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6.7.23

30 milioni d'euro . ora sappiamo quanto costa un amico mafioso

  Inizio      questo  post      con   questa  citazione    cinematografica 

“Adesso fate una cosa: spegnetela questa radio, voltatevi pure dall'altra parte, tanto si sa come vanno a finire queste cose, si sa che niente può cambiare. Voi avete dalla vostra la forza del buonsenso, quella che non aveva Peppino.Domani ci saranno i funerali. Voi non andateci, lasciamolo solo. E diciamolo una volta per tutte che noi siciliani la mafia la vogliamo. Ma non perché ci fa paura, perché ci dà sicurezza, perché ci identifica, perché ci piace. Noi siamo la mafia. E tu Peppino non sei stato altro che un poveroilluso, tu sei stato un ingenuo, sei stato un nuddu miscato cu niente!”

                             dal film    I    cento  passi  



L’ultimo atto del Berlusconi privato è stato anche il più coerente con il Berlusconi politico. Tra i lasciti ci sono 30 milioni di euro donati nel suo testamento a un condannato in via definitiva per concorso
esterno in associazione mafiosa: Marcello Dell’Utri. Una donazione da pregiudicato (Silvio, per frode fiscale) a pregiudicato. infatti sempre

 
No, mi dispiace, non è una scelta privata, il “regalo a un amico di infanzia”, come i trombettieri di corte si stanno affrettando a spiegare. Questo è l’ultimo atto pubblico di un uomo che è stato per tre volte Presidente del Consiglio, che ha rappresentato l’Italia e che, appena due settimane fa, abbiamo celebrato con lutto nazionale e funerali di Stato.30 milioni di euro. Ora sappiamo quanto costa un amico.









Questa è la persona a cui abbiamo concesso funerali di Stato ( passi è sempre stato anche se pur ambiguo un uomo di stato /delle istituzioni ) e proclamato il lutto nazionale. Abbiate la decenza di chiedere scusa agli universitari disobbedienti, ai rettori resistenti, a chi ha la memoria più lunga della lingua, ai non allineati.
Almeno vi sia postuma la vergogna.Diciamocelo ed abbiamo il coraggio ammetterlo che la mafia ci piace .
Mi fate tenerezza voi che dite “sono affari suoi privati” e “può fare quello che vuole coi suoi soldi” , voi che, fino a due settimane fa, ci frantumavate le gonadi affinché il Paese intero si fermasse, perché celebrassimo il suo ruolo pubblico e politico, voi che davano dei “comunisti” a
quei professori e studenti universitari che si rifiutavano di esporre la bandiera a mezz’asta, che invitavate al rispetto ma poi insultavate se solo osavi eccepire sull’opportunità del lutto nazionale. Perciò fate pace con il cervello e cercate di mettetevi d’accordo con voi stessi: se pretendete di trattarlo ( e omaggiarlo) come uomo di Stato, come statista e padre della Patria, poi non veniteci a dire che uno coi suoi soldi fa quello che vuole, anche ricoprire di milioni un condannato in via definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa. Perché, nel caso non vi fosse chiaro, nel caso non aveste mai sentito parlare se non di sfuggita di : Moro, Berlinguer, Pertini, Nilde Iotti, Tina Anselmi , ecc solo per citare i più noti , uno statista è uno di quelli che la mafia la combatte o almeno ci prova , non uno che la favorisce smantellando leggi che sono costate la vita ( Pio la torre , Falcone e Borsellino , ecc ) la finanzia e, meno che mai, la ricompensa . E no , cari\e , non è un fatto privato ma un atto pubblico e politico capitale che dovrebbe indignare e offendere, scatenare - quello sì - maratone televisive. Invece a malapena se ne parla. Concludo questo post rispodendo anticipatamente ad alcune vostre obbiezioni ed accuse visto che l'altra volta perr i miei post su i miei social ho ricevuto diverse email e commenti purtroppo tutte cestinate erano solo insulti e critiche bambinesche e dapiagnioni tipo quelle di cui ho fin qui parlato ad un altra rottura di   coglioni . Essa è rivolta a  quelli\e che dicono che se un politicante dellla tua parte politica avesse fatto una cosa del genere  zitto o lo avresti difeso e simili . Qui l'ideologia non c'entra un .... cavolo a merenda . Io fin da piccolo sono stato sia dai nonni paterni fascisti o clerico fascisti  pre concilio vaticano II sia quelli materni clericali e misti (tra pre concilio   e concilio vaticano II )  all'onestà intellettuale e  morale   a volte quest'ultima ( soprattutto quella dei nonni paterni ed in parte genitoriale troppo esagerata  e quasi bigotta  ma formativa visto gli attracchi e gli sfotto' che ricevo . infatti la stessa cosa lo scriverei e lo direi se al posto di B un simile lascito testamentario fosse stato fatti da un politico od esponente della mia parte politico/culturale .  Quindi ..... Lasciamo perdere  altrimenti  mi bannano . Pace e bene

11.7.16

testamento © Daniela Tuscano

Le guardi e non hai scampo, non sono dipinti, sono profezie realizzate, la Chyniere che si squarcia come una Madonna nera e poi sviene in chiesa, annullata in un urlo munchiano, e la povera crista nera di botte, la sindone del femminicidio, la Federica spolpata, anch'essa con un grido ultimo, digrignato per l'eternità. La prima ha perso un amore, gliel'ha strappato via l'infame furia del razzismo, la seconda ha perso per amore, per un'altra infame furia dalla stessa radice. Signori, questo è l'odio. L'odio per il diverso, l'odio per la donna, anch'essa diversa, anch'essa da punire. Emmanuel, il marito di Chinyere, è stato trucidato semplicemente perché era lui, perché era nero, perché occupava lo stesso suolo, respirava la stessa aria del suo assassino. Perché aveva una moglie che non ha tollerato di sentirsi chiamare scimmia, perché non lo voleva lui, perché la dignità non ha prezzo, perché curvarsi non si può e non si deve più. Francesca, rea d'aver lasciato Luigi Alfarano, il marito-padrone, è stata ingiuriata anche dopo morta dal parroco che ha assolto e commiserato l'assassino (anche del figlioletto di quattro anni) e suicida, attribuendo la responsabilità del delitto al "Demonio".

 di Mauro Biani pagina
Perché Alfarano "era un uomo buono, amava la famiglia e adesso è senz'altro in paradiso". Come se il demonio non fossimo noi, come se il diavolo, colui che divide, non fosse in quel pugno che ha letteralmente diviso il bimbo dalla madre e massacrato il corpo d'entrambi.
A lui il paradiso spetta di diritto in quanto maschio devoto "alla famiglia", ecco il senso delle sciagurate parole del prete, ministro d'un dio con un solo sesso, davanti a cui è fatto obbligo inginocchiarsi, e servire, e morire.
Signori, questo è l'odio, e questa la cultura che troviamo nei libri, le frasi che sentiamo al bar, lo sguardo che leviamo sul mondo, da millenni, dagli albori dell'umanità. Questa la summa del darwinismo sociale, dell'apartheid dei sessi, del mondo a una dimensione: quella del maschio bianco, arroccato in una normatività criminale.
Sono baratri senza fine, queste donne. Rapprese in un definitivo "no". Stremate eppur possenti. Signori, questa è la guerra. L'avete in casa, ogni giorno. Sta solo a voi, a noi, disarmarla. Adesso, per sempre, ne vediamo il volto.

© Daniela Tuscano

19.6.16

Si ammalò poco prima della diffusione del vaccino. Dopo la morte la sorpresa: la scienziata Elena Cattaneo, senatrice a vita, nominata erede

Ecco un esempio  in cui  la solitudine non è  separazione dal mondo:ma partecipazione  in  esso  .  Peril  protagonosta della storia  che leggerete  nele righe seguenti   la  solitudine  e  la relativa morte  è stata la conclusione nobile di un'esistenza.  Una testionianza  che  conferma  quando diceva  un  poeta    cantautore    questa  canzone  



  e in questo discorso 




Non riuscendo  piàù a scrivere di tale vicenda  , senza  farmi venire le lacrime a  gli  occhi  , copio ed  incollo  l'articolo di repubblica  di oggi 19\6\2016
 "Lascio tutto alla ricerca". La generosità di Franco che ha lottato contro la polio
Si ammalò poco prima della diffusione del vaccino. Dopo la morte la sorpresa: la scienziata Elena Cattaneo, senatrice a vita, nominata erede

                                
Tutto vero. Quell'ignoto signore di Molinella, pianura bolognese, morto il 21 maggio scorso dopo avere convissuto per 64 anni con la malattia, nato nel 1952, lo stesso anno in cui Jonas Salk e Albert Sabin iniziavano a gareggiare per il vaccino che avrebbe sradicato la poliomielite dal mondo, arrivato troppo tardi per liberarne lui, ha affidato personalmente a lei, le ha versato nelle mani, il patrimonio d'una vita, denaro, titoli, alcuni immobili, per un valore di più di un milione di euro, e lo ha fatto
senza porre condizioni oltre la sua fiducia assoluta in una scienziata mai vista di persona. "Avrei voluto parlargli, conoscerlo, capire da lui perché quella scelta, perché proprio io...", commenta lei ancora interdetta, "ma forse le cose che danno più soddisfazione nella vita sono quelle che fai per gli altri senza che loro lo sappiano".
Di Franco Fiorini sanno poco anche a Molinella, che pure è una cittadina di poche migliaia di anime, immersa nel Novecento di Bertolucci (ricordi di paludi e di mondine, qui c'è ancora il Psdi). Da quindici anni, lasciato il posto di direttore amministrativo di un'azienda edile, viveva segregato nella sua villetta bianca, moderna, a due piani, vicina al centro del paese: rare uscite, vita minimale, poche spese, non aveva neppure una sedia a rotelle, nel suo studio di mobili sobri e solidi s'aggirava a bordo di una sedia da regista alle cui gambe il padre aveva applicato quattro rotelle.
 "La sua è stata una vita di affetti, i genitori lo hanno accudito, protetto, magari un po' chiuso in una campana di vetro..." racconta di lui l'avvocato bolognese Paolo Ghedini, una relazione di lavoro diventata amicizia, "il padre lo portava tutti i giorni a lezione, e poi al lavoro, issandolo con le sue braccia, finché ha potuto". Dopo la morte dei genitori, solo l'aiuto di una badante. "Discutevamo di politica, di libri, neppure a me aveva detto nulla della sua idea", racconta Ghedini. Gli aveva semplicemente affidato, poco prima di morire, la busta chiusa con il testamento, l'ultimo di una serie, senza dirgli nulla del contenuto. "Non parlava mai della sua malattia, non ha mai imprecato contro il destino che lo ha fatto nascere qualche anno troppo presto. Era una persona serena". Ma in quella solitudine da eremita possedeva una finestra sul mondo. Un computer, Internet. "Sempre informatissimo". Dobbiamo immaginarcelo così, il volto illuminato dalla luce azzurrina dello schermo, mentre cerca notizie su quella malattia così feroce, poi debellata dalle vaccinazioni di massa degli anni Sessanta, la malattia di cui è stato, per una congiura implacabile della cronologia, per una manciata di anni, uno degli ultimi bersagli; e sulle altre afflizioni degli uomini, e su chi le combatte in nome della vita. Così deve avere incontrato il nome di Elena Cattaneo, così deve essersi convinto, leggendo, studiando, che fosse lei la persona giusta. Così deve avere preso la sua solitaria decisione. Capita a chi ha sofferto di donare i propri averi a chi combatte il suo nemico invisibile. "Ma Franco", osserva la scienziata, ormai per lei è Franco, l'amico sconosciuto, "non ha legato il suo lascito alla sua malattia. Il suo gesto non sembra una rivincita, né un risarcimento simbolico... Immagino un uomo che riconosce nella sofferenza degli altri il suo stesso bisogno e pensa che nel mondo ci sia necessità di più studio, di più sapere". La senatrice fa una pausa, e una cosa non riesce a non dirla: "Ha ragionato come spesso la politica non sa fare. Ha scommesso sulla libertà e sulla responsabilità della ricerca scientifica". Ma donare a una persona fisica e non a un'istituzione, non suona sfiducia? "Ma io sono le istituzioni, università, parlamento, sono quanto di più pubblico ci sia...". Presto parlerà di lui proprio nell'aula del Senato, "voglio che la sua storia sia un esempio". Cosa accadrà dopo, è presto per dirlo. Martedì la senatrice Cattaneo sarà a Molinella per accettare formalmente il lascito, ma saranno da avviare stime e inventari, e da attendersi (succede spesso in questi casi) l'impugnazione del testamento da parte dei parenti. Per la beneficiaria poi non sarà facile gestire un lascito che sul piano legale entra nel suo patrimonio personale. "Da cui dovrò immediatamente separarlo", annuncia, "voglio che tutto sia pubblico e trasparente". Su quel "destini come meglio crede" ci sarà da ragionare, "chiederò consigli, magari borse di studio, una fondazione, sarebbe bello trasformare in luogo d'incontro la casa dove viveva Franco". Per ora resta una punta di rimpianto, "se mi avesse chiamato, fatto capire meglio...", ma anche l'ammirazione, "la solitudine non è sempre separazione dal mondo: Franco ha partecipato al nostro mondo illuminandolo. Per lui è stata la conclusione nobile di un'esistenza. Per me sarà un secondo incarico a vita".



7.6.14

anche nella morte c'è la vita La toccante storia di Athena Ochard e del suo specchio \ diario ritrovato dopo la sua morte a 13 per un tumore alle ossa

  non ricordo se la nuova  sardegna o l'unione  sarda


La  vita   non è  solo  una famiglia  numerosa  .  come   questa  
 La matriarca che voleva farsi suora Adesso ha 91 anni e ben 126 discendenti



Peggy Koller e i suoi discendenti (foto da twitter)
A 91 anni è una delle donne più prolifiche degli Usa, con un numero record di discendenti: 126 per l'esattezza, tra figli, nipoti, pronipoti.
E con cinque altri piccoli in arrivo da parte di seconde nuore, figlie di figli e così via. La singolare storia di Peggy Koller, di Blue Bell in Pennsylvania, corredata di foto della sua 'tribù, è balzata sulle pagine di tutti i giornali Usa. E racconta che in realtà la donna da giovane voleva farsi suora. Ma, cresciuta da figlia unica, una volta sposatasi decise che i suoi figli avrebbero avuto fratelli, sorelle e un 'senso di famiglia' grande e rassicurante. Peggy abbandonò l'idea del convento nel 1942 per sposare William Koller, morto alcuni anni orsono: oggi, settanta anni dopo, la matriarca conta al suo attivo 11 figli, 56 nipoti e 59 pronipoti. I familiari la descrivono come una nonna energetica, attiva, che ancora guida l'auto a partecipa a molte delle grandi riunioni della famiglia. "Ho due imminenti party di laurea per due nipoti - ha detto ai media americani - un matrimonio in New Jesrey questa settimana settimana e mia figlia sta organizzando una festa per sua nuora che avrà un bambino. E' la mia vita e io cerco di andare a tutti questi eventi".






Ma  anche  il ritrovamento   di uno diario segreto  come     

 La toccante storia di Athena Ochard. Dopo la sua scomparsa, i genitori hanno trovato i suoi pensieri scritti dietro uno specchio della cameretta.


Ammalata di tumore, ha tenuto un diario segreto. Circa tremila parole scritte ogni giorno, se

nza che nessuno se ne accorgesse, dietro a uno specchio. I suoi genitori lo hanno trovato solo dopo la sua morte, riordinando la cameretta. Commuove il Regno Unito la storia di Athena Orchard, ragazzina di 13 anni di Leicester, da poco scomparsa a causa di un cancro alle ossa, diagnosticatole dopo uno svenimento improvviso in casa, poco prima del giorno di Natale. Pochi mesi durante i quali la fanciulla ha affidato i suoi pensieri al retro di quello specchio, dove ogni giorno vedeva il suo corpo e il suo volto farsi sempre più emaciati. Ma nonostante questo, il suo testamento è in tutto e per tutto un inno alla vita. "La felicità dipende da noi.
da  http://www.leggo.it/
Magari non sarà un lieto fine, ma ciò che conta è la storia. Ogni giorno è speciale, perciò vivilo appieno. La felicità è una direzione, non una destinazione: sii grato della vita. Sii felice, libero, credici". Queste alcune delle frasi che si leggono sul retro dello specchio ritrovato dai suoi famigliari, che hanno raccontato la vicenda al Daily Mail. "Ho iniziato a leggere ma poi mi sono dovuto fermare. Era troppo" ha dichiarato Dean Orchard, padre della ragazza (e di altri sette figli)."Non potevo crederci, ci sono migliaia di parole. E' stato toccante". "Terremo questo specchio per sempre, leggere quelle parole è come averla ancora con noi" ha aggiunto la madre Caroline.


Sempre  sullo stesso giornale  da  cui  ho  tratto la  seconda  foto


Mercoledì 4 Giugno 2014
di Enrico Chillè
LONDRA - Athena Orchard era una dodicenne molto solare, ma uncancro osseo ha spezzato la sua giovane vita. Ora, a pochi giorni dalla morte, la sua famiglia ha trovato un emozionante messaggio nascosto nel retro di uno specchio. 
«Non è stato facile leggere quel messaggio, abbiamo dovuto interrompere spesso perché non riuscivamo a trattenere le lacrime», spiegano i genitori, residenti a Leicester. Athena era la più grande di otto figli, ed alcuni passi della lettera, riportati da Metro, sono davvero toccanti: «Ogni giorno è speciale, viveteli tutti al massimo. Potrebbe capitarvi una malattia mortale come è successo a me, ma la vita è brutta solo se noi la consideriamo tale. La felicità dipende da noi stessi, è una direzione, non una destinazione. E ricordate che la vita è fatta di alti e bassi, ma gli alti senza i bassi non avrebbero senso».

Nel messaggio nascosto, la povera ragazzina aveva anche raccontato delle proprie aspirazioni personali: «Sto aspettando di incontrare l'amore, qualcuno a cui aprire il mio cuore. L'amore non è qualcuno con cui vorresti stare, ma qualcuno senza il quale non potresti vivere. La vita è un gioco per tutti, l'amore è l'unico premio»

Il 29 dicembre 2020 veniva uccisa Agitu Ideo Gudeta, la regina delle capre felici.

Il 29 dicembre 2020 veniva uccisa la regina delle capre felici.È stata ferocemente uccisa Agitu, la regina delle capre felici, con un colpo...