chi lo dice che il vandalismo sia solo male ? Livorno In piazza della Repubblica abbattuta la spalletta, sotto c'è un tesoro di monete

non tutti i mali vengono per nuovere  infatti è stata una sorpresa per Pasqua. Le monete sono state coniate nel 1859, forse lasciate lì dai muratori che realizzarono l'opera


LIVORNO. Due fattori umani, come la stupidità e la curiosità, portano a raccontare la storia che ha colorato questa Pasqua livornese. Tutto avviene lungo i fossi che separano la Fortezza da piazza della Repubblica, dove durante la notte di venerdì qualcuno ha fatto crollare uno dei blocchi in pietra della spalletta. Un vandalo, che con la sua bravata ha danneggiato sia una delle imbarcazioni ormeggiate là sotto sia la passerella che corre a filo d’acqua. Un gesto sconsiderato che ha dato però l’occasione ad uno dei proprietari delle barche, Domenico Sicilio, di dare sfogo alla sua curiosità.

 
L’uomo è andato a vedere il buco lasciato sulla spalletta armato di cacciavite, per provare a capire come fossero riusciti a sradicare il blocco. Ma anziché delle prove, ha trovato un piccolo tesoro: alcune monete antiche coniate nel 1859, alla vigilia dell’Unità d’Italia, forse le hanno lasciate sotto al masso come segno di buon auspicio i muratori che costruirono la struttura.
A chiamare i vigili urbani, nella prima mattinata di ieri, è stato uno dei proprietari delle barche ormeggiate sotto la spalletta di piazza della Repubblica, spiegando che sia la passeggiata sia una delle imbarcazioni erano state danneggiate dal blocco caduto giù e poi sprofondato sul fondale del fosso, distruggendo tutto quello che ha trovato lungo il suo volo.
Una volta sul posto, la polizia municipale ha dapprima messo in sicurezza il tratto e poi ha dato il via ai rilievi, ipotizzando da subito che si trattasse di un atto doloso.
Una teoria che ha trovato sempre più conferme: non solo perché sul buco lasciato dal blocco nella spalletta ci sono segni simili a quelli che potrebbe lasciare un piccone, ma anche perché è pensare che sia bastato un po' di vento per far cedere un masso in pietra come quelli che costeggiano i fossi.
E mentre la polizia era impegnata a ricostruire l’accaduto cercando eventuali tracce del colpevole, Sicilio, proprietario di una delle barche ormeggiate (per sua fortuna uscita incolume dall'episodio) è andato a curiosare sul buco rimasto aperto con un cacciavite e scavando nella polvere con un cacciavite ha trovato delle monete di due secoli fa, insieme ad un vecchio crocifisso e un bottone, questo invece di età molto più moderna.
Sono da 5 e 10 centesimi, il conio porta la data del 1859 e lungo i bordi si legge “Vittorio Emanuele Re d'Italia” e “Governo Provvisorio della Toscana”: monete che risalgono ai governi provvisori che fecero da apripista all'Unità d'Italia (avvenuta nel 1861).
Ma come sono finite là sotto? Secondo i funzionari del Museo di Storia Naturale di Livorno, che si sono presi in cura le monete almeno in questo primo momento per le analisi del caso, ipotizzano che possano essere state lasciate lì alla fine del lavori della costruzione della spalletta, avvenuta più o meno in quegli anni, postuma rispetto alla realizzazione di piazza della Repubblica che invece viene datata intorno al 1830 (all'epoca chiamata dei Granduchi). In questo quadro, combacerebbero anche le date, sia della realizzazione della spalletta sia del conio di queste monete.
Al termine di una grande costruzione, infatti, gli operai lasciavano delle monete sotto le ultime pietre sia come portafortuna, sia per lasciare un segno della loro opera.
Che stesse cercando proprio queste monete la persona che ha gettato di sotto il blocco? Una sorta di tombarolo appassionato di storia che anziché bazzicare i cimiteri costeggia i fossi?
Possibile, ma sconveniente per il vandalo, dato
che il loro prezzo sul mercato dei collezionisti non è poi così sconvolgente. Ma in ogni caso, resta una traccia del passato livornese, custodito lungo lo scorrer dei fossi, che ritorna a galla.

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