Michele Valentini, 30enne, si è
tolto la vita per lanciare un messaggio forte e chiaro ad una società, e a una
classe politica sorda alle istanze dei più giovani. Non mi interessa
sottolineare che suicidarsi non è il modo più giusto per portare all'attenzione il
problema. Io non giudico i miei simili ma cerco di comprendere un atto tanto
disperato ed estremo. Questo mondo ha bisogno di empatia e non di paladini del
falso buonismo. Come sosteneva Friedrich Nietzsche: "Non esistono fenomeni
morali, ma solo un'interpretazione morale dei fenomeni". Ho solo sei anni
in più di Michele e devo ammettere che leggere la sua lettera mi ha
profondamente emozionato e colpito. Anch'io sono molto amareggiato, deluso e
arrabbiato con chi ci ha rubato il futuro e non ci permette di costruircene
uno. Dopo la laurea non ho trovato una sistemazione tale da potermi spingere a
sognare un futuro colmo di speranza. L'Italia non è un paese per giovani, e
questo l'ho compreso durante la mia permanenza all'estero. Da noi chi ha meno di quarant'anni va incontro a mortificazioni di ogni tipo. Sulla mia pelle ho provato a sperimentare nuove
strade e nuove idee che puntualmente mi venivano stroncate da una burocrazia
che non accetta né il merito né il
rinnovamento. Mi hanno proposto di scrivere articoli per diversi giornali, ma
ovviamente a titolo gratuito. Mi hanno convocato per insegnare nelle scuole
private, ma anche questo dovevo farlo senza percepire alcun compenso. Siamo
circondati da vampiri che si nutrono dei momenti di difficoltà di una parte
della popolazione. Ad un certo punto la speranza si è affievolita, e ho
avvertito lo sconforto. Devo ringraziare soltanto la mia famiglia per avermi
sostenuto in ogni momento, altrimenti anch'io non ce l'avrei mai fatta. Dopo
quanto accaduto a Michele nessuno dovrà più testimoniare con la propria vita
l'insoddisfazione di vivere in una nazione che non ti valorizza affatto. Quando
accade una tragedia umana come quella di Michele siamo tutti responsabili dell'accaduto.
Nessuno escluso. La nostra indifferenza ha contribuito ad aggravare la sua
angoscia esistenziale. La sua morte non occupa più le prime pagine dei
giornali. Gli esclusi da Sanremo e le solite beghe di partito sono gli argomenti del giorno. Nel frattempo chi legifera, non importa lo schieramento politico
d'appartenenza, gioca a fare l'indiano e continua ad ignorare i numerosi
segnali di fumo.
Pertanto desidero esprimere la
mia vicinanza alla famiglia Valentini, e a tutti coloro che lottano quotidianamente
per un futuro più roseo. Io lotto con voi e per noi! Riprendiamoci il futuro.
"Il sogno di uno solo è
l'illusione, l'apparenza; il sogno di due è già la verità, la realtà"
(Miguel de Unamuno).
Criap
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