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Ballo e sballo: il mondo delle discoteche racconta un’altra storia

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Lo so che è un articolo vecchio è datato , ma come da titolo , vede ( ed almeno ci prova ) il mondo delle discoteche e dei locali da ballo sotto un altro aspetto che non solo l'equazione discoteca = droghe .  da http://www.lavocedinewyork.com/news/primo-piano/ 13\8\2015   di Barbara Gigante Ballo e sballo: il mondo delle discoteche racconta un’altra storia In un'estate segnata dalle morti di giovanissimi e polemiche su droghe e discoteche, proviamo a dare un altro punto di vista, quello di chi, come il dj Claudio Coccoluto, nelle discoteche ha passato la vita (senza sballo) o di chi, come suo figlio Gianmaria, nelle discoteche ci è cresciuto (da sano), o di chi, come il buttafuori L.B., nelle discoteche ci lavora (e non è un pregiudicato). Per trovare soluzioni, lontano da giudizi e pregiudizi di Barbara Gigante - 13 agosto 2015 Avremmo voluto ricordare diversamente l'estate 2015 che mischia alla salsedine dei litorali italia

chi lo dice che il vandalismo sia solo male ? Livorno In piazza della Repubblica abbattuta la spalletta, sotto c'è un tesoro di monete

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non tutti i mali vengono per nuovere  infatti è stata una sorpresa per Pasqua. Le monete sono state coniate nel 1859, forse lasciate lì dai muratori che realizzarono l'opera LIVORNO. Due fattori umani, come la stupidità e la curiosità, portano a raccontare la storia che ha colorato questa Pasqua livornese. Tutto avviene lungo i fossi che separano la Fortezza da piazza della Repubblica, dove durante la notte di venerdì qualcuno ha fatto crollare uno dei blocchi in pietra della spalletta. Un vandalo, che con la sua bravata ha danneggiato sia una delle imbarcazioni ormeggiate là sotto sia la passerella che corre a filo d’acqua. Un gesto sconsiderato che ha dato però l’occasione ad uno dei proprietari delle barche, Domenico Sicilio, di dare sfogo alla sua curiosità.   L’uomo è andato a vedere il buco lasciato sulla spalletta armato di cacciavite, per provare a capire c

“Era un collaboratore nazista” E il museo dell’olocausto di Washington sfratta Giovanni palatucci lo “Schindler italiano”

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ESTERI   La  stampa  20/06/2013   -  IL CASO Rivisto il ruolo giocato dall’“ultimo questore” di Fiume, Giovanni Palatucci. Sfrattato dall’esposizione sul ventennale dell’istituzione ANSA Un immagine di archivio di Giovanni Palatucci, ucciso a Dachauche perché riuscì a mettere in salvo oltre 5000 ebrei. È stato dichiarato martire da Giovanni Paolo II Era noto come lo “Schindler italiano”, per aver salvato 5.000 ebrei dallo sterminio nazista, tanto da essere riconosciuto come un Giusto da Israele e da essere stato dichiarato martire da Papa Giovanni Paolo II. In realtà, lo studio condotto su circa 700 documenti ha fatto emergere che Giovanni Palatucci era invece un collaboratore nazista, tanto da partecipare alla deportazione degli ebrei nel campo di Auschwitz. Per questo motivo, scrive oggi il  New York Times , il Museo dell’Olocausto di Washington ha deciso la scorsa settimana di rimuovere il suo nome da una mostra, mentre lo Yad Vashem di Geru

SFATIAMO IL MITO dei ricercatori validissimi costretti ad emigrare. esistono anche gli imbeccilli

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  storia  tratta  da   http://www.agoravox.it   per  mezzo   della stessa  autrice   che  è anche propietaria del sito   http://www.inpuntadicapezzolo.it/ La storia di Gigione, il ricercatore scarsone Si parla sempre di ricercatori validissimi costretti ad emigrare. Delle loro difficoltà, in un Paese che non li comprende. Ma esiste un numero considerevole di storie ben diverse. Storie di scarsoni, non raccomandati, che ottengono riconoscimento (e successo) grazie alla retorica dello "stato che umilia la ricerca" e dell'incapacità di giornalisti e persone comuni di rendersi conto del loro reale (scarso) valore. La statistica ha il compito di quantificare numericamente i casi, i media quello di raccontare entrambi i tipi di storie. Perché assolutamente non bisogna trasmettere alla gente comune un'immagine idealizzata della realtà. Ecco la storia di Gigione (nome di fantasia): non bravo, non raccomandato, emigrato e poi rientrato in Italia grazie alle offert