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13.1.23

PESI - di Giulia Acerba

 Oggi ho preso un caffè in un bar.

La cameriera era chiaramente stressata, aveva davanti una pila di piatti da sistemare e tanti ordini da gestire. Dietro di me c’era una signora che giocava alla slot machine. Ho pensato “che tristezza di posto”. Dopo aver preso il caffè ho attraversato la strada e mi sono seduta su una panchina. Dalla panchina ho visto che un signore urlava contro una signora che spingeva un anziano su una carrozzina. Ho pensato “che stronzo, ma come si fa a urlare così contro una signora che spinge una carrozzina ?”.Il signore oltre a urlarle di andarsene via ad un certo punto l’ha anche spinta, qualcuno l’ha bloccato. Vista la poca accoglienza la signora che
spingeva la carrozzina sulla quale era seduto un anziano ha attraversato la strada e mi è passata vicina. Il signore seduto sulla carrozzina le ha detto “ non ti riconosco più”. Ho pensato che fossero una coppia, che lei fosse stressata per la situazione del marito e che quindi avesse sbottato per qualcosa, ho provato pena. Mentre provavo pena, la cameriera che mi aveva servito il caffè è arrivata di corsa, con 50 euro in mano e li ha messi nel grembo del signore in carrozzina urlando alla signora che lo spingeva “schifosa, tieniti questi soldi, sei una schifosa, non ti vergogni?, l’hai lasciato fuori al sole per giocare alle macchinette” e lei ha risposto “non è mica agosto, non c’era caldo”. Lì ho capito che la signora che spingeva la carrozzina era la stessa che giocava alle macchinette mentre io prendevo il caffè. Lì ho capito che la signora che spingeva la carrozzina era la badante del signore seduto sulla carrozzina. Lì ho capito che è impossibile fare previsioni sul peso che gli altri portano nel petto. Il più delle volte non so neanche quantificare il mio.

Giulia Acerba Illustrazione di Anna Godeassi

5.6.18

liberarsi della zavorra per andare avanti e poter creare

canzoni consigliate
amico  - renato zero
Coi Piedi Per Terra - Modena City Ramblers
The Doors - The End (original)

Era da un po' che volevo farlo ma  non trovavo  il coraggio  di  metterlo in pratica Solo oggi ne ho trovato la forza per farlo, ed farò il possibille ed l'impossibile per continuare su questa strada , ovvero di smettere di combattere contro un mio mulino a vento ed accettare il fatto che : le cose ( belle o brute ) finiscono  e che dietro ad uan cosa  \  fatto  che inizia  o riinizia    c'è sempre  una cosa  che finisce o è finta   .  E che cio' è il primo , ed fose decisivo passo per andare avanti liberi ed leggeri senza zavorre \ pesi di sorta .

Ma ad un certo punto una  voce  proveniente  dalla coscienza     che io   chiamo L'ALTRO MIO IO mi ha chiesto : significa che t'arrendi ? IO  ho risposto : di  No non mi  sto  arrendendo  significa  che   ho deciso di  voltare pagina ovvero ammettere che ci sono momenti e cose in cui continuare a combattere non serve ed andare avanti loogora e ti sottrae energie creative e mentali facendoti cadere in un circolo vizioso che ti blocca e t'impedisce a lungo andare d'andare avanti e di rimaere schiavo \ dipendente d'esso . E poi ho combattutto abbastanza per capire che lo stavo facendo a vuoto e che logoravo me stesso e querlla persona obbligandola con insistenza a personarmi ed rincominciare ad essermi amica quando non c'erano più i pressuposti e più niente che la legasse a me . Peggio per me che mi sono comportato da stronzoe bastardo nei suoi confronti . per poi pentirmene .Lo  che  

quindi vado a farlo

emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...