da open del 6 Agosto 2024 - 17:25
Cazzullo risponde al campione olimpico Garozzo: «La cattiveria non è scorrettezza ma determinazione assoluta. Senza non si vince»
di Manlio Adone Pistolesi
Il giornalista del Corriere della Sera si spiega e replica allo schermidore azzurro: «Non è il contrario della bontà d’animo e non è un sinonimo di scorrettezza»
La disfida tra Aldo Cazzullo, giornalista del Corriere della Sera, e l’oro olimpico a Rio 2016 Daniele Garozzo prosegue. Nella rubrica “Lo dico al Corriere” dove viene lasciato spazio al confronto tra opinioni dei lettori e lo stesso Cazzullo, il giornalista ha deciso di rispondere al post pubblicato dall’atleta azzurro. «La cattiveria agonistica non significa mettere le dita negli occhi all’avversario, o non soccorrere un passerotto ferito. Non è il contrario della bontà d’animo e non è un sinonimo di scorrettezza. È quella determinazione assoluta senza cui si vincono magari i Mondiali ma non le Olimpiadi», sottolinea Cazzullo nella sua risposta. La parata del giornalista replica all’affondo dell’atleta che sui social si era fregiato di essere definito «un bravo ragazzo» ma non accettava il messaggio che, a suo dire, trapelava da un articolo di Cazzullo: «Trovo piuttosto curioso, per non dire assurdo, il messaggio sottinteso nel suo articolo: che essere “cattivi” sia una qualità essenziale per vincere. Questa idea è non solo falsa, ma anche diseducativa», aveva sostenuto Garozzo.
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Parigi 2024, l’atleta mascherata nel getto del peso: chi è Raven Saunders, soprannominata «Hulk»
La campionessa si copre il volto per concentrarsi meglio ed evitare interazioni con altri concorrenti prima degli incontri
Nel corso delle qualificazioni del getto del peso alle Olimpiadi di Parigi 2024, è spuntata all’improvviso un’atleta mascherata. Si tratta della statunitense Raven Saunders, 28 anni e già una medaglia d’argento nel curriculum, vinta ai Giochi di Tokyo. Saunders si è espressa più volte su tematiche civili e sociali: per esempio, sul podio nel 2020 incrociò le sue braccia in alto a simboleggiare «l’intersezione dove si incontrano tutte le persone oppresse». Inoltre, è la testimonial di un’associazione impegnata nella prevenzione dei suicidi, e si è espressa diverse volte per i diritti della comunità Lgbtq+ e per l’importanza della salute mentale. La scelta di indossare la maschera, però, non ha a che vedere con tutto questo: Saunders ha infatti spiegato di aver iniziato a coprirsi il volto durante la pandemia da Coronavirus (così come gli altri atleti, nel 2021).
L’alter-ego
Una forma di prevenzione, inizialmente, attraverso la quale ha però scoperto che indossando maschere sul viso riusciva a concentrarsi meglio e a evitare interazioni con altri concorrenti prima degli incontri. Per questo la campionessa continua a mettere le maschere in valigia prima di partire per i Giochi. In passato, ne prediligeva una che richiamava il costume di Hulk: per questo è stata anche soprannominata come il muscolosissimo supereroe, a cui peraltro ha dichiarato che sente di assomigliare. «Vorrei vincere una medaglia e ispirare tante persone nella comunità Lgbtq+, così come tante persone che hanno avuto a che fare con problemi di salute mentale, così tanti della comunità afroamericana, così tante persone di colore in tutto il mondo, spero davvero di poterli ispirare e motivare», ha dichiarato nel corso di un’intervista ad AP.
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La foto alterata mostra la nuotatrice transgender statunitense Lia Thomas
Sulla scia del caso di Imane Khelif, pugile algerina con alti livelli di testosterone, da alcuni considerata erroneamente una donna transgender, che a Parigi si è scontrata con l’italiana Angela Carini, a sua volta ritiratasi dal match olimpico emerge online un fotomontaggio della presunta nuotatrice algerina Samira Buzbab. Non solo Buzbab non esiste, ma il fotomontaggio è lo stesso che era stato usato per schernire la persona ritratta nella foto: la nuotatrice trans statunitense Lia Thomas, esclusa dalle Olimpiadi.
Per chi ha fretta:Non risulta esistere una nuotatrice algerina chiama Samira Buzbab.L’immagine mostra la nuotatrice statunitense Lia Thomas, ma è un fotomontaggio.
Analisi
Vediamo lo screenshot di uno dei post oggetto di verifica su Threads (altri esempi qui, qui e qui). Un contenuto analogo circola anche su Facebook. Nella descrizione si legge:
La nuotatrice algerina Samira Buzbab esclusa dalle Olimpiadi di Parigi e il motivo è sconosciuto ..
La nuotatrice algerina Samira Buzbab non esiste
La ragazza nella foto non è la presunta nuotatrice algerina Samira Buzbab, bensì la collega statunitense Lia Thomas. Samira Buzbab non esiste, come si può constatare cercando online.
La foto (modificata) mostra Lia Thomas
Thomas è un’atleta transgender a cui è stata veramente negata la partecipazione alle Olimpiadi per via della transizione al genere femminile, da lei iniziata quando aveva già vissuto almeno parte della pubertà maschile. Secondo la federazione internazionale di nuoto World Aquatics, alle gare femminili in competizioni di alto livello, non può partecipare chiunque abbia «attraversato qualsiasi momento della pubertà maschile». Per ironizzare sulla decisione definitiva, arrivata lo scorso giugno in seguito al ricorso di Thomas, online veniva diffuso il fotomontaggio che oggi secondo alcuni mostrerebbe Samira Buzbab. Nell’immagine originale, Lia Thomas non ha dei genitali maschili così pronunciati.
Conclusioni
La foto non mostra una fantomatica nuotatrice algerina di nome Samira Buzbab, dai fatto inesistente. Lo scatto è un fotomontaggio ai danni della transgender statunitense Lia Thomas
La foto non mostra una fantomatica nuotatrice algerina di nome Samira Buzbab, dai fatto inesistente. Lo scatto è un fotomontaggio ai danni della transgender statunitense Lia Thomas
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l «trucco» di Yaroslava Mahuchikh dietro l’oro nel salto in alto alle Olimpiadi: perché usa sempre il sacco a pelo in gara
L’atleta ucraina riesce a isolarsi completamente grazie al suo metodo, nato da un’idea del suo allenatore nel 2018. Cosa fa mentre si rilassa nel suo sacco a pelo in pista
La saltatrice ucraina Yaroslava Mahuchikh ha un metodo tutto suo per ritrovare la giusta concentrazione durante le gare. La 22enne vincitrice della medaglia d’oro nel salto in alto alle Olimpiadi di Parigi, già campionessa mondiale con il record di 2,10 metri, ha incuriosito sui social per la sua abitudine di infilarsi dentro un sacco a pelo, tra un salto e l’altro. Un trucco che evidentemente le ha dato ragione, visti i risultati più che soddisfacenti anche ai Giochi di Parigi.
L’abitudine di Yaroslava Mahuchikh
Nel corso delle gare di atletica, quando i tempi di attesa spesso toccano anche la mezz’ora, Mahuchikh prende il suo materassino da yoga, il sacco a pelo e si sdraia in un angolo. L’ucraina chiude gli occhi, come se stesse dormendo, e comincia a respirare profondamente. In alcuni casi, poggia la testa per terra e sembra avere gli occhi sbarrati verso il cielo, come se riuscisse a isolarsi senza badare alle avversarie intorno.
Quel metodo di rilassamento le era stato suggerito nel 2018 dal suo allenatore Serhii Stepanov, che la segue con la moglie, Tetiena Stepanova. Quell’anno Mahuchikh vinse le Olimpiadi giovanili nel salto in alto. Da allora il trucco del sacco a pelo è stato anche un po’ il suo portafortuna. Al rilassamento muscolare e mentale, l’atleta abbina anche piccoli movimenti dei polsi e delle dita, così da attenuare la tensione, permettendole di ripassare le prossime mosse prima del salto.
Intervistata durante le Olimpiadi, Mahuchikh ha dato la sua spiegazione sul suo sacco a pelo immancabile durante le gare. «Mi sento a mio agio quando mi sdraio. A volte riesco a guardare le nuvole, altre riesco a contare i numeri… oppure a inspirare ed espirare. È come rilassarsi, in quel momento diventi di essere in uno stadio».