( vedere  al lato    scansione  di un manifesto dl pd re dell'emilia  romagna  )  . Ebbene  anche  quello    ed il classico  esempio    di  quando il razzismo e razzismo anche a sinistra o meglio pseudo sinistra perchè il pd è la vecchia Dc non è vera sinistra Inoltre Rom è una una parola  che  non basta a definire 22 comunità diverse  ( qui ed  qui   ulteriori approffondimenti  )  molte delle quali  straniere  molti  venuti in italia dall'ex  Jugoslavia ( ora balcani   )  per sfuggire ale persecuzioni di Tito prima e poi , soprattutto ai massacri etnici e religiosi della  guerra  anzi  meglio  dalle guerre jugoslave   che   << sono state una serie di conflitti armati, inquadrabili tra una guerra civile e conflitti secessionisti  alimentatiu ulteriormente  da  motivi etnici   che hanno coinvolto diversi territori appartenenti alla Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia,  avvenute   una decina di anni dopo la morte di Tito, tra il 1991 e il 2001, causandone la dissoluzione [...] >> ( dalla  voce enciclopedica  https://it.wikipedia.org/wiki/Guerre_jugoslave  )  e la  frammentazione  in più  stati 
La maggioranza degli Italiani non analizza le cose a 360 gradi e si basa solo sui fatti negativi e così si sfoga, solo pochi pochissimi vedono le analogie con la nascita del nazifascismo, tutti o quasi dimenticano i milioni di euro per cui la Lega è indagata.
Odio razziale che si spande e si rafforza. Oggi i Rom, domani chi sa finiremo   come il 
"Prima di tutto vennero a prendere gli zingari, e fui contento, perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei, e stetti zitto, perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti, e io non dissi niente, perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me, e non c'era rimasto nessuno a protestare".?


Mi fermo qui perchè L'argomento mi annoia alquanto e non mi piace dare importanza alle chiacchiere di Salvini... lascio quindi evito  le discussioni e invito a conoscere i dati con i vari url che ho lasciato ed vedere la puntata    dela  trasmissione  la  difesa dell razza- i rom di Gad  lerner    trovate  o   qui (   finchè la  rai non la  rimuove  ) o  in rete   in essa    dalla discalia  

Gli zingari sono considerati, tra tutte le minoranze, la più detestata. Il viaggio di Gad Lerner parte da Zurigo, dal racconto della storia di una bambina e di una donna strappata alla madre e a sua volta separata dal figlio, tra elettroshock, violenze, carcere. Goffredo Bezzecchi, rom harvato, è uno degli scampati alla furia nazista che portò allo sterminio di mezzo milione di zingari. A Torino Lerner visita i campi di via Germagnano, dove centinaia di zingari, molti bambini, vivono in condizioni da quarto mondo, mentre a Roma va a trovare Miriam Halinovich, assegnataria di una casa popolare alla periferia nord di Roma. A Parigi, inoltre, intervista Anina Ciuciu, 28 anni, rom. Anche lei viveva nel famigerato Casilino 700, e racconta come ci fosse arrivata bambina, dalla Romania, insieme alla famiglia e come da lì, insieme ai genitori, sia poi fuggita in Francia. A Londra, infine, Lerner intervista la portavoce di Amnesty International Catrinel Motoc, per una carrellata sulla situazione dei rom in Europa.

a me è stata utilissima o scoperto cose nuove ed approfondito altre per approfondire almeno un minimo. Per abbandonare alcuni luoghi comuni.ed vedere le cose a 360 gradi e non da una parte sola o "pro" ( discortso di de andre sui rom   qui  l'audio ed  il testo ) e contro ( gli italiani che ragionano con luoghi comuni ) . Questa è anche la risposta a chi mi ha scritto al mio post di fb ( vedere url inizio post ) : Una rondine...con quel che segue ! ., sono casi eccezionali , ecc >> in quanto inglorano che tale popoo si mimetizza o non rileva l'origine rom \ gitana per paura dei pregiudzi tanto radicati da rischiare l'emarginazione

10.11.17

Deborah, trans che sfida l'Aids col sorriso: "Io, prostituta per reazione, stuprata da mezzo paese"ed La seconda è quella di Rossella Bianchi è una delle transessuali e prostitute storiche del ghetto di Genova.

Fabrizio De Andrè - Princesa 
FRANCO SIMONE - La casa in via del campo


questi due video  sono prodotti da Fanpage.it, il più importante giornale italiano interamente online su http://www.fanpage.it potere  seguire  su facebook: http://www.facebook.com/SaveTommasi su twitter: https://twitter.com/SaverioTommasi
Due   ,   delle tante  storie    di cui  è fatta  quella  parte  dei nosto  Paese ai margini
IL primo   è la  storia  di  Deborah è una donna di cinquant'anni che ha vissuto tante vite.


 Deborah è stata violentata fino a diventare prostituta dall'età di dieci anni. Deborah prese l'aids quella volta in cui trovò un uomo e lo sposò. Deborah è stata sulle copertine e in tv nei rampanti anni prima della crisi. Deborah l'hanno conosciuta in tanti, anche se lei oggi vive in una struttura dove nessun amico la va a trovare. Io invece ci sono andato perché la storia di Deborah è una storia che volevo raccontarvi. La storia di Deborah va saputa. Un grazie particolare ad "Alfaomega Associazione Volontari" di Mantova per avermi permesso di incontrare Deborah.

La  seconda  è quella   di  Rossella Bianchi è una delle transessuali e prostitute storiche del ghetto di Genova.
Rossella ha 74 anni, le piace mantenersi in forma con qualche vecchio cliente ed è una transessuale che ha vissuto cento vite.


Rossella è un omaggio e una somiglianza a Rossella O'Hara, protagonista di Via col Vento. Con Rossella ho deciso di camminare all'interno del ghetto, ripercorrendone le fasi storiche: il bar delle transessuali dove oggi c'è la Moschea, i bassi, il vecchio cinema dove oggi c'è una banca. E poi le irruzioni della Polizia quando il "travestitismo" era un reato; le parole segrete per fuggire dalle retate, le botte in carcere e gli aneddoti legati ai clienti: il prete bestemmiatore, i banchieri, gli avvocati, il cliente timido e quello che fa "l'amore come dio comanda".

21.5.17

meglio l'omofobia dichiarata o l'accettazione falsa del tipo Gay sì, ma non in casa mia ?

N.B
 chi mi accusa  d'essere omofobo    si legga  le faq  ed  i miei precedenti post  in cui  parlo  di tali argomenti  e  chi   vuole  capire   capisca   la mia  presa  di posizione    altrimenti  ...... si faccia  un clistere   al pepe   come suggeri.va  un  famoso saga di cartoni animati


Leggendo vaari  articoli silla  giornata  contro l'omofobia  e le diverse polemiche  pre  e  post  la  legge    sull'unioni civili   mi chiedo se  è meglio    l'omofobia  diretta   e schietta    che  è   sorta    con

"La discussione sulle unioni civili ha dato largo impulso all'omofobia istituzionale, cioè l'omofobia che viene raccontata e giustificata da persone che ricoprono incarichi istituzionali". A dirlo è Gabriele Piazzoni, segretario nazionale Arcigay, a margine di una conferenza per la giornata contro la discriminazione nei confronti degli omosessuali.


"La prima cosa che la politica italiana deve fare è riprendere la legge sull'omofobia, che è ferma in Senato da quasi quattro anni", ha aggiunto Pia Locatelli, presidente del comitato per i diritti umani alla Camera



oppure quella    del tipo

 <<  Gay sì, ma non in casa mia  la piaga dell'omofobia in Italia e nel mondo >>
L'immagine di un mondo frammentato, con un'Italia ancora intollerante verso la comunità LGBTI e all'oscuro dei propri diritti in tema di discriminazioni. È quanto emerge dal nuovo rapporto di ILGA, l'associazione internazionale che riunisce più di quattrocento gruppi queer in tutto il mondo >>

 DI GIULIA TORLONE

  da  http://espresso.repubblica.it/attualita/2017/05/11/news/gay-e-ok-ma-non-in-casa-mia-l-italia-l-europa-il-mondo-tra-discriminazione-e-inconsapevolezza-1.301338  da  consultare  qual'ora  non vedete  bene  i  grafici   specie qiueòlo finale

Gay sì, ma non in casa mia: la piaga dell'omofobia in Italia e nel mondo

Se i tuoi vicini di casa fossero omosessuali? E se tua figlia s'innamorasse della sua migliore amica? A che punto siamo, in Europa e nel mondo, nell'accettazione dell'amore e del desiderio tra persone dello stesso sesso ?
Il rapporto svolto da ILGA (The International Lesbian, Gay, Bisexual, Trans and Intersex Association), Riwi  e Logo ci mostra un campione significativo di come le società dei cinque continenti si rapportano al mondo LGBTI.
La lotta all’omofobia non si combatte solo a colpi di leggi dello Stato; la percezione e il conseguente atteggiamento che si ha nei confronti della minoranza arcobaleno è una questione culturale e di educazione alla diversità.
E sul tema delle discriminazione in base all'orientamento sessuale, l'immagine che l'ILGA ci restituisce non è delle migliori. Africa e Asia sono ancora lontane dall'accettazione di pari diritti e dignità dei cittadini omosessuali e l'Europa si presenta a più velocità, con l'Est ancora ancorato su posizioni omofobe e l'Italia che fatica a mettersi al passo con la media europea.
Il sondaggio ha visto protagoniste 96.331 persone intervistate in 54 Stati differenti, sparsi in tutto il globo, selezionati per la rappresentatività nel loro continente. La ricerca, pubblicata a ottobre 2016, si è sviluppata tra dicembre 2015 e gennaio dello scorso anno.

L’Africa, il continente più omofobo

Dati alla mano, il continente meno tollerante e quindi più discriminatorio nei confronti della comunità LGBTI resta l'Africa, complice anche una politica che fa della discriminazione e, in alcuni casi, della persecuzione degli omosessuali il proprio baluardo.
Alla domanda se conoscessero almeno una persona gay, lesbica o bisessuale solamente il 29 per cento ha risposto affermativamente. Sintomo di una costante paura della discriminazione, che fa sì che gli omosessuali spesso tengano nascosto il proprio orientamento sessuale.
Fa da eco anche l'Asia, dove la percentuale arriva solamente al 32 per cento, doppiata invece da America e Oceania dove si arriva ad un 61 per cento. L'Europa invece resta al 50, con sostanziali differenze tra un Paese e l'altro.
Gay è ok, ma non in casa mia

Stando a quanto riportato dal sondaggio, avere vicini di casa omosessuali non rappresenta un ostacolo nella maggior parte dei casi, con percentuali che certamente variano; diventa un problema quando c'è la possibilità che nostro figlio faccia coming out. In Italia infatti il 46 per cento degli intervistati dichiara che, alla notizia di avere un figlio innamorato di una persona dello stesso sesso ne sarebbe ‘abbastanza sconvolto’, a fronte di una media europea del 31 per cento.
E se un bimbo si vestisse come una bambina ed avesse atteggiamenti femminili? In Italia lo troverebbe accettabile il 37 per cento del campione intervistato, che diventa un 41 per cento se fosse una figlia a voler vestirsi da maschietto.





Ad un anno dall'approvazione della legge Cirinnà, da molti considerata una legge “monca” dopo lo stralcio della cosiddetta 'stepchild adoption' (l'adozione del figlio del partner), è indicativo come l'Italia sia ancora spaccata a metà.
Il 72 per cento degli intervistati in Italia dichiara che i cittadini LGBT dovrebbero godere degli stessi diritti dei cittadini eterosessuali, guadagnando un punto percentuale in più rispetto alla media europea. Quando però si tratta del matrimonio, che consentirebbe la vera uguaglianza tra le unioni eterosessuali e omosex, solo il 35 per cento si trova d'accordo. Un testa a testa con il sì, al di sotto della media del nostro continente e degli Stati Uniti, così come dell'Oceania.

Omosessualità e bullismo

Non stupisce il fatto che gran parte degli europei, e gli italiani in particolare, non vedano più l'omosessualità come un crimine da perseguire. Culturalmente distanti dall'Africa e l'Asia dove le percentuali che indicano l'essere gay come un'infrazione da punire diventano importanti, il mondo occidentale vede invece il bullismo come il vero problema.
Il 55 per cento degli italiani dichiara di percepire come un problema importante gli atti di violenza fisica e verbale verso gli appartenenti alla comunità LGBTI, distaccandosi dalla media europea di ben nove punti percentuali.
Questo dato è suscettibile a una doppia lettura: da un lato può farci ben sperare che il nostro Paese abbia intrapreso la strada della consapevolezza che la discriminazione c'è e va punita. Dall'altro canto una percentuale così alta rispetto alla media del nostro continente mette in luce che il bullismo verso gli omosessuali è ancora forte in Italia, complice anche la mancanza di una legge specifica che combatta la violenza con l'aggravante della discriminazione sull'orientamento sessuale.





Ci spetta un triste primato: alla domanda “ negli ultimi 12 mesi, sei stato discriminato in base al tuo orientamento sessuale?” ben il 6 per cento tra persone omosessuali e transessuali rispondono in maniera affermativa.
A fronte di un' Europa in cui solo il 2 per cento si sente discriminato per il suo orientamento sessuale, la cifra del nostro Paese appare enorme e ci fa guadagnare il fondo della classifica a pari merito con la Repubblica Slovacca.
La discriminazione subita dal mondo LGBTI si muove di pari passo alla mancanza di consapevolezza in materia di diritti.
Chi subisce violenza verbale o fisica in base al proprio orientamento sessuale non conosce quali siano i propri diritti per difendersi in merito. L'ennesimo posto basso della classifica che l'Italia guadagna, con un 58 per cento di concittadini che dichiarano di esserne all'oscuro.



Omosessualità tra lavoro e vita privata

Avere colleghi omosessuali non mette a proprio agio i nostri concittadini. Su una scala da 1 a 10, gli intervistati che si sentirebbero 'moderatamente a proprio agio' è il 69 per cento, mentre la media europea è al 72. La percentuale scende al 64 se l'ipotetico collega di lavoro fosse un o una transessuale.

Due uomini che si tengono per mano o che si baciano in pubblico desta ancora scandalo. In Europa il 49 per cento dichiara di sentirsi a proprio agio di fronte ad una coppia omosessuale maschile, in Italia la percentuale si riduce al 42, ponendoci nella parte bassa della classifica dei Paesi del vecchio continente.


In una scala da 1 a 10, quanto ti sentiresti a tuo agio di fronte ad una coppia di due uomini che mostrano il loro affetto in pubblico? (Totalmente a mio agio%) 



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secondo  me  meglio , la prima  perchè  sai  con chi hai a che  fare  .    concludo con queste parole  e  questa   due   canzoni  di  un poeta  ( anche se lui  ha sempre rifiutato  tale tgermine    ma    chi  esprime  tali concetti   attraverso l'arte lo è  ) 







 anche  se  come fa  notare  (   è vero  ho controllato  in rete  e  sui libri di filosofia  )     il  commento  a  questo articolo  : <<  Fabrizio  de  Andrè e  gli omosessuali >>  di http://www.gay.it/



deodatus19837 GIUGNO, 2012 ALLE 7:02 PM
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Spiace solo l’errore di citazione: nel Simposio, il discorso di Aristofane (riportato da Platone) parla degli omosessuali maschi come figli del Sole, delle omosessuali femmine come figlie della Terra e degli eterosessuali come figli della Luna.





emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...