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13.11.24

PizzAut, il fondatore Nico Acampora: "Alcune aziende preferiscono pagare multe piuttosto che assumere una persona disabile"

 L'inclusione passa anche attraverso una pizza. A "Pomeriggio Cinque" Nico Acampora fondatore di PizzAutla prima pizzeria gestita interamente da ragazzi autistici con sede a Cassina de' Pecchi (Milano) e a Monza, racconta il progetto e fornisce alcuni dati sull'autismo in Italia. Ad accompagnarlo in studio ci sono due ragazzi che lavorano in questi ristoranti e spiegano come è cambiata la loro vita grazie a questa iniziativa. "Io ho


32 anni e da quando avevo 14 anni ho fatto stage in tantissime aziende italiane. Negli ultimi 2 anni e mezzo sono entrato da PizzAut ed è iniziata una cosa bellissima e finalmente sono stato assunto", confessa Edoardo.I numeri sull'autismo Il fondatore di PizzAut Nico Acampora, ospite in studio del programma condotto da Myrta Merlino, fornisce alcuni dati sulla situazione dell'autismo nel nostro Paese. "In Italia ci sono 600mila persone autistiche. Nasce un bambino autistico ogni 77 bambini e per i nostri figli non c'è nulla", spiega Acampora. E aggiunge: "Banalmente l'anno scorso l'insegnante di sostegno per mio figlio è arrivata a dicembre. Su 600mila persone, quelle inserite nel mondo del lavoro sono solo l'1,7%". "La Lombardia, che io conoscono bene perché ci abito e lì abbiamo i due ristoranti, ha incassato 81 milioni di euro di multe da parte di aziende che preferiscono pagare piuttosto che assumere una persona disabile", conclude l'uomo.Il progetto PizzAut  PizzAut ha aperto la prima pizzeria interamente gestita da ragazzi autistici nel 2021 a Cassina de' Pecchi, in provincia di Milano, e nel 2023 ha inaugurato un altro locale a Monza. Sin dalla sua fondazione, ha avuto come obiettivo quello di sensibilizzare le Istituzioni e la società civile sul tema dell’occupabilità delle persone autistiche. A "Pomeriggio Cinque" due ragazzi raccontano come è cambiata la loro vita da quando hanno trovato un lavoro regolarmente retribuito grazie a PizzAut. "Ho tantissimi sogni. Sono appassionato di modellini di robot giapponesi, in particolar modo dei Transformers, e sto collezionando tutti i loro modellini. È bellissimo avere uno stipendio e realizzare questi sogni qua", spiega Edoardo. "Io faccio il cameriere e sono assunto dal primo maggio 2023", racconta invece Lorenzo. Proprio quest'ultimo, come precisa Nico Acampora, ha visto svoltare la propria vita grazie a PizzAut: "Prima di venire da me si è fatto 4 lunghi anni in un centro diurno per ragazzi disabili. A un certo punto si piantava la forchetta in testa, si chiama autolesionismo. Quando è venuto da me ha smesso e adesso la neuropsichiatra gli ha tolto anche gli psicofarmaci. È compensato dal lavoro ed è un lavoratore straordinario".

11.11.24

«Per mia figlia autistica ho aperto una pasticceria dove tutto è preciso e matematico. E qui esercita il suo talento»

 Si chiama Lolelì ed è la realizzazione di un sogno perseguito con ostinazione e coraggio.
 Il sogno 
di Amelia Montedoro, di sua figlia Lorena e del fratello minore Manuele. 

Amelia è ingegnere dei materiali, lavora in un’azienda metalmeccanica, Manuele fa il quarto anno del liceo scientifico ed è uno sportivo, Lorena ha 20 anni, si è diplomata quest’anno in pasticceria al Beccari con 100/100 e il plauso della commissione. Ed è autistica.


«Quando in terza media è arrivato il momento di capire il futuro che avrebbe avuto – racconta Amelia - ricordo la frase che mi è stata detta dagli specialisti dopo la diagnosi di disabilità cognitiva: dovete individuare i talenti dei vostri figli e su quelli costruire la loro vita. Mia figlia è metodica, ama le sequenze: cosa poteva esserci di meglio della pasticceria, un’arte matematica, precisa. E così è nata l’idea: aprire un laboratorio di pasticceria per lei».
In realtà Amelia ha fatto molto di più: ha rilevato una ex ferramenta in Borgo Vittoria, al n. 50 di via Bibiana, l’ha presa in affitto, l’ha ristrutturata completamente creando un grande laboratorio di pasticceria e uno spazio bar-ristorazione. Con l’associazione cui fa riferimento, la Onlus Associazione di Idee, ha selezionato altri ragazzi e ragazze con autismo, e anche ragazzi e ragazze normodotati, che ha regolarmente assunto, per il laboratorio e per la sala. È così ieri ha inaugurato Lolelì, unione dei loro nomi: Lo come Lorena, Le per Manuele, Lì per Amelie, alla francese. 
Detto così, sembra tutto facile. In realtà è stata un’impresa epica, Amelia dopo il lavoro si è buttata per mesi, ogni giorno, nella ristrutturazione, ha fatto colloqui, ha organizzato gli spazi… Qualche aiuto dalle istituzioni? Ha bussato a tutte le porte, niente. Adesso pare che appoggiandosi all’Associazione di Idee possa accedere a un bando regionale che le consentirà di avere qualche aiuto e di poter inserire come stagisti i «fragili» (lei avendo partita IVA non ne aveva diritto). Ha fatto tutto da sola insomma, con i figli e con i ragazzi e le ragazze che ora qui possono immaginare il loro futuro.Il bar-pasticceria (la pasticceria è il core-business di tutto il progetto) sarà aperta tutti i giorni tranne il martedì dalle 7 di mattina alle 19.30. Colazione con croissanteries tutte prodotte internamente - Lorena come coadiuvante - e prossimamente, dolci regionali: «Questo è un quartiere di immigrazione, soprattutto dal Sud, e vogliano riproporre dolci dei luoghi di origine». A pranzo insalate, panini, focacce e la sera l’aperitivo, spritz, i classici, anche no alcool, con taglieri, stuzzichini. Un posto dove ci si sente a casa e dove l’inclusione è la regola. Per Lorena e i suoi compagni e compagne , il futuro.

18.8.24

questa si che è destra non quella della meloni e LA POLITICA DELLA (E NELLA) CACCA di Emiliano Morrone


 ha  ragione  Lorenzo Tosa  : <<  Il problema, semmai, su cui interrogarci serissimamente è che in tutta Europa Forza Italia rappresenterebbe una normale destra conservatrice. Qui da noi al confronto con Meloni e Salvini appare di centro (con punte di centro-sinistra), tale è lo scivolamento della politica verso la destra estrema. Ed è la stessa ragione per cui i liberali negli ultimi anni si sono tendenzialmente spostati sempre più a sinistra. Perché di liberale, in questo governo di busti e di nostalgici, non c’è neanche l’ombra per terra.>> infatti anch'io Non avrei mai pensato di dirlo, ma Antonio Tajani, pur con tutti i suoi limiti e contraddizioni, nelle ultime 48 ore sta dando letteralmente una lezione di Politica e Civiltà a Lega e Fratelli d’Italia (ci vuole poco, eh…) su Ius Scholae, carceri, Europa, diritti, welfare, inclusione, dimostrando (tardivamente) che può esistere anche una destra decente, liberale, capace di adeguarsi alla realtà e ai cambiamenti sociali e civili di un Paese.Una destra che in (quasi) tutta Europa è da decenni la normalità e che qui da noi, in un Paese che non ha fatto ancora i conti col fascismo (al punto da rimandarlo al potere) è pura utopia.E gli attacchi feroci e sbavanti che Tajani sta subendo da tutta la destra estrema in queste ore sono lì a dimostrarlo. Non dimentico nulla, sia chiaro. Ma con una destra come quella che oggi (non ieri, OGGI) incarna Tajani non solo è giusto discutere e dialogare sui singoli temi, ma dobbiamo augurarci anche che prevalga sul populismo di Salvini e il neofascismo di Meloni.
 Ed  su  questa   strada  aperta  da lorenzo tosa s'innesta il pensiero del giorno del compagno di strada Emiliano Morrone : 

  LA POLITICA DELLA (E NELLA) CACCA
Emiliano Antonino Morrone 
11 min ·



Quando il discorso politico si basa sull'insulto, per di più gratuito, significa che si è toccato il fondo, che non si vogliono risolvere i problemi perché manca la competenza, la capacità e le volontà di indicare soluzioni e orizzonti. Dalle mie parti, a sud del Sud, vedo un'affezione sempre più diffusa e compiaciuta per il ricorso a diffamazioni anonime, come se la politica fosse la gara degli asini che la sparano più grossa o delle bisce che sputano il veleno più tossico. È, infine, un master della demolizione incontrollata, della confusione totale che lascia i territori nella loro marginalità e lontananza, nell'ombra più cupa rispetto allo sguardo del governo nazionale e del legislatore, che in genere si muovono in autunno, in occasione della legge di Bilancio, nella quale vengono previsti gli interventi principali e stanziate le risorse occorrenti. Che cosa volete che in quella sede sia disposto, per l'interno della Calabria, se la gente comune, tra cui educatori e acculturati, continua a occupare il proprio tempo per gettare fango e deiezioni addosso al vicino, la cui erba è, da manuale, sempre più verde? Mai una lettera anonima – meglio sarebbe se firmata –su come impiegare le ultime risorse (in parte in prestito) del Pnrr, su come rifinanziare e riorganizzare i servizi sanitari pubblici, attrarre investimenti o creare vantaggi fiscali, acceleratori di sviluppo, premialità per le imprese in grado di impiegare, promuovere e valorizzare le risorse territoriali. Sempre meglio non assumersi le proprie responsabilità, non soltanto civili e penali, e scadere nel linguaggio e nelle argomentazioni, prive di basi, analisi, prospettive. Qualcuno dovrà pur muoverla questa critica, perché siamo diventati un posto in cui si producono rifiuti e scorie della mente e dell'anima, non discussioni ragionate, confronti, proposte, azioni utili alla collettività. Non c'è da meravigliarsi, poi, se l'emigrazione aumenta e i Comuni si svuotano. E basta con lo scaricabarile sulla politica, che dovrebbe essere l'arte della costruzione, mediante l'ascolto, il coinvolgimento e l'inclusione, di società più civili e progredite. Nessuno si senta assolto, soprattutto le vecchie guardie, che ora, in tutta comodità e senza ansie personali o familiari, giocano (all'"ammucciuni") a interpretare il ruolo delle verginelle e perfino delle vestali, dimentiche della trave che hanno nel loro occhio.

14.10.22

La promettente 1 stagione degli anelli del potere sarà mantenuta o migliorata dalla seconda e dalle altre ?

LA RECENSIONE IN BREVE 
  • Visivamente la serie si distingue per una qualità - passatemi il termine - cinematografica capace di lasciare secche molte produzioni analoghe.
  • Tante buone idee, a cominciare dalla costruzione della componente mitologica e di alcune linee narrative.
  • Di contro, le varie tessere della trama generale non sempre si incastrano a dovere, e certe soluzioni mi sono sembrate un po’ troppo alla buona.

 Dopo una lunga e difficile scalata, capace di portare spettatori e fan di tutto il mondo in un'altalena fatta di alcuni alti e molti bassi, Il Signore degli Anelli anzi meglio   gli Anelli del Potere  \ The Rings of Power è arrivato alla fine della sua prima stagione. Per  uno  come me   che  ha  letto  il signore  degli aneli senza  le  appendici perchè  , alllì'epoca  aveva  15\17 anni poco esperto  di letteratura   ,  le  riteneva    come delle  semplici note  e   un qualcosa  di  supponente   e borioso   questa  trasposizine  cinermatografica  mi è piaciuta  abbastanza  . Lo so   che  per  giudicare  il lavoro  fatto   su  un classico   della letteratura  del  secolo  scorso    si dovrebbe aspettare  la fine delle stagioni  e   recensirlo nel  suo complesso Ma  già   alla  fine     d'essa   ci sono  abbastanza   elementi ,per poterlo fare  ,  anche se in maniera  parziale   e  non globale  \  completa  .

Vieniamo adesso  alla  recensione  

Una bella fotografia , il competente anche l’utilizzo degli effetti visivi, che mescolato al lavoro sulle scenografie, a quello sui costumi (notevolissime, a proposito, le fogge di certe armature) e alle musiche composte da Bear McCreary è effettivamente riuscito a trascinarmi  ed  emozionarmi  

 Ho  apprezzato   anch'io  : << (...  )    la capacità della serie nel cogliere e portare a schermo il senso del mito,[  almeno dalla "lettura parziale "  de il signore  degli anelli ]  tipico di Tolkien e presente soprattutto in opere come Il Silmarillion o Racconti incompiuti; quello stesso movimento che, fin dalla notte dei tempi, ha traghettato le storie dell’umanità nella cosiddetta sfera del sacro. (...) >>  da Il Signore degli Anelli - Gli Anelli del Potere - La recensione   di  https://it.ign.com/  
 Infatti  tutte e otto le puntate attraversano con grande efficienza fantastico e prosaico, religione e folclore, passando coerentemente tra i  vari registri a seconda ci siano di mezzo le tradizioni di questa o quell’altra schiatta: gli elfi, per fare un esempio, abitano una dimensione di solenne alterità che giustifica scelte apparentemente controverse come l’ingresso a Valinor, praticato attraverso luce e musica, ma soprattutto la nuotata di Galadriel (Morfydd Clark), assolutamente pertinente nell’ottica “eroica” del personaggio, nonché capace di evocare un vero e proprio spazio mitico, deliberatamente iperbolico e vincolato a esigenze narrative, prima ancora che alla fisica o alla geografia. Essa è avvincente , con colpi di scena alcuni innaspettati altri prevvedibili anche ad intuito , ma buoni \ discreti e non banali ( almeno non totalmente ) nel suo complesso .

  Da non esperto \  fans   Tolkeriano ma  da semplice  lettore   posso dire   che  c'è stato un  buon  addattamento    dell'opera  in questione   tnto a  riuscire  a conquistare    sia i lettori parziali , sia chi non ha  mai letto l'opera  di  T  .  Infati se  io fossi uno  di quest  ultimi    vista la forte curiosità ed  attrazione  suscitata   dallla visione  della serie prequel andrei a leggere   la sua  opera  o meglio le  sue  opere   visto    che  sono tutte   colegate    . Infatti credo che    mi rileggero  iniziando  dalle  appendici    il  signore  degli anellli     cioè  la storia   , gli usi i costumi , ecc   dei singoli popoli della terra di mezzo     e poi  l'hobbit  . Ritrnando  alla  recensione  , almeno  fin ora ,    si è realizzato   quanto  Federico Guglielmi, ovvero il numero 4 del collettivo dei Wu Ming   tra i fondatori   nel 2014 l’Associazione Italiana Studi Tolkieniani
ovvero  la ww.jrrtolkien.it, che in una manciata d’anni ha imposto un nuovo standard nell’approccio allo scrittore. Egli sul n°1793 venerdi repubblica del 29\7\2022 ( copertina a sinistra )
 [....] A settembre arriva la serie su Amazon prime. Aspettative? 
« Non ne ho. Spero soltanto che la  montagna di denaro investita abbia  prodotto una trama e una sceneggiatura che reggano, a prescindere dal  grado di fedeltà all’originale. Se la   nuova serie salvaguardasse il senso  delle storie narrate nel Silmarillion (opera che venne pubblicata nel 1977  e che può essere definita come la base  del Signore degli Anelli e dell’Hobbit )  senza banalizzarle, sarebbe già un risultato di cui rallegrarsi 
Una  conferma  ulteriore    conferma    dell'aspettativa   la  si trova   nelle  dichiarazioni  degli stessi registi    sempre    sul  venerdi    di repubblica  prina  citato  [... ]  « Ci siamo   affidati allo stesso Tolkien. In una delle sue lettere, la 131, indirizzata all’editore Milton Waldman, spiegava che quello che lui voleva fare era creare   una mitologia che potesse “lasciare  spazio ad altre menti e altre mani, capaci di maneggiare pittura, musica, drammaturgia”. Sperava che altri  avrebbero portato avanti quelle storie, allargato i confini». Una missione che  ha trovato i missionari giusti. «Gli  Anelli del Potere è la Grande Storia mai scritta da Tolkien. Nei libri non c’è perché l’abbiamo costruita confrontandoci anche con studiosi tolkeniani di rango come Tom Shippey. Abbiamo  seguito le indicazioni di Tolkien come  i marinai seguono le rotte tracciate dalle stelle», romanticizza Payne,  unendo personaggi, luoghi, frammenti, che sono tutti sparsi nelle annotazioni. Infatti  , ad avermi convinto Soprattutto è stata la caratterizzazione del misterioso Straniero
 interpretato secondo me  magistralemte   da Daniel Weyman, forse il personaggio più intrigante per le implicazioni sovrannaturali che si porta appresso, quanto per come vengono espresse a livello visivo e narrativo , tanto che  io  ed  altri siti l'hanno fin  quasi all'ultima puntata scambiato  per  Sauron .  Inoltre  sempre  secondo   Ing Italia    << ( ....  )  lo Straniero rappresenta il primo tassello di un gioco di svelamento ai limiti del giallo esteso progressivamente anche ad altri personaggi, e che per quanto mi riguarda ha contribuito moltissimo al fascino di questa stagione: trovo sempre stimolante quando una serie approfitta della propria, ehm, serialità per mettersi a giocare col pubblico, a maggior ragione se detto pubblico attraversa uno spettro variabile tra i casual di Jackson e i filologi tolkieniani pronti a strapparsi i capelli al grido di “IMPOSSIBILE SIA GANDAAALF, SIAMO NELLA SECONDA ERAAAA !.>>
Finite le sviolinate, è il momento di passare alle cose che non mi sono piaciute o mi hanno lasciato un po' perplesso ma no troppo visto che sia gli sceneggiatotri ed il cast sono fatti da esordienti che si stanno cimentando con qualcosa più grande di loro oltre che d'inesplorato a livello di trasposizione delle opere di Tolkien .
La gestione generale dell’intreccio, al modo – spesso meccanico se non addirittura pretestuoso – con cui autori e autrici hanno scelto di far convergere le varie trame, e all’eccesso di deus ex machina, soprattutto se ripenso a una certa faccenda più prossima all’idraulica e alla geologia, che al fantasy.Tale mancanza di coesione genera dei veri e propri saliscendi qualitativi che finiscono per impicciare intere puntate, laddove - per esempio - tra le prime e le seconde due c’è un abisso, in termini di efficienza, e non solo per la presenza di momenti “Occhi del cuore”, tipo il capopopolo che aizza la brava gente di Númenor o la cavalcata al ralenti di Galadriel (anche perché, se parliamo di faccende “cheap” niente batte la trasformazione di una certa scritta).

Insomma, è un casino, giuro. Da una parte vorrei solo crederci fortissimo e abbandonarmi alla qualità (“qualità, qualità”) della messa in scena, sperando che le basi gettate dal finale di questa prima stagione sostengano, nel corso delle prossime, un racconto più centrato; dall’altra, una parte di me ci è rimasta male nel vedere tutto quel ben di dio produttivo sprecato da scelte narrative non esattamente eleganti e da personaggi meno interessanti del mio frigorifero, e vorrebbe andarci pesanteed mettere da parte l'indulgenza ed la clemenza visto che si tratta d'esorienti .
Un altro neo è   l'eccesso  ma  comprensibile   visto   che  la  stessa terra  di mezzo di  Tolkien  era  un insieme di   di   inclusività che sfocia  cone  dimostra   questa    vignetta satirica 
                                                 Bonfa  e  Castelli  2022 .

nelllo stucchevole   o quasi politicamente   corretto  a  tutti i costi  .  Comunque da uno a 10 un buon 7 è meritato . il (buon) finale ha sciolto diversi dubbi gettando basi intriganti per il futuro, nella speranza che la serie riesca a scrollarsi di dosso le incertezze e spiccare il volo nelle successive stagioni.con questo  è tutto   aspettiamo con ansia  la seconda stagione della serie. E vedremo  se  le   strocature    o  critiche  completamente  negative  come    quella di  https://serial.everyeye.it/ e  quelle   tiepide  come quella di ING citata  nelle righeprecedenti  troverà   conferma  o meno   

28.6.21

l'altro lato dell'estate - i disabili e i deboli

grazie alla carissima amica facebookiana https://www.facebook.com/ines.protti ho trovato qiuesta storia triste , una delle tante . coi rispondo a chi si meraviglia del perchè mi sono identificato con la canzone "Estate" (originariamente "Odio l'estate") il brano musicale del 1960 cantato da Bruno Martino e da lui stesso composto, con testo di Bruno Brighetti precedentemente citata


Luana, mamma di Diletta scrive:
"Adesso che la scuola è finita, visto che non abbiamo un tenore di vita da poterci permettere una vacanza da inizio giugno a fine agosto, dobbiamo cercare un centro estivo...
Ah che belli i centri estivi...
Ne ho viste tante di locandine...
Se a Diletta piace la piscina potrei scegliere quello che organizza lo stadio del nuoto, se le piacciono i cavalli potremmo provare quello che organizza il centro ippico, oppure aspetta, c'è
anche quello organizzato dalle associazioni sportive...
Mamma mia quante proposte...Eppure...
Eppure un semplice centro estivo che garantisca un educatore individuale per un bambino con disabilità per più di 4 ore al giorno per più di 7 settimane non l'ho trovo...
E mi dicono pure che in altre regioni neanche queste 4 ore hanno in garanzia...
Mannaggia questi comuni che hanno la coperta corta quando devono dare ore educative per un bambino con disabilità e poi però la coperta possono stenderla se devono usarla per eventi turistici che sono fonte di guadagno...
Perciò la mia scelta prioritaria non è dove iscrivere Diletta , ma decidere se mantenere un iscrizione sapendo che non ha copertura educativa per più di un mese e mezzo estivo...
Questo comporta che non posso dare a mia figlia una stabilità e una presenza per le ore e il periodo di cui ho necessità perché lavoro (e si parla solo di una frequenza mattiniera senza pasto).
Comporta che se decido di mandarla al centro estivo senza educatore assegnato, sarà l' educatore del gruppo a rimetterci dovendo fare lavoro doppio...
Succede che se decido di tenerla a casa trovando un alternativa le confermo automaticamente che lei non ha gli stessi diritti degli altri solo perché ha più bisogno degli altri...
Poi penso a quei genitori che hanno figli con disabilità differenti che neanche possono pensare di scegliere l'opzione "A".
Genitori che hanno bisogno che il proprio figlio frequenti fino al pomeriggio...
Mamme che lavorano e sono senza marito o compagno, o papà che lavorano e non hanno moglie o compagna...
Mi rendo sempre più conto di quanto poco considerati siamo e sono i nostri figli...
Sono secondi alle gare ciclistiche e agli eventi estivi...
Sono secondi nella società che ci beffeggia parlando di inclusione...
Neanche lo sanno cosa voglia dire inclusione!!!
Ma infondo forse sono solo apprensiva...
La mia assistente sociale si occuperà di questa gestione estiva....Ah no, dopo averla contatta con richiesta di sollecito ho scoperto che la sua figura è solo un tramite...
Praticamente lei chiama il comune e mi riferisce quante ore spettano a mia figlia e poi tocca a me fare il resto o meglio "tutto il resto"...
I veri limiti dei nostri figli non sono quelli che hanno dalla nascita, ma quelli che in maniera gratuita la società gli dà...
E voi quale centro estivo scegliete?
Quello con la piscina o quei nei boschi?
Mia Diletta tu crei Gelati con le palline da spiaggia,
Non badare chi non ha cura delle aspettative altrui.
Loro non sanno creare...sanno solo "stare"
Noi invece ci spostiamo sempre e creiamo le nostre possibilità❤"
In foto Diletta in spiaggia mentre crea gelati di sabbia

emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...