Nardò e gli 11 metri di capitan Vicedomini

leggendo la news che troverete sotto mi soni ritornate in mente oltre i miei classici ricordi d'infanzia : 1)il cartone Holly e Benji, due fuoriclasse ., 2) La Compagnia dei Celestini un romanzo di Stefano Benni, edito da Feltrinelli nel 1992.Da questo racconto è stata liberamente tratta una serie a cartoni animati di co-produzione italo-francese: Street Football - La compagnia dei Celestini  3)   il bar sport  sempre  di Benni e     queste  due  canzoni    che  canticchio  mentre    finisco di  copia ed  incollare  l articolo d'oggi


                                            Carlo Vicedomini, capitano del Nardò

NARDO’- “Non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore”, così Francesco De Gregori, nella celebre canzone “La leva calcistica della classe 1968” descriveva le avventure, le peripezie e le emozioni che il calcio può dare. Gioie, tante, e dolori, insopportabili. I rimpianti del Nardò dopo lo 0-0 di oggi contro il Taranto sono lunghi undici metri, quegli undici metri dai qualiCarlo Vicedomini ha calciato in aria la palla del potenziale 1-0, e del virtuale aggancio in classifica sulla Virtus Francavilla, ancora affetta da “pareggite” in casa contro il Manfredonia nell’altro 0-0 di giornata. Il tiro mandato sopra la traversa, a De Lucia battuto, ha tagliato le gambe alla voglia e alla lucidità di una squadra vogliosa nel conquistare il derby, bissando il successo di tre anni fa, ma con una diversa, più sostanziosa, posta in palio. Un pallone pesante come un macigno caduto rovinosamente sulla strada che portava il Nardò a un importantissimo salto di qualità, sbarrandola proprio al momento del potenziale affiancamento alla macchina Virtus Francavilla, con più cavalli di quella granata ma inceppata in qualche meccanismo in queste ultime uscite.
Vicedomini e il Nardò sono due entità del calcio salentino, e non solo, che sono ripartite insieme. Il centrocampista dopo la vittoria più importante della sua vita e la voglia di disegnare geometrie sui campi da gioco, il Toro rinato dalle proprie ceneri dopo l’onta della radiazione della vecchia Nardò Calcio.
L’occasione era ghiotta, ghiottissima, ma il Nardò ha ancora sette partite per lottare con le altre battistrada del Girone H e credere nel sogno della promozione in Lega Pro, da inseguire con unità d’intenti e con lo spirito giusto, quello tracciato dalla società e da mister Ragno sempre nel corso di questa stagione che, in ogni caso, avrà superato le più rosee aspettative. Dopotutto, chi se lo sarebbe aspettato due anni fa, prima di tracciare e percorrere una nuova storia…

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