Visualizzazione post con etichetta pentimento. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta pentimento. Mostra tutti i post

23.1.25

Il pentimento di Pam, la "nonna alla riscossa" del 6 gennaio 2021: rifiuta la grazia di Trump e "Via da Geova per essere una donna libera"

dal portale  https://www.msn.com/it-it/ d'oggi più precisamente   i canali   di :  RaiNews  per  la prima  , quello   di Quotidiano.Net/ per  la  seconda  

 

 Fa discutere il caso di Pam Hemphill, meglio conosciuta come “Maga Granny”, la nonna del movimento Make America Great Again, il principale gruppo di pressione che supporta il neopresidente Donald Trump. Quello stesso Maga che si è reso principale protagonista dell’assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021 e i cui membri sono stati graziati dal tycoon appena ritornato alla Casa Bianca, con uno dei primi ordini esecutivi siglati a poche ore dal giuramento.Fra le migliaia di assalitori del Capitol (circa 1600 persone) di quella giornata tristemente indimenticabile c’era anche la settantenne Pam, condannata a due mesi di carcere, che però inaspettatamente, con un gesto di pentimento, ha rifiutato la grazia presidenziale: “Quel giorno abbiamo avuto torto, sappiamo bene che sono tutti colpevoli” ha dichiarato Maga Granny, riferendosi ai suoi “compagni d’assalto”, dopo essersi già dichiarata colpevole in tribunale per i fatti del 6 gennaio. Accettare il perdono di POTUS (l’acronimo che indica il capo della Casa Bianca, President Of The United States, ndr), infatti, equivarrebbe a insultare “gli ufficiali di polizia del Campidoglio, lo stato di diritto e naturalmente il Paese”, ha dichiarato la “nonna alla riscossa” pentita. Accettare la grazia, ha aggiunto Pam, “contribuirebbe al loro gaslighting e alla loro falsa narrazione”, in riferimento alla tesi per cui il voto del 2020 era stato “rubato” dai democratici e dal presidente Biden.
Ripensando al 6 gennaio, inoltre, Pam Hemphill ha spiegato: “Avevo perso il mio pensiero critico. Ora so che era una setta, e io ero in una setta”, denunciando un “tentativo di riscrivere la Storia”. Pam ha fatto un’anticipazione: “Le conseguenze di questo decreto saranno terribili, sono delle persone molto pericolose”, ha detto citando i membri degli Oath Keepers e dei Proud Boys, due dei gruppi che parteciparono all’assalto al Congresso.

......

"Via da Geova per essere una donna libera"

La Verità da una parte e il mondo dall’altra. Fuori, escluso. Per immolare la vita a Geova, ai suoi diktat, alle rinunce e alle privazioni che diventano illusioni di libertà. Alessandra è una bambina senza Natale né compleanni; Alessandra è una ragazzina lontana dalle mode, dalla musica, dall’amore e dalla sessualità. Le Spice Girls sono "delle

meretrici", i Placebo l’incarnazione di Satana. Alessandra è infine una donna che con coraggio sceglie di dissociarsi, di fuoriuscire e di vivere quella vita che sin dalla sua venuta al mondo le era stata negata. Nasce così Il Dio che hai scelto per me (HarperCollins, 2025), esordio letterario di Martina Pucciarelli, romanzo che a partire dall’esperienza personale dell’autrice racconta di un distacco radicale, quello dalla comunità religiosa dei Testimoni di Geova, con tutto il vissuto doloroso che ha portato a quell’addio, arrivando quasi ad annientare sé stessa, fino pure a desiderare di morire. A chiusura di ogni capitolo, una serie di parole chiave che raccontano il viaggio: abbandono, paura, tradimento, disamore, perdita, vuoto, separazione, libertà, rabbia per arrivare a "riscatto".

Alessandra non è Martina, ma il vissuto è comune: com’è stato per lei scrivere ma soprattutto portare fuori una storia così forte e dolorosa?

"Probabilmente non ero preparata a quel che sarebbe potuto succedere. Ho ricevuto tanti messaggi di solidarietà da persone che hanno seguito il mio stesso percorso. Mi fa piacere che questo libro possa far sentire più comprese e meno smarrite quelle stesse persone".

E lei, cos’ha sofferto di più in questa rigidità imposta da Geova? E com’è riuscita a conciliare quei due pezzi di sé, quello nel mondo e quello nella fede?

"La cosa che pesa di più ad Alessandra nel romanzo è sicuramente il non sentirsi vista e valorizzata. Per Alessandra come per me tutto veniva dopo Geova. L’amore verso un figlio, verso un padre e una madre. Vengono dopo Geova anche i tuoi desideri, bisogni. Tutto. Conciliazione? Quella non avviene mai. Quei mondi sono e restano distinti".

Nelle note di chiusura del libro lei scrive: "Il tempo della rabbia e del dolore è finito". Ha dovuto perdonarsi qualcosa o perdonare qualcuno?

"Il perdono è sempre un incontro. Ovvero, perdonare comporta riconoscere di aver sbagliato. In un saggio meraviglioso letto un paio d’anni fa, l’autrice, Chandra Livia Candiani, scriveva del perdono come di un atto di superiorità. Ecco, non è di quel perdono che ho bisogno. È molto di più scegliere di non odiare, di non provare rancore".

La figura della madre di Alessandra appare centrale nelle dinamiche di famiglia. Emerge con lei anche il ruolo della donna secondo Geova: sottomessa, casta, discreta…

"Nell’educazione di Alessandra la donna svolge comunque un ruolo importantissimo, pur in quella sottomissione. È così, annullandosi, che la donna sostiene l’uomo. Niente che abbia a che vedere con l’emancipazione, per quel suo stare costantemente un passo indietro. Proprio in queste ore ho ricevuto il messaggio di una testimone di Geova. Mi ha detto di essere avvocata, avviata alla carriera. Mi ha detto che generalizzo. Credo che la sua sia un’eccezione. È ovvio che in qualche modo occorre adattarsi al mondo che avanza, ma il principio della dottrina è quello: sottomissione. In un passaggio della Bibbia si racconta di quando l’angelo in veste di viandante annuncia ad Abramo che diventerà padre. Sara, sua moglie, ascolta di nascosto quel dialogo e nel suo cuore ride, dicono le Scritture, e chiama Abramo ‘mio signore’. Ecco, Sara nella dottrina di Geova è l’esempio perfetto di sottomissione per quel suo dimostrarsi devota all’uomo persino nei pensieri: ‘mio signore’".



8.8.22

IL RIMORSO DI EATHERLY (Il pilota di Hiroshima)

  ho aspettato  prima  di scrivere    tale  post   perchè   nella  mia  ingenuità credendo che   vista  l'attualità  della  guerra    che  su  tale  evento  ormai storia     ci  fossero  il solito  classico    fiume  d'inchiostro   celebrativo invece    è  passato   quasi  in silenzio   .Ma quel  che  è  peggio   che   si  è, solo parlato  dei  fatti  più noti     di tale evento  ,  ma  si   ci  si  dimentica   come spesso succede     dei retroscena   come  (  esempio  vedere    slide  a sinistra  )    quello  della    vicenda  del  2  pilota      protagonista della vicenda    storica avvenuta   nel  lontano  6\8\1945 . Ma  ora   basta    con  i Pipponi  ,  vi lascio    sulle  note    della struggente  e  bellissima  il Pilota  di Hiroshima  dei Nomadi

Articolo di Rosella Reali  da Email:Info@Viaggiatoriignoranti.It
Copyright 2021 © Tutti I Dirritti Riservati

IL RIMORSO DI EATHERLY (Il pilota di Hiroshima)
Nella vita non bisogna avere dubbi, non bisogna mostrarsi scettici, né tantomeno deboli...
Metti la bomba atomica sganciata su Hiroshima il 6 agosto 1945...
Paul Tibbets fu il pilota che sganciò la bomba... a distanza di anni commenterà: “Non mi posi un problema morale, feci quello che mi avevano ordinato di fare. Nello stesse condizioni lo rifarei”.
Lasciò l'aeronautica a cinquantun'anni anni col grado di generale di brigata e morì a novantadue anni.
Claude Eatherly invece, fu il pilota mandato in avanscoperta per scegliere l'obiettivo, in base alle condizioni atmosferiche, tra Hiroshima, Kukura e Nagasaki. Una volta dato l'ok per Hiroshima si allontanó, come da disposizioni ricevute, ma non abbastanza. Quello che vide non lo abbandonerà più.E fece l'errore più grande: si pentì.



Finita la guerra si congedò, rifiutò la cospicua pensione e dispose che quei soldi fossero devoluti alle vedove dei suoi compagni morti in guerra. Tentò diverse volte il suicidio, il suo rimorso fu "curato" negli ospedali psichiatrici. Dopo un lungo rapporto epistolare col filosofo tedesco Günther Anders, si convinse a scrivere una lettera di scuse ai superstiti di Hiroshima. Questi gli risposero che in fondo anche lui non era che una vittima della bomba atomica. Solo in quel momento la sua situazione psichica migliorò. Morirà a sessant'anni per un tumore. Due piloti, due uomini. Se l'eroe Tibbets fu inserito nella National Aviation Hall of Fame, per Eatherly ci sarà solo il perdono dei nemici.Il suo mondo che era pronto ad onorarlo per la sua partecipazione al massacro, si rivolse contro di lui. Il pentimento fu la sua condanna.






















5.12.21

Un bel tacer non fu mai scritto. le lacrime di coccodrillo dei no vax e no green pass ed il voltagabbana dei giornalisti loro sostenitori

 va bene   cambiare   idea , pentirsi  , ma    <<  C’è un’epidemia di pentimenti. Si pentono i No Vax che dopo avere sputato sul sistema sanitario salvano la pelle grazie al suddetto, invocano il vaccino e si assicurano così un nuovo invito nello stesso talkshow nel quale avevano detto, la settimana prima, che il vaccino è strumento di Satana. >>


 Ora   lo stesso      discorso  fatto       da  Michele serra  nell'amaca  del  5\12\2021    


Un bel tacer non fu mai scritto                                                                                                     C’è un’epidemia di pentimenti. Si pentono i No Vax che dopo avere sputato sul sistema sanitario salvano la pelle grazie al suddetto, invocano il vaccino e si assicurano così un nuovo invito nello stesso talkshow nel quale avevano detto, la settimana prima, che il vaccino è strumento di Satana. Si pentono e si prosternano in scuse le aziende processate sui social per una policy non abbastanza prona ai tempi o per una pubblicità sbagliata (ultimo in ordine d’apparizione il Consorzio parmigiano reggiano), terrorizzate all’idea di essere boicottate e perdere fatturato, che è perfino più grave che perdere la faccia.Si pentono e si scusano autori di opinioni social scritte con le zanne, per trasformarli in agnelli belanti basta un quarto d’ora di traffico ostile online. Si pentono, appena la polizia postale suona al campanello, i killer da tastiera, i linciatori social, meravigliati e contriti, non sapevano, non volevano, non si aspettavano che augurare il cancro, lo stupro, la morte a qualcuno potesse essere un problema.Non che si debba essere fieri dei propri errori, ma insomma, calare le braghe così platealmente non è per niente elegante, e soprattutto non rimedia affatto alla propria boria, e anzi alla boria aggiunge un lecito sospetto di viltà. Il pentimento, nella maggior parte dei casi, sottolinea platealmente la debolezza della propria precedente posizione. Ci sarebbe una terza via, la più dignitosa, per far capire che ci si rende conto di avere sbagliato, e sarebbe il silenzio. Tacere e sparire per un po’. Ritirarsi in quella impagabile comfort zone che è la solitudine. Ma tacere e sparire, nell’Impero del Bla Bla, evidentemente è la più insopportabile delle punizioni.

 Tale  situazione    dovrebbe  vale     anche per certi  giornaloni  di centro  destra     che     prima   erano "negazionisti "    e  no vax  e  no green pass    adesso  si  sono opportunamente    convertiti   come dice      il fatto  quotidiano del  5\12\2021  e  come si  può  notare  ( vedere  foto  sotto  a  sinistra      analizzando i  titoli   delle prima pagine    prima    e  adesso  ) 

 da  l' Fq  del 5\12\2021

Un anno fa, con quasi 25 mila contagi e oltre 800 morti al giorno, erano i giornali della “libertà”, della guerra alla “dittatura sanitaria”, del guai a “toglierci il Natale”. Si permettevano addirittura di mettere in dubbio l’efficacia dei vaccini che sarebbero arrivati di lì a poco. Oggi, un anno e un governo dopo – sarà l’effetto dei “Migliori” contro il “peggiore” Giuseppe Conte – è tutto cambiato: Libero e Il Giornale, improvvisamente, sono diventati i giornali più vaccinisti e rigoristi d’italia. Le chiusure per Natale sono “più che giuste” e, se potessero, i giornalisti dei due quotidiani andrebbero a cercare i no vaxa uno a uno, casa per casa, coi forconi. Filippo Facci, che 12 mesi fa invitava a disobbedire alle chiusure di Conte, oggi dice addirittura che i no vax “vanno arrestati tutti”. Tutto questo crea un cortocircuito nel centrodestra: Alessandro Sallusti, direttore di Libero, se la prende ogni giorno con Matteo Salvini e Giorgia Meloni che, secondo lui, lisciano il pelo ai no vax (“Sono paraculi”), mentre si è aperta una guerra tra Vittorio Feltri e il direttore de La Verità Maurizio Belpietro proprio sulla bontà di Green pass e vaccini (“fai cattivo giornalismo”, “sei pazzo da legare: ti ho assunto io e porta rispetto”). Per non parlare dei leader del centrodestra che adesso non hanno nemmeno più giornali di riferimento sulle misure anti-pandemia in Italia.MA RIAVVOLGIAMO il nastro. Primi di dicembre 2020, nel pieno della seconda ondata. Contagi alle stelle, morti verso quota mille, ospedali di nuovo pieni.Il governo Conte, dopo aver introdotto il meccanismo dell’italia a colori (giallo, arancione, rosso), pensava a nuove restrizioni in vista delle feste natalizie. Le prime pagine di Libero e Il Giornale di quei giorni parlano da sole: “Italiani chiusi, clandestini a spasso. Siamo discriminati” (Libero, 01.12), “Natale senza i tuoi. Festa rubata: il moralismo burocratico” (Il Giornale. 04.12). Poi le restrizioni effettivamente arrivarono con un nuovo Dpcm – zona rossa nei giorni di festa, cenone solo coi parenti stretti – e nelle due redazioni sembrava essere arrivata l’apocalisse: “Difendiamo il Natale da chi vuole cancellarlo” (Il Giornale, 15.12), “Il governo è impazzito, la gente fugge disperata. Nuovi divieti incomprensibili e inutili” (Libero, 19.12), “Il nemico degli italiani (foto di Conte, ndr). Paese in rivolta per i soprusi del premier” (Libero, 20.12). Augusto Minzolini, firma di punta del quotidiano di casa Berlusconi, il 6 dicembre firmava un editoriale dal titolo emblematico: “La guerra di Natale. Conte in guerra contro il Paese”. Svolgimento: “Lo spiegamento è da guerra moderna: 70 mila uomini, droni, controlli a tappeto. C’è da chiedersi se siamo in Italia o in Iraq. (…) Siamo diventati uno Stato di polizia per fronteggiare il Covid-19”. Vittorio Feltri, allora direttore di Libero, spiegava che gli italiani erano “più perseguitati dal governo che dal coronavirus” (19.12). Facci, firma di punta del quotidiano filo-salviniano, il 10 dicembre si ergeva a nuovo Gandhi nostrano e firmava un articolo dichiarando che non avrebbe rispettato i divieti: “Quando disobbedire è un dovere”. E su twitter aggiungeva: “Siete davvero rinscemiti tutti, a tal punto sudditi? Riprendetevi la vostra vita, se ne avete una”. Il 10 dicembre Libero, in prima pagina, metteva in dubbio anche i vaccini: “Il vaccino della discordia. Molti lo vogliono, moltissimi lo rifiutano. Cresce il fronte degli scettici, secondo cui si rischia la sterilità” (10.12).UN ANNO DOPO è tutto cambiato. Ora il governo giallorosa non c’è più e nel frattempo è arrivato Mario Draghi. Chiusure, imposizioni, Green pass e Super green pass adesso profumano di rose. Per Sallusti, diventato direttore di Libero ,i no vax sono “come i terrapiattisti”, per Feltri (spodestato da Sallusti) il Super green pass per il Natale non basta: “Draghi, adesso serve l’obbligo”. E ancora: “Io amo i vaccini, sono meglio dello spritz”. Minzolini, neo direttore del quotidiano di casa Berlusconi, non grida più allo “Stato di polizia”. Anzi: “No vax all’angolo per salvare il Natale” titolava Il Giornale il 23 novembre. Anche Libero, ormai diventato il quotidiano più draghiano di Draghi, non sta più nella pelle. “La destra è sì vax” (15.11). E ancora: “Buon Natale solo ai sì vax” (25.11). Sentite Facci: “I no vax sono socialmente pericolosi, che è uno dei presupposti per l’arresto e, nel caso, per la cura nell’infermeria del carcere. (...) Non sono solo stupidi: sono nocivi. E sono irredimibili: l’obbligo vaccinale dovrebbe accompagnarsi (facoltativa) all’assistenza psichiatrica”. Come passa il tempo.Come passa il tempo Minzo, Sallusti, Feltri&c. ieri strillavano contro la “dittatura”, oggi vogliono arrestare i Novax






emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...