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11.6.18

la doppia medaglia della cultura food il caso della pasta filindeu e di Paola Abraini . preservare \ manmtere viva la tradizione mna allo stesso farla diventare moda standardizzandola

Sardegna.Simbolo incontrastato di sole, mare, divertimento e vacanze estive. Ma la  Sardegna non è solo coste dorate e mari incantati, meta di turisti festanti e vip dal soldo facile.  Infatti  come  dico   d'anni    qui su  queste  pagine  ed  a  voce   ad  amici\che   social  \ telematici (   quelli  che  un  tempo .  scusatemi per  la nostalgia  ma  in questi giorni lo  sono particolarmente 😞😟 ,  non troppo  lontano ma  lontano tecnologicamernte    si  chiamavano amici  di carta&penna )     del continente  , ehm ,  della penisola  ,   che  essa  è anche  quella dei  paesi arroccati ,  a  rischio  spopolamento   o ripopolamento   stranieri    del nord  europa  , dove si respira ancora un’atmosfera antica, raccolta, familiare, e dove le abitudini secolari vengono conservate e tramandante con orgoglio e sapienza.
su filindeuCosì è Nuoro, ed  tutte le  zone  dell'interno (  ma non solo  )  e così sono i gesti di Paola Abraini che, come raccontato all’inviato della BBC, Eliot Stein.
Paola, come dicono in paese e come riporta questo articolo ( da  cui  ho preso  la  foto  chge  trovate a destra   ovvero il risultato finale dei  filindeu ) dal sito www.dissapore.com/ si è stancata, infastidita del clamore improvviso nato attorno a questa rocetta, trasformata da ristoro per pellegrini a nuovo caso di “Instagram food”, il cibo alla moda che i food blogger ostentano sul social network delle immagini.Ora che  tale  pasta ed  il cammino  religioso  ad essa legata  sia diventato un rito paganizzato e amato dai turisti non è per forza negativo, anzi, ha aiutato a preservare una tradizione religiosa dall’oblio, dall’abbandono.   << Un  >>   -- come dice   quest'altro articolo  di dissapore.com  --   << Con l’aiuto dell’Arca del Gusto di Slow Food, >> e  con la  rete   che  ne  ha  riprodotto le  fasi della lavorazione    



 << che ha inserito i su filindeu tra i 4000 piatti o ingredienti a rischio di estinzione, perché, come scrive il giornalista Simran Sethi, “ciò che non mangiamo sparisce”, e ormai tre quarti del cibo mondiale proviene da appena 12 piante e 5 specie animali.Un rischio elevato per i filindeu che potrebbero scomparire inghiottiti dall’indifferenza e dalla complessità della preparazione che richiede anni di pratica per essere padroneggiata.  >> Infatti  

dal  corriere  della  sera https://www.corriere.it/cronache/16_ottobre_26/
 [...  ] Nessun laboratorio, il filindeu è fatto soltanto in casa, sul tavolo di cucina. Paola Abraini, 62 anni, lavora e parla: «Avevo 16 anni ed ero fidanzata fresca di Antonio — il marito è lì che conferma con un cenno —, mia suocera Rosaria mi voleva bene: “Guarda come si fa”. Ho imparato subito e non ho mai smesso». Su (il) filindeu si preparava due volte l’anno per la festa grande di Nuoro, San Francesco di Lula. A ottobre, ma soprattutto a maggio per la novena e il pellegrinaggio, legato a riti e leggende. Prima fra tutte quella sul santuario, fatto costruire nell’Ottocento a 34 chilometri da Nuoro per «grazia ricevuta» da un bandito assolto in tribunale da un delitto. Da allora migliaia di persone percorrono a piedi la strada da Nuoro al santuario e la festa va avanti per nove giorni, fra preghiere, balli tradizionali e fiumi di vino rosso. Si comprano e vendono greggi e cavalli, si combinano matrimoni, si mostra l’abilità nel gioco della morra e atti processuali hanno rivelato che qualche rapimento è stato là organizzato e di qualche altro si è pagato il riscatto. E si raccontano storie come quella di una nuora, che appena dopo il matrimonio rifiutò di preparare il filindeu con la suocera. Al ritorno dalla festa di San Francesco cadde da cavallo e precipitò in un dirupo che da allora si chiama — così è anche oggi — «il precipizio della sposa». [... ]
 ed  è quello che   ho provato   a  farlo   anch'io    , anhc e se  parzialmente   , visto  la  marea ,  come potete  vedere  anche   dalle  foto ,  di  gente  presente  a  questa  sua  dimostrazione pubbblica      tenuta   il  9 maggio  alla  due giondi  Stazzi e Cussogghj   (  trovate  qui   il mio  reportage   fotografico   )  


L'immagine può contenere: 2 persone, persone sedute, tabella, spazio al chiuso e cibo


L'immagine può contenere: una o più persone

   con questo  è tutto alla prossima storia

21.7.17

Per chi non lo sapesse... a Samugheo paese dell'interno della sardegna c'è tanto da scoprire e da ammirare altro che mare e coste


La maggior parte dei turisti italiani e stranieri vengono in sardergna solo per il mare o per brevi tour nele zone " mitizzate " dai media , trascurando alcune belezze e musei particolari dell'interno come quello del tappetto di Samugheo comune italiano di 3.102 abitanti ( secondo l'ultimo censimento ) della provincia di Oristano in Sardegna.

Secondo http://www.sardegnacultura.it/  ( sito   consigliato  per  chi  vuole  conoscere l'isola  oltre  le classiche mitizzazioni  e luoghi comuni  mass mediatici  ) 

Il Museo è alla periferia di Samugheo, centro rinomato per la fiorente produzione tessile, in una nuova costruzione disposta su due piani. 
Il Museo è nato nel 2002 grazie alla volontà di recuperare e conservare la memoria storica tessile della Sardegna, attraverso il reperimento di manufatti per lo più racchiusi nelle cassapanche delle case del paese  e\o in collezioni private  . 
La collezione permanente raccoglie un vasto repertorio di manufatti provenienti da diverse parti dell’isola: si tratta di tovagliati, coperte, lenzuola, biancheria per l’infanzia, biancheria per uso quotidiano, bisacce e teli per la campagna, copricassapanca, abbigliamento per il pastore e costumi tradizionali per le feste   
Il piano terra della struttura è dedicato all'organizzazione di mostre temporanee (allestite ogni uno o due mesi) con le quali si vogliono valorizzare le varietà e le preziosità della tradizione tessile, tramandata ancora di madre in figlia, e rimasta vitale a Samugheo ed  aggiungo io  a Luras  in Galura  .


InformazioniIndirizzo: via Bologna sn, 09086 Samugheo; telefono: 0783 631052 Ente titolare: Comune di Samugheo Gestione: Cooperativa “La Memoria Storica” di Sestu (CA) Orari: ora legale 10-13 e 17-20; ora solare 10-13 e 16-19, tutti i giorni tranne lunedì e martedì Biglietto: € 2,50 intero, € 1 ridotto (scolaresche e gruppi di almeno 20 persone) Esenzione biglietto: disabili Sito internet: http://murats.it/e-mail: museomurats@gmail.comfacebook: Murats Museo dell’Arte Tessile







Ora molti mi chiederanno Perché è importante visitarlo ? La rispota  del  portaler  sardegnacultura.it prima citato parla  da  sola  : <<  (...)  L'attività artigianale tradizionale, un tempo così viva in tutta la comunità sarda, ha subito nel tempo un forte regresso, ma è rimasta vitale a Samugheo. La visita guidata ha, perciò, lo scopo di recuperare e conservare la memoria storica della tradizione tessile di tutta la Sardegna. Tra i pezzi più importanti esposti nel museo troviamo cinque "tapinu ‘e mortu" del Settecento. Si tratta di manufatti tessili funebri piuttosto rari, se si pensa che in tutta l’isola se ne contano solo otto, compresi quelli del museo di Samugheo  >> .

L'immagine può contenere: 1 persona, persona seduta
La  signora  Susanna per  gentile  concessione della figlia
 Isabella Frongia  ( https://www.facebook.com/isabella.frongia.57  )
Ma soprattutto per l'ottimo servizio di visita guidata è compreso nel prezzo del biglietto (   1€  basso per l'ottimo servizio  )  . È previsto un percorso didattico che consiste in una vera e propria prova di tessitura, con lo scopo di evidenziare il difficile lavoro che si cela dietro la creazione di un manufatto tessile: ad ogni partecipante viene fornito un piccolo telaio sul quale realizzare, con l’aiuto delle operatrici museali, un bracciale in lana da portare via con sé, insieme al diploma di piccolo tessitore.
Il Museo dell’Arte Tessile ospita stage e tirocini formativi. È prevista la partecipazione a borse e fiere turistiche nazionali e internazionali. Lo shop del Museo propone testi sull’arte della tessitura e sulla Sardegna in generale, oltre che piccoli manufatti di arte tessile.
Il Museo dispone di una sala convegni con 127 posti a sedere. Non esistono barriere architettoniche.

Ecco  un nostro  ( di mio padre   e  mio  )    fotografico   sulla  giornata  dj  domenica  scorsa    visita   sia  alla  50^ Mostra dell’Artigianato Sardo  e poi al museo  visitabile   fino  al 3 settembre


Per celebrare il prestigioso anniversario, il Comune di Samugheo e il MURATS (Museo Unico Regionale dell’Arte Tessile Sarda), in collaborazione con la Pro-Loco di Samugheo, rinnovano il tradizionale appuntamento con Tessingiu, la rassegna dedicata alle eccellenze del panorama artigianale regionale. Inaugurazione sabato 15 Luglio alla presenza del Sindaco di Samugheo Antonello Demelas, del direttore del Museo MURATS Baingio Cuccu e dell’art-director della mostra, l’architetto Roberto Virdis.

La location scelta per ospitare i manufatti selezionati dall’architetto Virdis, realizzati da artigiani provenienti da tutta l’Isola, è un esempio di archeologia industriale, simbolo e testimone dell’operosità manuale locale: l’ex cantina sociale di Samugheo. Per l’occasione la storica struttura diventa un’inedita e contemporanea “wunderkammer”, una “camera delle meraviglie” in cui gli oggetti dell’artigianato tradizionale, artistico e di design della Sardegna, dialogano con il particolare contesto architettonico. Forma, materia e colore sono le chiavi di lettura dell’allestimento che pone in relazione il passato e il presente, l’antico e il moderno.

Il ricco ventaglio di eventi collaterali comprende convegni, manifestazioni enogastronomiche e laboratori artigianali-esperienziali dedicati a tutti coloro che vorranno cimentarsi nelle antiche e nuove arti manifatturiere, guidati con sapienza da maestri artigiani del settore.
Le sale del MURATS sono invece la scenografia di una esposizione/installazione, capace di coniugare armoniosamente tradizione, alta manifattura e tecnologia multimediale. In occasione della 50° edizione di Tessingiu, il Direttore del museo Baingio Cuccu, presenterà i progetti realizzati grazie alla donazione del principe Karim Aga Khan e a lui dedicati: la “Collezione del Principe”, il “Tappeto Corale” con il “Video d’Autore” e il “Catalogo del MURATS”.
La “Collezione del Principe” è la preziosa serie di manufatti tessili realizzati dagli artigiani di Samugheo, che riproducono fedelmente le principali iconografie della tradizione locale sviluppatasi dal 1960 ad oggi. Le sette coperte e i dieci tappeti firmati Karim Aga Khan andranno a completare la collezione del museo e compariranno nel Catalogo del MURATS.
Al “Tappeto Corale” spetta il compito di valorizzare l’alta manifattura tessile e di tramandare tradizione, competenze e conoscenze delle maestre artigiane di Samugheo attraverso video-racconti azionabili manualmente dal visitatore. Il tappeto è infatti dotato di un sensore multimediale touch che attiva automaticamente la proiezione. Infine, in occasione della 50° edizione di Tessingiu, verrà presentato al pubblico il “Video d’Autore” realizzato da Antonio Pecora, dedicato alla memoria storica e alle tradizioni di Samugheo.

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Adesso il  reportage  
inizio io  con foto fatte  sia  alla  mostra 


















 a museo



ecco invece  quelle   più  sintetico , dono che   a me  manca  👇👎😇😉😏😐😒 ,  di mio padre



emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...