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25.1.25

gli analfabeti funzionali ed i negazionisti colpiscono ancora e non hanno rispetto neppure per la storia Il documento della Croce Rossa su Auschwtiz usato per negare l’Olocausto


Per chi ha fretta
Il documento è reale, ma chi lo condivide non riporta il reale contesto.
Il rappresentante della Croce Rossa dell’epoca ha ammesso di non aver avuto accesso al campo.


Il documento della Croce Rossa su Auschwtiz usato per negare l’Olocausto

di David Puente
Circola un documento della Croce Rossa, rivolto a Roswell McClelland e datato 22 novembre 1944, che negherebbe l’esistenza ad Auschwitz di un «campo di sterminio». Diversi utenti, condividendone il contenuto, affermano che la Croce Rossa avesse
 

effettivamente indagato sulle affermazioni secondo cui il campo fosse tale, sostenendo di non aver trovato «alcuna traccia di installazioni per lo sterminio di prigionieri». Alcuni gestori di canali Telegram, noti per diffondere notizie false, sostengono che il documento distrugga la narrazione sull’Olocausto .Alcuni sostengono che il documento sia una prova capace di distruggere la narrazione dell’Olocausto, come riportato dal canale Telegram VQB Channel, già noto per la diffusione di notizie false:

AUSCHWITZ? UNA MEZZA BUFALA
Ecco la lettera della #Croce_Rossa che conferma che #Auschwitz non è stato utilizzato

come “campo di sterminio”.Questa prova dannosa distrugge la narrazione dell’#Olocausto, quindi normalmente la contro-argomentazione che si sente è “La #Croce_Rossa era un’organizzazione #nazista”, il che ovviamente è ridicolo.Il documento circola sui vari social, senza l’adeguato contesto e dunque le informazioni utili per comprendere quanto non sia affidabile:  Alla fine del 1944, girava voce che Auschwitz non fosse un campo di lavoro ma un campo di sterminio. La Croce Rossa indagò su questa affermazione e non trovò “alcuna traccia di installazioni per lo sterminio di prigionieri civili”.
La vera visita al campo (che non c’è stata)
Il responsabile dell’intera vicenda fu il rappresentante della Croce Rossa Maurice Rossel. Inviato a ispezionare Theresienstadt, gli fu fatto visitare anche Auschwitz. In un’intervista rilasciata al regista francese Claude Lanzmann, oggi pubblica sul sito dell’United states Holocaust Memorial Museum, Rossel, si riscontra che all’epoca Rossel non fosse a conoscenza che fosse un campo di sterminio. Come spiegato dallo stesso, e come riportato dal sito della Croce Rossa, il rappresentante ebbe un colloquio con il generale del campo senza però poterlo visitare, in quanto non venne autorizzato.
In un documento pubblicato dalla Croce Rossa nel 2012, dal titolo «The ICRC and the detainees in Nazi concentration camps (1942–1945)», viene riportato come i nazisti usarono a fini propagandistici la visita al campo di Theresienstadt, presentando un’immagine falsa delle condizioni dei prigionieri, mentre la visita ad Auschwitz viene considerata come un esempio emblematico dell’incapacità della Croce Rossa di rispondere in maniera adeguata alla politica genocida nazista.



Il documento non prova in alcun modo che ad Auschwitz non ci fosse un capo di sterminio e non smentisce in alcun modo l’Olocausto. Il rappresentante della Croce Rossa dell’epoca ha ammesso di non aver mai avuto accesso al campo, in quanto non autorizzato a visitarlo. L’organizzazione, a seguito di quanto accaduto, dichiarò l’intera attività come un proprio fallimento.

31.1.22

11 settembre 2001 ed i complottisti

 premetto  che  sono  si critico   verso la  versione  ufficiale  del  11  settembre  2001  , ma usare  foto o  immagini  estratte  dai  video   in modo  cosi strumentale   mi ripugna   . Io ogni volta che le vedo torno indietro di 21 anni. Ho visto il  crollo  della  2  torre  e    sentito  dell'aereo  fatto  cadere  sul  sul  pentagono   in diretta , ho provato un orrore senza fine per quella povera gente, terrorizzata ne  cas0  di questa  immagine   al punto di buttarsi giù da un grattacielo. Ed  ogni  volta  che  vedo quelle   immagini o  foto   o  i  film  \  documentari  su tale   evento  non riesco a  trattenere   le  lacrime  .  Usarle ci vuole per   tali scopi   è   segno  di una disumanità e un disprezzo della vita senza pari, oltre a nessuna conoscenza di scienza delle costruzioni. Ma questo trattandosi di complottisti non mi stupisce più di tanto  .Posso solo     dire riposino   in pace, povere vittime innocenti. Perdona questi esseri indegni .

concordo      con   Eugenio De Angelis  : <<  Vomito, é quello che provocano questi post/commenti senza rispetto per quelle vite spezzate e il dolore di chi è rimasto.>>

26.11.21

Il no vax che in ospedale con l’ossigeno continua a negare l’efficacia dei vaccini

   canzone   consigliata

Lo  so  che  perderò   amici  e  utenti  , ma pazienza  , ma se  questo  è il prezzo da    pagare   per  non aver  mandato il cervello all'ammasso   o morire  di morte   lenta (  cit   musicale  )    ne  vale la pena  . E  come ho risposto  nel post  La post@ dei lettori [ il covid ed la peste , muro contro muro , ed altre storie ]

[...] 

Caro Giuseppe
la tua lunga tirata contro i no vax potrebbe benissimo adattarsi a tutti quelli che come lei non potranno mai convincersi di avere sbagliato tutto. Leggo il tuo blog solo vedere fino a che punto possono giungere il conformismo e l’allineamento al potere e vedere come ti smentisci visto che usi spesso come slogan \ motto padroni di niente servi di nessuno .
Marcella

Spett. Marcella
intanto le sono grato che continua a seguirmi anzi seguirci in quanto , come certamente saprai , il blog ma soprattutto l'appendice social la più usata è multi autore e di opinioni diverse spesso contrastanti . Ma voglio rassicurarla: l’unico “potere” a cui sono allineato è quello del buon senso e di rimettere in discussione le proprie convinzioni .   

 [...] 


Non  li capisco più questi no vax . Se prima si potevano distinguere  anche  se  con   difficoltà   fra chi non lo faceva per paura visto che rispetto ai vaccini di vecchio tipo sono pieni d'incognite e dai
 negazionisti .
Adesso è impossibile
 distinguerli . A  dirlo è  uno che  era molto  scettico   , ha  aspettato  per paura  a farsi il  vaccino .  E lo ha  dovuto  convincere  nonostante   ha  sempre  fatto  i  vaccini  contro  l'influenza  : 1) il  medico  curante  .,  2)  il pericolo  per  : se  stesso ,      è soggetto debole  soffrendo  d'ipertensione e  problemi     respiratori  (  pertosse   e ringospasmo  ) , ed  i  genitori      80  enni  con protesi   e pacemaker . 
Ora  L'’immagine del no-vax ( foto in alto a sinistra  )  in un letto d’ospedale a pancia in giù in Alto Adige che, a PiazzaPulita, si ostina a negare l’efficacia del vaccino, a parlare di “vaccino sperimentale”, di “colpo da vaccino collaterale” è il punto di non ritorno di un delirio di massa che non ha precedenti. Un uomo curato da medici e infermieri perchè
<< La sanità pubblica italiana cura chiunque, sempre, senza distinzioni. Ed è meraviglioso, qualcosa di cui tutti dovremmo essere orgogliosi. Non importa che tu sia bianco, nero, giallo, ebreo, santo o criminale, fascista o comunista, pro o contro i vaccini: sarai sempre trattato con la stessa identica cura e dedizione di chiunque altro. Ma. Anzi, MA. Mettetevelo in testa:
a) La sanità NON è gratuita: la paghiamo tutti noi con le nostre tasse. b) NON è infinita: a un certo punto finiscono i letti, gli spazi, le risorse; abusarne e togliere quelle risorse a chi non ha avuto scelta o ha fatto di tutto per non finirci non è solo immorale. È criminale. c) NON è scontata: esistono dei luoghi in cui, senza un’assicurazione sanitaria, rischi di morire per un mal di denti e altri in cui i vaccini sono un privilegio da ricchi e si muore per una banale diarrea. Perciò, se proprio volete riempirvi la bocca di “sanità pubblica”, senza neanche sapere cosa sia, prima imparate a rispettarla.
E ringraziate, ogni giorno, che esista che considera “complici”, imbottito di farmaci di cui a parole nega l’efficacia, che insulta e offende la scienza che gli sta salvando la vita. Salvando la vita, cazzo. Per coerenza con le proprie idee, stacchi tutto e torni a “curarsi” a casa con l’omeopatia e le gambe al sole. Perché tutti hanno diritto alle cure, ma all’ignoranza e all’ipocrisia c’è un limite >> (  dalla pagina  Facebook    Lorenzo  Tosa  )  
Infatti  leggo  su  quest'articolo  di   https://www.nextquotidiano.it/  che  riporto sotto integralmente  

Nel corso della puntata di ieri di Piazzapulita su La7, un servizio ha mostrato un no vax ricoverato in ospedale a Bolzano con l’ossigeno che si ostinava a negare l’efficacia del vaccino .
Neanche la morte spaventa i no vax. Lo testimonia bene Alessio Lasta, giornalista di La7 che nel suo servizio andato in onda ieri sera a Piazzapulita ha intervistato un uomo positivo al Covid in un letto di ospedale a Bolzano che si ostina a negare l’efficacia del vaccino, a negare che sia uno strumento capace di aiutare a ridurre il rischio di contrarre la malattia, di incappare nella malattia grave e, addirittura, di morire .

“Inizialmente mi curavo con l’omeopatia. Sappiamo tutti che questo è un vaccino sperimentale. La cosa non mi convince anche perché lo Stato non c’è, ti fanno firmare la liberatoria. A Roma si dice che fanno il fr..o col c..o degli altri. Ho tre figli, non posso permettermi il lusso, con un mutuo sulle spalle, di prendermi un colpo da vaccino collaterale. La morte non mi dà assolutamente nessuna paura. Non è che voglio morire, ma non ho un rapporto di paura”, dice l’uomo, disteso a pancia in giù e con gli occhi chiusi mentre gli viene somministrato ossigeno.

Parole che destano stupore, e che hanno generato la reazione di Selvaggia Lucarelli, che in un post pubblicato sul suo profilo Twitter ha commentato: “Se si muore di Covid invece il mutuo lo paga lo stato, certo”. Stando a un rapporto mostrato dal conduttore del programma, Corrado Formigli, i no vax “oltranzisti” come quello mostrato nel reportage sono in netta minoranza all’interno della galassia dei non vaccinati, dove quasi 2 milioni di persone sono indecise, bloccate dalla paura, quindi convincibili con una accurata campagna promozionale.
Le telecamere del programma si sono spinte poi fino a Ortisei per documentare le scuole parentali, sempre più numerose in Alto Adige, dove ci sono circa 600 bambini che non frequentano le scuole pubbliche perché figli di genitori no vax che non riconoscono le regole attualmente in vigore, nemmeno le mascherine.

Quindi  caro no vax   non  ti vuoi vaccinare   ok  però  se  sei  coerente     dovresti  rifiutare    di farti curare  negli ospedali pubblici  continuare a curati co quelle   che tu reputi  cure  . 






24.11.20

oltre ai negazionisti del covid ci sono igli incoscienti ed irresponsabili che pensano più al denaro che alla vita delle persone vedi il caso dellle prossime aperture della stagione sciistica

 Essi sono  quei   presidenti , non importa il colore politico , di Regione che dopo le discoteche di quest'estate vorrebbero aprire le piste di sci per Natale, con annesso cenone. Infatti :

Altro che autonomia differenziata! Bisogna al più presto riformare il titolo V della Costituzione. Non è possibile che, in piena pandemia con 600 morti al giorno, ci siano presidenti di Regione che vorrebbero aprire le piste di sci per Natale, con annesso cenone.

come  

 

Non comprendo la polemica sugli sci e sulla settimana bianca. Perché il punto mi pare chiaro: non ripetere quanto accaduto questa estate. Se così non dovesse essere, e fosse dato il via libera, i contagi esploderebbero di nuovo a dicembre-gennaio, e bisognerebbe tornare a nuove misure restrittive. E quelli che oggi si lamentano dello scii, tornerebbero a lamentarsi delle misure restrittive. L'equazione è semplice: via libera = aumento contagi; aumento contagi = nuove misure restrittive. È un cane che si morde la coda, è la seconda volta che ci passiamo. Non capirlo mi sembra più una bizza che una reale difficoltà logica.

tale decisone    ha  diviso  il mondo dei Vip   fra   incoscienti     come Alberto Tomba poi, subito dopo, Federica Brignone si erano schierati nettamente a favore dell’apertura delle piste da sci e quindi contro la decisione del governo.

DPA/PICTURE ALLIANCE VIA GETTY I
Meno male    che  
Oggi, un altro gigante della montagna, alpinista nonché politico, si definisce in linea invece con quanto deciso dal premier Giuseppe Conte. Reinhold Messner, 76 anni, in un’intervista a La Repubblica ricorda a tutti come la montagna è sempre stata vista come luogo dove sciare. In realtà questa è un’analisi errata o quantomeno parziale. Lo sci è una delle tante attività che si possono svolgere sulle vette, ma non l’unica. Infatti  
<<Le Alpi e l'Europa hanno la grande occasione per dimostrare che la montagna non è solo un'industria e che la Ue non è solo una somma di lobby statali. Io prego che oggi questi due mondi sappiano lottare contro il Covid con lungimiranza e unità>>. Reinhold Messner a 76 anni si mette scarponi e mascherina non solo per andare a camminare sui pascoli della sua Val di Funes. Lo fa prima di tutto per lanciare un appello sia a Roma che a Bruxelles, affinché "non ripetano a Natale gli errori commessi in primavera e in estate. <<  Durante e dopo la prima ondata della pandemia >>- dice  sempre   a Repubblica il re degli Ottomila, ex parlamentare Ue -<<  Europa e Regioni si sono mosse in ritardo e in ordine sparso, anteponendo le pressioni economiche alle ragioni sanitarie. Il risultato è stata la riesplosione dei contagi. Simili sbagli non vanno ripetuti: il regalo più bello che le istituzioni possono fare ai cittadini per le festività è dare prova di aver messo a fuoco le priorità. Prima salute e istruzione, poi tutto il resto >>
Egli ha      ragione     quando dice  

“Si riducono la montagna, la neve e il turismo, all’industria degli impianti di risalita e ai caroselli sciistici. Chi vive nelle città, in Europa e in Italia, viene convinto che non ha senso il tempo libero in alta quota senza gli sci ai piedi su una seggiovia. Il Covid offre l’opportunità per aggiungere a tutto questo il più vasto universo della libertà. La montagna autentica in inverno resta anche sci alpinismo, sci da fondo, slitta, ciaspole, escursionismo e pattinaggio su ghiaccio. Non si può concludere che senza piste da discesa aperte si vieta alle persone di rigenerarsi nella natura alpina”.

Sulla decisione di chiudere o meno gli impianti, quindi, Messner non ha dubbi. Anche per chi si ritiene “anarchico” come lui, con il Covid-19 rispettare le regole è fondamentale. Il governo di Giuseppe Conte sembra “si stia muovendo bene” anche perché “non si possono sacrificare migliaia di vite per avere il consenso di chi pretende di comportarsi come se il virus non uccidesse più”. L’unica speranza è che passato il Natale la situazione torni sotto controllo.

“Aspettare gennaio per riaprire piste e impianti, se gli indici di contagio lo consentiranno, non è una scelta: è un dovere. Ma deve essere chiaro che la montagna, anche in inverno, resta un universo di libertà immenso, sicuro e ricco di opportunità”.

Ma il problema riguarda tutta Europa e non solo il nostro paese. Per questo, Messner spera che questa, per le Alpi così come per l’Ue, possa essere “la grande occasione per dimostrare che la montagna non è solo un’industria e che la Ue non è solo una somma di lobby statali. Io prego che oggi questi due mondi sappiano lottare contro il Covid con lungimiranza e unità”. Serve coesione tra tutti i paesi europei e una coordinazione, per evitare di commettere gli stessi errori del recente passato e non lasciare nessun indietro.

“Europa e Regioni si sono mosse in ritardo e in ordine sparso, anteponendo le pressioni economiche alle ragioni sanitarie. Il risultato è stata la riesplosione dei contagi. La concorrenza sleale in Europa? Questo è il problema e tocca alla Ue risolverlo, pensando anche alla parità dei ristori per la filiera turistica. Se la Francia offre 100, l’Italia non può promettere 50. Sull’inverno dell’emergenza Covid le Alpi si giocano il futuro, l’Europa anche il presente”.

Insomma, per Messner la ricetta è una sola: “Prima salute e istruzione, poi tutto il resto”. Mettere al centro le priorità sarebbe “il regalo più bello che le istituzioni possono fare ai cittadini per le festività” e non solo  Anche perché “i primi a non voler trasformare le feste di fine anno sulle Alpi nel Ferragosto in Costa Smeralda sono i montanari, gli impiantisti e gli albergatori senza  scrupoli  ”. E  se  lo dice uno che di montagna se ne intende.

  


Poiche le critiche devono  dovrebbero  essere possibilmente costruttive ,  suggerisco  cosi  risponde  anticipatamente  a chi mi dirà  : <<  e tu cosa  proponi , ecc >>  d'aprire     ma   non  agli sci    ma  a passeggiate  ed  escursioni  , il cenone o il pranzo  si  possono fare   da  asporto   visto che  ci  sono  molti alberghi e ville  private  . 

emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...