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31.1.16

Cortina Affitto della disco “pagato” in bollicine Sequestro conservativo di pregiate bottiglie per oltre 100mila euro che il gestore moroso aveva lasciato dopo la chiusura

Leggendo  questa  vicenda  si ha l'impressione   d'essere  tornato all'istituto  della mezzadria 

un contratto agrario d'associazione con il quale un proprietario di terreni (chiamato concedente) e un coltivatore (mezzadro), si dividono (normalmente a metà) i prodotti e gli utili di un'azienda agricola (podere). La direzione dell'azienda spetta al concedente. Nel contratto di mezzadria, il mezzadro rappresenta anche la sua famiglia (detta famiglia colonica). La mezzadria ebbe effetti benefici nelle aree con terreni a maggiore produttività e a basso popolamento..
Podere, famiglia colonica, casa rurale e proprietà costituivano una struttura armonica e indivisibile con obblighi, diritti e doveri per le parti contraenti. A guidare la ripartizione del profitto era il principio "della metà". In alcuni casi questo principio è andato incontro a distorsioni a vantaggio del concedente fino a dar luogo, nelle aree sovraffollate (dove i terreni non sostenevano l'aumento demografico) e a bassa produttività, a forme larvate di lavoro subalterno.
Una sottospecie della mezzadria è la colonia parziaria, dove il coltivatore (qui chiamato colono) contrae però obblighi solo per sé stesso e non anche per la sua famiglia. Concettualmente analogo è infine il rapporto di soccida, che non riguarda però un terreno, bensì una mandria o un gregge di bestiame, con o senza conferimento di pascoli. Le due parti del contratto si chiamano qui rispettivamente soccidante e soccidario.[1]  (    continua  su https://it.wikipedia.org/wiki/Mezzadria  ) 






da http://corrierealpi.gelocal.it/belluno/cronaca/ del 31\1\2016

Affitto della disco “pagato” in bollicine
Sequestro conservativo di pregiate bottiglie per oltre 100mila euro che il gestore moroso aveva lasciato dopo la chiusura
di Gigi Sosso




CORTINA. Non paghi l’affitto della discoteca? E io ti faccio sequestrare 100 mila euro in champagne, bollicine italiane e superalcolici, come vodka esclusiva e altri gradi alcolici costosi per i cocktail più sofisticati. E cioè tutto quello che c’era sugli scaffali del bar e veniva consumato da clienti più o meno facoltosi arrivati o residenti a Cortina.
Il giudice civile ha concesso il sequestro conservativo, chiesto da Antonio Sinigallia contro la Country Life di Roma, affittuaria di un locale di Largo Poste, al piano terra dell’hotel Alaska. Ma ci sono anche due denunce incrociate: una contro la Country Life per appropriazione indebita e l’altra contro Sinigaglia per truffa.
Non finirà tanto presto la controversia cominciata dopo che nel maggio di due anni fa Sinigallia ha affittato quei locali del centro dove la Country Life voleva aprire una discoteca.
Gli affari vanno bene per un po’ di tempo e il locale notturno è sempre pieno di turisti e paesani; ma il successo non dura a lungo, tanto che l’affitto non viene più pagato e si accumula un debito di 150 mila euro. Il motivo dei mancati pagamenti? Un controllo per verificare i decibell, che risultano sforati e costano una sanzione pesante. Non ci sono più soldi, oltre tutto Country Life si era sentita garantire da Sinigallia che era tutto a posto, senza necessità di fare degli altri investimenti. Invece servivano dei lavori di adeguamento agli impianti e alle pareti, per evitare che la musica facesse troppo rumore e disturbasse i vicini, oltre che i clienti dell’hotel a quattro stelle e vista sulle Dolomiti che si trova ai piani superiori.
Una data da tenere a mente è quella del 21 aprile dell’anno scorso, quando l’ufficiale giudiziario visita la società capitolina con l’ordine di lasciare il locale nella disponibilità del proprietario. L’operazione non è immediata, ma in qualche modo riesce. Ma dentro il locale rimane un capitale notevole in bottiglie di champagne di grandi marche, spumanti italiani di pregio e superalcolici. Il totale stimato è sui centomila euro. Parte una causa civile: Country Life si affida all’avvocato concittadino Corsetti e chiede la restituzione di tutte le bottiglie, se non altro perché sarebbero di proprietà della Lux Eventi, alla quale si appoggiava la Country. Per contro Sinigallia chiama l’avvocato Giuliano Santoro e chiede il sequestro conservativo dei beni, sostenendo che si tratta di un risarcimento per gli affitti mai pagati. C’è anche una simulazione di contratto, a suo avviso.
Solo tre giorni fa, il giudice del Tribunale di Belluno ha concesso il sequestro.
In tutto questo ci sono anche delle carte bollate in sede penale. Country accusa il proprietario di appropriazione indebita, in quanto ritiene che quei liquori
non gli spettino assolutamente. Sinigallia, un triestino che è residente in un’altra località turistica di lusso come la svizzera Sankt Moritz, parla di truffa da parte di chi, con artifizi e raggiri, non gli ha pagato l’affitto che era stato pattuito al momento della firma dell’affare. 



19.5.14

in una scuola media di Forlì.Guarda foto hard in classe. Il prof gli sequestra il cellulare. Ma la madre si presenta a scuola in compagnia di un avvocato e ha denunciato l'insegnante per furto


prima di coricarmi leggo  sulla mia bacheca  di fb    , questa  news   che  trovate  sotto 
  Non so  che  se  ridere o  piangere,  conferma  uno dei motivi principali   per cui ho tardato a laurearmi in lettere  e   non ho scelto la  carriera  dell'insegnante  .

Un giovane alunno di una scuola media di Forlì è stato sorpreso dal professore mentre guardava foto hard sul cellulare.
A quel punto l’insegnante gli ha sequestrato il telefonino, chiedendo che a ritirarlo venisse uno dei genitori. Fino a qui nulla di strano. Solo che la madre dell’alunno si è presentata nell'istituto in compagnia di un 


da  http://www.ilgiornale.it/

avvocato e ha accusato il professore di furto. A riferire l'accaduto è il sindaco di Forlì, Roberto Balzani. Secondo il racconto del primo cittadino, la madre avrebbe anche difeso il figlio sostenendo che le foto incriminate non erano poi così hard, dato che la donna immortalata "aveva anche il perizoma".
"Siamo a questo punto, la giuridificazione dei rapporti sociali sta raggiungendo il suo apice. L’apice del grottesco. Genitori che non accettano le punizioni inflitte ai figli forse perché non le hanno mai ricevute o forse perché non sanno leggere la realtà. Così, nella virtualità più assoluta, si consumano le nostre vite. Con i 
da  http://www.forlitoday.it/
dirigenti scolastici assediati dagli avvocati (senza scrupoli), le insegnanti che si disperano, gli studenti che cercano di approfittare della falsa protezione dei genitori... Si, bisogna atterrare sul pianeta scuola. La nostra base è aggredita da un virus devastante", ha commentato il sindaco Balzani.
Infatti lo stesso Balzani a www.romagnanoi.it/    afferma  : << Siamo a questo punto - dice Balzani - la giuridificazione dei rapporti sociali sta raggiungendo il suo apice. L’apice del grottesco. Genitori che non accettano le punizioni inflitte ai figli forse perché non le hanno mai ricevute o forse perché non sanno leggere la realtà. Così, nella virtualità più assoluta, si consumano le nostre vite. Con i dirigenti scolastici assediati dagli avvocati (senza scrupoli), le insegnanti che si disperano, gli studenti che cercano di approfittare della falsa protezione dei genitori... Sì, bisogna atterrare sul pianeta scuola. La nostra base è aggredita da un virus devastante”. >> 
 Il post del sindaco è stato , sempre  secondo   romagnanoi  ,  condiviso oltre 200 volte e sono una settantina 
i commenti. Molti se la prendono con le famiglie incapaci di educare i ragazzi e con la madre: “Chiamare un avvocato per il “sequestro” di un cellulare è esagerato considerando che forse la cosa è stata fatta per potare l’accaduto all’attenzione dei genitori. Cerchiamo di insegnare valori ormai persi ai nostri figli” dice il primo. Ma c’è chi mette in dubbio il provvedimento: Un insegnante che sequestra il cellulare - scrive Fabri - chiedendo ai genitori dello studente di ritirarlo è un pessimo insegnante. Fossi stato io il genitore, non sarei andato certo con l’avvocato. Non sarei proprio andato. Se un docente non riesce neppure a gestire un episodio simile senza intermediazione della patria potestà, significa semplicemente che ha sbagliato mestiere”. E cosa avrebbe fatto? Gli chiedono. “Coinvolgere i genitori, nel caso specifico, è l’unica cosa che non avrei fatto mai”. Per Maria Rosaria invece la colpa resta delle famiglie: “posso non essere d’accordo con il metodo, ma quando l’insegnante prende una decisione nei confronti degli alunni, i genitori hanno il dovere di sostenere l’insegnante, altrimenti gli alunni non avranno più rispetto per lui e gli insegnamenti non avranno più valore”. 
Concludo  approvando  quanto dice l'utente  tim burton su http://www.forlitoday.it nei  commenti 


   Cartellino rosso alla madre per avere dato un cellulare a un ragazzino delle medie e per sminuire l'autorità del suo Maestro (ma lo sa che così facendo alleva un futuro viziato disadattato?). Cartellino rosso all'avvocato "morto di fame" che si presta alla pantomima.Solidarietà al Professore, mestiere difficile se fatto con professionalità e poco retribuito, specialmente nelle scuole medie.Se ci sarà denuncia si spera in Magistrati col buon senso.....si spera....sarà??? Ma ce ne sono?

con    questo vado a nanna   augurandovi  a  tutti\e voi  cari  lettori\ itrici  la  buonanotte

  


emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...