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7.11.23

DIARIO DI BORDO N° 20 ANNO I Rischiare di non rientrare per la stupidità…". Lo sfogo dei vigili del fuoco ., novo luddismo . i giovan rifiutano i social e i cellulari ed ritornano all'antico ., donne che non si ribella e si lasciua picchiare dal marito .,

  da ILGIORNALE  2 g
                         Storia di Francesca Galici  



le violente mareggiate che hanno colpito le coste liguri e toscane negli ultimi giorni non sono state solamente un fenomeno distruttivo per il territorio, come dimostrano le immagini che circolano sui social. Rimbalzano, infatti, i video di numerose persone che hanno approfittato delle spettacolari, seppur pericolose, ondate che si sono abbattute sulla costa. Tutto questo mentre i vigili del fuoco e le squadre di soccorso erano impegnate a salvare vite umane. Comportamenti sempre più frequenti quelli di chi, per fare un contenuto social diverso e capace di raggiungere visualizzazioni e like, è pronto a mettere in pericolo la propria vita. Nel corso degli anni sono state numerose le vittime di comportamenti inadeguati, persone morte per fare il selfie o lo scatto social più spettacolare. Ora, davanti alle immagini che arrivano da Toscana e Liguria, i vigili del fuoco hanno detto basta.Pubblicando quattro foto scatti relativi a persone che si sono spinte troppo oltre alla ricerca di uno scatto "instagrammabile", i soccorritori del Comando provinciale di Genova scrivono: "La quarta foto rappresenta il soccorso dei Vigili del Fuoco a una persona avventuratasi sugli scogli di Punta Vagno. Persona in gravi condizioni all'ospedale e gli stessi soccorritori colpiti più volte da onde rischiando loro stessi". Una situazione sin troppo frequente che con l'ultima ondata di maltempo si è replicata, come dimostrano le parole dei soccorritori. A tutto questo, i vigili del fuoco dicono basta: "Il nostro lavoro consiste anche nel rischiare per salvare altri da condizioni di pericolo, indipendentemente dai motivi che hanno portato le persone a rischiare. Ma, vedete, sembrerà forse strano a qualcuno, ma abbiamo l'ambizione, a fine turno, di tornare a casa dai nostri cari. E rischiare di non tornarci per la stupidità di una evidente moltitudine, non ci rende serenI".


Video correlato: Gli interventi dei vigili del fuoco. In azione senza sosta / Video (Dailymotion)













Parole più che condivisibili quelle dei soccorritori, che riportano anche le parole di uno dei loro colleghi che ha effettuato quel particolare intervento. "In squadra siamo tre sommozzatori. Scendiamo sulla scogliera, lo raggiungiamo e quando lo stiamo per portare su una cengia sento le grida dei colleghi della squadra di terra "Attenzione onda!". Un attimo e veniamo spazzati via come fuscelli: siamo a più di sette metri lontani dal punto dove eravamo prima. Non vedo Lorenzo e Simone, gli altri due sommozzatori del mio nucleo, ma sento la voce di uno dei due gridare ‘Occhio che ne arriva un'altra‘", dice Massimo, il vigile del fuoco.Si può solo immaginare quello che accade in quei momenti frenetici. Gli operatori intensificano gli sforzi e velocizzano l'operazione e la portano a termine. L'uomo soccorso ha una ferita alla nuca provocata dalla forza delle onde che l'hanno sbattuto sugli scogli.

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corriere adriatico

Picchia la moglie in un supermercato, cliente gli sferra un pugno in faccia: «Prima faceva il fenomeno, poi si è calmato»
Storia di Redazione Web • 1 g



Picchia la moglie in un supermercato, cliente gli sferra un pugno in faccia: «Prima faceva il fenomeno, poi si è calmato»© Anthology

LIVORNO - Due schiaffi e diversi strattonamenti sono bastati per far scattare l'intervento di Paolo (nome di fantasia) che ha fermato un marito che stava picchiando la moglie. Una scena orribile, nell'indifferenza totale degli altri clienti, quella che è avvenuta in un supermercato Coop di Porta Terra, Livorno. L'episodio è avvenuto sabato pomeriggio alle 17 circa. Il «salvatore», di 43 anni, stava scendendo le scale mobili con la sua compagna quando ha visto l'uomo, di 55 anni circa, mettere nell'angolo la propria moglie e prenderla a botte. Paolo è corso a fermare il folle gesto e il marito gli ha gridato in faccia un: «Fatti i ca**i tuoi, lei è mia moglie», ma lui non si è tirato indietro.
Cosa è successo
L’uomo ha cercato di colpire Paolo. La moglie ha tentato di bloccare il marito finché Paolo non ha sferrato all'uomo un pugno in faccia per tenerlo a distanza. Il marito poi se ne è andato con dietro gli uomini della sicurezza.
«Prima faceva il “fenomeno” – racconta Paolo al Tirreno – poi però, dopo aver incassato il “gollettone” (pugno), se ne è andato con dietro gli uomini della sicurezza». Il 43enne ha chiesto di chiamare le forze dell’ordine, ma non lo hanno fatto. «Mi hanno comunque detto di aver preso il numero di targa», racconta l'uomo.
La moglie e la querela
Poco dopo la coppia si è allontanata dal parcheggio coperto del punto vendita con un’auto. Servirebbe anche la querela della moglie aggredita, che però stando alle risposte fornite ad Paolo e al fatto che si sia allontanata insieme al marito non sembrerebbe intenzionata a denunciarlo.

 inizialmente     ho  commentato  sul mio  social    la notizia     cosi  :  è meglio farsi gli affari propri .Visto che la donna che hai difeso oltre a non dirti neppure grazie se ne va con lo stesso carnefice . Però poi riflettendo per le critiche ricevute


Gavino Deidda
Vuoi mettere la soddisfazione di gonfiare il grugno ad un cogli@ne ? Priceless!
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Rita Solinas
Mai sentito parlare di sudditanza psicologica della vittima verso il proprio carnefice?
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Giuseppe Scano
Rita Solinas si.ma avevo scritto il post di getto / impulso
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Cosetta Pittau
Questo commento non solo denota un'ignoranza totale sulle dinamiche della violenza domestica, ma è terribilmente violento in quanto colpevolizza la vittima. Eppure basterebbe cercare su Google "perché le donne non denunciano", leggiti due cose almeno
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Autore
Giuseppe Scano
Cosetta Pittau dove sarebbe la mia ignoranza totale sulle dinamiche della violenza domestica ? . io non sto colpevolizzando nesssuno\a ho slo espresso sconforto sul fatto che le donne abbiano difficoltà a denunciare ed a liberarsi dei violenti .
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Cosetta Pittau
Giuseppe Scano forse se lei avesse ringraziato l'uomo che è intervenuto in sua difesa, adesso sarebbe in una barella. Magari con la denuncia sarebbe in una bara
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Cosetta Pittau
Giuseppe Scano in pubblico sarebbe umano, civile e doveroso intervenire, ma mica per la gloria. Pensi che da storie così se ne esca in fretta?
Quella donna magari in casa ha i figli che la aspettano, sai com'è, l'istinto di sopravvivenza
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ho capito che ho scritto una boiata . vero però mi rende triste ed m'indigna nel vedere le donne schiave del loro carnefice al tal punto da non rin iuscire a ribellarsi e vincere la suddittanza psicologica

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